Nuova variante del Covid da visoni a uomo in Danimarca? Grasselli: «Situazione da monitorare»

Aldo Grasselli, Presidente della Federazione Veterinari e Medici e Presidente Onorario SIMeVeP spiega a Sanità Informazione cosa sta succedendo in Danimarca: «I virus mutano per resistere agli anticorpi. È quel che succede ogni anno con l’influenza stagionale. Il vaccino? Non dovrebbe essere un problema»

Presidente Grasselli, cosa sta succedendo in Danimarca?
«Sappiamo ciò che è uscito sugli organi di stampa in questi giorni e di cui hanno preso atto anche dalle istituzioni danesi. In sostanza, in Danimarca esiste un fiorente allevamento di visoni per via di una tradizione molto consolidata. Stiamo parlando di milioni di visoni. Questo tipo di attività comporta una forte concentrazione di animali all’interno degli allevamenti e, conseguentemente, maggiori possibilità per i virus di diffondersi tra gli animali presenti una volta entrati. Il SARS-CoV-2 è dunque entrato ed è riuscito a provocare una infezione alla quale i visoni hanno risposto con una reazione immunitaria. Tra gli animali infetti si è innescata quindi una reazione anticorpale che probabilmente ha esercitato una pressione selettiva sul virus che, per sopravvivere agli anticorpi, ha cominciato a mutare. Questo ha reso possibile la selezione di una popolazione di virus dotata di qualche variante protettiva. Si tratta di un fenomeno che conosciamo già nell’influenza umana: ogni anno ci sono varianti e noi sappiamo già che il virus dell’influenza del prossimo anno probabilmente si presenterà con caratteristiche leggermente diverse».

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Nuovo coronavirus ed ecosistemi marini

E’ pubblicato su La Settimana Veterinaria n° 1161 del 21 ottobre 2020, il contributo del Prof. Giovanni Di Guardo, Docente di Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria dell’Università di Teramo, Facoltà di Medicina Veterinaria, che ipotizza, “secondo il salvifico “principio di precauzione” e l’altrettanto benefico e salutare concetto della “One Health”, la possibilità di un “ciclo” dell’infezione da SARS-CoV-2 in ambiente marino, legato sia alla crescente contaminazione ambientale prodotta dall’innumerevole quantità di mascherine e altri DPI che vengono quotidianamente eliminati e smaltiti e nei quali potrebbe ancora albergare virus, sia al preoccupante dato secondo cui circa il 60% dei pazienti affetti da Covid-19 eliminerebbe per via fecale l’agente virale per ben 22 giorni.

“Sebbene delfini e balene non figurino ancora fra le specie sensibili (o resistenti) nei confronti dell’infezione da SARS-CoV-2, andrebbe tuttavia sottolineato che il tursiope e la balena grigia rappresentano due specie cetologiche caratterizzate da un livello di similitudine/omologia di sequenza della molecola ACE-2 (il recettore grazie al quale il virus SARS-CoV-2 è in grado di entrare nelle cellule ospiti), rispetto all’analoga molecola umana, fra i più alti tra quelli finora osservati nei mammiferi. Ciò equivale a dire che l’infezione sarebbe biologicamente plausibile nelle due specie sopra citate” osserva Di Guardo.

“Sarebbe oltremodo auspicabile il ricorso a opportune indagini siero-epidemiologiche sugli esemplari di delfini e balene rinvenuti spiaggiati, al precipuo fine di verificare negli stessi anche l’eventuale presenza di anticorpi nei confronti di SARS-CoV-2, cosa altrettanto auspicabile per le diverse specie di mammiferi terrestri suscettibili all’infezione”

conclude il professore.

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Gestione della crisi Covid-19 in un’ottica One Health: possiamo fare di meglio?

Il Coordinatore scientifico SIMeVeP, Maurizio Ferri ha partecipato in qualità di relatore al webinar su ‘Covid-19 e One Health: possiamo fare di meglio?’ che si è tenuto luglio 2020,  organizzato da FEAM European Biomedical Policy Forum in collaborazione con la Federazione dei veterinari d’Europa (FVE).

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Gestione della crisi Covid 19 in unottica One Health possiamo fare di meglio?

                                                                                        Presentazione Maurizio Ferri. Covid-19 e One Health

 

 




La sperimentazione animale, arma indispensabile per lo studio di epidemiologia, eziopatogenesi e terapia del covid-19

La sperimentazione animale, arma indispensabile per lo studio di epidemiologia, eziopatogenesi e terapia del covid-19” è il titolo della tesi di Specializzazione in Scienza e Medicina degli Animali da Laboratorio che il dott. Alessio Ceriani ha discusso il 9 luglio 2020, essendo quindi fra i primi studenti i primi studenti ad avere realizzato una tesi sulla malattia COVID-19 e sul nuovo coronavirus SARS-CoV-2.

Il dott. Ceriani – che in qualità socio Emervet sin dalla sua fondazione ha partecipato a varie esercitazioni nazionali ed internazionali sul territorio italiano con le unità cinofile da soccorso impiegate in situazioni di calamità prestando il primo soccorso durante le attività addestrative in scenari di emergenza con l’impiego di molta tecnologia – ha molta esperienza nel volontariato di protezione civile, che lo ha portato ad essere presente in qualità di medico veterinario durante i terremoti che hanno colpito il centro Italia nell’agosto 2016, e ha voluto mettersi a disposizione anche durante l’emergenza COVID-19, partecipando alla task force nella Centrale Operativa Coronavirus della città di Milano, Regione Lombardia, insieme a volontari esperti del settore che hanno messo a disposizione esperienze e competenze: medici, psicologi, operatori sanitari, professionisti di Protezione Civile.

Ceriani ha deciso dunque di affrontare un tema attuale nel suo elaborato, non solo perchè protagonista nell’emergenza come volontario di protezione civile ma anche per mettere ulteriormente in evidenza per il concetto “One Health” che riconosce che la salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente come interconnessa e l’importanza di identificare in maniera precoce possibili “Spillover” ovvero il  salto di specie dei virus da animale a uomo.

Abstract della tesi




Focolai nei macelli in Lombardia. Sorice: la situazione non allarma, ma non si abbassi la guardia

lavorazione carniA seguito dei recenti focolai di COVID-19 che hanno interessato alcuni impianti di macellazione e di lavorazione delle carni nel mantovano e nel cremonese, L’Eco di Bergamo ha intervistato Antonio Sorice, Direttore del Dipartimento veterinario dell’Ats Bergamo e Presidente SIMeVeP.

La preoccupazione c’è e la guardia non va abbassata – sottolinea Sorice. L’Ats Bergamo, oltre ai controlli di routine che non si sono mai interrotti neppure durante il lockdown, sta progettando una serie di controlli specifici, a partire dall’osservanza delle norme di sicurezza anti Covid e per la tutela dei lavoratori. Bisogna mettere in chiaro subito una cosa: gli impianti di macellazione e quelli di lavorazione non costituiscono in sé luoghi a rischio Covid, ma per le particolari condizioni presenti all’interno di queste strutture, il virus può diffondersi con maggiore facilità, e il rischio di contagio può essere più alto




Pandemia da Covid-19, Speranza ringrazia i veterinari del SSN

Sono stati mesi molto difficili per il nostro Paese. Voglio esprimervi un sentimento di vera e convinta gratitudine, i servizi veterinari del SSN non si sono mai fermati e avete continuato a dare quel contributo fondamentale alle attività essenziali della nostra Italia e quindi anche da voi, dal vostro impegno, dal vostro lavoro quotidiano è passato un pezzo della possibilità del nostro Paese di reggere alla sfida tremenda che in qualche modo abbiamo dovuto attraversare in queste settimane”.

Lo ha detto, nel corso di un video intervento al Consiglio Nazionale della Federazione nazionale degli Ordini veterinari italiani, che si è tenuto il 4 luglio, il ministro della Salute Roberto Speranza.

Io penso – ha proseguito il ministro – che questa lezione del coronavirus, ci abbia fatto capire quanto conti avere un Servizio Sanitario Nazionale all’altezza delle domande, dei bisogni e delle aspettative dei nostri concittadini. Ora dobbiamo mettere a valore questa lezione e dobbiamo farlo con capacità di ascolto reciproco e capacità di comprensione dei diversi punti di vista che ci sono in campo”.

Dobbiamo archiviare la stagione dei tagli e costruirne una totalmente nuova degli investimenti. Oltre alle risorse serviranno le riforme, perché è vero che i soldi sono essenziali ma è anche vero che dobbiamo riformare il nostro impianto”.

“Dentro queste nuova sfida  c’è il grande tema di come si mette a valore quel patrimonio straordinario di competenza e professionalità che vive dentro i servizi veterinari pubblici”.

“La strategia One health è ormai considerata a livello globale una strategia fondamentale. La salute dell’uomo e la salute animale – ha concluso Speranza – sono profondamente connesse. Anche il coronavirus ci ha dimostrato che viviamo tutti su un’unica terra, un unico pianeta, che la salute dell’uomo si difende solo se si difende anche la salute animale.  Credo che sulla base di questa indicazione e di questa traccia dovremo provare a lavorare insieme, perché in questa nuova fase espansiva e di nuovi investimenti si possa provare anche a rafforzare un pezzo fondamentale di lavoro che voi svolgete ogni giorno a servizio del nostro Paese”.

“Come abbiamo affermato in un recente documento sul “contributo dei medici veterinari di sanità pubblica per la sanità animale e per la gestione dell’infezione umana Covid-19 in un’ottica One health”, la SIMeVeP ritiene fondamentale sostenere progetti volti a ridurre le future epidemie zoonotiche attraverso la conoscenza dei fattori che determinano la potenziale trasmissione di agenti patogeni dagli animali all’uomo. Questi progetti basati sull’evidenza sono ben sintonizzati con l’approccio multidisciplinare One Health”

ha commentato il Presidente SIMeVeP Antonio Sorice

“Non possiamo quindi che essere in linea con quanto espresso dal Ministro della salute, Roberto Speranza, e lo ringraziamo per la considerazione e il riconoscimento che ha voluto tributare alla Sanità Pubblica Veterinaria e ai medici veterinari che lavorano per il Sistema Sanitario Nazionale e che, anche durante il lockdown e durante tutta l’emergenza COVID-19 hanno garantito e garantiscono costantemente la salute degli animali, il loro benessere, e la sicurezza alimentare per tutti i prodotti di origine animale che non sono mai mancati sulle tavole dei consumatori del nostro paese”.

Il video intervento del Ministro Speranza al Consiglio Nazionale Fnovi




Protocollo di gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2 nelle strutture veterinarie universitarie

strutture veterinarie universitarieLa circolazione pandemica di SARS-CoV-2 è legata alla trasmissione da uomo a uomo. Tuttavia, alcune recenti evidenze, sia di natura osservazionale che sperimentale, hanno posto all’attenzione della comunità scientifica e delle autorità sanitarie, il tema della suscettibilità degli animali a SARS-CoV-2.

È stato infatti riportato che, occasionalmente, il virus può trasmettersi dall’uomo agli animali e probabilmente anche da animali a uomo.

Il  rapporto Rapporto ISS COVID-19 n. 52/2020 fornisce informazioni e raccomandazioni per medici veterinari, docenti, ricercatori e lavoratori, compresi quelli equiparati, delle strutture veterinarie universitarie italiane, quali ospedali didattici, laboratori e sale settorie, che a vario titolo e ruolo sono coinvolti nelle attività didattica, assistenziale e di ricerca.




ISS per COVID-19

issL’Istituto Superiore di Sanità ha dedicato un numero speciale del notiziario all’attività svolta dall’Ente nell’ambito dell’emergenza
legata alla pandemia del nuovo coronavirus COVID-19, dall’inizio dell’emergenza sino alla data di pubblicazione del numero stesso.

Il Presidente dell’ISS, Silvio Brusaferro, membro del Comitato Tecnico Scientifico (Decreto del Capo della Protezione Civile n. 371 del 5 febbraio 2020), ha istituito 22 Gruppi di lavoro sui rischi per la salute legati all’infezione da COVID-19 a cui partecipano sia esperti ISS che esperti di altre importanti istituzioni.

I risultati delle attività, che riguardano importanti aree di ricerca, sorveglianza, formazione, informazione e comunicazione, forniscono al Governo le informazioni e i dati tecnico-scientifici utili per intraprendere misure di sanità pubblica e aggiornare il personale sanitario e gli stakeholder

L’intento è di rendere disponibili in un unico contenitore le diverse e molteplici attività svolte dall’ISS per farle conoscere, valorizzarle e documentarle nel tempo, offrendo ai lettori le chiavi di accesso a preziose informazioni per il contenimento dell’epidemia.

Le attività descritte non esauriscono il notevole impegno dell’ISS su più fronti e in continua e costante evoluzione. Per i documenti
prodotti dall’ISS è fornito il link alle risorse online, liberamente accessibili.

Accedi allo speciale




Vaccinazioni, occhio al morbillo!

Proponiamo la lettura della lettera del Prof. Giovanni Di Guardo, docente della Facoltà di Medicina veterinaria dell’Università degli Studi di Teramo, pubblicata sulla rubrica “italians” del Corriere della Sera il 12 giugno 2020

Caro Bsev, mentre i numeri della pandemia da SARS-CoV-2 – il coronavirus responsabile della CoViD-19 – hanno abbondantemente superato nel mondo i 7 milioni di casi con oltre 410.000 decessi, si stima che una percentuale oscillante fra il 3 ed il 5% della popolazione planetaria sia stata esposta al virus. Gli individui SARS-CoV-2-infetti (computando i casi d’infezione pregressi con quelli attuali) assommerebbero, pertanto, ad una cifra compresa fra i 240 e i 380 milioni. Mentre il virus avrebbe considerevolmente rallentato la propria corsa in Italia e in buona parte del Vecchio Continente, il tributo di vite umane pagato alla CoViD-19 continua ad essere particolarmente drammatico, se non addirittura in preoccupante escalation, in Paesi quali USA, Brasile, Peru’, Messico, India ed altri ancora. Proiettando un siffatto scenario nelle settimane e nei mesi a venire, e’ da ritenere oltremodo plausibile – soprattutto in quei Paesi ove SARS-CoV-2 avesse fatto la propria comparsa in epoca piu’ recente e/o che non avessero applicato in maniera rigorosa le draconiane quanto salvifiche e ben note misure di “lockdown” e di contenimento del virus – una progressiva, ulteriore espansione dei casi d’infezione nella popolazione generale. Considerata la rilevanza dei pazienti asintomatici nella trasmissione del virus, che fa il paio con l’elevata prevalenza dell’infezione negli stessi, e’ importante valutare la percentuale di individui che nel tempo l’hanno acquisita. A questa finalita’ rispondono le indagini siero-epidemiologiche che, attraverso il rilievo di anticorpi anti-SARS-CoV-2, ci dicono quanto il virus abbia circolato nella popolazione generale. Ciononostante non sappiamo ancora per quanto tempo persista l’immunita’ e quale sia il tasso anticorpale in grado di conferire un’efficace protezione nei confronti del virus. Mai dismettere, quindi, la vaccinazione per il morbillo, una malattia che puo’ cancellare l’immunita’ verso altri agenti.

Giovanni Di Guardo




Indicazioni ad interim sul contenimento del contagio da SARS-CoV-2 e sull’igiene degli alimenti nell’ambito della ristorazione e somministrazione di alimenti.

Il Gruppo di lavoro ISS Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare COVID-19, di cui fa parte anche il Presidente SIMeVeP Antonio Sorice, ha elaborato il Rapporto ISS COVID-19 n. 32/2020 “Indicazioni ad interim sul contenimento del contagio da SARS-CoV-2 e sull’igiene degli alimenti nell’ambito della ristorazione e somministrazione di alimenti”.

Il rapporto approfondisce le tematiche connesse al contenimento del contagio e all’igiene degli alimenti nell’ambito della ristorazione pubblica nella “fase 2” dell’epidemia di COVID-19.

Il settore della ristorazione costituisce un ambito di particolare rilievo poiché, all’interno dei locali deputati alla somministrazione degli alimenti, possono realizzarsi simultaneamente condizioni di rischio quali affollamento, limitato ricambio d’aria, permanenza prolungata e – in relazione al consumo dei pasti – impossibilità di garantire l’utilizzo delle mascherine.

Inoltre, il consumo di alimenti e bevande determina l’esposizione ravvicinata al viso di mani, oggetti e prodotti, potenziali veicolo del virus.

Risulta pertanto particolarmente importante l’applicazione del distanziamento fisico e delle altre misure di mitigazione del rischio, un’attenta ridefinizione dell’organizzazione degli esercizi commerciali e un innalzamento delle garanzie igienico-sanitarie.

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