Crisi Ucraina, domani Ferri alla prima riunione del gruppo di esperti EFSCM

Maurizio Ferri, Coordinatore scientifico SIMeVeP è stato selezionato e nominato dalla Commissione Europea in rappresentanza di FVE quale membro del nuovo ‘Expert group on the European Food Security Crisis Preparedness and Response Mechanisms (EFSCSM):

EFSCSM che fa parte del piano di contingenza della Commissione europea (DG Mare, DG Agri, DG Sante), è stato costituito a seguito della crisi COVID-19 e nell’ambito della strategia Farm to Fork.

Si tratta di un meccanismo europeo di preparazione e risposta alle crisi per la sicurezza alimentare,  reso necessario a causa del crescente impatto dei cambiamenti climatici, del degrado ambientale sulla produzione alimentare, nonché dei rischi legati alla salute pubblica (es. Covid-19), delle minacce informatiche o dei cambiamenti geopolitici, legati questi ultimi alla nuova emergenza della guerra in Ucraina che potrà generare un ulteriore inasprimento della crisi alimentare.

Il gruppo di 30 esperti  con mandato di 5 anni, verrà coordinato dalla Commissione per scambiare dati e pratiche, rafforzare il coordinamento a livello europeo e garantire che i cittadini non debbano far fronte alla carenza di cibo durante le crisi.

Il compito chiave sarà quello di contribuire al processo di sviluppo di futuri programmi e politiche dell’UE sulla preparazione e risposta alle crisi dell’approvvigionamento alimentare e sicurezza alimentare. Le attività si concentreranno su attività specifiche e riguardano una serie di azioni da completare tra la metà del 2022 e il 2024, che comprendono: capacità predittiva, valutazione del rischio e monitoraggio: rafforzamento della preparazione utilizzando i dati disponibili (inclusi meteo, clima, mercati);  analisi delle vulnerabilità e delle infrastrutture critiche della filiera alimentare; coordinamento, cooperazione e comunicazione, condivisione di informazioni, migliori pratiche, piani nazionali di emergenza; sviluppo di raccomandazioni per affrontare le crisi; coordinamento e cooperazione con la comunità internazionale.

La prima riunione del gruppo è convocata per domani con una agenda che verterà sulla crisi per sicurezza e approvvigionamento alimentare innescata dal conflitto in Ucraina.

L’evento sarà presieduto dal commissario Europeo per l’agricoltura.

Il 23 marzo si terrà poi la prima riunione operativa del gruppo di esperti.




La sicurezza alimentare raccontata dai medici veterinari dell’Ats Bergamo

L’ATS Bergamo ha ideato la docuserie “FRAMES/”, un viaggio nelle stanze dell’Agenzia per conoscere le storie del mondo della Tutela della Salute, direttamente dalle voci e i volti dei professionisti che ogni giorno si occupano della cura del nostro bene più prezioso.

La prima puntata, introdotta da Antonio Sorice, Direttore del Dipartimento Veterinario e Sicurezza degli Alimenti di origine Animale di ATS Bergamo e Presidente SIMeVeP è dedicata al tema dell’igiene e della sicurezza alimentare lungo la filiera ittica.




Crisi climatiche, malattie e crisi alimentari

Gli eventi che si sono materializzati in ogni parte del mondo negli ultimi anni sono la testimonianza che la Terra è un sistema in crisi.

I cambiamenti climatici, la diffusione di malattie contagiose, l’inquinamento della terra, dell’aria e del mare con i nostri rifiuti, sono gli effetti palesi di un modello di sviluppo davvero non più sostenibile.

Le popolazioni di alcuni continenti, dopo aver sfruttato il lavoro degli schiavi provenienti da altri continenti, stanno dissipando le risorse globali in modo esponenziale, impoverendo ancora una volta, soprattutto, le aree del pianeta della perenne schiavitù.

Questo processo di crescita, indispensabile per realizzare il “benessere” immediato di una parte della popolazione, ha però i suoi effetti negativi che si distendono su tutto l’ambiente e su tutta l’umanità, soprattutto a danno  delle generazioni future.

La crescita per la crescita, lo sviluppo senza progresso, come già indicava P. P. Pasolini in un famoso articolo pubblicato il 1 febbraio del 1975 sul Corriere della sera, “La scomparsa delle lucciole”, saranno irreversibili e fatali se non ci sarà, prima ancora di una soluzione tecnologica, una presa di coscienza e una rivoluzione culturale.

Pasolini scriveva: “Dopo la scomparsa delle lucciole si ha la falsificazione e labbandono dei valori nazionalizzati… del vecchio universo agricolo e paleocapitalistico… Chiesa, patria, famiglia, obbedienza, ordine, risparmio, moralità non contano più. E non servono neanche più in quanto falsi… A sostituirli sono i valori’ di un nuovo tipo di civiltà, totalmente altra’ rispetto alla civiltà contadina e paleoindustriale”. Il nostro paese viene sottoposto alla prima unificazione reale”. Lindustrializzazione degli anni Settanta e il comportamento coatto del potere dei consumi ha realizzato una mutazione’ profonda, decisiva ricreando e deformando la coscienza’ del popolo italiano, fino a una irreversibile degradazione. Non siamo più di fronte, come tutti ormai sanno, a tempi nuovi, ma a una nuova epoca della storia umana, di quella storia umana le cui scadenze sono millenaristiche”.

Prima di lui Jorge Luis Borges in “Finzioni”, nel 1944, scriveva Un uomo può essere nemico di altri uomini, di altri momenti di altri uomini, ma non dun paese: non di lucciole, di parole, di giardini, di corsi dacqua, di tramonti”.

Certamente è così, ma solo se ne siamo consapevoli.

In realtà il nostro modo di vivere ci porta ad essere una massa di consumatori-dissipatori-inquinatori paragonabili ad una specie parassitaria che sta alterando progressivamente i parametri vitali di un organismo vivente ospite, morto il quale soccomberà anch’essa.

La scomparsa delle lucciole” era una provocazione politica ben chiara e intenzionale. Pasolini lamentava poeticamente che non ci fossero più le lucciole, ma insieme accusava la classe dirigente di aver promosso un certo modello di sviluppo, di aver organizzato in un certo modo la nostra vita, di avere inquinato le nostre campagne e le nostre città. E insieme vedeva la sparizione di tanti altre strutture sociali, popolari: certe culture, certe possibilità di intervento democratico, la vita dei paesi e delle province brutalmente invasa dai modelli di consumo e “la distruzione è ancora più grave, perché non ci troviamo tra macerie, sia pur strazianti, di case e monumenti, ma tra macerie di valori”.

Oggi a lanciare il grido di allarme sono i ragazzi dei “Friday for Future”.  Un movimento ambientalista internazionale composto da studenti che hanno deciso di non frequentare le lezioni scolastiche per partecipare a manifestazioni in cui chiedono azioni efficaci per prevenire il riscaldamento globale e il cambiamento climatico.

Manca ancora, però, una riflessione generale sulla crisi ambientale che, settore per settore, metta in luce i rischi e i costi – immediati e storici – del nostro modello di sviluppo rispetto ai benefici e alle opportunità di un cambio di paradigma.

Lo stesso motto “One Health”, se disgiunto da una riflessione sulle cause dei problemi di cui la prevenzione si occupa, non sarà prevenzione primaria ma prevenzione reattiva, come quella che sta devastando il Servizio sanitario nazionale, tutto immerso nella vaccinazione di massa e nel contenimento di una pandemia attesa prima con inerzia e poi con rassegnazione.

Il punto di svolta della prevenzione primaria non è attendere preparati le pandemie. Il punto di svolta sta nell’incidere nelle politiche socio economiche che generano le condizioni perfette per le pandemie, per le carestie, per lo spreco, per lo sfruttamento delle risorse e dell’ambiente.

L’intelligenza professionale deve agire sul fronte One Health pensando ed elaborando strategie sulla dimensione One World, deve creare nuove condizioni che riducono le pandemie, rendendo l’ambiente capace di autoregolarsi come in passato.

La crescita, l’incremento del PIL, la possibilità di consumare a dismisura, sono antidolorifici che non ci fanno comprendere la gravità del danno.

La crescita è in definitiva una fede, la fede cieca nel progresso infinito, nel consumo sproporzionato di risorse non rinnovabili e nell’accumulazione senza limiti.

Non esiste più un margine di “sviluppo sostenibile”, anche questo ormai è un ossimoro, un “greenwashing”, un ecologismo di facciata che ci porta ancora più velocemente fuori strada.

La società della crescita non è sostenibile, e la teoria economica contemporanea maschera dietro la sua eleganza matematica la sua indifferenza per le leggi fondamentali della biologia, della chimica, della fisica, in particolare della termodinamica.

Nessuno ha pronti i tutorial per il nuovo mondo, ma se si vogliono trovare soluzioni bisogna cominciare a porsi le domande giuste. Ciascuno per il proprio ruolo.

Tina Anselmi, il Ministro della salute che ci ha regalato il Servizio Sanitario Nazionale,  aveva un tempo dichiarato: “Capii allora che per cambiare il mondo bisognava esserci”. Resta un insegnamento che ci coinvolge tutti.

Aldo Grasselli




VetNeve 2022 – Food and Animal Health Law: una valanga di regolamenti

Ritorna finalmente nel 2022 la formazione invernale!

Vetneve 2022 – I regolamenti sui Controlli Ufficiali 625/2017 e di Sanità Animale (2016/429) nel contesto delle nuove emergenze di Sanità Pubblica e l’approccio One Health vi aspetta come sempre a Folgaria (TN).

Quest’anno gli eventi ECM saranno 2:

  • Il Regolamento 2016/429: Animal Health  Law
    7/8 marzo 2022, rivolto a Medici Veterinari
  • Il Regolamento 2017/625
    10/11 marzo 2022, rivolto a Medici Veterinari, Dirigenti Medici (igiene degli alimenti e della nutrizione; igiene, epidemiologia e sanità pubblica; malattie infettive), Biologi e Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro

Scheda prenotazione alberghiera da inviare entro il 16 gennaio 2022




Applicazione del Reg. Ue 2017/625 nei laboratori europei

Si è svolto il 23 Novembre presso l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie il primo incontro formativo ‘APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO UE 2017/625 NEI LABORATORI EUROPEI’ rivolto al personale dei laboratori.

Il corso tenuto dal dott. Ferri Maurizio, Coordinatore scientifico SIMeVeP, ha  inteso fare acquisire conoscenze sui requisiti previsti dal Regolamento UE 2017/625, con particolare approfondimento degli aspetti correlati alla sicurezza e sanità animale e al concetto di imparzialità dei laboratori ufficiali.

I temi specifici trattati hanno riguardato principalmente il requisito di assenza del conflitto di interesse nella gestione ed esecuzione di esami su campioni ufficiali sulla base della tipologia, classificazione e ambito di attività (sanità animale e sicurezza alimentare) e campioni prelevati dagli OSA, e procedure di campionamento di cui al decreto legislativo n. 27/2021.

Sono stati inoltre illustrati: casi pratici riferiti ad alcuni laboratori europei e i relativi strumenti messi in atto per l’applicazione del Regolamento 625/2017, e le modalità di gestione delle attività analitiche presso l’IZSVe nel contesto della sicurezza alimentare e sanità veterinaria.

Il corso che si conclude il 14 Dicembre, prevede sessioni pratiche con gruppi di lavoro che a partire da casi studio dovranno analizzare i relativi processi e formulare proposte atte a mitigare i rischi potenziali di conflitto di interesse e garantire l’ottemperanza al Reg.UE 2017/625 e alla legislazione nazionale/vincoli regionali.

Le slide presentate




SIMeVeP al Sana di Bologna

Dal 9 al 12 settembre alla 33° edizione della Fiera Sana di Bologna sarà presente anche la Società Italiana di Medicina veterinaria Preventiva presso lo stand del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

Il focus è tutto rivolto al mondo ittico e al contrasto delle fake news per una informazione sempre più corretta e autorevole per un mercato sempre più trasparente e di qualità, al contrasto della concorrenza sleale per una tutela sempre maggiore del consumatore anche sugli gli aspetti legati alla sostenibilità e al benessere del pescato e dell’allevato.

I medici veterinari sono impegnati nella tutela della salute pubblica e si occupano quindi anche di garantire la corretta tracciabilità e il benessere dei pesci. Da anni la SIMeVeP è impegnata nella corretta informazione, approfondimenti e confronti con i propri associati sui temi più “caldi” del settore ittico inerenti le problematiche igienico sanitarie.

Tra le ultime iniziative attivate, il  patrocinio di  un opuscolo che risponde in modo semplice alle principali fake news del settore ittico “ Acqua in bocca” e una interrogazione per ottenere maggiori chiarimenti sull’asterisco sui menu dei ristoranti.

SIMeVeP vi invita a partecipare agli eventi previsti ed a  iscrivervi agli appuntamenti con gli esperti previsti, consultando il programma e prenotandosi al seguente link http://www.event-way.it/landing-sana-bologna/

Molti i temi trattati dall’acquacoltura alla pesca, all’etichetta, al benessere alla sostenibilità all’antibiotico-resistenza. E molti i relatori autorevoli protagonisti degli eventi dal mondo universitario, istituzionale, dalle associazioni di produttori e di consumatori.

Il presidente di SIMeVeP Antonio Sorice è lieto di questa partecipazione e si complimenta con il MIPAAF per l’importante iniziativa presso il padiglione 37 c46/d45 .

Scriveteci per avere informazioni anche in merito alla possibilità di ottenere l’ingresso gratuito alla fiera per aderire alle iniziative di vostro interesse.




Innovazione del sistema di SPV: insediato il gruppo di lavoro alla significativa presenza del Ministro Speranza

veterinarioCon decreto 8/7/2021 il Ministero della Salute ha istituito un Gruppo di lavoro, presso l’Ufficio di Gabinetto, con l’obiettivo di analizzare la situazione e le criticità attualmente gravanti sul sistema di Sanità Pubblica Veterinaria e avanzare proposte, anche e in specie a carattere normativo, affinché possa essere ammodernato il Servizio sanitario nazionale mediante nuovi modelli di prevenzione.

L’On. Massimo Paolucci, introducendo i lavori e sintetizzando gli interventi dei componenti del Gruppo, tutti presenti e coordinati dal dott. Giuseppe Gambale, ha sottolineato come i suddetti obiettivi possano rappresentare una grande opportunità nel contesto attuale in cui, a seguito della pandemia, deve e può assumere massima rilevanza l’approccio “one health”: un approccio che tutti gli intervenuti hanno infatti evidenziato come fondamentale nei diversi contesti operativi della sanità pubblica e in specie nel contesto della prevenzione primaria. Difatti, anche la necessaria attuazione delle nuove norme europee richiede, e consente al tempo stesso, di innovare metodi e organizzazione di lavoro in tale ottica.

Particolarmente significativa è stata la presenza del Ministro Roberto Speranza che, nel rimarcare la rilevanza futura della professione veterinaria, ha espresso rinnovata fiducia nella stessa e nei lavori del Gruppo, assicurando ogni possibile supporto così che, quanto verrà elaborato e proposto, possa concretizzarsi ai fini anzidetti.

Gli interventi del dott. Antonio Sorice e del dott. Mauro Gnaccarini hanno, fra gli altri, richiamato proprio la necessità di agire in detta ottica, cogliendo la rilevante occasione per proporre le opportune innovazioni in ambito:

– sia di formazione specialistica, appositamente orientata alla sanità pubblica veterinaria e opportunamente finanziata; – sia di contesto economico ed ambientale, anche rispetto alla necessaria complessiva sostenibilità delle imprese;
– sia di contesto tecnico-organizzativo, al fine di migliorare e rendere omogenee le organizzazioni territoriali e maggiormente efficaci le azioni sanitarie, anche mediante la costituzione di adeguati livelli regionali quali interfaccia fra enti territoriali, II.ZZ.SS. e livello nazionale.

Pertanto, considerata la comunione di intenti e la reciproca fiducia nelle competenze espresse dai componenti il gruppo, che rappresentano tutte le diverse istanze della professione, i lavori sono entrati subito nel vivo con la definizione di un specifico cronoprogramma.

A tutti un augurio di buon e proficuo lavoro.

Il testo del Decreto




La riduzione dell’uso di antimicrobici negli animali d’allevamento nella strategia F2F

Bandiera Unione EuropeaMaurizio Ferri, Coordinatore scientifico SIMeVeP, ha partecipato in qualità di Rappresentante FVE nel Gruppo StaDG-ER (Stakeholder discussion group on emerging risk ) al meeting congiunto fra  il StaDG-ER e l’Emerging Risk Exchange Network (EREN) organizzato dall’Efsa su rischi e opportunità della strategia Farm to Fark (F2F) che si è tenuto il 20 maggio 2021.

La strategia F2F della Commissione europea, al centro del Green Deal europeo, mira a rendere i sistemi alimentari equi, sani e rispettosi dell’ambiente. Tra gli obiettivi generali ci sono la riduzione dell’impronta ambientale e climatica dei sistemi alimentari, la transizione globale verso la sostenibilità competitiva dall’allevamento alla tavola, le nuove opportunità per le imprese, le persone e l’ambiente e la creazione di un sistema alimentare solido e resiliente.

Gli obiettivi specifici sono collegati a 27 azioni specifiche ed includono quattro obiettivi quantitativi per l’Europa nel 2030, che sono:

– riduzione del 50% dell’uso complessivo e rischio dei pesticidi chimici e del 50% di pesticidi più pericolosi;

– riduzione delle perdite di nutrienti di almeno il 50% garantendo al contempo l’assenza di deterioramento della fertilità del suolo e riduzione dell’uso di fertilizzanti di almeno il 20%;

– riduzione del 50% delle vendite di antimicrobici per animali da allevamento e acquacoltura;

– dedicare almeno il 25% della superficie agricola dell’UE all’agricoltura biologica e un aumentare in modo significativo l’acquacoltura biologica.

Ferri si è occupato in particolare dell’obiettivo quantitativo ‘riduzione dell’uso di antimicrobici negli animali d’allevamento e riassume in un documento le considerazioni principali sui rischi ed opportunità ricavate dalle relazioni presentate.

La relazione “La strategia Farm-to-Fork (F2F) ed il Green deal: opportunità per anticipare ed affrontare i rischi emergenti legati alla riduzione dell’uso degli antimicrobici negli animali da reddito”

Le slide presentate nell’occasione




Carni di ungulati selvatici per solidarieta’ alimentare: avviso per i Centri di Lavorazione Selvatici

Raccogliere adesioni per la lavorazione di carni di ungulati selvatici destinate alla beneficenza, grazie alla successiva distribuzione a cura del Banco Alimentare.

Questo l’obiettivo dell’avviso pubblico disponibile sui siti istituzionali delle Asl toscane e destinato ai Centri di lavorazione selvaggina (CLS), che potranno successivamente avviare il percorso per la cessione in beneficenza della carne proveniente da ungulati selvatici abbattuti nell’ambito dei piani regionali di controllo.

Con propria delibera – la 1147 del 2020 – la Regione Toscana ha previsto l’erogazione dei rimborsi dei costi sostenuti dai CLS attraverso le Asl, destinatarie per l’anno 2021 di un finanziamento complessivo di 60mila euro: 25mila alla Asl Sud Est; 17.500 alla Nord Ovest; e altrettanti 17.500 alla Centro.

Con la pubblicazione dell’avviso – afferma l’assessore alla sanità, Simone Bezzini – entriamo adesso nella fase operativa di questa iniziativa che ci auguriamo possa portare, in questo periodo di emergenza sanitaria dalle gravi ricadute economiche, un po’ di sollievo nella vita delle famiglie più in difficoltà. Credo sia importante evidenziare come questo progetto di solidarietà, che nasce in collaborazione con l’assessorato all’agricoltura, caccia e pesca e con gli ambiti territoriali di caccia toscani, presenti molteplici ricadute positive, valorizzando le carni di selvaggina non solo da un punto di vista economico ma anche sotto l’aspetto etico e sociale, garantendo al fruitore finale un prodotto di qualità che rispetti gli standard in materia di sicurezza alimentare. E tutto questo coinvolgendo attivamente il mondo venatorio. Mi preme ringraziare la nostra Direzione e le Asl toscane che, nonostante il momento così complesso e impegnativo, hanno comunque reso possibile l’attuazione della nostra delibera. Come è doveroso un ringraziamento al Banco Alimentare che con le sue infrastrutture e la rete di distribuzione ci consente, non solo per questa iniziativa, di intercettare e sostenere i bisogni essenziali delle persone in condizioni di svantaggio o di marginalità.

Questo progetto, – dice la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – che ho tenuto a battesimo quando ero responsabile della sanità regionale, consente un impiego socialmente utile delle carni dei cinghiali abbattuti. Ci dà la possibilità di far fronte in parte all’emergenza ungulati e al tempo stesso di distribuire alle persone in difficoltà alimentare, un prodotto ad alto valore nutrizionale come la carne, in questo caso di cinghiale. L’iniziativa si inserisce in un’ottica di economia circolare, che permette di ottimizzare le risorse del nostro territorio con un obiettivo non solo ambientale ma sociale”.

Le carni deriveranno da una quota dei capi abbattuti secondo le modalità previste dalla legislazione regionale e che gli ATC decideranno di destinare all’iniziativa di beneficenza alimentare. Inoltre è prevista anche la cessione di capi provenienti dall’attività venatoria e di controllo regolamentata anche da parte di soggetti terzi: Enti parco regionali, squadre di caccia al cinghiale, distretti di gestione degli ungulati, AFV e AAV.

Le carcasse lavorate verranno affidate per la distribuzione al Banco Alimentare della Toscana, che è dotato di un’organizzazione e di una rete territoriale specifica e peculiare che consente la conservazione delle carni garantendo il rispetto degli obiettivi di sicurezza alimentare e la loro distribuzione al fine di sostenere i bisogni essenziali delle famiglie e delle comunità toscane.

La SIMeVeP Toscana sostiene per gli aspetti tecnici questa iniziativa




Anche in Francia si discute sul sovranismo alimentare

Una recente sentenza del Consiglio di Stato francese – facendo seguito a quanto stabilito dalla Corte di Giustizia europea – ha reso illegale il contenuto del Decreto sull’origine del latte e della carne adottato dal Governo francese nel 2016 che disponeva che nell’etichetta dei prodotti
lattiero-caseari trasformati fosse obbligatoria l’indicazione del Paese d’origine del latte utilizzato.

Stando alla sentenza, il Decreto emanato nel 2016 dà credito al fatto che è plausibile collegare la provenienza della materia prima latte a presupposti di qualità e particolari proprietà, e che quindi tale indicazione è importante per il consumatore francese.

L’articolo completo, a firma del Vice Presidente SIMeVeP, Vitantonio Perrone, è pubblicato su La Settimana Veterinaria