Cambiamento climatico. Raggiunto nuovo record di temperatura
Nonostante la speranza iniziale ispirata dall’accordo di Parigi del 2015, il mondo è ora pericolosamente vicino a violare il suo obiettivo di limitare il riscaldamento medio pluriennale globale a 1,5 °C. La temperatura media annuale della superficie ha raggiunto un massimo record di 1,45 °C al di sopra della linea di base preindustriale nel 2023 e nuovi picchi di temperatura sono stati registrati per tutto il 2024. Gli estremi climatici risultanti stanno mietendo sempre più vittime e mezzi di sostentamento in tutto il mondo.
Questi i nuovi dati globali dell’ottavo rapporto annuale sugli indicatori del “Lancet Countdown on Health and Climate Change”, riportati sulla rivista The Lancet.
I costi umani del cambiamento climatico
I dati del rapporto di quest’anno mostrano che le persone in tutto il mondo stanno affrontando minacce da record al loro benessere, alla loro salute e alla loro sopravvivenza a causa del rapido cambiamento climatico. Dei 15 indicatori che monitorano i rischi per la salute, le esposizioni e gli impatti correlati al cambiamento climatico, dieci hanno raggiunto nuovi record preoccupanti.
La mortalità correlata al calore delle persone di età superiore ai 65 anni è aumentata di un record del 167% rispetto agli anni ’90, 102 punti percentuali in più rispetto al 65% che ci si sarebbe aspettato senza l’aumento della temperatura. L’esposizione al calore sta inoltre influenzando sempre di più l’attività fisica e la qualità del sonno, influendo a sua volta sulla salute fisica e mentale. Nel 2023, l’esposizione al calore ha messo le persone impegnate in attività fisica all’aperto a rischio di stress da calore (moderato o superiore) per un record del 27,7% di ore in più rispetto alla media degli anni ’90 e ha portato a un record del 6% di ore di sonno perse nel 2023 rispetto alla media del periodo 1986-2005.
Le persone in tutto il mondo sono sempre più a rischio di eventi meteorologici estremi potenzialmente letali. Tra il 1961-90 e il 2014-23, il 61% della superficie terrestre globale ha visto un aumento del numero di giorni di precipitazioni estreme, che a sua volta aumenta il rischio di inondazioni, diffusione di malattie infettive e contaminazione delle acque. Parallelamente, il 48% della superficie terrestre globale è stato colpito da almeno 1 mese di siccità estrema nel 2023. L’aumento degli eventi di siccità e ondate di calore dal 1981-2010 è stato, a sua volta, associato a 151 milioni di persone in più che hanno sperimentato un’insicurezza alimentare moderata o grave in 124 paesi valutati nel 2022, il valore più alto registrato.
Le condizioni meteorologiche più calde e secche stanno favorendo sempre di più il verificarsi di tempeste di sabbia e polvere. Questo fenomeno meteorologico-ambientale ha contribuito a un aumento del 31% del numero di persone esposte a concentrazioni di particolato pericolosamente elevate tra il 2003-07 e il 2018-22 (indicatore 1.2.4). Nel frattempo, i cambiamenti nei modelli di precipitazione e l’aumento delle temperature stanno favorendo la trasmissione di malattie infettive mortali come la dengue, la malaria, la malattia correlata al West Nile virus e la vibriosi, esponendo le persone al rischio di trasmissione in luoghi precedentemente non interessati.
Fonte: quotidianosanita.it