COVID-19, serve azione unitaria. Presto un piano pandemico internazionale




Capua: “Ecco cosa serve per vaccino universale”

L’attuale campagna di vaccinazione contro Sars-CoV-2 presenta molte sfide, una delle quali è il mantenimento della catena del freddo per la distribuzione e lo stoccaggio dei vaccini disponibili che vanno conservati a temperature che oggi non permettono una consegna a domicilio o, idealmente, auto-somministrati. Quindi per arrivare al vaccino universale, chiesto da molti Paesi, è necessario sviluppare la termostabilità dei vaccini anti-Covid”. Lo sottolinea la virologa Ilaria Capua, direttrice dell’One Health Center of Excellence dell’università della Florida, in una lettera pubblicata su ‘Lancet’.

Capua analizza i motivi che hanno rallentato lo sviluppo di vaccini termostabili. “I paesi ad alto reddito non erano realmente interessati e impegnati nello sviluppo di vaccini termostabili, perché non ci si aspettava che questa caratteristica diventasse un ostacolo così importante durante una pandemia.  La domanda reale per avere vaccini termostabili, sia in veterinaria che in medicina umana, proviene dai paesi a basso e medio reddito e, sebbene supportata anche dalle organizzazioni internazionali, non è mai stata considerata una prioritaria tale da diventare una delle caratteristiche ricercate da chi sviluppa i vaccini, dall’industria agli enti di finanziamento“.

Forse investire nei bisogni globali, che includono le necessità delle persone più povere, avrebbe giovato all’intera umanità nell’affrontare la pandemia Covid-19. Ora è il momento di ridefinire le priorità dei urgenti nello sviluppo dei vaccini che sono essenziali per sfruttare appieno il potere delle campagne di immunizzazione in diverse circostanze da quelle epidemiologiche, geografiche e logistiche” conclude Capua




Consulenza scientifica EFSA base per futura etichettatura armonizzata su parte anteriore confezioni alimentari

Gli esperti EFSA in materia di nutrizione umana forniranno consulenza scientifica su cui si baserà l’elaborazione di un futuro sistema a dimensione UE per l’etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore delle confezioni per alimenti. La loro consulenza fungerà inoltre da base scientifica per l’introduzione di condizioni particolari per l’impiego di indicazioni nutrizionali e sulla salute da apporre sui prodotti alimentari.

In base al piano d’azione per la strategia UE dal produttore al consumatore, la Commissione europea intende presentare, entro la fine del 2022, una proposta di etichettatura nutrizionale armonizzata e obbligatoria, destinata alla parte anteriore delle confezioni alimentari, e di definizione di profili nutrizionali onde limitare la promozione di alimenti ad alto tenore di sostanze come ad esempio sale, zuccheri e/o grassi.

La Commissione europea ha chiesto all’EFSA di fornire consulenza scientifica in materia di:

  • sostanze nutritive importanti per la salute pubblica delle popolazioni europee, compresi i componenti non nutrienti degli alimenti (ad esempio energia e fibre alimentari);
  • gruppi di alimenti che rivestono un ruolo importante nelle diete delle popolazioni europee e relativi sottogruppi;
  • criteri atti a orientare la scelta di sostanze nutritive e altri componenti non nutrienti degli alimenti onde stabilire profili nutrizionali.

Nel mandato non viene chiesto all’EFSA di sviluppare un modello per la definizione di profili nutrizionali né consulenza sugli attuali modelli di profilazione già in uso per scopi diversi.

Per lo studio gli esperti EFSA si avvarranno di informazioni scientifiche recenti, tra cui anche:

L’EFSA dovrà consegnare il proprio parere scientifico entro marzo del 2022. Entro la fine del 2021 verrà indetta una consultazione pubblica sul parere in bozza.

Fonte: EFSA




COVID-19: studi e riflessioni dell’epidemiologia italiana nel primo semestre della pandemia

Sul sito di Epidemiologia & Prevenzione è disponibile in formato open access il secondo blocco di articoli della monografia fortemente voluta dagli epidemiologi italiani per documentare i lavori prodotti durante la fase iniziale della pandemia di COVID-19.

Dopo gli editoriali e i lavori dei Gruppi AIE, e dopo gli articoli della sezione SORVEGLIANZA, è ora la volta della sezione METODI e della sezione AMBIENTE, in quest’ultima segnaliamo due articoli di grande interesse per chi studia la relazione tra inquinamento atmosferico e COVID-19.

A distanza di pochi giorni, e con cadenza costante, seguirà la pubblicazione di tutti gli articoli che ora vedete elencati nell’indice, dedicati agli studi di mortalità, ai test sierologici, alle condizioni di lavoro, alla salute materno-infantile, ai fattori di rischio, all’epidemiologia clinica, alle conseguenze sul nostro SSN, alle diseguaglianze e alle differenze di genere, senza tralasciare uno sforzo per capire cosa  avviene in altri continenti.

 




Convocazione Assemblea dei Soci SIMeVeP 2020

Assemblea SIMeVePL’Assemblea dei Soci della Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva è convocata il giorno 22 ottobre 2020 alle ore 06.30 in via ordinaria in prima convocazione e il giorno 22 ottobre 2020 alle ore 15.00 in seconda convocazione e si svolgerà in videoconferenza.

All’ordine del giorno ci sarà l’approvazione del bilancio consuntivo 2019 e del bilancio preventivo 2020.

I codici di accesso verranno pubblicati nella mattinata del 22 ottobre 2020.

 

 

 




Che fine fanno le zanzare d’inverno? Un’app può aiutare a scoprirlo

Si chiama Mosquito Alert ed è una app per smartphone che permette di tracciare la diffusione delle zanzare in Europa e di contrastare la diffusione di malattie virali trasmesse da questi insetti vettori.

Dietro la app c’è un network di ricerca internazionale coordinato per l’Italia dall’Università La Sapienza di Roma, a cui partecipa anche il Laboratorio parassitologia, micologia ed entomologia sanitaria dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe). I ricercatori dell’IZSVe faranno infatti parte del team di esperti internazionali che si occuperà del riconoscimento delle specie di zanzare, a partire dalle foto scattate dai cittadini e inviate con la app.

Zanzare esotiche ormai di casa

Mosquito Alert ed è una app gratuita  per smartphone che permette di tracciare la diffusione delle zanzare in Europa attraverso segnalazioni e fotografie inviate dai cittadini. L’app permette inoltre di segnalare le punture ricevute e potenziali siti di riproduzione delle zanzare. Queste informazioni sono utili per contrastare la diffusione di malattie virali trasmesse da questi insetti vettori. I cittadini possono quindi contribuire con un piccolo sforzo individuale a questo grande obiettivo collettivo.

Le zanzare non sono più quelle “di una volta”. Negli ultimi decenni, la globalizzazione e i cambiamenti climatici hanno portato alla diffusione in Italia ed in Europa di specie di zanzare esotiche, un tempo confinate alle regione tropicali, prima di tutte la famosa zanzara tigre (Aedes albopictus), ma anche altre specie meno note, come la zanzara giapponese (Aedes japonicus) e quella coreana (Aedes koreicus).

Queste specie non solo hanno cambiato la vita di tutti noi a causa del loro comportamento di puntura aggressivo e diurno, ma hanno creato le condizioni per la trasmissione di virus esotici capaci di causare gravi patologie all’uomo. Nel 2017 un’epidemia del virus chikungunya, sostenuta dalla zanzara tigre, ha causato centinaia di infezioni nel Lazio e in Calabria, e nelle scorse settimane si sono registrati nel Vicentino i primi 10 casi autoctoni del più temibile virus della dengue. La trasmissione di questi virus a partire da viaggiatori infetti provenienti da regioni tropicali endemiche è diventata ormai una regola in molto paesi europei.

Questi casi si sommano a quelli di un virus endemico nel nostro territorio – il virus del Nilo Occidentale – trasmesso dalla zanzara notturna nostrana (Culex pipiens), per il quale negli ultimi anni si è osservato un preoccupante aumento, probabilmente legato a un clima particolarmente favorevole al vettore. Secondo i dati del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle malattie (ECDC), nel 2020 ci sono stati 29 casi di virus del Nilo Occidentale in Italia e 1.688 casi in Europa, con 13 decessi.


Mosquito alert, un esempio di citizen science europea

Sebbene questi numeri non impressionino in questo periodo in cui ci siamo abituati a contare i casi ed i decessi da Covid-19 nell’ordine delle migliaia e delle decine al giorno, non va abbassata la guardia su altri pericolosi agenti patogeni. Per questo un gruppo di esperti internazionali nel campo della prevenzione e del controllo delle malattie trasmesse da vettore sta collaborando insieme per sviluppare ed implementare in Europa un sistema di monitoraggio delle zanzare attraverso Mosquito Alert, un’applicazione gratuita per telefoni cellulari, attraverso la quale ogni cittadino può inviare segnalazioni e fotografie di zanzare.

Mosquito Alert è attiva in Spagna dal 2014 dove ha permesso di rilevare rapidamente l’espansione della zanzara tigre a regioni settentrionali fino a poco fa ancora esenti e la presenza di nuove specie invasive, grazie ad oltre 18.000 avvistamenti inviati da un’ampia rete di volontari. Mosquito Alert ha da oggi una dimensione internazionale grazie a due progetti finanziati dalla Comunità Europea – la Aedes Invasive Mosquito COST ACTION (AIM-COST) e Versatile Emerging Infectious Disease Observatory (VEO) – che riuniscono 46 paesi in Europa ed in regioni limitrofe. È stata già tradotta in 17 lingue, Italiano incluso, e aggiornata rispetto alla versione del 2014.

La nuova versione consente non solo l’invio di foto delle zanzare (aliene e non), ma anche segnalazioni delle punture ricevute. Attraverso una task force di oltre 50 esperti entomologi, le immagini inviate vengono identificate e archiviate per consentire e una valutazione su larga scala della diffusione e stagionalità delle diverse specie, impossibile da ottenere con strumenti entomologici convenzionali isolato per isolato in tutti i centri abitati dei paesi interessati.

I cittadini sono quindi chiamati a contribuire con un piccolo sforzo individuale a questo grande obiettivo collettivo. Mosquito Alert fornisce tutte le informazioni ed i trucchetti necessari per fotografare gli esemplari avvistati o catturati nella maniera migliore.

Fonte: IZS Venezie




Virus, gratis “i quaderni delle scienze” di marzo

i quaderni de le scienzeIl numero di marzo 2020 de “I quaderni delle Scienze” dedicato a “Virus – Dalla diffusione di malattie letali all’impatto sull’evoluzione della vita, la doppia faccia di questi microrganismi”, in considerazione attuale, è disponibie gratuitamente fino alla fine del mese.

Questo l’indice del volume:

  • I virus sono vivi? di Luis P. Villarreal
    Anche se sfidano l’idea stessa di vita, i virus hanno un ruolo decisivo nell’evoluzione degli organismi
    viventi
  • L’antichissima origine dei retrovirus
    I retrovirus, la grande classe di virus a cui appartiene anche l’HIV, risalgono a un periodo precedente
    a quello in cui i vertebrati hanno iniziato a colonizzare la terraferma, almeno 500 milioni di anni fa. E
    proprio l’interazione con questi microrganismi probabilmente ha portato allo sviluppo della parte del
    sistema immunitario nota come immunità adattativa
  • Pandoravirus, i giganti che scuotono l’albero della vita
    Scoperti di recente, raggiungono il micron di lunghezza e all’apparenza potrebbero essere scambiati
    per batteri. Hanno un genoma spropositatamente grande rispetto agli altri virus, nel quale sono presenti
    geni completamente diversi da quelli che caratterizzano archea, batteri ed eucarioti, suggerendo
    che possano derivare da antichi parassiti appartenenti a un nuovo dominio della vita
  • L’origine composita dei virus giganti
    I virus giganti, o megavirus, derivano da piccoli virus che nel corso dell’evoluzione hanno acquisito
    nuovi geni da vari organismi unicellulari in tempi differenti. La scoperta – che smentisce l’ipotesi
    di una discendenza diretta da microrganismi cellulari – è avvenuta dopo l’identificazione di un nuovo
    virus gigante in una vasca di depurazione dei fanghi
  • La vita sociale segreta dei virus di Viviane Callier
    Anche i virus, pur essendo così semplici, hanno una vita sociale che influenza la loro forma fisica e la
    loro evoluzione. I ricercatori stanno iniziando a comprendere i modi in cui collaborano tra loro e a volte
    si manipolano a vicenda
  • La replicazione alternativa dei virus che sparpagliano il genoma di Viviane Callier
    Un principio classico della virologia è che i virus infettano cellule singole e si replicano al loro interno.
    Ma studi recenti hanno dimostrato che alcuni di essi spargono i loro geni tra molte cellule, da cui creano
    poi nuovi virus completi condividendo i prodotti dei geni
  • Virus e immunità di Alberto Mantovani
    Imparare dal nemico per sconfiggerlo è la strategia messa in atto dagli immunologi per combattere
    alcuni virus che manipolano il sistema immunitario, causando gravi malattie
  • I fattori virali che facilitano il contagio tra esseri umani
    Per dare origine a un’epidemia non basta che un virus infetti gli esseri umani: deve anche poter passare
    da una persona all’altra. L’individuazione delle caratteristiche virali che favoriscono questa trasmissione
    permetterà di pianificare in modo più mirato gli interventi necessari per ridurre il rischio di
    pandemie
  • Una mappa dei virus che possono passare dai mammiferi all’uomo
    Pipistrelli, primati e roditori sono, nell’ordine, i mammiferi che ospitano i virus che si trasmettono
    più facilmente agli esseri umani. La probabilità del salto di specie dipende però anche da altri fattori,
    come l’area geografica, le opportunità di contatto con gli esseri umani e le caratteristiche specifiche
    dei virus
  • La minaccia dei coronavirus,dal raffreddore alla polmonite di Simon Makin
    L’epidemia attualmente in corso è causata dal virus 2019-nCoV, appartenente alla famiglia dei coronavirus,
    che comprende ceppi all’origine sia del comune raffreddore sia della letale SARS. I ricercatori
    stanno cercando di capire come evolvono questi patogeni e che cosa rende leggere oppure gravi
    le malattie che provocano
  • I pipistrelli e l’origine del virus della SARS
    Lo scambio di materiale genetico fra diversi ceppi di coronavirus che infestano i pipistrelli di una
    grotta dello Yunnan, in Cina, sembra essere all’origine del virus che fra il 2002 e il 2003 ha causato la
    pandemia di SARS, la sindrome respiratoria acuta grave che provocò centinaia di morti
  • La lezione dell’epidemia di Spagnola del 1918
    A cent’anni dalla pandemia influenzale del 1918, che causò 50 milioni di morti, uno studio mostra che
    il suo eccezionale tasso di mortalità fu il risultato di una complessa interazione tra fattori virali, ospiti
    e fattori sociali. La comprensione di questi elementi è vitale per prepararsi a una possibile pandemia
    futura altrettanto letale, in particolare potenziando la risposta delle strutture sanitarie pubbliche
  • Resuscitare un virus killer di Jeffery K. Taubenberger,Ann H. Reid e Thomas G.Fanning
    Il ceppo influenzale più mortale della storia è stato resuscitato. Il virus della Spagnola può rivelarci
    perché ha ucciso milioni di persone e dove si nascondono altri killer simili a lui?
  • Come studiare l’evoluzione futura dei virus influenzali
    L’analisi genetica di vecchi campioni virali prelevati da persone che avevano contratto un’influenza
    durata molto a lungo ha mostrato che le mutazioni dei loro virus sono le stesse che si sono manifestate
    nella popolazione generale nel corso di epidemie scoppiate anni dopo
  • Come uccidere l’HIV colpendo i suoi “influencer” di Apoorva Mandavilli
    Applicando la teoria matematica delle reti, un nuovo studio ha scoperto quali sono gli amminoacidi
    più importanti per la sopravvivenza dell’HIV aprendo la strada a una strategia terapeutica che stimola
    il sistema immunitario dell’ospite a colpirli in modo specifico
  • Quando i virus inducono il cancro di Lisa Vozza e Luigi Chieco-Bianchi
    Oggi sappiamo che i virus possono indurre tumori, ma la nozione ha faticato a farsi strada. Gli studi
    sui virus oncogeni hanno portato a risultati fondamentali. Per esempio, grazie a queste ricerche si
    può dire che il cancro è una malattia dei geni e che deriva da un’unica cellula. Questi risultati sono
    stati importanti per la biologia dei tumori ma anche per la prevenzione di alcuni tipi di cancro attraverso
    lo sviluppo di vaccini
  • La resurrezione dei retrovirus ancestrali
    Normalmente, i retrovirus endogeni, resti di infezioni ancestrali diventati parte integrante del DNA,
    sono silenti e innocui. Ma in assenza di alcuni anticorpi possono sperimentare traslocazioni e ricombinazioni
    genetiche che restituiscono loro la capacità di riprodursi e diffondersi nell’organismo
  • Prevedere la prossima pandemia di Alessandro Vespignani
    Simulazioni al computer permettono di anticipare e seguire la trasmissione di malattie
    nel mondo, suggerendo le mosse per affrontare patogeni in grado di scatenare crisi sanitarie globali

Scarica la pubblicazione

 

 




MOCA. Esposizione del consumatore all’alluminio derivante dal contatto alimentare, nuovo parere CNSA

Alla luce dei risultati finali dello studio svolto dal Laboratorio nazionale di riferimento dell’Istituto Superiore di Sanità  “Studio dell’esposizione del consumatore all’alluminio derivante dal contatto alimentare”, dello studio di “Dieta Totale Nazionale” dell’ISS e della ricerca condotta dall’Università di Milano “Determinazione del contenuto di alluminio in alimenti quali manzo, pollo, e pesce in seguito a cottura utilizzando pellicola commerciale di alluminio”, la Direzione generale per l’igiene, la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del Ministero della Salute ha chiesto alla Sezione 1 “sicurezza alimentare” del Comitato nazionale sicurezza alimentare, di rivalutare quanto già espresso con il parere n° 19 del 3 maggio 2017.

Nel parere del 30 gennaio 2019 “Esposizione del consumatore all’alluminio derivante dal contatto alimentare: elementi di valutazione del rischio e indicazioni per un uso corretto dei materiali a contatto con gli alimenti” – Aggiornamento, ora pubblicato sul sito del Ministero della salute, la Sezione 1 del CNSA ritiene che i risultati dei nuovi studi apportino una conferma alle conclusioni del precedente parere e consentano di identificare con maggiore precisione le condizioni d’uso e le fasce di popolazione alle quali rivolgere una specifica attenzione.

In particolare:

  • la contaminazione del cibo per fenomeni migrazionali da utensili o imballaggi è un’importante fonte di esposizione alimentare all’alluminio;
  • la cessione di alluminio dai MOCA è condizionata dalle modalità di uso;
  • l’esposizione alimentare ad alluminio attraverso i materiali a contatto può portare ad un superamento della TWI stabilita da EFSA nel 2008, con un potenziale rischio per la salute per fasce vulnerabili della popolazione, rappresentate dai bambini sotto i 3 anni, anziani sopra i 65 anni, donne in gravidanza, persone con funzionalità renale compromessa.

Pertanto, la Sezione 1 del CNSA ritiene che:

  • l’alluminio venga inserito con rilievo prioritario nel piano di monitoraggio dei MOCA, in modo da raccogliere una congrua base di dati di sorveglianza a livello nazionale; al riguardo si auspica la definizione di un piano nazionale;
  • sia necessaria l’attivazione di idonee modalità di informazione e comunicazione circa il corretto uso dei MOCA contenenti alluminio per la produzione e la preparazione degli alimenti, rivolte sia ai consumatori sia alle imprese; in quest’ultimo ambito è opportuno considerare l’inserimento dell’uso corretto dei MOCA nei manuali aziendali di corretta prassi igienica.

In aggiunta, la Sezione 1 del CNSA raccomanda:

    • una valutazione complessiva dei dati disponibili in vista di un’ eventuale definizione del limite di migrazione a livello comunitario, così come previsto per i materiali e gli oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con gli alimenti (1 mg/kg di prodotto alimentare o simulante, Reg. 1416/2016, di aggiornamento al Reg.10/2011), coerentemente con quanto stabilito dalla norma quadro (Regolamento (CE) n. 1935/2004): “i materiali e gli articoli destinati a venire a contatto con gli alimenti, sotto normali o forzate condizioni d’uso, non devono cedere all’alimento i loro costituenti in quantità tali da: costituire un pericolo per la salute umana….”
    • la promozione da parte del Ministero della Salute di studi sulla valutazione del rischio per la salute umana derivante da MOCA contenenti alluminio. La Sezione 1 del CNSA auspica che tali studi integrino i seguenti elementi: i) la valutazione dettagliata dell’assunzione alimentare (come suggerito dai risultati dello studio di dieta totale); ii) il biomonitoraggio; iii) il rischio di patologie (ad es. neurologiche, ossee) riferibili all’assunzione di alluminio, ad es., attraverso uno studio osservazionale caso-controllo. La Sezione 1 del CNSA nota inoltre che validi dati sulla popolazione umana potrebbero essere importanti per un eventuale aggiornamento della TWI definito da EFSA, che data oramai al 2008 e si basa esclusivamente su studi tossicologici sperimentali;
    • l’uso di materiali alternativi o leghe, che minimizzino la cessione, sulla base di solide evidenze.

A tale proposito, la Sezione 1 del CNSA raccomanda l’avvio di azioni atte a contenere l’esposizione, in particolare, delle fasce a rischio (bambini sotto i 3 anni, anziani sopra i 65 anni, donne in gravidanza, persone con funzionalità epatica compromessa) a livelli inferiori al TWI definito da EFSA, mediante l’utilizzo di MOCA contenenti alluminio, tenendo conto del contributo che questa via di esposizione rappresenta.

Il Ministero della salute ha avviato una campagna informativa sul corretto uso dell’alluminio in cucina

A cura della segreteria SIMeVeP




Il sistema sanzionatorio – Folgaria (TN) – Pubblicati gli atti

Pubblicati gli atti del corso  “Il sistema sanzionatorio in Medicina Pubblica Veterinaria” svoltosi a Folgaria (TN) 25/26/28 febbraio e 1 marzo 2019.

Le attività di controllo ufficiale svolte dal personale dei Servizi veterinari possono evidenziare non conformità che possono costituire fatti illeciti per le quali la legge prevede apposite sanzioni (penali o amministrative) o evidenza di mancato rispettodi Regolamenti comunitari con conseguente possibile riduzione dei premi spettanti ai produttori primari.

Chi si occupa di controlli ufficiali nel campo dell’igiene delle produzioni alimentari ha la necessità di avere ben presente le azioni conseguenti all’accertamento di non conformità e quale siano il ruolo e le responsabilità nel processo di erogazione dei provvedimenti dell’Autorità competente.L’obiettivo del corso è stato, anche attraverso il confronto di esperienze di Autorità competenti di varie Regioni,  consolidare le competenze in tema di sanzione amministrativa in medicina pubblica veterinaria (accertamento della non conformità, contestazionedella sanzione, redazione del verbale, possibilità di difesa della controparte, controdeduzioni dell’autorità competente, …)