Influenza aviaria, c’è rischio di trasmissione su larga scala solo se il virus muta
Il dipartimento dell’Agricoltura americano ha confermato anche ieri la presenza di bovini da latte infettati dal virus dell’influenza aviaria A/H5N1 in un allevamento in Idaho. È il quinto Stato americano a essere interessato dall’epidemia dopo che l’allarme per la diffusione del virus nei bovini da latte, che ha infettato anche due persone che hanno avuto contatti con gli animali, era scattato lo scorso 25 marzo, in due allevamenti in Kansas e uno in Texas e da tamponi effettuati in un quarto allevamento in Texas. Il 29 sono state poi riscontrate nuove positività in un allevamento in Michigan e New Mexico.
Le indagini preliminari hanno concluso che il ceppo di virus rilevato nell’ultimo caso è simile a quello riscontrato in precedenza in Texas e Kansas e che sembra essere stato introdotto dagli uccelli selvatici. Al momento, sottolineano le autorità, il livello di rischio per la salute umana resta basso; tuttavia, le persone con esposizioni strette o prolungate e non protette ad animali infetti o ambienti contaminati sono a maggior rischio di infezione. Nessuna preoccupazione per quel che riguarda il latte commerciale «perché i prodotti vengono pastorizzati prima di entrare sul mercato», precisa il dipartimento dell’Agricoltura.
Fonte: ilsole24ore.com