Etichettatura degli alimenti, la discussione in Europa
Volontaria o obbligatoria? Per tutti gli step della filiera o solo per alcune fasi? Univoca o declinata sulle esigenze dei singoli Paesi? Prosegue il confronto europeo sull’etichettatura degli alimenti.
Come quella delle uova, i consumatori europei concordano: ci vuole un’etichettatura anche per tutti gli altri alimenti.
Perché si possa scegliere con consapevolezza un prodotto, conoscendone l’impatto sul benessere e sulla saluta degli animali. Alla luce di questa richiesta di maggior chiarezza da parte dei consumatori, l’intergruppo europeo ha discusso le varie opzioni disponibili per un sistema armonizzato con l’UE, in modo che i consumatori comprendano e distinguano tra le varie indicazioni proposte.
Una discussione propedeutica, che anticipa strategicamente la proposta legislativa per un regolamento sull’etichettatura che la Commissione dovrebbe pubblicare alla fine del 2023, anticipata da una valutazione d’impatto prevista per la fine del 2022. Claudia Salzborn, esperta presso l’Accademia per la protezione degli animali, Deutscher Tierschutzbund, ha chiaramente dichiarato la sua preferenza per un’etichettatura obbligatoria, realizzata per livelli (sulla base di standard ben precisi, da quelli minimi a quelli premium) e che ‘racconti’ tutta la filiera, senza escludere trasporto e macellazione (due fasi che invece non vengono valutate nella proposta di etichettatura tedesca). Per Salzborn, inoltre l’etichettatura, dovrebbe riguardare tutti i prodotti (compresi quelli dell’acquacoltura e quelli importati). Nel corso del dibattito, l’eurodeputata Anja Hazekamp (La Sinistra, NL) avanza un ulteriore dubbio: gli allevamenti intensivi devono essere inclusi in questa etichettatura? Il dubbio è che i consumatori, vedendoli etichettati, potrebbero erroneamente concludere che queste aziende stiano agendo nel pieno rispetto del benessere animale (benché la loro etichettatura sia al livello più basso, quello che indica soltanto il rispetto degli standard minimi di legge). Per l’eurodeputata Manuela Ripa, infine, è giusto sottolineare ancora l’esigenza di un sistema univoco a livello europeo, per non confondere i consumatori. Tanti i temi sul tappeto: per questo Sarah Wiener (The Greens, AT) ha proposto la creazione di un gruppo di lavoro per dare una risposta a dubbi richieste avanzati.
Fonte: Vet33.it