Italia e prevenzione, due separati in casa
Caro Severgnini, care Lettrici e cari Lettori, Pur nelle evidenti peculiarità e differenze che li contraddistinguono, gli eventi meteo-climatici estremi, cosi’ come gli incidenti sul lavoro, gli incidenti stradali e i femminicidi, che con sempre più allarmante frequenza scandiscono le giornate delle italiane e degli italiani, sono tragedie accomunate fra loro da un minimo comune denominatore, ossia la pressoché totale assenza di una cultura della prevenzione!
All’interno della spaventosa cornice rappresentata dalla sanguinosa guerra in Ucraina, perdurante da oltre un anno ed alla quale l’Italia e l’intera Europa sembrano essersi quasi assuefatte, si delinea infatti un inquietante quadro di indifferenza di buona parte della nostra classe politica e di molti nostri connazionali nei confronti dei dati resi pubblici dagli scienziati, quasi tutti oramai concordi sul cambiamento climatico e sul riscaldamento globale, come chiaramente dimostrato dal fatto che dal 2015 al 2022 si sono registrati i più caldi degli ultimi 140 anni!
Trovano così spiegazione i fenomeni di estrema siccità e le catastrofiche alluvioni con le quali ci si trova sempre più spesso a fare i conti! E cosa si fa per mitigarne magnitudo e drammaticita’ attraverso un’adeguata manutenzione della rete idrica nazionale, oramai ridotta ad un colabrodo, oppure intervenendo sugli argini dei fiumi e costruendo le famose “vasche di laminazione”, nonché smettendola una volta per tutte di violentare il territorio costruendovi edifici su edifici? Quest’oltremodo inquietante quadro reca pure le grida inascoltate delle tante, troppe donne vittime di femminicidi, financo con la loro creatura in grembo! Per non dire poi dei tanti, troppi morti sul lavoro e degli innumerevoli incidenti mortali sulle strade del nostro Paese, dove molto si piange a causa di ciò, ma assai poco si fa affinché non si ripeta più. Ripartiamo dai bambini, inculcando loro la cultura della prevenzione!
Fonte: corriere.it