Si è svolto nello scenario delle montagne trentine di Folgaria l’edizione 2017 di Vetneve, il tradizionale appuntamento invernale di formazione organizzato dalla nostra società scientifica. Occasione che da quasi vent’anni permette a colleghi provenienti da tutta Italia di ritrovarsi coniugando formazione e confronto professionale con momenti di relax sulle piste da sci e “contest culinari” che reggerebbero la sfida con i più blasonati chef che, forse troppo spesso, appaiono sugli schermi televisivi.
Il programma scientifico, suddiviso in due diversi eventi formativi, ha visto la partecipazione di circa cinquanta medici veterinari di sanità pubblica provenienti da varie regioni italiane.
Il primo corso dal titolo “Da spreco a risorsa: utilizzo solidale delle eccedenze alimentari”, accreditato anche per medici e tecnici della prevenzione, ha toccato la problematica delle “Food losses” (le perdite alimentari che si riscontrano durante le fasi di produzione agricola, post-raccolto e trasformazione degli alimenti) e del “Food waste” (gli sprechi di cibo che si verificano nell’ultima parte della catena alimentare: distribuzione, vendita e consumo finale). Sono stati approfonditi in particolare gli aspetti normativi che regolano il settore (Legge Gadda e normativa del pacchetto igiene) e quelli relativi alla Shelf life dei prodotti (modalità di determinazione, significato e implicazioni per il recupero dei prodotti in scadenza). Non è mancata l’illustrazione di esperienze di utilizzo solidale delle eccedenze alimentari, condotte nella città di Vercelli e in Trentino Alto Adige.
Nel secondo evento intitolato “Sfide ricorrenti in sanità pubblica veterinaria” sono state toccate tematiche che vedono coinvolto il medico veterinario anche in contesti che esulano dalla comune routine di lavoro.
Nella prima giornata, dedicata alla “Prevenzione veterinaria nelle emergenze non epidemiche”, è stato illustrato il Sistema Nazionale di Protezione Civile, focalizzando in particolare l’attenzione sulla componente Veterinaria di tale sistema (Funzione 2 del Metodo Augustus). Molto toccante l’intervento del collega Dino Cesare Lafiandra, che ha raccontato con calore l’esperienza propria e dei colleghi del Servizio veterinario nel terremoto che ha recentemente colpito il Centro Italia.
Il problema della gestione dei contaminanti ambientali con focus sulle aflatossine è stato l’argomento della seconda giornata: “Servizi veterinari e osa: gestione delle aflatossine”. Dopo un interessante aggiornamento sugli aspetti laboratoristici (chimica delle aflatossine, limiti in alimenti e prodotti di origine animale, significato delle incertezze di misura), sono state presentate le modalità con cui è svolto il controllo ufficiale sulle aflatossine in provincia di Trento e in regione Lombardia. Numerose le criticità discusse, tra cui la diversità di interpretazione della normativa specifica nell’elaborazione dei programmi di controllo ufficiale da parte delle regioni e la grande disomogeneità d’azione dell’autorità giudiziaria nel perseguire eventuali violazioni della norma da parte dell’OSA. Non è mancato il contributo pratico con l’illustrazione della gestione della problematica in un caseificio industriale della provincia di Trento.
L’ultima giornata, “La filiera biologica: uscire dalla nicchia”, è stata dedicata al settore delle produzioni biologiche di origine animale e al ruolo cruciale che riveste il medico veterinario come zooiatra, consulente del settore della trasformazione dei prodotti, nonché veterinario ufficiale in grado di comprendere e controllare l’intera filiera. È stata presentata l’attività del Centro Nazionale di Referenza per le produzioni biologiche, istituito presso l’IZS della Sardegna e il Progetto pilota sulla sicurezza dei prodotti biologici intrapreso in collaborazione con l’IZS della Venezie, Sezione di Trento. Interessanti gli interventi del dr. Walter Beretta, libero professionista che opera in provincia di Bolzano, che ha illustrato la personale esperienza nell’applicazione delle terapie alternative nell’allevamento bovino (agopuntura, omeopatia, fitoterapia) come valido strumento per ridurre l’uso dell’antibiotico e del dr. Marcello Volanti, consulente di un’azienda che si occupa di trasformazione e commercializzazione di prodotti di origine animale biologici, che ha illustrato la costante crescita del mercato del prodotto bio in termini di fatturato, ma soprattutto ha fatto riflettere sull’importanza della corretta gestione dell’allevamento bovino (es. confort delle strutture, rispetto dell’etogramma dell’animale) al fine di minimizzare il ricorso alle terapie farmacologiche.
Un ringraziamento particolare da parte degli organizzatori va ai relatori per gli interessantissimi contributi scientifici e ai colleghi delle regioni Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Puglia, Toscana, Lazio, Abruzzo, Veneto, Sardegna, Molise e Campania per le “chicche gastronomiche” che hanno voluto far assaporare a tutti gli amici che hanno partecipato a Vetneve 2017.