Animali: soggetti e oggetti di diritto nell’era del post-benessere

Nell’ultimo ventennio il dibattuto tema culturale del rapporto tra gli esseri umani e gli animali ha acquisito crescente importanza, tanto da un punto di vista teorico quanto da un punto di vista pratico.

Da un punto di vista prettamente giuridico, l’introduzione della disciplina legale a protezione degli animali sembra essere il frutto di un’ideologia culturale, affermatasi dapprima in Europa e nel Nuovo Continente e solo poi transitata in Italia, ed è volta ad affermare l’esistenza di un dovere, in capo alla specie umana, di cura e protezione nei confronti delle specie animali. In ambito giuridico dottrinale, si intravede una normativa protesa ad attribuire all’animale una qualche sorta di soggettività giuridica. A tal proposito si parla di “diritto degli animali” inteso come quell’insieme di norme orientate e tese a disciplinare i rapporti tra gli animali e l’uomo, avendo particolare riguardo ai diritti dei primi e ai doveri del secondo nei riguardi degli animali.

L’obiettivo del presente articolo è quello di ripercorrere l’evoluzione della legislazione nazionale in materia di diritto degli animali, anche in virtù del recente ingresso nella Carta Costituzionale della suddetta materia avvenuto con la Legge Costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1 analizzando i più significativi interventi legislativi in materia. Analisi che si rende doverosa al fine di svolgere opportune considerazioni di carattere comparatistico, per meglio comprendere se sia effettivamente possibile parlare degli animali (intesi sia come categoria, sia nella singolarità di ciascuna specie) come soggetti di imputazione di specifiche posizioni giuridiche piuttosto che come meri oggetti di disciplina giuridica, e valutarne eventuali benefici e criticità.

Indice

Leggi l’articolo completo su ruminantia.it