In questo periodo con frequenza viene richiamato il concetto che sta alla base della Medicina Unica (One Health): la tutela della salute umana collegata alla tutela della salute animale.
Questo concetto, previsto dal Codice deontologico che i Medici veterinari si impegnano a rispettare all’atto del giuramento professionale è applicabile a tutti gli ambiti, siano essi privati o pubblici, nei quali questi Sanitari si trovino ad operare. Ciò non solo negli interventi più conosciuti dal pubblico come la profilassi o la cura delle zoonosi (malattie trasmesse dagli animali) oppure l’igiene e ispezione degli alimenti di origine animale.
Infatti, se da una parte l’opera dei Servizi Veterinari Pubblici è finalizzata alla tutela della salute e del benessere degli animali per i riflessi che ne derivano sulla Salute pubblica, dall’altra anche il Medico veterinario Libero professionista che si prende cura dell’animale opera, insieme al cliente al fine di stabilire un corretto rapporto uomo-animale. In questo modo la persona può trarre diversi benefici, sia fisici sia psicologici, ampiamente riconosciuti dalla medicina umana.
Anche negli Interventi Assistiti con Animali (IAA o genericamente Pet Therapy) il ruolo svolto dal Medico veterinario – nella scelta dell’animale, nel monitoraggio del suo benessere e nella valutazione di idoneità – tutela e preserva l’utente, fruitore del servizio, garantendo la buona riuscita dell’intervento.
Nell’ambito degli IAA è stata da tempo riconosciuta a livello istituzionale la necessità di formazione adeguata e capacità di collaborazione non solo del Medico veterinario, ma di tutte le figure professionali coinvolte negli interventi.
Gli stessi requisiti della preparazione e del lavoro di equipe sono auspicabili anche nella gestione delle emergenze nei diversi scenari che le calamità, naturali o dovute ad attività umana, provocano.
In questi casi, l’intervento dei volontari addetti al soccorso degli animali, siano essi Medici veterinari o appartenenti ad altre professionalità, non consiste solo nel soccorrere animali feriti o in pericolo di vita. Spesso infatti i Soccorritori devono collaborare con chi si adopera per mettere in salvo persone che, ad esempio, si rifiutano di obbedire ad un ordine di evacuazione, per non abbandonare il proprio animale o che mettono a rischio o addirittura perdono la vita per salvare l’animale, come alcuni studi internazionali riportano.
In questi casi l’improvvisazione e l’amore per gli animali si possono rivelare inefficaci o persino controproducenti e dannosi.
Da qualche anno questo principio è stato sposato e concretizzato dall’Associazione Nazionale di Volontariato di Protezione Civile EMERVET che, oltre alla mission di operare nei territori colpiti da calamità si dedica anche alla formazione di volontari, Medici veterinari e non, e fornisce loro gli strumenti e le conoscenze di carattere tecnico-scientifico, etologico e relazionale per poter intervenire al meglio in questi scenari, evitando o riducendo i rischi per sé e per gli animali soccorsi.
Leggi l’articolo completo “Pandemia Covid-19: Codice della Protezione Civile e soccorso degli animali domestici.
Il ruolo dei Medici Veterinari nella relazione uomo-animale-ambiente al tempo del Coronavirus”, di Serena Adamelli Medico Veterinario L.P. comportamentalista –Emervet; Antonio Tocchio Medico Veterinario Vicepresidente Emervet
Linee guida per la gestione di animali da compagnia sospetti di infezione dal SARS-CoV2