Lo scoiattolo rosso torna nei boschi di Perugia
Si conclude a ottobre 2018 il Progetto LIFE U-SAVEREDS (LIFE13 BIO/IT/000204) avviato nel 2014 e finanziato dal programma LIFE+ Biodiversità al fine di conservare lo scoiattolo comune europeo (o rosso, Sciurus vulgaris) in Umbria, minacciato in particolare dalla presenza dello scoiattolo grigio americano (Sciurus carolinensis), e di tutelare in generale tutta la biodiversità forestale dell’Appennino.
Il progetto è stato promosso e realizzato dall’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), in collaborazione con la Regione Umbria, il Comune di Perugia, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche, la Regione Lazio, Legambiente Umbria e l’Istituto OIKOS.
Lo scoiattolo grigio è una specie esotica proveniente dal nordamerica che è stata introdotta ed è divenuta invasiva in Europa, dove è presente in Inghilterra, Irlanda e Italia (prima introduzione nel 1948 in Piemonte, ma è presente anche in Lombardia, in Veneto, in Liguria dal 1966 e dai primi anni 2000 in Umbria).
Lo scoiattolo alloctono (cioè che è giunto in una determinata area geografica per l’intervento diretto, intenzionale o accidentale, dell’uomo) e’ incluso nell’elenco di 100 delle specie aliene invasive (IAS, Invasive Alien Species) più pericolose a livello europeo e mondiale e più recentemente è stato inserito nell’elenco di specie invasive di rilevanza unionale, ai sensi del Regolamento Europeo n. 1143 del 2014.
La specie alloctona e la specie autoctona (cioè naturalmente presente in una determinata area geografica nella quale si è originata o è giunta senza l’intervento diretto dell’uomo), sono in un processo di “esclusione competitiva” che vede vincente lo scoiattolo proveniente dal nuovo mondo. Il “grigio” saccheggia le riserve invernali del “rosso”, che risulta svantaggiato e si estingue localmente nel giro di pochi anni, e diffondendosi sempre più velocemente, come è successo in Gran Bretagna e Irlanda, provoca danni al patrimonio forestale e ad alcuni tipi di coltivazioni costituendo una forte minaccia alla biodiversità di tutto il paese.
- eradicazione, tramite soppressione eutanasica e sterilizzazione, della popolazione di scoiattolo grigio;
- supporto diretto (tramite restocking) e indiretto (riqualificazione ambientale tramite la piantumazioni di specie appetibili e apposizione di mangiatoie) alle popolazioni di scoiattolo rosso, al fine di favorire la ricolonizzazione delle aree dopo la rimozione dello scoiattolo grigio.
Queste attività hanno permesso di ottenere risultati molto rilevanti in termini di conservazione: il numero totale di rimozioni di scoiattoli grigi ha mostrato un chiaro trend di decremento e si è passati da una densità iniziale media di 3.37 individui/ha ad una di 0.31 individui/ha, così come si è ridotta significativamente l’area di presenza della specie aliena passando da circa 35 km2 ad appena 3 km2.; alla diminuzione degli scoiattoli grigi ha fatto seguito un aumento delle occasioni di avvistamento e/o cattura di scoiattoli rossi. Le osservazioni si stanno susseguendo anche in aree da dove lo scoiattolo rosso mancava da più 10 anni.
volte rispetto all’area di presenza conosciuta ad inizio Progetto (circa 18 km2), mentre l’area di
presenza del grigio si è sostanzialmente contratta e la sua presenza oggi è sporadica e legata a
pochissime aree relitte. Dopo 4 anni il livello di biodiversità è tornato ad essere quello di 15 anni fa. Un risultato importante che potrà fare da apri pista rispetto al altre situazioni analoghe
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A cura della segreteria SIMeVeP