La cucina della Selvaggina

Si è svolto ieri all’Ascom Confcommercio Bergamo il workshop “La cucina della Selvaggina” un approfondimento della conoscenza delle carni di grossa selvaggina rivolto in particolare ai ristoratori del territorio, organizzato nell’ambito del Progetto “Selvatici e buoni Una filiera alimentare da valorizzare”, di cui SIMeVeP fa parte.

All’incontro hanno partecipato i rappresentanti di tutti i partner del progetto: Petronilla Frosio, Presidente Ristoratori Ascom Bergamo, Nicola Perrotti, Presidente Fondazione UNA Onlus, Antonio Sorice, Presidente Società Italiana di Medicine Veterinaria Preventiva, Paolo Lanfranchi, Università degli Studi di Milano, Lorenzo Bertacchi, Presidente Federcaccia Bergamo, Silvio Barbero, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Luca Pellicioli e Roberto Viganò, Studio Associato AlpVet, Eugenio Demartini, Ricercatore Dip. VESPA – Università degli Studi di Milano.

Siamo molto soddisfatti dell’andamento del progetto al quale abbiamo aderito da subito con convinzione”, ha detto il Presidente SIMeVeP. Sorice ha illustrato il ruolo della sanità pubblica veterinaria a garanzia della sicurezza alimentare della filiera della selvaggina “che deve essere valorizzata anche in un ottica di tutela ambientale, di tutela della fauna selvatica stessa e di promozione e recupero degli alimenti a chilometro zero“.

Il workshop è l’ultima delle iniziative messe in campo in questi mesi nella provincia di Bergamo. Il progetto ha preso infatti il via a settembre 2017 e si svolgerà nell’arco di 18 mesi con  altre azioni previste tra cui un evento dedicato alla comunicazione dei risultati preliminari raggiunti.

A cura della segreteria SIMeVeP




Workshop: La Cucina della Selvaggina

Proseguono le attività del progetto “Selvatici e buoni  Una filiera alimentare da valorizzare”, curata dall’Universita’ di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, in collaborazione con il Dipartimento di Veterinaria dell’Universita’ di Milano e la Societa’ Italiana di Veterinaria Preventiva, per iniziativa della Fondazione UNA – Uomo Natura e Ambiente.

Il progetto ha preso il via a settembre 2017 nel territorio Bergamasco, e prevede una sere di iniziative che si svolgeranno nell’arco temporale di 18 mesi, per la gestione delle carni di selvaggina come strumento di valorizzazione del territorio.

L’intento è quello di sviluppare, attraverso un percorso partecipato che prevede il coinvolgimento di tutti gli stakeholder, le modalità operative per la gestione della filiera delle carni di selvaggina attraverso attività di formazione, educazione all’utilizzo delle risorse, miglioramento delle caratteristiche igienico-sanitarie, caratterizzazione e valorizzazione del prodotto, fino ad arrivare alla promozione sul territorio.

Il progetto è strutturato in azioni specifiche tra cui:
• la costruzione partecipata della filiera
• l’indagine sulle tradizioni gastronomiche del territorio
• la formazione ed educazione all’utilizzo delle risorse
• l’analisi del rischio per la valutazione e il miglioramento dei requisiti igienico sanitari del prodotto
• attività di rilancio dell’economia locale

In questo ambito si inserisce il workshop “La Cucina della Selvaggina”, un approfondimento della conoscenza delle carni di grossa selvaggina rivolto ai ristoratori del territorio che si terrà a Bergamo il 12 marzo a partire dalle ore 15.00 alle ore 18.00.

A illustrare ruolo della sanità pubblica veterinaria e della SIMeVeP nel progetto, a garanzia della sicurezza alimentare anche nel settore delle carni di selvaggina, interverrà il Presidente, Antonio Sorice.

Locandina dell’evento

Brochure: SELVATICI E BUONI. Alla scoperta della carne di selvaggina delle valli bergamashe una scelta buona, sana e sostenibile

 




La nuova legislazione europea nei controlli ufficiali in sanità animale e sicurezza alimentare

imparareSi terrà in a Bologna il 16 febbraio 2018 il Workshop nazionale “La nuova legislazione europea nei controlli ufficiali in sanità animale e sicurezza alimentare: ruoli tra Commissione UE e Autorità Competenti dei Paesi membri”, organizzato dalla Regione Emilia Romagna.

Con l’emanazione dei Regolamenti 2016/429 del 9 marzo 2016, “relativo alle malattie animali trasmissibili e che modifica e abroga taluni atti in materia di sanità animale” (che si applica a decorrere dal 21 aprile 2021 e che conferisce il potere di adottare atti delegati alla Commissione per un periodo di cinque anni a decorrere dal 20 aprile 2016) e 2017/625 del 15 marzo 2017 “relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali” (che si applica a decorrere dal 14 dicembre 2019 e che conferisce alla Commissione il potere di adottare gli atti delegati e di esecuzione dal 28 aprile 2017) si innova il rapporto tra Unione Europea e Stati membri per quanto riguarda gli aspetti esecutivi e applicativi nell’attività di controllo ufficiale.

Il corso intende approfondire le novità operative per le Autorità Competenti  degli Stati membri nella gestione delle loro attività e aprire una riflessione sulla organizzazione che lo Stato Italiano potrebbe darsi per partecipare al meglio alle attività consultive della Commissione nella emanazione degli atti di esecuzione così come disciplinati dal Reg. 182/2011 sul piano europeo e per quanto applicabile dal DPCM 15 settembre 2017, n. 169 “Regolamento recante disciplina sull’analisi dell’impatto della regolamentazione, la verifica dell’impatto della regolamentazione e la consultazione”.

Partecipano alla giornata formativa, Maurizio Ferri della SIMeVeP, con una relazione sul Reg. 2017/625 e Aldo Grasselli, Presidente di Federazione Veterinari e Medici che interverrà alla tavola rotonda “Nuovi regolamenti e sistema Italia: Prospettive, opportunità e criticità da superare nei rapporti tra AC in Italia e tra l’Italia e la Commissione UE”.

L’evento è gratuito ma è necessaria l’iscrizione

Info e programma

 




Piano offerta formativa 2018 in via di definizione

Piano-offerta-formativa

La Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva, provider accreditato standard n° 507,  sta definendo il Piano dell’Offerta Formativa per il 2018, da presentare al Ministero della Salute entro fine febbraio 2018.

Il “Pof” viene elaborato sulla base della rilevazione dei fabbisogni formativi degli iscritti, effettuata tramite i propri Referenti e articolazioni regionali.

 

Al momento sono previsti 12 corsi Ecm residenziali per:

  • Medici Veterinari (Discipline: Sanità Animale;  Igiene Prod., Trasf., Comm. e Cons. Alimenti di O.A; Igiene Allevamenti e delle Produz. Zootecniche)
  • Medici Chirurghi (Discipline: Igiene degli Alimenti e della Nutrizione; Malattie Infettive; Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica; Medicina del Lavoro e Sicurezza  Ambienti di Lavoro)
  • biologi
  • Tecnici della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di Lavoro

Consulta il Pof provvisorio




Master universitario di II livello in Scienze Forensi Veterinarie

È indetto, per l’anno accademico 2017/2018, il concorso pubblico, per titoli ed esame, a numero 25 posti per l’ammissione al corso di Master di II livello in “Scienze Forensi Veterinarie”, afferente al Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Per l’attivazione del Master il numero minimo di studenti previsti è pari a 10.

Il Corso di Master universitario di II livello in “Scienze Forensi Veterinarie” si propone l’obiettivo di fornire un approfondimento teorico-pratico nell’ambito delle scienze forensi, applicate sia all’approccio della scena del crimine che alle metodiche di laboratorio, e di formare professionisti ed esperti in grado di essere validi supporti alla Magistratura e agli organi di Polizia Giudiziaria, fornendo le prove per individuare il colpevole di atti criminosi contro gli animali. Provarne la responsabilità e la volontarietà.

Master_Scienze_Forensi_Veterinarie

L’esigenza di una formazione universitaria specialistica nell’ambito delle scienze forensi veterinarie nasce dalla necessità di armonizzare le competenze e le conoscenze di quanti possono essere chiamati ad esprimere un parere o a fornire prove scientifiche riguardanti reati a danno degli animali.

Obiettivo finale del Master è la formazione specialistica di personale qualificato, di diversa estrazione culturale e in funzione delle specifiche competenze regolamentate dai propri Ordini professionali di appartenenza, che approfondisce argomenti specifici delle scienze forensi applicate ai reati a danno degli animali, per la gestione delle attività di indagine.

La domanda di partecipazione al concorso dovrà essere inviata entro e non oltre il giorno 24 GENNAIO 2018 (ore 12:00) al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II – Ufficio Scuole di Specializzazione e Master – Via Mezzocannone, 16 – 80134 Napoli.

Clicca qui per consultare il bando completo e conoscere requisiti per l’ammissione, moduli da compilare e costi.

Il corso gode del patrocinio della Società Italiana di Medicina Preventiva.

Segui la Pagina Facebook del Corso di Master universitario di II livello in “Scienze Forensi Veterinarie”.

Scarica la brochure

Consulta la locandina




Vetneve 4-11 marzo 2018, il programma e la scheda di iscrizione

Si avvicina il consueto appuntamento invernale con l’aggiornamento ECM a Folgaria (TN). Quest’anno si parlerà di “Certificazione veterinaria 3.0 e amministrazione digitale. Dalla carta al WEB”.

Il corso si svolgerà nei giorni 5, 6, 8 e 9 marzo 2018.

 

5 Marzo: DIRITTO AMMINISTRATIVO. LA FORMALITÀ DEGLI ATTI

  • Fondamenti di diritto amministrativo per il corretto esercizio delle attività di controllo e vigilanza svolte dai veterinari delle Asl.
  • Fondamenti di diritto sanitario e del lavoro per il corretto esercizio delle attività ispettive, di controllo e vigilanza svolte dai veterinari delle Asl.

6 Marzo 2018: LA CERTIFICAZIONE VETERINARIA: ASPETTI TEORICI, NORMATIVI E APPLICATIVI

  • Fondamenti di diritto sanitario e del lavoro per il corretto esercizio delle attività ispettive, di controllo e vigilanza svolte dai veterinari delle Asl.
  • La certificazione veterinaria: aspetti teorici, normativi e applicativi nell’era della dematerializzazione. L’intervento delle diverse figure professionali

8 Marzo: LA CERTIFICAZIONE VETERINARIA: ASPETTI TEORICI, NORMATIVI E APPLICATIVI

  • Abilitazione all’esportazione/importazione verso/da i Paesi Terzi (prodotti a base di latte, prodotti della pesca, carne, animali vivi).
  • La certificazione elettronica e il Sistema TRACES
  • La gestione dei certificati e delle certificazioni nei Servizi Veterinari

9 Marzo 2018 : LA RICETTA ELETTRONICA

Programma integrale e scheda di iscrizione

Scheda di prenotazione alberghiera




Come recuperare i crediti Ecm relativi all’obbligo formativo 2014-2016

La Commissione nazionale per la formazione continua, nel corso della riunione del 25 gennaio 2018, ha confermato la possibilità per tutti i professionisti sanitari di effettuare le operazioni di spostamento dei crediti Ecm acquisiti nel 2017 a recupero del debito formativo del triennio 2014-2016, entro e non oltre il 31 dicembre 2018, purché i crediti siano stati conseguiti entro il 31 dicembre 2017.

È possibile effettuare l’operazione autonomamente all’interno dell’area riservata ai singoli professionisti nel portale del Co.Ge.A.P.S..

Come riportato nel comunicato Agenas del “22/12/2016 – Completamento dell’obbligo formativo del triennio 2014-2016“, i professionisti sanitari possono completare il conseguimento dei crediti formativi relativi al triennio 2014–2016, nella misura massima del cinquanta per cento del proprio obbligo formativo, al netto di esoneri, esenzioni ed eventuali altre riduzioni.

I crediti acquisiti nel 2017, quale recupero del debito formativo del triennio 2014-2016, non saranno computati ai fini del soddisfacimento dell’ obbligo formativo relativo al triennio 2017-2019, come spiegato anche nell’articolo SIMeVeP sulle novità introdotte nel sistema Ecm con la sottoscrizione dell’accordo “La formazione continua nel settore salute” tra Governo, Regioni e Province autonome, del 2 febbraio 2017




Formazione: definito il Pof 2018

E’ stato definito il Piano dell’Offerta Formativa per il 2018 che la SIMeVeP erogherà nel corso dell’anno in qualità di provider accreditato standard n° 507.

Il Pof 2018 , elaborato sulla base della rilevazione dei fabbisogni formativi degli iscritti, effettuata tramite i propri Referenti e articolazioni regionali, si compone di 19 corsi ECM residenziali accreditati per:

  • Medici Veterinari (Discipline: Sanità Animale; Igiene Prod., Trasf., Comm. e Cons. Alimenti di O.A; Igiene Allevamenti e delle Produz. Zootecniche)
  • Medici Chirurghi (Discipline: Igiene degli Alimenti e della Nutrizione; Malattie Infettive; Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica; Medicina del Lavoro e Sicurezza Ambienti di Lavoro)
  • Biologi
  • Tecnici della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di Lavoro

Consulta il Pof 2018




Valorizzazione selvaggina: svolto incontro a Bergamo su progetto Selvatici e Buoni

Si è svolto ieri a Bergamo, presso la sede del CAI (Club Alpino Italiano) un incontro preparatorio di presentazione del progetto “Selvatici e Buoni” curato dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Milano e la Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva e sostenuto dalla Fondazione UNA Onlus.

L’incontro è stato finalizzato alla realizzazione del progetto nel bergamasco, quale prima area test a livello nazionale, per creare una filiera tracciabile della selvaggina e valorizzare le potenzialità di quel territorio, in cui sono presenti oltre 13.000 ungulati selvatici tra cui cervo, camoscio, capriolo e cinghiale.

All’incontro hanno partecipato tutti gli stakeholders che saranno coinvolti nelle varie fasi di realizzazione del progetto: Corpo di Polizia Provinciale, Regione Lombardia UTR Bergamo, Istituto Zooprofilattico Sperimentale sezione di Bergamo, Agenzia Tutela Salute di Bergamo, Slow Food, Ascom Bergamo, Società Italiana di Medicina veterinaria preventiva, Studio AlpVet, Sezione del Cai Bergamo, Presidenti dei Comprensori Alpini di Caccia e relative associazioni venatorie.

Ad introdurre i lavori è stato Maurizio Zipponi, Presidente del Comitato Scientifico di UNA, che ha illustrato le finalità del progetto “Selvatici e Buoni” che intende introdurre i criteri di tracciabilità, sicurezza alimentare, trasparenza e legalità all’interno della filiera della selvaggina, tanto pregiata quanto sottovalutata e che invece merita di essere valorizzata anche dal punto di vista economico ed occupazionale, riconoscendo un positivo ruolo della caccia e dei cacciatori quali “paladini del territorio e della biodiversità”.

A seguire, Silvio Barbero, Vice Presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, ha illustrato il progetto di filiera nelle sue fasi di realizzazione, ponendo l’accento sulle importanti qualità organolettiche della carne di selvaggina. Barbero, inoltre, ha sottolineato la necessità di garantire una filiera controllata, dal bosco alla tavola, che sia “buona, pulita e giusta”, con modelli comportamentali definiti, attraverso una nuova etica del cibo e nel pieno rispetto della legalità, combattendo così le frodi in campo alimentare.

È intervenuto poi Antonio Sorice, Presidente Società Italiana Medicina Veterinaria Preventiva, che ha sottolineato la necessità di lavorare nella direzione della sicurezza alimentare anche nel settore delle carni di selvaggina.

Infine hanno preso la parola il prof. Paolo Lanfranchi, il dott. Luca Pellicioli e il dott. Roberto Viganò che hanno illustrato nel dettaglio le fasi operative del modello di gestione sostenibile della selvaggina da mettere in atto nel territorio dell’arco alpino per valorizzare la carne e renderla sicura dal punto di vista igienico e sanitario.

Dopo questa prima giornata di lavori e di consultazione con i diversi stakeholders si entrerà, attraverso successivi incontri tecnici, nella fase operativa del progetto finalizzata alla realizzazione delle azioni previste nel periodo giugno 2017 – dicembre 2018 (indagine sulle tradizioni gastronomiche, formazione ed educazione nell’utilizzo delle risorse, approfondimenti sanitari, analisi economica della filiera delle carni di selvaggina e sviluppo/promozione del prodotto finale).




Si parte da Bergamo, al via il primo corso di formazione per ‘persona formata’

Valorizzare il patrimonio faunistico bergamasco, rispettando l’ambiente e dando nuovo impulso al turismo enogastronomico attraverso la creazione di una filiera tracciata della carne di selvaggina. Sono queste le finalità del progetto “Selvatici e Buoni” partito il 22 settembre presso la Comunità Montana di Clusone (BG).

Il progetto, curato dall’Universita’ di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Universita’ di Milano e la Societa’ Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva con il sostegno della Fondazione UNA Onlus, punta a ridare valore ad un’eccellenza alimentare troppo spesso sottovalutata come la carne di selvaggina, che nel territorio bergamasco ha enormi potenzialita’ considerata la presenza di oltre 13.000 ungulati selvatici tra cui cervo, camoscio, capriolo e cinghiale.

Il territorio bergamasco, cosi’, fa da apripista nazionale per il progetto Selvatici e Buoni, che verra’ replicato in altre province d’Italia per valorizzare le eccellenze faunistiche locali.
Il via libera di oggi e’ arrivato dopo un lungo e costruttivo periodo di consultazioni ed incontri tecnici che hanno coinvolto istituzioni e stakeholders locali, che saranno coinvolti e parte attiva nelle fasi realizzative del progetto e che hanno dimostrato un crescente interesse nei confronti del tema.

In questi mesi sono stati distribuiti, infatti, dei questionari di gradimento, da cui sono emerse rilevanti manifestazioni di interesse che si sono poi tradotte in disponibilita’ operative di Enti Territoriali ed istituzioni.

Nello specifico le manifestazione d’interesse sono giunte dal Comprensorio Alpino di Caccia Valle Borlezza, il Comprensorio Alpino di Caccia Val di Scalve, la Comprensorio Alpino Valle Seriana, il Comprensorio Alpino di Caccia ‘Prealpi Bergamasche’, il circolo UNCZA Prealpi Orobiche, la condotta Slowfood Valli orobiche, Enalcaccia Bergamo, ANUU migratoristi, delegazione CIC Italia, Federcaccia Bergamo e Arci Caccia.

Tali realtà saranno affiancate da importanti enti territoriali che hanno dato disponibilità a collaborare al progetto come ATS Bergamo, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Bergamo, il Corpo Polizia Provinciale Bergamo, l’Ascom Bergamo Formazione e le 3 Comunità Montane: Valle di Scalve, Laghi Bergamaschi e Valle Seriana.

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