40ª Fiera Nazionale “I giorni del miele”

Nelle giornate del 4-5-6 ottobre 2019 si tiene a Lazise (VR) la 40ª Fiera Nazionale “I giorni del miele” .

Segnaliamo in particolare i Convegni organizzati in collaborazione con l’azulss 9 scaligera di Verona:




Apicoltura sostenibile: la proposta del progetto europeo B-PRACTICES

E’ pubblicato sul n° 2/2018 di Argomenti l’articolo “Apicoltura sostenibile: la proposta del progetto europeo B-PRACTICES” di di U. Della Marta, A. Leto, M. Pietropaoli, V. Belardo, J.R. Gomis, A. Cersini1, M. Chabert, M.P. Chauzat, R. Eggenhoeffner, S. Erat, A. Gregorc, M. Higes, R. Moosbeckhofer, D. Muz, M.N. Muz, N. Ozdemir, A. Ribarits, M. P. Riviere, F. Vejsnæs, O. Kilpi.

La salute delle api è minacciata da una molteplicità di fattori  tra i quali è possibile annoverare: l’inquinamento ambientale (soprattutto da agrofarmaci, impiegati in agricoltura intensiva), i cambiamenti climatici, la progressiva urbanizzazione (che comporta una riduzione delle aree di
pascolo) e, non di minor importanza, gli agenti patogeni specifici delle api (Varroa destructor in primis). Tra quest’ultimi, va anche tenuta in considerazione la diffusione in Europa del coleottero parassita delle api Aethina tumida (Small Hive Beetle – SHB) che, a partire dal suo primo focolaio registrato in Italia nel 2014, sembrerebbe essere destinato, più o meno lentamente, a diffondersi nel resto del Paese con ripercussioni negative sia per l’economia del settore apistico, sia per quella del settore agro-zootecnico, in conseguenza della riduzione della biodiversità e del servizio di impollinazione.

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Deputati UE: Prospettive e le sfide per il settore dell’apicoltura

I deputati esortano l’UE e gli Stati membri a investire maggiormente nella protezione della salute delle api, nella lotta contro l’adulterazione del miele e nel sostegno agli apicoltori.

L’ UE ha bisogno di una strategia ad ampio raggio e a lungo termine per migliorare la salute delle api e ricostruire la popolazione apicola, afferma il Parlamento in una risoluzione non legislativa approvata giovedì con 560 voti in favore, 27 voti contrari e 28 astensioni.

A questo fine, gli eurodeputati chiedono:

  • un piano d’ azione europeo per combattere la mortalità delle api;
  • programmi di allevamento per aumentare la resistenza a specie invasive come l’acaro distruttore di Varroa e il calabrone asiatico o a malattie come la peste americana;
  • il rafforzamento della ricerca su farmaci innovativi per le api;
  • il divieto di tutti i pesticidi che hanno effetti negativi scientificamente dimostrati sulla salute delle api, compresi i neonicotinoidi e la promozione di alternative sicure per gli agricoltori;
  • la segnalazione preventiva dei periodi di irrorazione delle colture per evitare danni alle api.

Rafforzare il sostegno agli apicoltori e promuovere i prodotti apicoli

L’UE dovrebbe aumentare il bilancio dei programmi nazionali di apicoltura del 50% e istituire un regime di sostegno specifico per gli apicoltori nell’ambito della politica agricola comune per il periodo successivo al 2020. Inoltre, dovrebbe essere introdotto un indennizzo per la perdita di colonie di api.

Gli Stati membri dovrebbero fare di più per informare il pubblico, in particolare i bambini, dei benefici del consumo di miele e degli usi terapeutici dei prodotti delle api.

Fermare le importazioni di finto miele

Per garantire che il miele importato rispetti gli elevati standard dell’UE, è necessario armonizzare le ispezioni alle frontiere e i controlli sul mercato unico, e rendere più rigorosi tutti i requisiti in materia di tracciabilità. Inoltre la Commissione dovrebbe sviluppare procedure di analisi di laboratorio più efficaci e gli Stati membri dovrebbero prevedere sanzioni più severe per i trasgressori.

Il miele e i prodotti dell’apicoltura, infine, dovrebbero essere considerati “prodotti sensibili” nei negoziati commerciali con i Paesi terzi, o addirittura essere completamente esclusi dai trattati di libero commercio.

Il relatore Norbert Erdős (PPE, HU) ha dichiarato: “Dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere il nostro miele e le nostre api; il 76 % della produzione alimentare europea dipende dall’impollinazione e quindi le api sono indispensabili per la nostra sicurezza alimentare. Oggi il Parlamento ha proposto una strategia di sopravvivenza per le nostre api e i nostri apicoltori e un piano per aumentare la trasparenza per i nostri consumatori, sostituendo l’attuale etichetta “Miscela di mieli UE e non UE”, fuorviante e quindi inaccettabile, con una chiara indicazione dei paesi da cui provengono i mieli, comprese le percentuali di diversi tipi di miele utilizzati nel prodotto finale. Ora è giunto il momento che la Commissione europea e i governi nazionali mettano in atto le nostre proposte affinché le nostre api e i nostri apicoltori possano tornare a prosperare “.

Contesto

Con circa 600.000 apicoltori (di cui più o meno 50.000 in Italia) che producono circa 200.000 tonnellate di miele all’anno, l’UE è il secondo produttore mondiale di miele dopo la Cina.

I maggiori produttori europei nel 2016 sono stati Romania, Spagna e Ungheria, seguiti da Germania, Italia e Grecia.

L’UE importa 200.000 tonnellate di miele, principalmente da Cina, Ucraina, Argentina e Messico. I test effettuati dal Centro comune di ricerca della Commissione hanno dimostrato che il 20% dei campioni prelevati alle frontiere esterne dell’UE o presso gli importatori non è conforme alle norme europee.

Fonte: Parlamento europeo




Tutti i dati sul mercato del miele in Europa in un infografica

L’Unione europea è il secondo produttore di miele al mondo dopo la Cina. Ogni anno circa 600.000 apicoltori producono 250.000 tonnellate di miele usando 17 milioni di arnie.

Tuttavia la produzione non riesce a soddisfare la domanda interna di miele. L’UE ha importato circa 200.000 tonnellate di miele nel 2016, soprattutto dalla Cina.

Rispetto ai concorrenti, gli apicoltori dell’UE affrontano costi di produzione molto alti e quindi le -limitate- esportazioni di miele sono più care di quando costino le importazioni. Nel 2016, ad esempio, in media un chilo di miele importato costava €2,23 mentre un chilo di miele europeo esportato verso paesi terzi costava €5,69.

(Clicca qui per l’immagine ingrandita)

La salute delle api, una sfida per tutto il settore
Anche se il settore dell’apicoltura ha dimensioni ridotte nell’UE ha comunque un’importanza estrema per l’agricoltura e la biodiversità, perché la api impollinano le piante.

Malattie, agricoltura intensiva, esposizione a sostanze chimiche nocive, perdita degli habitat naturali e condizioni climatiche avverse minacciano seriamente la capacità produttiva delle arnie.

Proteggere le api e i produttori di miele
Il Parlamento europeo chiede alla Commissione europea e agli stati membri nuove azioni per proteggere le api e aiutare gli apicoltori. Gli eurodeputati chiedono che ci sia una migliore protezione delle varietà di api, un maggiore sostegno finanziario agli apicoltori, un divieto di usare pesticidi e azioni concrete contro le importazioni di miele contraffatto.

La relazione del deputato ungherese Norbert Erdos (Partito popolare europeo) viene dibattuta il 28 febbraio, la plenaria vota sull’argomento il 1° marzo.

Fonte: Parlamento Europeo

I dati per l’infografica sono stati tratti dal documento della Commissione Europea Honey Market Presentation




Miele ai neonati? No grazie!

Il miele ha tante proprietà benefiche e curative, ma se somministrato ai bambini sotto l’anno di età può causare il cosiddetto “botulismo infantile”.

Intervento del Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice, su Sanità Informazione