Influenza zoonotica: dall’Ecdc le indicazioni per la diagnosi precoce
Un vademecum per la sorveglianza e l’applicazione di test mirati alla diagnosi dell’influenza zoonotica nel periodo invernale è stato stilato dall’European centre for disease prevention and control (Ecdc). Si va dalla sensibilizzazione degli operatori sanitari nelle cure primarie e secondarie all’autoisolamento fino alla tipizzazione in ambito ospedaliero.
La necessità del documento nasce dalla possibilità, nelle aree in cui si sono verificati focolai di influenza aviaria negli uccelli o nei mammiferi, che si verifichino casi umani di infezione con esposizione sconosciuta. Le autorità sanitarie pubbliche dovrebbero quindi incoraggiare laboratori, ospedali e clinici a prendere in considerazione l’aumento dei test.
La sorveglianza parte dai sanitari
In primo luogo, come raccomanda l’Ecdc, la sensibilizzazione dovrebbe includere la comunicazione della situazione epidemiologica locale, inclusa l’influenza aviaria negli uccelli e negli animali, agli operatori sanitari (inclusi gli operatori di cure primarie) nel territorio.
Per non perdere o ritardare la diagnosi di potenziali casi di influenza zoonotica umana, gli operatori sanitari dovrebbero chiedere ai pazienti eventuali sintomi compatibili con l’infezione influenzale zoonotica e la loro storia di esposizione ad animali, in particolare nel contesto di eventuali focolai di influenza aviaria in corso negli uccelli o nei mammiferi.
Fonte: aboutpharma.com