ISS. Zanzare in Italia: raccolta, identificazione e conservazione delle specie più comuni

Negli ultimi anni l’Italia è stata colpita da eventi epidemici riconducibili a malattie trasmesse da zanzare, quali West Nile, chikungunya e dengue. Per migliorare la preparedness e le capacità di rispondere a queste minacce è importante in un paese identificare ruoli, responsabilità e attività da implementare, ottimizzando risorse umane ed economiche.

Da qui l’esigenza di dotarsi di personale formato, in grado di riconoscere i rischi legati alle zanzare, avviare sistemi di sorveglianza entomologica, organizzare strategie di contrasto e, quando necessario, applicare misure di emergenza.

L’Istituto Superiore di sanità ha realizzato quindi una guida, uno strumento pratico non solo per conoscere biologia e distribuzione delle zanzare più comuni o di maggiore interesse sanitario, ma anche che permettesse di identificarle facilmente.

Attraverso un approccio rigoroso, ma semplificato, si è privilegiata la scelta di caratteri morfologici stabili e chiaramente osservabili. A supporto dell’opera, vengono fornite utili chiavi dicotomiche, con disegni schematici esplicativi.

Scarica il volume




Sistema nazionale di sorveglianza delle arbovirosi, i dati al 31 agosto 2020

artropodiSono stati pubblicati sul sito epicentro.iss.it i rapporti del Sistema di sorveglianza nazionale integrata delle arbovirosi relativi al periodo 1 gennaio-31 agosto 2020.

Le arbovirosi sono malattie causate da virus trasmessi da vettori artropodi (come per esempio zanzare, zecche e flebotomi) tramite morso/puntura. Interessano sia l’uomo che gli animali.

In Italia, sono soggette a sorveglianza speciale:

  • Chikungunya
  • Dengue
  • Zika
  • West Nile
  • Usutu
  • Encefalite da zecca (Tbe)
  • infezioni neuro-invasive da virus Toscana

Durante gli 8 in questione il sistema di sorveglianza ha segnalato:

Per West Nile e Usutu virus: per i dati sulle infezioni da West Nile e Usutu virus consulta la pagina dedicata




I casi di malattie da vettore nel 2018 in Italia

malattie da vettoreLe arbovirosi sono un gruppo di malattie virali trasmesse dalla puntura di vettori artropodi, come le zanzare e le zecche.

Queste malattie rappresentano un grave problema di sanità pubblica.

Per garantire che vengano individuati precocemente i casi e adottate tutte le misure per ridurne la diffusione, il ministero della Salute emana periodicamente Piani di sorveglianza e risposta alle varie arbovirosi.

L’Istituto Superiore di Sanità coordina le attività di sorveglianza integrata delle arbovirosi in Italia, in collaborazione e con il supporto finanziario del ministero.

Secondo i dati pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità, nel 2018 in Italia sono stati notificati in totale 243 casi confermati di arbovirosi (escluse West Nile e Usutu).

In particolare:

Arbovirosi importate

  • 5 casi confermati di chikungunya
  • 108 casi confermati di dengue
  • 1 caso confermato di Zika

Si tratta di casi in associati a viaggi all’estero in residenti in Italia.

Arbovirosi autoctone

  • 90 casi confermati di virus Toscana
  • 39 casi confermati di encefalite virale da zecche (TBE)

I casi di infezione da virus Toscana sono stati notificati prevalentemente in Italia centrale (Emilia-Romagna, Toscana, Marche) con casi sporadici in Abruzzo, Lazio e Piemonte, mentre l’encefalite virale da zecche è stata segnalata nell’Italia nord-orientale (Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Trento e Bolzano).




Malattie da vettori vecchie, nuove, emergenti: da West Nile a Chikungunya, passando per Borrelia miyamotoi

Fare l’autostop è uno dei modi più pratici ed economici per spostarsi da un luogo a un altro. Lo sanno bene zecche e zanzare che di questa abitudine hanno fatto una filosofia di vita. Quello che non sanno è che spesso viaggiano con un bagaglio di patogeni che nel nuovo ambiente, magari a migliaia di chilometri di distanza, possono trovare condizioni favorevoli per diffondersi.

Una malattia viene definita in genere emergente quando presenta una prevalenza più elevata di quanto sia prevedibile in base alle nostre conoscenze. Includiamo nelle malattie emergenti quelle “nuove”, causate da patogeni sconosciuti, ma anche quelle causate da patogeni già esistenti che diffondono in nuove aree. Una malattia è invece ri-emergente quando la sua prevalenza torna ad aumentare dopo periodi più o meno lunghi di bassa endemia. Vediamo alcuni esempi che interessano l’Italia e in particolare il territorio del Nordest.

Maggiori informazioni




Zanzare aliene, le migliori strategie di controllo

All’interno del progetto LEXEM (Laboratory of Excellence for Epidemiology and Modelling), finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento e coordinato dalla Fondazione Edmund Mach, uno studio appena pubblicato su Scientific Reports, condotto dai ricercatori del Centro Dondena dell’Università Bocconi di Milano in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler di Trento, la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) e l’Istituto Superiore di Sanità di Roma, ha confermato scientificamente le migliori strategie per il controllo delle zanzare aliene ovvero la combinazione di larvicidi, adulticidi e rimozione dei siti di riproduzione delle zanzare.

I larvicidi hanno dimostrato di essere più vantaggiosi all’inizio dell’estate e nelle stagioni più calde, mentre gli adulticidi dovrebbero essere preferiti in autunno e nelle stagioni più fredde. I risultati di questo lavoro forniscono indicazioni utili a sostegno di decisioni urgenti da parte delle autorità sanitarie pubbliche in risposta alle emergenti epidemie di zanzare.

Il rischio di trasmissione autoctona di malattie da vettore (trasmesse dalle zanzare), come Zika, Dengue e Chikungunya in Europa è dovuto principalmente a casi importati che vengono registrati sporadicamente in viaggiatori internazionali di ritorno da paesi dove la malattia è endemica. Dal momento che spesso non esistono né trattamenti specifici, né vaccini, nella maggior parte dei casi il contenimento di potenziali epidemie poggia soprattutto sull’interruzione del processo di trasmissione, attraverso la riduzione della densità delle zanzare.

Una recente ricerca condotta dalla Fondazione Edmund Mach e dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie nell’ambito del progetto LEXEM, basata sull’esperienza italiana di due epidemie di Chikungunya nel 2007 e 2017, evidenzia che servono diverse strategie di controllo del vettore, a seconda del momento in cui vengono notificati i primi casi. In questo modo lo studio fornisce utili indicazioni alle autorità che si occupano di stilare politiche volte al controllo di epidemie di malattie da vettore emergenti.

In particolare, i risultati suggeriscono che, se un caso di Chikungunya viene notificato in tarda primavera o in estate, la risposta ottimale è quella di combinare l’applicazione di adulticidi e larvicidi e la rimozione di siti di riproduzione della zanzara tigre. Inoltre, le applicazioni di larvicidi risultano essere maggiormente costo-efficaci a inizio estate e in stagioni più calde, mentre le applicazioni di adulticidi in autunno e in stagioni più fredde.

Leggi  l’articolo originale: Trentini F, Poletti P, Baldacchino F, Drago A, Montarsi F, Capelli G, Rizzoli A, Rosà R, Rizzo C, Merler S & Melegaro A (2018). The containment of potential outbreaks triggered by imported Chikungunya cases in Italy: a cost utility epidemiological assessment of vector control measures. Scientific reports, 8(1), 9034.




Malaria e Chikungunya, ecco come sconfiggerle…

I recenti episodi di malaria, Chikungunya e West Nile nel nostro paese hanno riproposto la necessità di contrastare la presenza di agenti vettori, zanzare in primis, al fine di prevenire l’insorgenza di episodi, epidemici e no, di patologie virali, batteriche e parassitarie da loro veicolate.

Ma la lotta alle zanzare non è affatto semplice né può limitarsi a interventi di disinfestazione in ambito urbano che, se necessari all’insorgere delle epidemie, non possono risultare risolutivi e si deve ricorrere a interventi combinati in cui il contrasto sia rivolto soprattutto all’eliminazione delle zanzare allo stato larvale.

Su Sanità Informazione l’analisi del Vice Presidente SIMeVeP, Vitantonio Perrone