Igienisti e veterinari contro il trasloco di competenze

Presto iniziative congiunte di SItI, SIMeVeP e SNOP

La SItI auspica che al recente annuncio del Presidente del Consiglio del cambio di nome del dicastero delle Politiche Agricole in ‘Ministero dell’Agroalimentare’ non sottenda una ridistribuzione delle competenze in campo di sicurezza alimentare che riteniamo sarebbe non razionale. Questo il senso del comunicato recentemente diffuso che – in linea con quelli di altre società – ha avuto il plauso del Sindacato dei Medici Italiani (SMI) e Federazione dei Medici e Veterinari (FVM).

La SItI ha ribadito la crucialità del monitoraggio sanitario costante dei rischi di contaminazione batteriologica e chimica delle derrate alimentari, ha sottolineato lo straordinario impegno in questa direzione svolto dai professionisti della sanità nei Dipartimenti di Prevenzione e riaffermato la strategicità dell’attuale organizzazione della sicurezza alimentare e nutrizionale, modalità operativa che rappresenta anche uno snodo fondamentale nella lotta alle malattie cronico-degenerative ed alla promozione di sani stili di vita.

Ma dalla relazione del Comando dei Carabinieri per la tutela della salute (NAS), presentata in Parlamento il 13 gennaio, emerge un’immagine piuttosto negativa del comparto agroalimentare.

Vengono riportate elevate percentuali di irregolarità con una stima di almeno un caso di illecito e frode ogni tre controlli effettuati dai Carabinieri. “Questa rappresentazione – sottolinea Aldo Grasselli, presidente uscente della SIMeVeP – anziché sostenere un potenziamento della prevenzione, rischia di mettere i medici e i veterinari dei dipartimenti di prevenzione sul banco degli imputati, come se fossero incapaci ed inutili, se non addirittura intenzionalmente miopi.”

Su questo punto SItI, SIMeVeP e SNOP – che avvertono analoghe delegittimazioni nelle proprie materie – si troveranno per concordare iniziative congiunte di comunicazione e affermazione della peculiarità delle proprie competenze.

 




SIMeVeP all’incontro FNOVI

logo-SIMeVePSi è tenuto l’11 ottobre un incontro convocato da FNOVI sull’applicazione del Decreto Ministeriale 2 agosto 2017 “Elenco delle società scientifiche e delle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie ai sensi dell’art. 5 della legge 8 marzo 2017 n. 24” (G.U. Serie Generale, n. 186 del 10/08/2017) a cui sono state invitate le Società Scientifiche medico veterinarie.

Il DM dà attuazione a una parte importante della legge n. 24 del 2017 sulla responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie, stabilendo i requisiti necessari per far parte delle società scientifiche che avranno il compito di elaborare linee guida, ove necessarie, cui gli operatori sanitari dovranno attenersi nell’esecuzione delle prestazioni sanitarie.

Nonostante le criticità contenute nel decreto, condivise da tutti i partecipanti al confronto, legate soprattutto al fatto di trovarsi di fronte a un testo non adatto per la medicina veterinaria, la SIMeVeP chiederà l’iscrizione all’elenco ritenendola comunque una necessità e una opportunità per la categoria dei veterinari di sanità pubblica.

Anche se la Sanità Pubblica Veterinaria si basa su normative nazionali ed europee che già prevedono disposizioni cogenti, quotidianamente riscontriamo difficoltà applicative che necessitano della definizione di Linee guida a cui i colleghi possano far riferimento per svolgere le attività sul territorio – ha detto il Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice nel corso dell’incontro – Solo per fare un esempio, ad oggi tutti gli interventi di pronto soccorso previsti dal Codice della strada su animali selvatici e animali vaganti, vengono effettuati con una notevole difformità tecnico-strumentale in tutto il territorio nazionale“.

Linee guida, regolarmente approvate con le procedure previste dal DM, consentirebbero di uniformare le procedure di intervento e, obbligando le amministrazioni pubbliche a dotarsi di risorse giuridiche ed economiche, tutelerebbero i colleghi che oggi sono chiamati ad operare in condizioni di grave difficoltà in assenza di strumenti, strutture e preparazione adeguati“.

 




Igienisti, medici del lavoro e veterinari preoccupati per i “mega dipartimenti”: “Mettono a rischio i nuovi Lea della prevenzione”

Le società scientifiche della Prevenzione, Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione (Snop) e Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva (SIMeVeP), sono riunite a Senigallia per la Convention dei Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione. SItI, SNOP e SIMeVeP, in rappresentanza dei medici igienisti, medici del lavoro e medici veterinari, esprimono apprezzamento per i nuovi Lea.

D’altro lato ritengono che la concentrazione dei Dipartimenti di Prevenzione, a seguito della fusione delle Aziende sanitarie in atto in molte regioni, con la creazione di strutture mastodontiche che allontanano i livelli di governo dai territori, possa rappresentare un elemento talmente negativo da far rischiare fallimento nella loro implementazione.

A loro giudizio appare pertanto necessario riflettere sulla necessità di rivedere questa politica che allontana la Sanità Pubblica dai cittadini e dalle istituzioni locali e nel contempo occorre investire sulle risorse umane indispensabili per perseguire gli obiettivi di salute in un contesto in rapida evoluzione con crescenti bisogni.




Audizione sui Disegni di legge sui farmaci veterinari

Si è svolta il 16 marzo nella 12ª Commissione Igiene e Sanità del Senato l’audizione sui disegni di legge nn. 499 e 540 relativi a “Modifica all’articolo 10 del decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193, in materia di uso di medicinali in deroga per il trattamento veterinario di animali non destinati alla produzione di alimenti”, cui è stato chiamato il Presidente della SIMeVeP, Antonio Sorice

I due disegni di legge intendono modificare l’articolo 10 del D.Lgs. 193/2006 favorendo il ricorso a farmaci per uso umano, in particolare i farmaci per uso umano equivalenti nella cura di animali non Destinati alla Produzione di Alimenti (cd. “non DPA”) per fornire una maggiore e ampia possibilità di intervento terapeutico a tutela e salvaguardia della salute dell’animale, e incidere favorevolmente sul costo finale della prestazione erogata a favore sia di soggetti privati sia di soggetti pubblici (canili, gattili, etc.).

Il Presidente ha esposto una serie di considerazioni, valutazioni e proposte, sintetizzate in un documento.

Ritenendo assolutamente condivisibile la necessità del contenimento della spesa dei medicinali veterinari, la SIMeVeP ha osservato che entrambe le proposte di legge oggetto di audizione appaiono non del tutto aderenti alla normativa europea e alle previsioni contenute nella proposta di Regolamento Ue sui farmaci veterinari.

Inoltre le modifiche contenute nei ddl renderebbero il ricorso a medicinali ad uso umano negli animali ancor più ampio elevando pericolosamente il rischio di possibili ripercussioni, anche sulla salute umana, come l’aumento della resistenza agli antimicrobici.

Per raggiungere l’obiettivo del contenimento delle spese di farmaci veterinari la SIMeVeP ha avanzato una serie di proposte quali la modifica delle modalità di confezionamento dei farmaci veterinari; la possibilità di vendita/cessione frazionata dei farmaci da parte di farmacisti e veterinari; la possibilità di avere a disposizione le cosiddette “preparazioni galeniche” purché prodotte in farmacie dotate di laboratori adeguatamente attrezzati nel rispetto delle buone pratiche; l’aumento della disponibilità di farmaci veterinari “equivalenti”, in analogia con quanto avviene in medicina umana; l’attuazione di campagne di informazione rivolte ai proprietari di animali da compagnia per una maggiore diffusione e utilizzo dei farmaci generici che devono essere più facilmente riconoscibili e identificabili per una scelta consapevole.

Al termine dell’incontro i Senatori, apprezzando il contributo fornito, hanno dichiarato che le osservazioni e le proposte illustrate saranno tenute in conto nel proseguio dell’esame dei provvedimenti.




Dal 14 al 20 novembre la settimana mondiale sull’antibioticoresistenza

antibioticoresistenza“Handle with care”

Per il secondo anno di seguito, la giornata europea sugli antibiotici – organizzata dallo European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) ogni 18 novembre, giunta alla IX edizione – si celebra nel corso della settimana mondiale sull’antibioticoresistenza, voluta dall’Oms, con la collaborazione di Fao e Oie, per sensibilizzare i governi, le istituzioni e i cittadini sulla minaccia globale rappresentata dalla crescente capacità di molti batteri di resistere all’azione degli antimicrobici.

Lo slogan della manifestazione “Antibiotics: Handle With Care” (Antibiotici: Maneggiare con cura!) vuole evindenziare come gli antibiotici siano risorsa preziosa, da utilizzare correttamente e con equilibrio per il trattamento delle infezioni batteriche solo quando prescritti da un medico o, nel caso di salute animale, da un veterinario.

A partire dall’introduzione della penicillina nei primi decenni del secolo scorso, i medicinali antimicrobici, tra i quali gli antibiotici, hanno rivestito un ruolo essenziale nel trattamento di varie malattie nell’uomo e negli animali.

Nel secolo scorso hanno contribuito significativamente ad abbattere la mortalità dovuta alle malattie infettive quali polmoniti, tubercolosi, la malaria; oggi sono fondamentali per ridurre il rischio di complicazioni connesse a interventi medici complessi quali gli interventi ortopedici e i trapianti di organi.

Il fenomeno dell’antibiotico resistenza è noto fin dal 1940, ed è ormai dimostrato che, in seguito all’uso di molecole ad azione antimicrobica negli animali, si è verificata la selezione di batteri resistenti.

A questo va aggiunto che nessuna nuova classe di antibiotici è stata scoperta negli ultimi venti anni e ai pochi antibiotici di ultima generazione sviluppati si è associata velocemente un’altrettanto rapida antibioticoresistenza. Diventa quindi fondamentale, anche se non sufficiente, incentivare l’innovazione e la ricerca in questo campo.

A causa del fenomeno dell’antibioticoresistenza, dunque, questi farmaci essenziali per la salute pubblica potrebbero non essere più efficaci in un futuro molto prossimo.

Va inoltre considerato con attenzione che la maggior parte del volume complessivo dei farmaci antimicrobici impiegati in Italia non sono usati in medicina umana; si stima che circa il 70% dei volumi totali di antimicrobici sia utilizzato in campo veterinario. Gli ultimi dati disponibili sulla vendita dei medicinali antimicrobici ad uso veterinario in Europa (6° rapporto EMA) indicano che le azioni intraprese dagli Stati membri nella lotta all’antimicrobicoresistenza stanno portando a risultati positivi, i dati più recenti posizionano l’Italia in fondo alla classifica per quantità di antibiotici utilizzati in zootecnia, tuttavia i dati sono al vaglio del ministero della Salute per una valutazione più approfondita.

Occorre perciò rafforzare la vigilanza sul modo in cui gli antibiotici sono usati nelle aziende zootecniche e far crescere la consapevolezza degli operari del settore.

Per agevolare l’uso corretto, razionale e consapevole degli antibiotici negli allevamenti, servono strumenti di trasparenza come la ricetta elettronica, occorre migliorare la tracciabilità del farmaco anche attraverso la raccolta accurata dei dati sui volumi di vendita, servono norme più stringenti, va incentivata l’informazione agli allevatori, rafforzate le misure di biosicurezza e benessere animale in allevamento, vanno sostenuti i piani di profilassi vaccinale. In una parola, bisogna puntare in maniera più decisa sulla prevenzione” sostiene Antonio Sorice, presidente SIMeVeP.

Lo sforzo di tutti gli attori della filiera agro-zootecnico-alimentare deve essere mirato a garantire che gli antibiotici vengano usati in modo responsabile, sotto il controllo veterinario, che la diagnostica guidi la scelta del trattamento antibiotico e la sua durata, garantendone un uso efficace, contenuto e consapevole. Non va inoltre trascurato l’uso degli antibiotici per le terapie degli animali da compagnia in considerazione della condivisione dell’habitat con l’uomo.

L’obiettivo è un uso appropriato del farmaco veterinario, sia per gli animali d’allevamento sia per gli animali da compagnia, che comporti una riduzione del consumo di antibiotici, secondo il principio del ‘quando serve, quanto basta’.

Non c’è più tempo: se non si agisce subito, il futuro equivarrà all’epoca prebellica in cui non avremo a disposizione i farmaci che fino ad oggi hanno contribuito significativamente ad abbattere la mortalità dovuta alle malattie infettive. La settimana mondiale sull’antibiotico resistenza ci offre l’occasione per diffondere informazioni fondamentali e ribadire che la prevenzione è l’unico punto di partenza per sconfiggere questa minaccia globale” conclude Sorice.




IV Convention nazionale dei Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Italiane

Per confrontarsi sulle politiche, le criticità e le sfide presenti e future della prevenzione in Italia, l’8 aprile si è svolta a Lamezia Terme la “IV Convention nazionale dei Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Italiane” promossa dalla Società Italiana di Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) insieme alla Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva (SIMeVeP) e alla Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione (SNOP).

SIMeVeP, SItI e SNOP hanno convenuto sull’esigenza di fare squadra per ribadire la strategicità dei Dipartimenti di Prevenzione all’interno del Servizio Sanitario Nazionale nella difesa e nella promozione della salute dei cittadini e dei lavoratori oltre che quella degli animali e della tutela dell’ambiente e hanno sottolineato la necessità che i Dipartimenti di Prevenzione, pur scontando l’eterno paradosso della non immediata visibilità della loro efficacia, accrescano il loro ruolo anche prevedendone una riorganizzazione che non comporti però uno snaturamento.

Il presidente SIMeVeP, Dott. Antonio Sorice, ha richiamato l’attenzione sui recenti documenti prodotti dai Carabinieri del Nas, dalla Commissione Caselli sui reati agroalimentari e non ultimo il rapporto del Presidente dell’ANAC Cantone, dai quali emerge un quadro distorto e fuorviante del sistema dei controlli dei Dipartimenti di Prevenzione.

Sorice ha inoltre evidenziato che “se è chiaro che la corruzione in sanità toglie risorse alle attività di Medici, Veterinari e a tutti gli operatori di sanità pubblica, non è altrettanto noto quanto “pesino” i tanti e diffusi episodi di intimidazione e aggressione che subiscono gli operatori della prevenzione in tutto il paese, che per questo si sentono spesso abbandonati a se stessi. E’ tempo e ora che le società scientifiche si impegnino per far emergere questa piaga sociale il cui impatto economico rimane sconosciuto anche perché alla politica fa comodo ignorare il fallimento dello Stato in materia di sicurezza e legalità“.

Esiste un problema di comunicazione e di visibilità delle azioni di sanità pubblica praticate dai Servizi di prevenzione. Le Società scientifiche devono impegnarsi unitariamente per rendere percepibili all’opinione pubblica e ai media le tante e capillari azioni di prevenzione finalizzate alla tutela della salute pubblica messe in atto sul territorio” ha aggiunto il Presidente SIMeVeP.

Al termine del confronto le tre società scientifiche hanno sottoscritto un documento finale che sarà sottoposto al Ministero della salute e alle Regioni per chiedere una maggiore presenza sui temi della prevenzione primaria, anche attraverso un sito unico del Ministero della Salute, in collaborazione con le Regioni, dove siano presenti i Piani Regionali di Prevenzione, le attività, i report, per dare voce, visibilità e forza al tanto fatto e da fare in questo campo.

 




La SIMeVeP all’incontro tecnico Fao, Oms e Gmi

Dal 23 al 25 maggio si è svolto presso la sede FAO di Roma l’incontro tecnico promosso dal Global Microbial Identifier (GMI) dal titolo “Technical Meeting on the impact of Whole Genome Sequencing (WGS) on food safety management-within a One Health Framework”, in collaborazione con la FAO e il WHO.

La SIMeVeP ha seguito i lavori e ha partecipato al gruppo di lavoro su “Political challenges, outreach and building a global network”.

Relazione di Maurizio Ferri