SIMeVeP aderisce al progetto “Il Mediterraneo: il mare che unisce”

logo simevepPrenderà avvio il 25 giugno ad Agropoli con la partenza di 6 kayaker e barche a vela d’appoggio dirette a Tunisi, il progetto “Il Mediterraneo: ilmare che unisce” .

“Il Mediterraneo: il mare che unisce” è un progetto nato nell’Estate del 2015 dal desiderio di un gruppo d kayaker di associare la loro grande passione per l’elemento acqua alla necessità dei popoli del Mediterraneo di ricevere assistenza ed aiuto, ma non solo qui sulle nostre coste, anzi al contrario aiutarli e sostenerli nel loro territorio, dove ci sono le loro tradizioni, la loro terra ed i loro cari che faticosamente si trovano costretti ad abbandonare per fame e guerra. E’ un viaggio simbolico che percorre al contrario le rotte di sbarco dei così detti “profughi”, volendo simboleggiare l’intenzione dei partecipanti di restituire i propri cittadini alla loro terra natia, sostenendoli nello sviluppo di un’economia locale che possa migliorare le condizioni di vita medie delle popolazioni ed incentivarne l’avanzamento socio-culturale.

L’associazione ha voluto fissare dei punti fermi tra i propri obiettivi, garantendosi così la trasparenza e la chiarezza di intenti che oggi si richiede alle iniziative di solidarietà e ricerca:
•La registrazione di un documentario sulla fauna marina, tra cui protagonista sarà la tartaruga Caretta caretta, realizzato grazie anche alla presenza a bordo di medici veterinari specialisti;
•La promozione della “Dieta mediterranea” e delle attività di pesca locale, con la collaborazione di esperti in food safety and security;
•La realizzazione di uno studio di fattibilità specifico per l’area del Maghreb per implementare le condizioni di vita dei rifugiati, anche attraverso l’allestimento di centri di prima accoglienza;
•La pianificazione di un progetto a medio/lungo termine con oggetto: “La resilienza nel settore agricolo e della pesca”. Il progetto abbraccerà sia argomenti di carattere etico-sociale, che tecnico-scientifici in modo tale da garantire alle popolazioni aderenti un’occasione reale di crescita e sviluppo, si ridurrà così la necessità dei locali di fuggire dal proprio Paese di origine alla ricerca di un futuro meno drammatico.

Al progetto hanno ufficialmente aderito: il Consolato Tunisino a Napoli; i comuni di Agropoli, Palermo, Sapri, Policastro, Scario; l’IZS della Sicilia; l’Università degli Studi di Palermo; Dipartimento di Medicina Veterinaria e produzioni animali della Federico II; Ordine dei Medici Veterinari di Salerno e di Napoli; l’ANCI Campania; CGIL Migrazione; SIMeVeP (Società italiana di Medicina Veterinaria Preventiva); SISVET (Società Italiana Scienze Veterinarie); Fondazione MidA; Società canottieri di Palermo; Legambiente.

https://ilmarecheunisce.net/