Accordo ISS e OIE per la promozione dell’approccio “One Health” alla ricerca
Siglato l’accordo tra l’OIE (World Organisation for Animal Health) e l’Istituto Superiore di Sanità per promuovere e condurre ricerche di alta qualità con un approccio One Health. Un approccio che allarga il concetto di salute a comprendere, oltre quella dell’uomo, anche la salute degli animali e dell’ambiente e che si propone come capace di cogliere e interpretare la complessità delle connessioni di salute esistenti tra questi tre “attori”.
L’accordo promuoverà la produzione, analisi e disseminazione di conoscenze, ad esempio, sulle complesse relazioni che governano l’emergere di nuove malattie infettive, sul ruolo dei fattori ambientali e dei cambiamenti climatici in termini di disponibilità e salubrità degli alimenti, sull’impatto della pressione antropica su biodiversità e salute degli ecosistemi, sulle ricadute dello sfruttamento delle risorse naturali sulla sostenibilità delle produzioni alimentari.
Gli scopi della collaborazione tra OIE e ISS
Accrescere e promuovere la collaborazione a livello internazionale sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute animale e migliorare la comprensione delle relazioni tra salute degli ecosistemi, perdita della biodiversità e diffusione delle malattie che impattano sulla salute e il benessere animale
Migliorare l’accesso e l’affidabilità dei dati sulla salute degli animali e gli andamenti epidemiologici collegati ai cambiamenti climatici, attraverso il sistema informativo OIE
Approfondire e integrare le conoscenze sull’impatto dei cambiamenti climatici, della perdita di biodiversità e della diffusione di specie animali aliene nella definizione degli standard, delle linee Guida e delle Pubblicazioni dell’OIE.
“L’approccio One Health, è oggi quello più capace di fornire conoscenze che restituiscano la complessità dello scenario della prevenzione – afferma Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità – Il nostro lavoro accanto all’OIE è quello che già facciamo per molte delle nostre attività e che sottolinea come la salute sia in realtà il prodotto di tante variabili che interagiscono fra loro e si influenzano. Nessuna politica sanitaria oggi – conclude – può ignorare la complessa rete di relazioni che lega la salute dell’uomo a quella degli animali e dell’ambiente”.
Si tratta quindi di un accordo che va nella direzione di una visione interdisciplinare e che rappresenta, come sottolinea Romano Marabelli, consigliere e sostituto del Direttore Generale dell’OIE, “il primo riconoscimento dell’OIE di un Istituto di Sanità Pubblica in Europa affiancandosi all’unica collaborazione finora operativa con i CDC statunitensi”.
VI Convention Nazionale dei Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie d’Italia
Dalla VI Convention Nazionale dei Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie d’Italia organizzata il 20 aprile a Roma da SItI, SNOP e SIMeVeP, è stato lanciato un messaggio unanime: l’intersettorialità e la multiprofessionalità si affermano sempre più come elementi cardine delle strategie di prevenzione sanitaria basata sull’approccio “One Health” che – partendo dal presupposto che la salute delle persone, degli animali e gli ecosistemi siano interconnessi – prevede una stretta collaborazione fra di tutti gli attori, sia interni che esterni al perimetro del mondo sanitario tradizionale, che hanno un impatto diretto o indiretto sulla salute, e che questi lavorino in maniera trasversale ottimizzando le risorse e gli sforzi nel rispetto dell’autonomia dei vari settori.
Per il Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice, che ha introdotto i lavori della giornata, il Sistema sanitario nazionale è da considerare come un malato bisognoso di cure per essere messo in condizione di sopportare le nuove complessità e i vincoli che ne derivano. Agli operatori dei Dipartimenti i compete spiegare che la Prevenzione è complessa e articolata, strettamente connessa con la medicina umana, con la stabilità economica e con il benessere del tripode “uomo-animale-ambiente”. Per far questo occorre uscire dall’autoreferenzialità anche attraverso varie forme di comunicazione, su cui le tre Società Scientifiche SItI, SNOP e SIMeVeP dovranno investire tempo e risorse. E’ necessario riuscire a spiegare ai decisori politici l’importanza strategica, per il bene del Paese e dei cittadini, che i dipartimenti di prevenzione ricoprono, affinché affrontino le problematiche che i professionisti della sanità vivono quotidianamente, come le conseguenze del blocco del turn over e dell’imminente fuoriuscita, da qui a 10 anni, di 2/3 del personale dirigente presente nei Dipartimenti di prevenzione e il fenomeno delle aggressioni e violenze subite dai professionisti della salute.
Dalla Convention è emerso come si parli spesso di sanità e poco di salute e di come il governo della prevenzione in questi anni è stato ed è ancora del tutto insufficiente; a questo si aggiungono molte problematicità legate ai ruoli e ai rapporti tra Stato e Regioni (per loro responsabilità). Il tutto si traduce inevitabilmente in gravi criticità in termini di eguaglianza e omogeneità del Ssn, due obiettivi della legge 833/78 (Istituzione del Ssn) e della Costituzione italiana, mai raggiunti e che anzi attualmente sembrano alquanto irraggiungibili.
Per questo diventa fondamentale puntare su una nuova “scienza multidisciplinare”, con una logica interdisciplinare, lavorando sull’adeguamento dell’assetto e del modello organizzativo dei dipartimenti di prevenzione, sui rapporti interni ed esterni, sulle metodologie e sulle strategie d’intervento.
Da qui la proposta del presidente Onorario SIMeVeP, Aldo Grasselli di modificare la struttura della Convention stessa, allargandola agli operatori dei Dipartimenti di Prevenzione in modo da avere un coinvolgimento concreto in un progetto di trasferimento delle conoscenze anche attraverso il coinvolgimento dell’università. Grasselli ha sottolineato, come riportato qualche giorno fa in un comunicato FVM, come l’ Ssn sia una “nuova periferia abbandonata del nostro paese”, in cui si assiste al progressivo allargamento della distanza tra le stratificazioni sociali e alla polarizzazione della ricchezza e delle condizioni di vita. Occorre avviare un cambiamento culturale, ha detto Grasselli in conclusione: bisogna spiegare ai giovani che le professioni della prevenzione sono le prime ad aver un ruolo politico e sociale, mitigano i costi sociali, garantiscono il diritto al bisogno di salute non attraverso un prestazione individuali ma attraverso azioni collettive di monitoraggio e prevenzione.
Alla sessione dedicata alle esperienze, criticità, punti di forza e possibili sviluppo per la SIMeVeP è intervenuto il dott. Tocchio con una relazione su “Il nuovo Codice della Protezione Civile e i nuovi LEA: un rinnovato approccio dei Dipartimento di Prevenzione alle emergenze non epidemiche”.
Piano d’azione europeo “One Health” contro la resistenza antimicrobica
Gli Europarlamentari hanno approvato, con 589 voti favorevoli, 12 contrari e 36 astensioni, il ‘Piano d’azione europeo “One Health” contro la resistenza antimicrobica’, sottoforma di risoluzione non vincolante.
Il concetto di “One Health”, ovvero di Salute Unica, comprendere nell’idea di salute, oltre quella dell’uomo, anche quella degli animali e dell’ambiente per coglierne e interpretare la complessità delle interconnessioni esistenti.
Per i deputati sono attraverso questo tipo di approccio è possibile affrontare la crescente minaccia rappresentata dai batteri resistenti agli antibiotici.
“Se non si fa nulla, la resistenza antimicrobica può causare entro il 2050 più morti del cancro. Dobbiamo iniziare a osservare l’intero ciclo, perché la salute delle persone e quella degli animali sono interconnesse. Le malattie vengono trasmesse dalle persone agli animali e viceversa, ed è per questo motivo che sosteniamo l’approccio olistico dell’iniziativa ‘One Health’. Gli Stati membri dell’UE gestiscono questo problema in modi diversi, per cui chiediamo alla Commissione di considerare la possibilità di richiedere ai Paesi UE di raccogliere e presentare regolarmente dei dati di monitoraggio, in modo da averli a disposizione a livello UE e di stabilire degli indicatori per misurare i progressi nella lotta contro la resistenza antimicrobica”
ha dichiarato la relatrice Karin Kadenbach (S&D, AT).
La risoluzione chiede alla Commissione europea e agli Stati membri di limitare la vendita di antibiotici da parte degli operatori della salute umana e animale che li prescrivono e di eliminare qualsiasi incentivo finanziario. È necessario adottare misure concrete contro le vendite illegali e le vendite senza prescrizione di antimicrobici nell’UE.
La Commissione europea dovrebbe elaborare un elenco prioritario degli agenti patogeni dell’UE sia per l’uomo che per gli animali, definendo chiaramente le priorità future in materia di ricerca e sviluppo. Occorre creare incentivi per stimolare gli investimenti in nuove sostanze.
Antibiotico resistenza: nuove frontiere della One health
Si è svolto presso Salone di Rappresentanza, dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Salerno un interessante convegno su tema” Antibiotico resistenza NUOVE FRONTIERE DELLA ONE HEALTH Medici, Odontoiatri, Veterinari e Farmacisti a Confronto” organizzato da Società Italiana Medicina Veterinaria Preventiva, Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Salerno, Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Salerno,Ordine dei Farmacisti della Provincia di Salerno.
Hanno partecipato all’evento Medici Veterinari e Farmacisti dipendenti delle Aziende sanitarie e liberi professionisti.
Il dott Luigi Morena, delegato SIMeVeP per la regione Campania nell’introdurre il tema ha sottolineato come l’Organizzazione mondiale della sanità da tempo lancia l’allarme sul fenomeno della resistenza dei batteri ai farmaci. Nella giornata mondiale degli antibiotici, il 17 novembre scorso, il messaggio e stato forte e chiaro: Utilizzare gli antibiotici in modo appropriato è una responsabilità di tutti. Già oggi si stima che vi sono oltre mezzo milione di casi di antibioticoresistenti nel mondo.
In Italia, solo nell’ultimo anno, sono stati 7000 i morti per infezioni batteriche contratte nei nosocomi. E il futuro sarà ancora peggiore. L’OMS stima 10 milioni di decessi entro il 2050 se non sarà trovato un rimedio.
Il dott. Giovanni D’Angelo, Presidente dell’Ordine dei medici, ha sottolineato come l’integrazione tra i saperi dei professionisti sia indispensabile al fine di ottenere risultati di efficacia ed efficienza in sanità, soprattutto per la lotta all’antibiotico resistenza .
Il prof Orlando Paciello, Presidente dell’Ordine dei Medici veterinari della Provincia di Salerno, ha affermato che la lotta all’antibiotico resistenza deve essere fatta insieme a cominciare dall’uso degli antibiotici. Occorre che questi siano assunti, sia dagli animali che dagli uomini, solo dopo prescrizione medica o medico veterinaria.
Il dott Antonio Sorice Presidente della SIMeVeP, ha evidenziato come il ruolo della medicina veterinaria pubblica sia assolutamente fondamentale, al pari di quello della medicina umana, per il controllo dell’uso degli antibiotici. Occorre fare prevenzione e formazione. In Italia la SIMeVeP sta facendo da tempo una capillare attività di informazione e educazione rivolta agli allevatori e ai veterinari liberi professionisti sull’uso corretto, appropriato e razionale del farmaco veterinario. Durante questi incontri raccogliamo sensibilità e attenzione verso il fenomeno; rispetto al passato si comincia a capire quanto sia importante un utilizzo razionale degli antibiotici sia negli animali d’allevamento, sia negli animali da compagnia, così come è importante far capire che è necessario affidarsi sempre al medico veterinario nella somministrazione del farmaco. Per contrastare l’antibioticoresistenza bisogna insistere e continuare su questa strada, anche attraverso la collaborazione tra professionisti di diversa area come medici, veterinari, farmacisti.
Il Dott. Carlo Tascini, Direttore U.O.C Malattie Infettive ad indirizzo neurologico AORN dei Colli Napoli, ha ricordato che la Regione Campania ha da subito applicato le nuove linee guida del Ministero della Sanità per la lotta alle antibiotico resistenze e ha pubblicato, con Decreto Regionale, le linee di indirizzo per la terapia antibiotico empirica. Sono atti che da soli non bastano, ma rappresentano certamente un primo passo per la lotta nella all’antibiotico resistenza. Occorre sempre fare delle terapie mirate, attraverso diagnosi certe, per ottenere buoni risultati e scongiurare l’antibiotico resistenza.
Il Dott. Domenico Della Porta Direttore del Dipartimento di prevenzione Asl Salerno ha stigmatizzato un uso massiccio di antibiotici sia da parte del medico che da parte del veterinario. Occorre sempre che il medico attenda gli esami come l’antibiogramma prima di effettuare una prescrizione.
Il Dott Ferdinando M. De Francesco, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti, ha sottolineato come i farmacisti devono collaborare con il decisore della spesa dei farmaci analizzando una serie di dati, dando un contributo sull’utilizzo di molecole rispetto ad altre. Inoltre bisogna educare i cittadini al “non fai da te” per l’utilizzo dei farmaci. Esempio classico è l’utilizzo di antibiotici in eventi influenzali , dove non servono, ma tanti pazienti liberamente ritengono di doverli utilizzare.
Il Prof. Giuseppe Iovane, Direttore del dipartimento di sanità animale, Professore Ordinario di Malattie Infettive, Profilassi e Polizia Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ha dichiarato che oramai non esistono più germi patogeni e germi non patogeni, i meccanismi di trasformazione, trasduzione e coniugazione tra i microbi sono in grado di mandare segnali genetici tra un batterio all’altro e quindi conferire la problematica emergente quale è l’antibiotico resistenza. Il dipartimento di malattie infettive si sta occupando di un germe un stafilicocco che fa parte del gruppo degli aureus ma e un pseudointermedius, è un germe zoonotico emergente. I cani per esempio sono portatori e possono passare questo germe pericoloso in quanto porta in sè il gene della resistenza.
Al Convegno hanno partecipato circa 150 professionisti tra medici veterinari e farmacisti., tutti hanno espresso una forte volontà ad adoperarsi per creare una coscienza collettiva sull’utilizzo corretto degli antibiotici tanto per scongiurare danni ad il singolo individuo ed a tutta società
La sorveglianza sull’uso di antimicrobici in Italia
È ormai noto (è allarme mondiale) che l’efficacia degli antibiotici è minacciata dalla dilagante resistenza batterica. Solo tra pochi anni la ricerca metterà a disposizione farmaci più efficaci che, almeno per un arco temporale limitato, avranno profili farmacocinetici e farmacodinamici che potranno meglio affrontare le patologie interessate. Nel nostro Paese la resistenza agli antibiotici è un fenomeno molto più grave che nella maggior parte degli altri Paesi europei. Questa realtà è ascrivibile a un uso eccessivo e spesso non appropriato di antibiotici, soprattutto quelli ad ampio spettro e di ultima generazione, a un ingiustificato protrarsi della profilassi pre-operatoria e, infine, a una insufficiente osservanza e applicazione delle norme igieniche.
Quando si pensa alla prevenzione delle malattie infettive vengono in mente vaccini, esami sierologici, e screening di varia natura; tuttavia, se parliamo di malattie trasmesse da vettori occorre includere il monitoraggio entomologico, che non ha solo uno scopo conoscitivo, ma anche di prevenzione. Scopo di questo breve contributo è dimostrare con esempi concreti come i monitoraggi entomologici possano essere utilizzati per combattere e prevenire queste malattie.
La relazione – muovendo da alcune valutazioni di ordine generale rispetto all’entità e alla rilevanza della presenza dei pet in famiglia – vuole considerare le implicazioni sulla salute della stretta convivenza uomo-animali secondo un approccio coerente con i principi della One Health, quindi rivalutare il ruolo attuale e potenziale che il veterinario pubblico può svolgere in questo importante ambito per incidere favorevolmente nelle dinamiche preventive e di salutogenesi.
VI Convention Nazionale dei Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie d’Italia
Il 20 aprile 2018 si terrà a Roma, presso l’Ospedale San Gallicano, la VI° Convention Nazionale
dei Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie d’Italia organizzato da SItI, SIMeVeP e SNOP.
La intersettorialità e la multiprofessionalità si affermano sempre più come elementi cardine delle strategie di prevenzione sanitaria.
L’approccio “One Health” che parte dal presupposto che la salute delle persone, degli animali e gli ecosistemi siano interconnessi, prevede una stretta collaborazione da parte di tutti gli attori che hanno un impatto diretto o indiretto sulla salute, sia interni che esterni al perimetro del mondo sanitario tradizionale, lavorando in maniera trasversale e ottimizzando le risorse e gli sforzi nel rispetto dell’autonomia dei vari settori.
Ciò è vero in maniera precipua all’interno dei Dipartimenti di Prevenzione, che hanno il compito di portare questa lettura dei problemi di salute e questa modalità di azione nei tavoli programmatori e nelle strategie operative dei vari settori della vita civile, contrastando le disuguaglianze e affrontando le fragilità. Non si può essere credibili però se noi per primi creiamo barriere verticali a processi trasversali, che invece rappresentano la maniera migliore per un approccio globale.
Partendo da una riflessione sul tragitto fatto, sulle criticità e sui risultati ottenuti, vogliamo ragionare insieme sui percorsi di miglioramento possibili, presentando alcune esperienze affrontate con ottica interdisciplinare.
Inoltre vogliamo riflettere su come recuperare potenzialità operative attraverso un migliore coinvolgimento delle nuove professioni sanitarie.
Per la SIMeVeP interverrano il Presidente Onorario Aldo Grasselli, il Presidente Antonio Sorice e il referente nazionale, Antonio Tocchio.
Usare gli antibiotici saggiamente per combatterne la crescente resistenza
In occasione della Settimana Mondiale di sensibilizzazione sugli antibiotici (13-19 novembre 2017), la FAO, l’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (OIE) e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) insieme lanciano un appello per un uso responsabile degli antibiotici negli esseri umani e negli animali, per ridurre l’emergere di una crescente resistenza ad essi.
La resistenza agli antibiotici è salita a livelli pericolosamente elevati in tutte le parti del mondo e minaccia la nostra capacità di trattare comuni malattie infettive. Le infezioni che colpiscono le persone – tra queste la polmonite, la tubercolosi, l’avvelenamento del sangue e la gonorrea – e gli animali stanno diventando sempre più difficili e talvolta impossibili da trattare quando gli antibiotici diventano meno efficaci.
Gli antibiotici sono spesso sovra-prescritti da medici e veterinari e abusati dal pubblico. Dove possono essere acquistati per uso umano o animale senza prescrizione, l’emergere e la diffusione della resistenza ad essi è peggiorata. Esempi di un uso improprio comprendono l’assunzione di antibiotici per infezioni virali come raffreddori e influenza, e il loro impiego come promotori di crescita animale in aziende agricole o nell’acquacoltura.
Per affrontare questi problemi, la FAO, l’OIE e l’OMS stanno facendo leva sulle loro competenze e collaborando con un approccio “One Health” (un’unica salute, umana e animale N.d.T.) volto a promuovere le migliori pratiche per ridurre l’emergere e la diffusione di microbi resistenti agli antibiotici sia negli esseri umani che negli animali.
“La resistenza agli antibiotici è una crisi globale che non possiamo ignorare”, ha affermato il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’OMS. “Se non affrontiamo questa minaccia con azioni forti e coordinate, la resistenza antimicrobica ci riporterà indietro, a quando le persone temevano infezioni comuni e rischiavano la vita a seguito di piccoli interventi chirurgici”.
“L’uso eccessivo di antimicrobici ne compromette l’efficacia e dobbiamo ridurne l’uso improprio nei sistemi alimentari”, ha affermato José Graziano da Silva, Direttore Generale della FAO. “I medicinali veterinari antimicrobici sono uno strumento cruciale per la salute e il benessere degli animali e la produzione di alimenti sicuri, ma non sono affatto l’unico strumento che abbiamo a disposizione”.
“Come nella salute umana, la medicina veterinaria ha fatto enormi passi avanti grazie agli antibiotici. La conservazione della loro efficacia e disponibilità attraverso un loro uso responsabile associato a buone pratiche di allevamento e di prevenzione è quindi essenziale per preservare la salute e il benessere degli animali “, ha sottolineato la dottoressa Monique Eloit, Direttrice Generale dell’OIE.
Evento di lancio
Prima della Settimana mondiale di Sensibilizzazione sugli Antibiotici 2017, i media sono invitati a un dibattito sul progresso e le priorità per combattere la resistenza antimicrobica: Venerdì 10 novembre 2017 – ore 9:00 – 10:00, Sede OMS, Ginevra.
Relatori:
Dottor Marc Sprenger, Direttore del Segretariato per la Resistenza Antimicrobica, Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Dottor Matthew Stone, Vice Direttore Generale, Scienza e standard Internazionali, Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (OIE)
Dottor Hendrick Jan Ormel, Consulente senior per le politiche veterinarie, Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO)
La settimana
Durante la settimana di sensibilizzazione mondiale sugli antibiotici, l’OMS, la FAO e l’OIE si rivolgeranno al pubblico, ai professionisti del settore sanitario, ai governi, agli agricoltori, ai veterinari, all’industria alimentare e di mangimi animali e ad altri attraverso una campagna di social media che utilizzerà materiale infografico, quiz e storie di successo per aumentare la consapevolezza sulla necessità di agire sulla resistenza agli antibiotici e su quali misure si possono prendere.
Il messaggio principale di quest’anno sottolinea l’importanza di ottenere orientamenti da un professionista sanitario o veterinario qualificato prima di utilizzare gli antibiotici per ridurne l’uso eccessivo e garantire che le malattie ottengano il trattamento più appropriato.
Fonte: FAO
Sorice: contaminazione dei saperi e collaborazioni per prevedere e anticipare le emergenze, a tutela della salute
Il One health day è un’iniziativa nata nel 2016 con l’intento di promuove l’applicazione di un approccio multidisciplinare per affrontare i rischi che hanno origine dall’interfaccia ambiente-animali-ecosistemi umani e si celebra, ogni anno il 3 novembre.
“Rendere armonica la coesistenza di uomo, animale e ambiente può apparire un’idea utopica, il concetto di One Health dà invece concretezza a questa nuova visione” ha detto il presidente SIMeVeP, Antonio Sorice.
“Con il suo richiamo al superamento di visioni iperspecialistiche e settoriali a favore di un all’allargamento degli orizzonti, l’approccio One Health è coerente con le attuali sensibilità rivolte all’ambiente e al mondo animale e soddisfa più che mai il concetto europeo di salute intesa come benessere in senso lato, confermando la necessità di strutturate organizzazioni dipartimentali che abbiano specificità e al loro interno espressioni di qualificate e puntuali specialità”
“Attraverso la sua visione olistica e integrata “One Health” ci impone di migliorare l’azione preventiva della medicina in generale e della medicina veterinaria. La sola prevenzione oggi non è più sufficiente, bisogna guardare avanti ed iniziare a parlare di veterinaria predittiva, mutuando il concetto dagli esperti di emergenze non epidemiche: una veterinaria cioè che sappia prevedere e anticipare le emergenze, e sulla base di queste previsioni sappia mettere in atto azioni congiunte, sinergiche, seppur distinte per competenze e specialità, tra le diverse discipline. Prevedere ed anticipare le problematiche consente di mettere in atto misure preventive più efficaci per agire con tempestività ed efficacia nelle azioni di sanità pubblica”.
“La contaminazione dei saperi e le collaborazioni sono l’unico strumento per mettere davvero la prevenzione al servizio del potenziamento della tutela della salute” ha concluso Sorice.