Influenza aviaria: L’EFSA raccomanda una maggiore sorveglianza
Il virus dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) continua a circolare ampiamente tra gli uccelli marini in Europa causando un’elevata mortalità, mentre la situazione generale nel pollame si è attenuata. Sono in corso indagini epidemiologiche su un focolaio in gatti in Polonia. Il rischio per la popolazione rimane basso, secondo l’ultimo rapporto sull’influenza aviaria dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e del laboratorio di riferimento dell’UE (EURL).
L’HPAI nei mammiferi
La maggior parte dei mammiferi selvatici colpiti dall’HPAI sono carnivori che cacciano uccelli selvatici, si nutrono di uccelli selvatici morti o entrambi. Ventiquattro gatti domestici e un caracal in cattività (noto anche come lince del deserto) sono risultati positivi all’HPAI A(H5N1) in Polonia; alcuni di loro hanno sviluppato gravi segni clinici che hanno portato alla morte. La fonte dell’infezione rimane incerta, poiché finora non è stata dimostrata la trasmissione da gatto a gatto o da gatto a umano. La presenza di anticorpi è stata rilevata in cinque cani e un gatto senza segni clinici in un allevamento italiano colpito da un focolaio di HPAI nel pollame.
L’EFSA raccomanda di aumentare la sorveglianza dei virus HPAI negli animali carnivori selvatici o domestici liberi nelle aree ad alto rischio e di evitare l’esposizione degli animali domestici carnivori ad animali morti o malati (mammiferi e uccelli).
Basso rischio per la popolazione generale
L’ECDC ha valutato che il rischio di infezione da virus HPAI in Europa rimane basso per la popolazione generale e da basso a moderato per le persone esposte professionalmente o in altro modo a uccelli o mammiferi infetti (selvatici o domestici). Per ridurre ulteriormente il rischio di infezione, gli esperti raccomandano di sensibilizzare la popolazione a evitare l’esposizione a uccelli o mammiferi marini morti o malati.
Fonte: EFSA