Modifica del DPR 357: Regioni e parchi possono chiedere autorizzazione per il rilascio di specie aliene in natura

Specie Aliene InvasiveSulla Gazzetta Ufficiale n.208 del 5-9-2019 è pubblicato il Decreto Del Presidente Della Repubblica 5 luglio 2019, n. 102 “Regolamento recante ulteriori modifiche dell’articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, concernente attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonche’ della flora e della fauna selvatiche” che introduce la possibilità, previa autorizzazione, di l’immettere in natura delle specie e delle popolazioni non autoctone  per motivate ragioni di rilevante interesse pubblico, connesse a esigenze ambientali, economiche, sociali e culturali, e comunque in modo che non sia arrecato alcun pregiudizio agli habitat naturali nella loro area di ripartizione naturale ne’ alla fauna e alla flora selvatiche locali.

L’autorizzazione e’ rilasciata con provvedimento del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentiti il Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del
turismo e il Ministero della salute, previo parere del Consiglio del Sistema nazionale di Protezione dell’Ambiente (Legge n. 132 del 2016 “Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale”), entro 60 giorni dal ricevimento della istanza che può pervenire esclusivamente dalle Regioni, dalle Province autonome o dagli enti di gestione delle aree protette nazionali.

Tale autorizzazione è inoltre subordinata alla valutazione di uno specifico studio del rischio che l’immissione comporta per la conservazione delle specie e degli habitat naturali, predisposto dagli enti richiedenti. I risultati degli studi del rischio sono comunicati al Comitato previsto dalla direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.

Il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha 6 mesi di tempo dall’entrata in vigore del Decreto 201/2019 per adottare i criteri applicativi.

A cura della segreteria SIMeVeP

 




Nuove specie protette dalla Convenzione Cites

Geochelone elegansSono entrate in vigore le modifiche alle appendici della Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali selvatiche minacciate d’estinzione (Cites) adottate dalla 18a Conferenza delle Parti che si è tenuta a Ginevra dal 17 al 28 agosto scorso. Prevedono nuove specie protette che appartengono alla famiglia delle lucertole, delle tartarughe, dei gechi, lontre, gru e farfalle (Ceratophora erdeleni, Ceratophora karu, Ceratophora tennentii, Cophotis ceylanica, Cophotis dumbara, Gonatodes daudini, Achillides chikae hermeli, Parides burchellanus, Aonyx cinerea, Lutrogale perspicillata, Gruidae Balearica pavonina, Cuora bourreti, Cuora picturata, Mauremys annamensis, Geochelone elegans e Malacochersus tornieri).

La tutela della fauna – afferma il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – è tra i nostri obiettivi. L’applicazione corretta della Convenzione Cites è fondamentale a tal fine, sia a livello nazionale sia a livello internazionale. La protezione di nuove specie è una garanzia per l’ecosistema, per i suoi equilibri e il suo futuro”.

Per agevolare la corretta applicazione della Convenzione e del regolamento UE, è stata diffusa un’informativa alle associazioni di categoria maggiormente interessate ed è stato pubblicato sul sito Internet del ministero dell’Ambiente un comunicato rivolto ai possessori e ai commercianti di esemplari di specie selvatiche animali e vegetali. Il possesso dovrà essere denunciato ai nuclei Cites dell’Arma dei Carabinieri entro novanta giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del regolamento comunitario che modificherà gli allegati del regolamento Ue n. 338/97 con il quale viene attuata la Cites nell’Unione europea.

Di particolare rilevanza la decisione di escludere dalla regolamentazione Cites alcuni prodotti finiti, come gli strumenti musicali realizzati in dalbergia, un genere di alberi. Tali prodotti non necessiteranno più, dall’entrata in vigore delle modifiche, della documentazione Cites per essere commercializzati.

Si ricorda che per le importazioni e le esportazioni di esemplari di specie Cites è necessaria una licenza rilasciata dal ministero dello Sviluppo economico. Le riesportazioni e la commercializzazione all’interno dell’Unione europea richiedono un certificato rilasciato dai nuclei Cites dei Carabinieri.

Le circa 35.000 specie animali e vegetali tutelate dalla Cites sono riportate nelle appendici della Convenzione e negli allegati del regolamento UE.

Fonte: Ministero dell’Ambiente




In Germania il record della Vespa velutina: mai così a nord

vespa velutinaIl 3 settembre 2019 un esemplare vivo di Vespa velutina è stato ritrovato ad Amburgo, città portuale nel nord della Germania.

Lo  studio pubblicato sulla rivista Evolutionary Systematics da ricercatori dell’università di Amburgo, mette in evidenza che si tratta del punto di ritrovamento più settrentionale in Europa, ma anche il punto più a Nord in tutto il mondo.

Non è chiaro se si tratti di un singolo campione giunto fin li accidentalmente o di una popolazione già in riproduzione, ma considerando la rapida velocità di invasione della specie e la sua tolleranza climatica relativamente elevata, non sembra improbabile che la specie abbia raggiunto Amburgo su rotte naturali e si riproduca qui.

La scoperta potrebbe suggerire quindi che la specie potrebbe diffondersi molto più velocemente dei 78 km all’anno precedentemente individuati e anche in regioni climaticamente non favorevoli.

“Questi risultati vanno presi seriamente – ha commentato Martin Husemann, coordinatore dello studio – Non è importante che si tratti di un solo esemplare o di un membro di una colonia che si è stabilizzata nella città. Le specie invasive sono una delle grandi sfide per il mondo moderno e un elemento ecologico ed evolutivo importante”.

In ogni caso l’area dove è stato catturato l’insetto sarà monitorata per distruggere eventuali nidi potenziali e rallentare la velocità di invasione della specie.

La Vespa Velutina, o calabrone asiatico, è una specie aliena invasiva originaria dell’Asia sud-orientale (Cina del sud, India del nord, penisola indocinese, arcipelago indonesiano) che si sta diffondendo in Europa dal 2004, introdotta attraverso di merci di origine cinese.  Dopo il primo rilevamento in Aquitania (Francia), si è diffusa in pochi anni in quasi tutto il paese (da dove è penetrato anche in Belgio, Spagna, Portogallo e Germania).

Dal 2012 è presente anche in Italia, penetrata in Liguria dal confine francese.

E’ predatrice di api e in grado di provocare ingenti danni all’apicoltura e alla biodiversità: oltre a cacciare direttamente le api all’ingresso dell’arnia, impedisce loro di uscire per raccogliere nettare e polline, indebolendo in questo modo anche le colonie che rischiano di morire.

A cura della segreteria SIMeVeP

 




3° caso di Trichinella nel Lazio in carne di cinghiale

cinghialeE’ il terzo isolamento nel Lazio di larve di Trichinella nelle carni di cinghiali abbattuti a caccia nella stagione venatoria 2019 – 2020.
Il ritrovamento è stato effettuato presso il Laboratorio Alimenti dell’Unità Operativa Territoriale Lazio Sud diretto dalla Dott.ssa Tiziana Zottola.
Il soggetto riscontrato positivo è un esemplare adulto, femmina, non gravido, del peso di circa 80 kg, abbattuto il 20/01/2020 nel comune di Colle San Magno località Serrone in provincia di Frosinone.

In questa provincia è il secondo ritrovamento di soggetti parassitati.

Già nel mese di novembre 2019 è stata segnalata l’infestazione da Trichinella britovi in un giovane maschio del peso di circa 30 kg cacciato in data 10/11/2019 nel territorio del comune di Atina (FR) in località Monte.

I territori dei due comuni di Atina e Colle San Magno non sono distanti,  potrebbero pertanto, insistere nel territorio altri cinghiale positivi.
Trichinella britovi è stata riscontrata anche in un maschio adulto, età circa 7 anni, peso 95 kg, abbattuto il 20/11/2019 nel Comune di Monte San Biagio (LT) in località Pozzo Farignoli Chivi.(Trichinella britovi in carni di cinghiali. Due casi nel Sud del Lazio).

Le larve di Trichinella rinvenute, tutte vive e vitali, sono state conferite all’ European Union Reference Laboratory for Parasites presso l’Istituto Superiore di Sanità per l’identificazione di specie mediante Multiplex PCR.

Per diagnosticare l’infestazione, viene simulata, in laboratorio, l’ attività dello stomaco dei vertebrati, attraverso una digestione artificiale dei tessuti muscolari , in particolar modo del muscolo diaframmatico, muscolo elettivo per la ricerca delle Larve di Trichinella. Il metodo è descritto nel Reg. UE 2015/1375.

Raccomandazioni
Si raccomanda di cuocere a cuore la carne di cinghiale ed evitare il consumo di preparazioni di carne essiccate, affumicate, salate in quanto i trattamenti di macinatura, essiccatura, salagione, affumicamento, aggiunta di spezie, antiossidanti, conservanti, stagionatura non inattivano le larve.
Solo il freddo ed il calore ne assicurano la devitalità. SONO NECESSARI almeno 2 mesi di congelamento a temperatura di –20 °C ed una buona cottura delle carni a temperature non inferiori a +70°C.

Fonte: IZS Lazio e Toscana




Vespa velutina è arrivata in Italia dall’Europa e non direttamente dai paesi d’origine dell’Asia sud-orientale

vespa velutinaUno studio filogenetico basato sul confronto delle sequenze del gene mitocondriale della citocromo ossidasi I (cox1) di esemplari raccolti in Italia di Vespa velutina, calabrone dalle zampe gialle originario delle aree tropicali e subtropicali del sud-est asiatico, ha permesso di appurare che questi provengono dalla diffusione verso sud di una popolazione stabilitasi in Francia. È quanto emerge da una ricerca condotta dal Centro di referenza nazionale per l’apicoltura dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) in collaborazione con il Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione (BCA) dell’Università di Padova, i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Biological Invasions.

Un’altra ricerca ha rilevato la presenza di forme replicative del virus della cella reale nera (BQCV) e del virus Kashmir (KBV) in esemplari di Vespa velutina rinvenuti in Italia. L’analisi delle sequenze virali mostra un’elevata percentuale di identità con sequenze di virus rilevate in Europa in Apis mellifera. Considerando l’attività predatoria di Vespa velutina, questa similarità genetica suggerisce che il calabrone asiatico possa contrarre questi virus nutrendosi e nutrendo le sue larve con api da miele infette e avere, di conseguenza, un ruolo nella loro diffusione.

Tutte le informazioni sul sito dell’IZS delle Venezie

 




Aggiornato l’elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale, cosa fare in caso di possesso

Plotosus lineatusE’ pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 26 luglio 2019 il Regolamento di Esecuzione (UE) 2019/1262 che modifica il regolamento di esecuzione (UE) 2016/1141 per aggiornare l’elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale.

Si tratta del secondo aggiornamento intervenuto dall’approvazione della prima lista unionale.

In base a una specifica valutazione del rischio condotta a livello europeo, nel nuovo elenco sono state inserite 17 nuoce specie, 13 vegetali e 4 animali:

  • Acacia saligna (Labill.) H.L.Wendl. (Acacia cyanophylla Lindl.),
  • Acridotheres tristis Linnaeus, 1766,
  • Ailanthus altissima (Mill.) Swingle,
  • Andropogon virginicus L.,
  • Arthurdendyus triangulatus (Dendy, 1894) Jones & Gerard (1999),
  • Cardiospermum grandiflorum Sw.,
  • Cortaderia jubata (Lemoine ex Carrière) Stapf,
  • Ehrharta calycina Sm.,
  • Gymnocoronis spilanthoides (D.Don ex Hook. & Arn.) DC.,
  • Humulus scandens (Lour.) Merr.,
  • Lepomis gibbosus Linnaeus, 1758,
  • Lespedeza cuneata (Dum.Cours.) G.Don (Lespedeza juncea var. sericea (Thunb.) Lace & Hauech),
  • Lygodium japonicum (Thunb.),
  • Plotosus lineatus (Thunberg, 1787),
  • Prosopis juliflora (Sw.) DC.,
  • Salvinia molesta D.S. Mitch. (Salvinia adnata Desv.),
  • Triadica sebifera (L.) Small (Sapium sebiferum (L.) Roxb.)

che si aggiungono alle 49 specie già inserite nel primo elenco unionale e nel primo aggiornamento

Inoltre  sono stati riveduti  i nomi scientifici di alcune specie e alcuni codici NC figuranti nell’elenco precedente dell’Unione, pertanto il regolamento di esecuzione (UE) 2016/1141 viene modificato dal presente Regolamento che entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione in GU. A quel punto, anche per le nuove specie inserite in elenco scatterà il divieto di utilizzo, vendita e movimentazione.

L’Italia ha stabilito, con il Decreto Legislativo n. 230 del 15 dicembre 2017 “Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014, recante disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive”, che chi detiene uno o più esemplari di specie esotiche inclusi negli elenchi delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale o nazionale è tenuto a farne denuncia al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare entro i termini previsti dall’articolo 26 del decreto.

I possessori di animali da compagnia appartenenti a specie esotiche invasive possono continuare a custodirli a condizione di:

  • essere in possesso dell’animale prima dell’entrata in vigore del Decreto 230/2017, o nel caso di aggiornamento dell’Elenco di specie esotiche invasive prima dell’entrata in vigore dello stesso;
  • denunciare il possesso dell’animale al Ministero dell’Ambiente entro il 31 agosto 2019 (d.l. 91/2018 articolo 3)
  • adottare opportune misure per impedire la fuga dell’animale;
  • adottare opportune misure per impedire la riproduzione dell’animale

C’è tempo fino al 31 agosto 2019 per presentare la denuncia di possesso, secondo le indicazioni dello stesso Ministero

A cura della segreteria SIMeVeP




Concluso il progetto LIFE STOPVESPA

Vespa VelutinaSi è concluso dopo 4 anni di lavori il  progetto europeo Life StopVespa (LIFE14 NAT/IT/001128 STOPVESPA “Spatial containment of Vespa velutina in Italy and establishment of an Early Warning and Rapid Response System”), finanziato dallo strumento LIFE della Commissione Europea.

Le azioni previste da STOPVESPA hanno consentito di raccogliere ed elaborare informazioni sulla presenza e gli impatti della V. velutina, definire delle linee guida d’intervento per la neutralizzazione dei nidi coloniali, sviluppare nuove tecniche di monitoraggio come la ricerca dei nidi con il radar armonico, neutralizzare i nidi di V. velutina individuati o segnalati dai cittadini, valutare le vie di diffusione della specie e allestire un sistema di allerta precoce e rapida risposta. Oltre alle attività di controllo sul campo, sono stati prodotti materiali divulgativi e organizzati decine di incontri con apicoltori e cittadini, per sensibilizzare le persone su questa problematica e accrescerne il coinvolgimento.

I risultati del progetto




Linee guida valutazione del rischio pesticidi-api: Efsa pubblica il programma di lavoro

apeL’EFSA ha reso note le modalità con cui intende rivedere le proprie linee guida per la valutazione del rischio da pesticidi per le api nell’Unione europea. Come chiarito nella descrizione, parti interessate ed esperti di pesticidi degli Stati membri saranno periodicamente consultati durante l’intero processo.

La prima di tali consultazioni inizia alla fine di questo mese, quando le parti interessate e i rappresentanti degli Stati membri saranno invitati a esprimere il proprio parere sull’attuale documento contenente le linee guida.

I riscontri delle parti interessate saranno forniti da un gruppo consultivo che include rappresentanti delle diverse comunità dei portatori di interesse presso l’EFSA, istituito appositamente per coadiuvare la revisione delle linee guida. Gli Stati membri saranno consultati tramite l’attuale rete EFSA detta Pesticides Steering Network.

Collazionare le diverse opinioni sulle linee guida correnti, pubblicate nel 2013, rappresenta un primo passo importante della revisione da parte dell’EFSA, come specificato nel mandato assegnato dalla Commissione europea. Dopo aver raccolto e analizzato i riscontri ricevuti, il gruppo di lavoro scientifico dell’EFSA darà avvio alla revisione.

Una volta redatta la bozza del documento, verrà indetta un’esaustiva consultazione pubblica e organizzato un seminario informativo.

Outline of the revision of the guidance on the risk assessment of plant protection products and bees

Fonte: EFSA




40ª Fiera Nazionale “I giorni del miele”

Nelle giornate del 4-5-6 ottobre 2019 si tiene a Lazise (VR) la 40ª Fiera Nazionale “I giorni del miele” .

Segnaliamo in particolare i Convegni organizzati in collaborazione con l’azulss 9 scaligera di Verona:




In arrivo l’aggiornamento dell’Elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale

Specie esotiche invasiveLa commissione europea sta per includere 17 nuove specie aliene invasive – fra cui un uccello (Acridotheres tristis), un invertebrato (Arthurdendyus triangulates) e due pesci (Lepomis gibbosus e Plotosus lineatus) –  nell’elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale in applicazione del Regolamento (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio “Disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive”, in vigore dal 1° gennaio 2015.

Per «specie esotica», o aliena, si intende qualsiasi esemplare vivo di animali, piante, funghi o microrganismi spostato, volontariamente o incidentamlemente, al di fuori del suo areale naturale; queste specie sono definite invasive quando la loro l’introduzione o diffusione minaccia la biodiversità e i servizi ecosistemici collegati, o comunque ha effetti negativi su di essi.

Le specie esotiche invasive sono considerate di “rilevanza unionale” quando i loro effetti negativi sono considerati tali da richiedere un intervento a livello di Unione e sono incluse nell’elenco dell’Unione solo se rispondono a tutti i seguenti criteri:

  • risultano, in base alle prove scientifiche disponibili, estranee al territorio dell’Unione eccetto le regioni ultraperiferiche;
  • risultano, in base alle prove scientifiche disponibili, in grado di insediare una popolazione vitale e diffondersi nell’ambiente, alle condizioni climatiche attuali e alle condizioni climatiche conseguenti a ipotizzabili cambiamenti climatici, in una regione biogeografica condivisa da più di due Stati membri o una sottoregione marina eccetto le loro regioni ultra periferiche;
  • in base alle prove scientifiche disponibili, produrranno probabilmente un effetto negativo significativo sulla biodiversità o sui servizi ecosistemici collegati e potrebbero inoltre generare conseguenze negative sulla salute umana o l’economia;
  • è dimostrato, in base a una valutazione dei rischi eseguita in conformità dell’articolo 5, paragrafo 1, che risulta necessario un intervento concertato a livello di Unione per prevenirne l’introduzione, l’insediamento o la diffusione;
  • l’iscrizione nell’elenco dell’Unione porterà probabilmente a prevenire, ridurre al minimo o mitigare efficacemente il loro effetto negativo

Il primo elenco è entrato in vigore ad agosto 2016 con l’inserimento di 37 specie, un primo aggiornamento, nell’agosto 2017, ha aggiunto 12 nuove specie. Un riesame globale verrà effettuato a 6 anni dall’adozione del primo elenco. Le specie da inserire nell’elenco vengono identificate in base a una specifica valutazione del rischio condotta a livello europeo.

La lista consolidata con le specie aliene inserite nell’elenco di rilevanza unionale è diponibile qui

L’aggiornamento attuale deve ancora essere adottato con regolamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea

A cura della segreteria SIMeVeP