Sostegno ai migranti al confine tra Bielorussia e Polonia

Avendo operato per molti anni in Bielorussia attraverso il Gruppo di lavoro “Cooperazione decentrata” con progetti di cooperazione rivolti ai settori della Veterinaria e della Alimentazione, SIVeMP e SIMeVeP invitano a sostenere un intervento mirato a mitigare le tragiche condizioni di vita che migliaia di migranti stanno affrontando nella zona di confine Bielorussia Polonia.

E possibile aderire con contributo economico, tramite un bonifico internazionale in dollari USA, attraverso il Sito della Federazione Internazionale della Croce Rossa per la donazione relativa al progetto Disaster Relief Emergency Funds (DREF) destinato anche all’Emergenza in Bielorussia https://donation.ifrc.org/?campaign=3f5f91aa-e8da-e911-80e2-0050560100a8

In alternativa a questo procedimento, è possibile fare la propria donazione tramite l’”Associazione Veterinaria per la Cooperazione Internazionale ODV” che procederà a effettuare un bonifico internazionale cumulativo entro il 7 dicembre 2021.

L’iban di AVCI ODV è il seguente:
IT60O0608544430000000052359, BANCA DI ASTI, Agenzia di Cossato, Biella.
Causale ” aiuto per emergenza migranti”.

Vi ringraziamo fin da ora per la solidarietà che vorrete dimostrare




One Health: modelli di prevenzione a 360°, intervento di Grasselli al Congresso SItI

Il Presidente Onorario SIMeVeP, Aldo Grasselli ha partecipato ai lavori alla sessione plenaria “ONE HEALTH, SE NON OGGI QUANDO? DALLA TRANSIZIONE ECOLOGICA ALLA TRANSIZIONE EPIDEMIOLOGICA“, moderata da Alberto Fedele e Walter Ricciardi, che si è tenuta durante la prima giornata del 54° congresso della SItI – Società Italiana di Igiene “La sanità pubblica nel post-Covid. Occasioni di rilancio per una prevenzione integrata”.

Alla Sessione plenaria hanno partecipato, insieme a Grasselli: Alberto Fedele, Maria Teresa Montagna, Espedito Moliterni, Gianni Rezza (La Salute Planetaria nella prospettiva della Sanità Pubblica),  Margherita Ferrante (La transizione ecologica per il contrasto ai cambiamenti climatici), Antonella De Donno (Il caso Xylella in Puglia: risvolti ambientali e agroalimentari d’interesse sanitario)

Sintesi dell’intervento “One Health: modelli di prevenzione a 360°” di Aldo Grasselli




Cambiamenti climatici: la zootecnia sotto accusa

Cambiamenti climaticiNon sorprende più di tanto veder mettere sotto accusa il settore degli allevamenti di animali da reddito, dato che la zootecnia  è da diverso tempo sottoposta alle attenzioni dell’associazionismo animalista, che trova ampia audience in trasmissioni televisive e inchieste giornalistiche. Le criticità certo non mancano in questo settore, ma l’approccio è assai spesso ideologico e non contribuisce al necessario confronto,  cedendo il più delle volte a una contrapposizione esasperata che, piuttosto che a un suo miglioramento, propone l’auspicio della sua scomparsa.

Ma se le critiche, anche aspre, si rivolgono prevalentemente  e scontatamente all’allevamento intensivo, di recente tale coinvolgimento in negativo ha interessato anche il settore della zootecnia
biologica. Anch’essa viene vista infatti in qualche modo criptica e soprattutto, tra le altre cose, come una delle responsabili dell’emissione di gas serra, di cui è ormai da tempo acclarato il
contributo al riscaldamento globale e quindi ai  cambiamenti climatici.

Continua a leggere il contributo di Vitantonio Perrone, VicePresidente SIMeVeP, su La Settimana Veterinaria.




Covid, One Health e la Metagenomica

dnaLa pandemia di COVID-19 ci ha insegnato che la diagnosi clinica delle infezioni umane emergenti, nonostante la tempestività, non è sufficiente per arginare e controllare l’insorgenza dei focolai, soprattutto quando a causarli sono patogeni in grado di sostenere efficacemente la trasmissione interumana. Ci ricorda inoltre che, per prevenire e rispondere efficacemente alle future emergenze occorre una strategia rinnovata che poggi su due pilastri chiave: l’integrazione delle infrastrutture genomiche/metagenomiche all’interno di programmi di intelligence epidemica e la mobilizzazione delle diverse professionalità che collaborano per la sorveglianza delle malattie emergenti, che è One Health.

Covid-19 con i suoi effetti trasformazionali ha accelerato i tempi dei programmi di sorveglianza genomica, stimolato la condivisione globale del genoma di SARS-CoV-2 e generato una scala di sequenziamento senza precedenti che ha superato l’influenza, l’HIV ed i patogeni di origine alimentare. Ha anche indicato la strada da percorrere per una più efficace collaborazione intersettoriale e transdisciplinare e per la creazione di una base scientifica integrata utile al riconoscimento precoce delle sindromi di malattie insolite ed identificazione rapida di serbatoi animali (trasmissione pre-diagnostica), ancora prima dell’individuazione dell’agente o agenti causali nei casi clinici. E’ fin troppo evidente come l’attesa di prove sostanziali della trasmissione interumana abbia reso i successivi sforzi di contenimento della pandemia inefficaci se non impossibili.

L’ampia circolazione dei coronavirus tra gli animali selvatici, il probabile salto di specie (spillover) di SARS CoV-2 dai pipistrelli all’uomo (o tramite un ospite intermedio) ed il rapido aumento delle varianti SARS-CoV-2 in ospiti non umani, con il potenziale rischio di reinfezione umana, sono condizioni che richiedono attività di monitoraggio più estese con l’acquisizione delle sequenze genomiche dei virus, necessari per poter sviluppare mappe regionali del rischio ed attuare programmi di sorveglianza mirati. SARS-CoV-2 presenta un patchwork genetico unico, a cui hanno contribuito diversi progenitori ed è il risultato di un complesso processo evolutivo e di ricombinazione nei corredi genetici. A volte, la ricombinazione può trasformare un virus non minaccioso in una nuova minaccia, come è il caso della ricombinazione di due coronavirus isolati di recente nei cani in Indonesia con la formazione di un ceppo ibrido che ha infettato otto bambini. Lavori recenti indicano che la distribuzione geografica dei virus SARS-CoV-2 correlati sia molto più ampia di quanto ritenuto in precedenza.

La ricostruzione filogenetica di un frammento genomico chiave per il tropismo e lo spettro degli ospiti di SARS-CoV-2 ha permesso di individuare tre coronavirus nei pipistrelli della specie Rhinolophus spp. nel nord del Laos, geneticamente più simili a SARS-CoV-2 rispetto a RaTG13, ritenuto essere il suo parente più stretto. Sono nuovi virus che presentano un dominio RBD di legame al recettore che differisce di poco rispetto a SARS-CoV- 2, e diversamente dagli altri coronavirus SARS-CoV-2-correlati sono capaci di legarsi fortemente al recettore ACE2 espresso dalle cellule umane. Ciò suggerisce che SARS-CoV-2 abbia potuto acquisire la capacità di trasmissione interumana solo mediante una selezione evolutiva naturale e smentisce l’ipotesi del virus costruito in laboratorio. Pertanto, se la selezione è naturale, l’origine di SARS-CoV-2 deve essere cercata nei serbatoi naturali, in primis nei pipistrelli.

Questi sono gli obiettivi di altri studi di sorveglianza dei nuovi coronavirus condotti negli ultimi mesi in Cambogia, Cina e Tailandia, e parzialmente finanziati con 125 milioni di dollari dall’USAID per il progetto DEEP VZN (Discovery & Exploration of Emerging Pathogens Viral Zoonoses), che opera in Africa, Asia e America Latina. Riguardo ad altri potenziali serbatoi, di recente è stato dimostrato come il sito di scissione della furina S1/2, determinante per il tropismo virale, replicazione e patogenesi di SARS-CoV-2, non presente in genere nei coronavirus dei pipistrelli, sia invece comune nelle sequenze associate ai roditori. Le conferme provengono da altri studi.

Come suggerito di recente su Lancet, One Health è il filo conduttore dei programmi di sorveglianza genomica/metagenomica integrata, che combinano le infezioni umane a quelle degli animali (fauna selvatica e vettori) e alla circolazione ambientale dei patogeni. I potenziali siti di campionamento per le analisi dovrebbero includere sia le zone di maggiore interazione tra uomo e animali selvatici, e quindi a maggiore probabilità di eventi di spillover virale (es. parchi, siti di ecoturismo, foreste), sia luoghi associati ad un rischio più elevato di circolazione virale, come gli aerei a lunga distanza, le stazioni della metropolitana, ma anche i macelli, le acque reflue urbane ed i rifiuti animali.

In sostanza la minaccia di una nuova malattia X con potenziale epidemico o pandemico deve essere affrontata in una prospettiva One Health, utilizzando strumenti di sorveglianza integrata basati su sistemi di informazione geografica, telerilevamento di dati ed epidemiologia molecolare. Le buone intenzioni esistevano già nel 2004, quando l’OMS, la FAO e l’OIE indicarono congiuntamente le direzioni da seguire, ma ciò non è stato sufficiente per prevedere la pandemia di COVID-19. Per il futuro si spera che le raccomandazioni formulate dai leader dell’UE, del G7 e del G20 in occasione dell’Assemblea Mondiale della Sanità nel maggio 2021, e la promessa di importanti investimenti della Commissione Europea per rafforzare l’infrastruttura dedicata alle varianti SARS- CoV-2, forniscano il terreno ideale per affrontare e prevenire le future minacce pandemiche.

Maurizio Ferri
Coordinatore Scientifico SIMeVeP




Raid incendiario nella casa di un veterinario pubblico

Nei giorni scorsi Marcello Di Franco, medico veterinarioin servizio presso la Asl Caserta, Presidente Fespa nonchè componente della Task Force regionale per l’applicazione di un Piano straordinario di eradicazione di brucellosi e tubercolosi, già vittima in precedenza di minacce, ha subito l’ennesimo atto intimidatorio a causa delle attività di controllo ufficiale svolte in allevamenti infetti.

La SIMeVeP esprime solidarietà e vicinanza al collega e si appella alle istituzioni, per conto delle quali i veterinari di sanità pubblica operano a tutela della salute pubblica, perchè diano concretezza, con determinazione e fermezza, alle misure previste per prevenire atti intimidatori e sostenere le vittime di violenza.

 

 




Torna l’aggiornamento in presenza della SIMeVeP!

A distanza di 2 anni la SIMeVeP torna a fare formazione ECM in presenza!

Nel trentennale della Legge 281 sulla tutela degli animali, Firenze festeggia i venticinque anni di attività dell’Ufficio Diritti Animali del Comune, i venti della UFC Igiene Urbana Veterinaria della Usl, i dieci del Canile Rifugio Municipale Parco degli Animali con un corso ECM dal titolo “FIRENZE PER GLI ANIMALI” che si svolgerà l’8 novembre 2021 a Palazzo Vecchio, Firenze.

Programma corso

Scheda di iscrizione

 

 

 




One Health: modelli di prevenzione a 360°. Grasselli al Congresso SItI

Dal 3 al 6 novembre 2021 a Lecce si terrà il 54° Congresso Nazionale della Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica  – SItI “La sanità pubblica nel post-Covid. Occasioni di rilancio per una prevenzione integrata“.

Fra i principali temi che verranno trattati: l’approccio one health nello scenario attuale di transizione ecologica ed epidemiologica, i nuovi modelli organizzativi e la preparedness come funzione essenziale della Sanità Pubblica, le prospettive di innovazione dell’assistenza territoriale e della prevenzione alla luce del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la revisione delle reti ospedaliere, la centralità delle risorse umane per la Sanità Pubblica, lo sviluppo del Piano Nazionale della Prevenzione 2021-2025 e dei relativi piani regionali, la buona comunicazione in era pandemica, nonché l’attualità e le opportunità di innovazione in campo vaccinale nel post-Covid.

Temi che saranno affrontati attraverso plenarie, tavole rotonde, simposi e letture,workshop, comunicazioni orali e poster/pitch.

Nel pomeriggio della giornata di apertura il Presidente Onorario SIMeVeP, Aldo Grasselli interverrà alla Sessione Plenaria 1 “One Health, se non oggi quando? Dalla transizione ecologica alla transizione epidemiologica” con una relazione su “One Health: modelli di prevenzione a 360″.

 




Ecm, meno di tre mesi per mettersi in regola. Dal 2022 si torna alla normalità

EcmNon ci saranno ulteriori proroghe per il recupero del debito formativo relativo al triennio 2017-2019 nonché per lo spostamento dei crediti maturati per il recupero del debito formativo relativo al triennio formativo 2014-2016. Gli obblighi formativi per i trienni in questione vanno dunque assolti entro il 31/12/2021. Lo hanno ribadito in differenti occasioni il Sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri e il Ministro alla Salute, Roberto Speranza.

Non sono in discussione ulteriori proroghe o eventuali deroghe. I medici, come tutti gli altri operatori sanitari, avranno circa tre mesi di tempo per assolvere il loro obbligo formativo. Poi scatteranno controlli e sanzioni che potranno andare da un semplice avvertimento fino alla radiazione“, ha annunciato il Sottosegretario in un’intervista.

La formazione continua Ecm è fondamentale, dobbiamo lavorare perché si ripristini un adeguato e normale percorso che valorizzi la formazione. Questa crisi ci ha insegnato quanto la formazione sia importante. Il nostro personale sanitario è fondamentale e abbiamo bisogno che sia sempre formato adeguatamente, in grado di leggere i cambiamenti sia epidemiologici che del servizio sanitario nazionale” ha detto il Ministro.

Ricordiamo che per il triennio 2017-2019 deve essere acquisito un totale di 150 ecm con possibilità di recupero entro il 31 dicembre 2021.

Chi usufruisce della proroga non può però usufruire delle riduzioni previste, quindi non si applicano:

  • la riduzione nella misura di 30 crediti,  ai professionisti sanitari che nel precedente triennio hanno maturato un numero di crediti compreso tra 121 e 150;
  • riduzione nella misura di 15 crediti, ai professionisti sanitari che nel precedente triennio hanno maturato un numero di crediti compreso tra 80 e 120.

Inoltre i crediti che si utilizzeranno nel 2021 per recuperare quelli del triennio precedente non saranno validi per raggiungere la soglia dei 150 previsti per il triennio 2020-2022.

Per il triennio 2020-2022 i crediti Ecm da acquisire sono 150, ma l’art. 5 bis “Disposizioni in materia di formazione continua in medicina” della legge  17 luglio 2020, n. 77 (Legge di Conversione del “Decreto Rilancio”), riconosce una riduzione pari a un terzo del totale per i professionisti che hanno continuato a svolgere la propria attivita’ professionale nel periodo dell’emergenza derivante dal COVID-19.

A cura della segreteria SIMeVeP

 

 

 

 




Elezioni e cinghiali. Ma quale vuoto legislativo!

Accade spesso in Italia, che quando si affrontano problematiche su cui dovrebbero intervenire, ognuna per le proprie competenze, diverse istituzioni, ci si appelli a competenze non chiare o ambiguità di ruolo, invocando come rimedio un “vuoto normativo da colmare”.

L’argomento è affrontato dal Vice Presidente SIMeVeP Vitantonio Perrone, con particolare riferimento alla presenza di cinghiali nella città di Roma, in un contributo pubblicato da La Settimana Veterinaria




Integrazione della Citizen Science nell’approccio One Health

Il 28 luglio Maurizio Ferri, coordinatore scientifico SIMeVeP, ha partecipato in qualità di relatore alla One Health EJP Summer School, organizzata dall’Istituto Superiore di Sanità, con una relazione dedicata a “One Health e Citizen Science”.

Se da una parte la pandemia COVID-19 ha messo in luce l’estrema precarietà delle nostre infrastrutture e una governance non in grado di gestire efficacemente l’emergenza di sanità pubblica, dall’altra ha generato fenomeni transformazionali con ricadute positive nel campo scientifico ed ha promosso una collaborazione senza precedenti tra gli scienziati. La  natura di questa pandemia, che riconosce una stretta interconnessioni tra il mondo animale, l’uomo e l’ambiente,  ha offerto una grande opportunità di collaborazione multidisciplinare tra i diversi  settori della sanità pubblica e le parti interessate in chiave One Health.  La  comunità One Health ha allargato i propri confini ed ha incorporato la citizen science per facilitare la comprensione di sistemi socio-ecologici sempre più complessi.

La La relazione “One Health e Citizen Science”

Citizen science to expand One Health community and engage stakeholdersSlide