Sempre a proposito di “One Health”: clima, ambiente e salute…
Sulla Rivista “The Lancet/Planetary Health” è stata pubblicato di recente il Report di un Gruppo di Ricerca della Rivista dal titolo “Un mondo giusto su un pianeta sicuro …”, gruppo coordinato dal Prof. Joyeeta Gupta.
Nel Report gli autori affermano che “la salute del pianeta e della sua gente è a rischio. Il deterioramento dei beni comuni globali, ovvero i sistemi naturali che sostengono la vita sulla Terra, sta esacerbando l’insicurezza energetica, alimentare e idrica e aumentando il rischio di malattie, disastri, sfollamenti e conflitti”. [https://www.thelancet.com/journals/lanplh/article/PIIS2542-5196(24)00042-1/fulltext?dgcid=raven_jbs_aip_email]
Il Gruppo di Ricerca parte nel suo ragionamento cercando di quantificare quelli che chiama “i confini sicuri e giusti del sistema Terra” (ESB) e provano a quantificare “l’accesso minimo alle risorse naturali necessarie per la dignità umana e per consentire la fuga dalla povertà”. La definizione che danno di ESB è la seguente: “descrizioni quantitative (quando possibile) e qualitative dei confini oltre i quali la stabilità e la resilienza dei processi del sistema Terra sono minacciate e gli esseri umani potrebbero essere sostanzialmente danneggiati”. Gli autori considerano che gli ESB vanno oltre i confini planetari combinando elementi dal livello locale a quello globale con conoscenze provenienti da domini di scienze biofisiche e sociali.
Pertanto si cerca nel Report di descrivere “un corridoio sicuro e giusto” essenziale per garantire una salute umana e planetaria sostenibile e resiliente e prosperare nell’Antropocene.
Definiscono “sicuro” la stabilità biofisica del sistema Terra in base a principi di giustizia che includono la riduzione al minimo dei danni, il soddisfacimento delle esigenze di accesso minime e la ridistribuzione delle risorse e delle responsabilità per migliorare la salute e il benessere umani.
La base del corridoio è definita dagli impatti dell’accesso globale minimo a cibo, acqua, energia e infrastrutture per la popolazione globale, in base alle variabili con cui hanno definito gli ESB. Ne discende che vivere all’interno del corridoio è necessario, perché superare gli ESB e non soddisfare i bisogni di base minaccia la salute umana e la vita sulla Terra.
Tuttavia, il semplice “rimanere all’interno del corridoio” non garantisce giustizia perché all’interno del corridoio le risorse possono anche essere distribuite in modo iniquo, aggravando la salute umana e causando danni ambientali.
Fonte: quotidianosanità.it