Come ridurre il rischio di encefalite da zecche. Le indicazioni dell’Ecdc
Nel 2022 sono stati 3.650 I casi di encefalite da zecche (TBE) segnalati in 20 paesi dell’UE/SEE. La maggior parte dei casi si è verificata tra giugno e novembre, con luglio che ha registrato il maggior numero di casi segnalati.
È quanto emerso nell’ultima relazione epidemiologica annuale (ARE) dell’Ecdc pubblicata oggi. Essendo una malattia trasmessa da vettori diffusa in molte parti d’Europa e uno dei principali casi di infezioni del sistema nervoso centrale che possono provocare sequele neurologiche a lungo termine, la TBE contribuisce notevolmente al carico di malattia in Europa.
Le zecche si trovano spesso nelle aree boschive ed erbose e possono trasportare vari batteri, virus e parassiti che possono causare gravi malattie negli esseri umani soprattutto sono più attive durante i mesi più caldi dell’anno. Le zecche vivono sul terreno e si arrampicano su erbe e cespugli fino ad un’altezza di circa 80 cm. Lì aspettano il passaggio degli animali e degli esseri umani per potersi attaccare. Una volta sull’ospite, preferiscono spostarsi sulla pelle morbida e sulle zone pelose prima di mordere in quelle zone. Il morso è indolore e spesso non è possibile percepire il movimento della zecca sulla pelle.
Fonte: quotidianosanita.it