Funghi, nuovo parere del CNSA

Funghi secchiLa Sezione 1 del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare (CNSA) ha rivalutato la problematica già esaminata nel parere n. 21 del 24/01/2018: “Rischio legato alla presenza di larve di ditteri non vitali e non visibili ad occhio nudo in funghi conservati”, a seguito di una nuova richiesta di valutazione da parte della Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti (DGISAN) alla luce della relazione finale dello studio svolto dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), commissionato dall’Associazione italiana industrie prodotti alimentari (AIIPA), e del Piano Regionale Integrato dei controlli di sicurezza Alimentare (PRISA) della Regione Piemonte che propone come criterio di accettabilità: “una infestazione media non superiore a 100 o più larve di lunghezza pari o superiore a 2mm per 15 grammi di funghi secchi o 100 grammi di funghi sgocciolati e relativa quantità di liquido” e “una presenza media non superiore a 20 o più larve di lunghezza pari o superiore a 4 mm per 100 grammi di funghi sgocciolati e relativa quantità di liquido oppure 15 grammi di funghi secchi”.

L’analisi attuale consente di confermare le conclusioni del parere del 2018 riguardo l’assenza, ad oggi, di dati scientifici che dimostrino un possibile rischio chimico-tossicologico e/o microbiologico correlato alla presenza di larve di ditteri nei funghi conservati, evidenziando per contro il potenziale e importante rischio allergologico determinato dalla presenza nelle larve di ditteri di tropomiosina (pan-allergene), o di suoi epitopi, anche dopo cottura e anche per minime quantità. La Sezione 1 del CNSA ritiene, pertanto, importante cercare di minimizzare il potenziale rischio allergologico attraverso le seguenti azioni: – informare i consumatori circa l’esposizione a potenziali allergeni a seguito del consumo di funghi conservati; Ministero della Salute 2 – raccomandare di non superare (fino a scadenza dei due anni a partire dal 24 gennaio 2018) il n. di larve di ditteri nei funghi già riportato nel parere CNSA n. 21 del 24 gennaio 2018, con il limite già previsto per il n. di larve di ditteri ≥ a 2 mm, ma comunque non superiori a 4 mm; – ridurre, dopo il 24 gennaio 2020, a valori compresi fra 0 e 5 larve ≤ a 2 mm il n. di larve di ditteri presenti in 15 g di fungo secco/100 g sgocciolati e relativa quantità di liquido.

Parere CNSA sul rischio legato alla presenza di larve di ditteri non vitali e non visibili ad occhio nudo in funghi conservati

Fonte: Ministero della salute




Residui di pesticidi negli alimenti, la situazione in Ue

pesticidiÈ disponibile l’ultima edizione della relazione annuale dell’UE sui residui di pesticidi negli alimenti. Poco meno del 96% dei campioni di alimenti raccolti nell’Unione Europea è risultato privo di residui di pesticidi o con tracce contenute nei limiti di legge.

Il dato è tratto dall’analisi di circa 88 000 campioni raccolti dai 28 Stati membri dell’UE nonché da Islanda e Norvegia.

I risultati principali possono essere visualizzati per Paese e per alimento utilizzando la pagina di visualizzazione dati sviluppata appositamente dall’EFSA.
Relazione UE 2017 sui residui di pesticidi negli alimenti
In sintesi: i residui di pesticidi negli alimenti
Domande frequenti: 10 cose da sapere sul rapporto di quest’anno

Fonte: EFSA




Relazione annuale RASFF 2018

RASFFE’  stata pubblicata la relazione del Sistema di Allerta Rapido per gli Alimenti e i Mangimi (RASFF Rapid Alert System for Food and Feed) relativa all’attività del 2018.

Lo scorso anno gli Stati membri hanno trasmesso alla Commissione europea un totale di 3699 notifiche di rischi per l’alimentazione umana o animale.

1118 di queste notifiche sono state classificate come “allerta”, poiché rappresentavano un grave rischio per la salute per il quale era richiesto un rapido intervento degli operatori del settore alimentare o delle autorità competenti.

I fattori di rischio segnalati più frequentemente a seguito dei controlli eseguiti sugli alimenti alle frontiere e sul mercato dell’UE sono stati le aflatossine contenute nella frutta a guscio e il mercurio contenuto nel pesce spada. Come negli anni precedenti, solo una piccola percentuale delle notifiche del 2018 riguarda i mangimi (9%) e i materiali a contatto con gli alimenti (4%). Sempre nel 2018, un numero significativo di notifiche concerne un focolaio di tossinfezione di Listeria monocytogenes derivante da mais surgelato, che ha interessato vari paesi. Il sistema di allarme rapido è stato funzionale per rintracciare i prodotti colpiti e per rimuoverli dal mercato.

Il maggior numero di notifiche riguarda microorganismi (979), micotossine (655) e residui di pesticidi (276).

Il commissario Vytenis Andriukaitis responsabile per la Salute e la sicurezza alimentare ha dichiarato: “Nel 2019 ricorre il 40° anniversario del sistema di allarme rapido, riconosciuto sia all’interno che all’esterno dell’UE come strumento fondamentale per garantire la sicurezza dei prodotti alimentari immessi sul mercato dell’UE. La tracciabilità degli alimenti e, se necessario, la rapida rimozione delle merci dal mercato costituiscono il nostro impegno nei confronti dei consumatori. L’intensificarsi dell’attività del sistema, emerso dalla relazione di quest’anno, conferma il rafforzamento della cooperazione tra gli operatori del settore alimentare e le autorità degli Stati membri: senz’altro un segnale positivo per i consumatori“.

Con 400 notifiche originali e oltre 750 notifiche di follow up, l’Italia si conferma uno dei Paesi più attivi nel network.

Rasff 2018

L’anno in corso è un anno molto importante per il RASFF, che è nato nel 1979 e festeggerà quindi il 40° anniversario della sua creazione. In quest’occasione, per dare maggiore spinta al sistema verrà implementato il Sistema di trattamento delle informazioni per i controlli ufficiali (IMSOC) che, come previsto dal nuovo regolamento sui controlli ufficiali (Regolamento (UE) 2017/625), è dedicato al funzionamento integrato dei meccanismi e degli strumenti attraverso i quali sono elaborati, trattati e scambiati in modo automatico i dati, le informazioni e i documenti relativi ai controlli ufficiali e ad altre attività ufficiali.

Un primo passo sarà la fusione della rete di Assistenza Amministrativa e Cooperazione (AAC) – il sistema nato a seguito dello “scandalo carni equine”  del 2013 quando, pur in assenza di rischi sanitari si utilizzò il Rasff per la condivisione di informazioni sulle frodi permettendo di rintracciare e ritirare dal mercato i prodotti adulterati – con la rete RASFF.

Consulta il report (in inglese)

Country fact sheets relativo all’italia (in inglese)

A cura della segreteria SIMeVeP




In arrivo nuove norme per la trasparenza in materia di sicurezza alimentare

In futuro, le informazioni scientifiche a sostegno della valutazione del rischio nella filiera alimentare e la comunicazione in materia di sicurezza alimentare saranno più trasparenti e più facilmente accessibili per i cittadini. Sarà inoltre rafforzata la governance dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), con una maggiore partecipazione degli Stati membri al suo consiglio di amministrazione.

Il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato il 13 giugno una revisione del “regolamento sulla legislazione alimentare generale”, ispirato all’iniziativa dei cittadini europei sul glifosato. Il nuovo regolamento, che modifica anche otto atti legislativi riguardanti settori specifici della filiera alimentare, sarà presto pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, ma si applicherà per lo più a partire dal 2021.

In base alle nuove norme, gli studi e le informazioni a sostegno di una richiesta di produzione scientifica dell’EFSA dovranno essere resi pubblici automaticamente non appena la domanda presentata da un operatore del settore alimentare sia convalidata o ritenuta ammissibile. Le informazioni riservate saranno protette in circostanze debitamente giustificate e le richieste di riservatezza saranno valutate dall’EFSA.

Tra le altre misure introdotte dalla revisione della legislazione alimentare generale figurano:

  • la possibilità per la Commissione di chiedere all’EFSA di commissionare studi in circostanze eccezionali per verificare gli elementi di prova utilizzati nel processo di valutazione del rischio
  • una nuova banca dati degli studi commissionati dagli operatori del settore alimentare
  • un ruolo più attivo degli Stati membri nell’assistere l’EFSA a stimolare un maggior numero di scienziati ai massimi livelli a partecipare ai gruppi di esperti scientifici
  • una migliore comunicazione del rischio tra tutti gli attori – la Commissione, l’EFSA, gli Stati membri e le parti interessate del settore pubblico
  • missioni di accertamento dei fatti della Commissione per garantire la conformità dei laboratori e degli studi alle norme pertinenti

Fonte: Consiglio dell’Unione Europea




Giulia Grillo: “l’Italia vanta un eccellente sistema dei Controlli ufficiali”

“L’Italia vanta un eccellente sistema dei Controlli ufficiali”, ha detto il Ministro della Salute Giulia Grillo in occasione della I Giornata Mondiale della sicurezza degli alimenti celebrata il 7 giugno 2019.

L’Italia è all’avanguardia nel mondo nella sicurezza alimentare. Il nostro sistema di controlli dispone di eccellenti professionalità e delle regole più avanzate“, ha dichiarato sul sito istituzionale. “Siamo un punto di riferimento internazionale e se i nostri prodotti sono i migliori al mondo è anche grazie al contributo di qualità del sistema salute, che si avvale del preziosissimo supporto dei Carabinieri del Nas che ringrazio perché assicurano controlli costanti e una vigilanza attiva. Il ministero della Salute e i Nas sono ogni giorno dalla parte dei cittadini perché la filiera del cibo sia sempre sicura dalla produzione a quando arriva nelle nostre case, ma anche nei ristoranti, nelle mense e in tutte le esportazioni”.

Il ministro ha ricordato le diverse articolazioni che nel nostro paese costituiscono l’organizzazione a garanzia della sicurezza degli alimenti lungo tutta la filiera, dai campi alla tavola e della salute dei cittadini italiani, europei e dei Paesi destinatari delle numerose esportazioni nel settore agro-alimentare:  ministero della Salute, Regioni, Aziende sanitarie locali, con i servizi veterinari e di igiene degli alimenti. Attività potenziata dall’attività dei Carabinieri per la tutela della salute (NAS) che contrastano e reprimono i reati contro la salute pubblica, tra cui anche quelli alimentari.

Le attività del Servizio Sanitario Nazionale

Nel 2017:
circa 849mila ispezioni effettuate presso gli stabilimenti di produzione, trasformazione, deposito, trasporto, vendita al consumatore finale e somministrazione
oltre 100mila campioni di alimenti, bevande e materiali a contatto con alimenti prelevati e analizzati
oltre 400mila analisi effettuate (compresa la ricerca dei residui di prodotti fitosanitari, come ad esempio pesticidi e antiparassitari)
circa 195mila partite di alimenti di origine animale e vegetale controllate all’importazione in Italia.

Nel 2018:
l’Italia ha trasmesso, attraverso il sistema di allerta rapido europeo (RASFF), 398 notifiche di rischi diretti o indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti e mangimi.

Le attività dei Carabinieri NAS

La lotta alle frodi, sofisticazioni e contraffazioni nel settore dell’alimentazione è una delle attività di controllo e contrasto di fenomeni illeciti che possono ledere la salute dei cittadini eseguite dal Comando per la Tutela della Salute (NAS), d’intesa con il ministero della Salute e con il supporto specialistico degli organi dipendenti dal Dicastero (Istituto Superiore di Sanità, Uffici periferici e doganali, Istituti Zooprofilattici Sperimentali).

In particolare, in tema di sicurezza alimentare, ecco i principali risultati delle attività dei Carabinieri NAS nel 2018:
31.479 controlli (nel 34% dei casi è stato registrato un esito non conforme)
18.529 illeciti amministrativi e 2.137 illeciti penali
13 persone arrestate, 1.605 denunciate all’Autorità giudiziaria e 10.006 segnalate all’Autorità amministrativa
1.652 strutture sequestrate e 24mila tonnellate di alimenti
elevate sanzioni per un totale di 16 milioni di euro.

 

A cura della segreteria SIMeVeP




Ristorazione, il rapporto 2018

E’ stato presentato ieri dalla FIPE  – Federazione Italiana Pubblici Esercizi, il Rapporto Ristorazione 2018 con i dati strutturali del settore e con un approfondito focus sul cambiamento degli stili alimentari degli italiani, compreso il ruolo del food delivery.

All’evento di presentazione ha partecipato il Ministro della Salute Giulia Grillo che ha fatto il punto sul valore del cibo come fonte di benessere e salute.

E’ importante mangiare bene e nutrirsi bene. Se c’e’ una cosa sulla quale non si deve risparmiare assolutamente e’ il cibo. Naturalmente il costo alto non e’ sempre sinonimo di alta qualita’. Noi insistiamo molto sull’etichettatura, sulla filiera, sulla provenienza dei cibi. Bisogna avere conoscenza e consapevolezza e in questo senso l’informazione conta moltissimo” ha detto Grillo che ha aggiunto “Abbiamo anche firmato un’intesa con il Miur per diffondere informazioni relative alla salute nelle scuole. L’equilibrio e’ fondamentale: non essere ‘esaltati’ sulla salubrita’ dei cibi, ma essere moderati nel consumo di alimenti potenzialmente nocivi“.

L’edizione di quest’anno fa il punto anche sulla lotta allo spreco alimentare nella ristorazione collettiva.

Sintesi del rapporto

Il rapporto integrale

A cura della segreteria SIMeVeP




Gli europei si pronunciano sulle questioni alimentari: indagine in occasione della prima Giornata mondiale della sicurezza alimentare

Due europei su cinque s’interessano attivamente alla sicurezza degli alimenti e solo uno su cinque afferma di ritenerla la preoccupazione principale nello scegliere il cibo. Per la maggior parte degli europei è solo uno dei tanti fattori che, insieme al prezzo, al gusto, alla componente nutrizionale e all’origine dell’alimento, influenzano le abitudini e scelte alimentari.

Sono queste alcune delle tante informazioni emerse da un nuovo sondaggio Eurobarometro curato dall’EFSA, i cui risultati vengono pubblicati in occasione della prima Giornata mondiale della sicurezza alimentare.

Secondo le Nazioni Unite, la Giornata mondiale della sicurezza alimentare offre “ai consumatori, produttori e governi la possibilità di riflettere su un aspetto dato spesso per scontato”. I risultati della nostra indagine indicano che la maggior parte degli europei (il 55%) ha un alto livello di conoscenza dei temi che riguardano la sicurezza alimentare e due terzi ha cambiato il proprio comportamento dopo aver ricevuto informazioni su argomenti di sicurezza alimentare.

La prima indagine UE sulla sicurezza alimentare dal 2010

Sono lieto che ci sia finalmente una giornata in cui si celebra l’importanza della sicurezza alimentare e si riconosce il lavoro prezioso di donne e uomini, agricoltori, veterinari, agronomi, cuochi e molti altri, che ogni giorno lavorano sodo per garantire che il cibo che finisce nei nostri piatti sia sicuro“, ha dichiarato Vytenis Andriukaitis, commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare. “I risultati di questo studio dimostrano che gli europei hanno un alto livello di conoscenze sui temi di sicurezza alimentare e ci tengono a ciò che mangiano. Ciò ci motiva ancora di più a proseguire nella nostra opera di garantire che i nostri elevati standard siano mantenuti e cercare di raggiungere modelli produttivi e di consumo più sostenibili“.

Ha dichiarato al proposito Bernhard Url, direttore esecutivo dell’EFSA: “Sono passati quasi 10 anni dall’ultimo sondaggio a dimensione europea condotto su questo tema. In questo lasso di tempo la società è molto cambiata e si è evoluto anche il modo in cui produciamo e consumiamo cibo“.

Il sondaggio del 2019 è stato sviluppato in collaborazione con gli Stati membri dell’UE per recepire nuovi punti di vista e garantire un contatto più ravvicinato con i cittadini. Permette tuttora alcuni utili raffronti con i sondaggi precedenti.

È rassicurante vedere che gli europei non si preoccupano troppo dei cibi nel loro piatto. Credo che ciò non sia un caso, ma avvenga piuttosto grazie ai progressi della scienza e della tecnologia, che hanno contribuito a migliorare gli standard alimentari e le pratiche igieniche“, ha aggiunto il dottor Url.

In termini di salubrità nessuna preoccupazione prevalente

Quando la sicurezza alimentare è un dato di fatto, non vi è una singola preoccupazione che predomina in tutti i Paesi dell’UE. Tuttavia vi sono tre questioni che emergono con maggiore frequenza in 20 o più Stati membri dell’UE: l’uso improprio degli antibiotici, ormoni e steroidi negli animali da allevamento (44%), residui di pesticidi negli alimenti (39%) e additivi alimentari (36%).

Queste erano anche tra le principali preoccupazioni segnalate dall’Eurobarometro del 2010 sulla sicurezza alimentare. Tuttavia gli europei sembrano meno preoccupati di prima su questioni come gli OGM mentre questioni nuove come le microplastiche appaiono per la prima volta sul radar della sicurezza alimentare.

Informazione e credibilità

In occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare, le agenzie delle Nazioni Unite hanno sottolineato la fiducia che i cittadini ripongono in governi e produttori nel garantire la sicurezza degli alimenti.

In Europa, gli scienziati (l’82%, con un aumento rispetto al 73% del 2010), le organizzazioni dei consumatori (il 79%) e gli agricoltori (il 69%) godono tra gli europei dei più alti livelli di credito per quanto riguarda l’informazione sui rischi da alimenti.

La fiducia nelle autorità nazionali (60%) e nelle istituzioni dell’Unione europea (58%) è piuttosto elevata e in linea con i risultati del 2010. Il rapporto evidenzia però che gli europei hanno una comprensione piuttosto limitata del funzionamento del sistema di sicurezza alimentare dell’UE.

Come nel 2010 è la televisione la principale fonte di informazioni sui rischi da alimenti per sette su dieci europei. Tuttavia, mentre un maggior numero di giovani si rivolge ai social media dopo la televisione (45% di quelli tra i 15 e i 24 anni), gli anziani scelgono fonti tradizionali come i giornali (46%) e la radio (30%).

C’è ancora lavoro da fare

Il dr Url ha poi aggiunto: “I risultati positivi ci sono, ma non dobbiamo riposare sugli allori. Dobbiamo tenere il passo con le preoccupazioni e i comportamenti degli europei, come previsto dalla recente riforma della legislazione alimentare generale. Non dobbiamo dare per scontata la loro fiducia.

“Il fatto che ci sia un’elevata fiducia negli scienziati è incoraggiante. Potremo aumentare ulteriormente la fiducia degli europei nei prodotti alimentari se ascoltiamo meglio le loro preoccupazioni e incrementiamo le opportunità di dialogo, in modo che essi possano comprendere meglio il contributo che la scienza apporta al sistema UE“.

N.B. Lo studio ha rivelato notevoli differenze tra i Paesi dell’UE, catturate in dettaglio nel rapporto e riassunte per tutti i 28 Stati membri dell’UE in apposite schede informative (disponibili in inglese e nelle lingue locali).

Eurobarometro 91.3: Rapporto sulla sicurezza alimentare nell’UE
Schede informativa per Paese
Mappe delle preoccupazioni in tema di sicurezza alimentare nei Paesi dell’UE
WFSD 2019: “La sicurezza degli alimenti riguarda tutti”

Risultati scelti dal sondaggio Eurobarometro (per la media dell’UE):

    • I fattori più importanti per gli europei nell’acquisto degli alimenti sono la provenienza (53%), il costo (51%), la sicurezza alimentare (50%) e il gusto (49%). Il contenuto nutrizionale è leggermente meno importante (44%), mentre etica e convinzioni personali sono al posto più basso (19%). Nel complesso il 41% degli intervistati dichiara di essere “interessato in prima persona al tema della sicurezza alimentare”. Solo appena più di un quinto degli europei (il 22%) afferma che la sicurezza è la sua principale preoccupazione nella scelta degli alimenti.
    • Due terzi degli europei (il 66%) ha cambiato le proprie abitudini di consumo dopo aver ricevuto informazioni su un rischio alimentare. Per il 33% la variazione è stata permanente; per il restante 33% solo per un po’ di tempo.
    • I cambiamenti nelle abitudini di consumo sono più comuni tra le donne, nelle fasce di mezza età e nei soggetti con livelli di istruzione più elevati.
    • e preoccupazioni più frequentemente citate sono “residui di antibiotici, ormoni o steroidi nelle carni” (44%), “residui di pesticidi negli alimenti” (39%), “inquinanti ambientali nel pesce, nella carne o nei latticini” (37%) e “additivi come coloranti, conservanti o aromi utilizzati in alimenti o bevande” (36%).
    • a fiducia è risposta in massimo grado negli scienziati (82%) e nelle organizzazioni dei consumatori (79%) per le informazioni sui rischi legati agli alimenti, seguiti dagli agricoltori (69%), dalle autorità nazionali (60%), dalle istituzioni dell’UE (58%), dalle ONG (56%) e dai giornalisti (50%). Meno persone hanno fiducia in supermercati e ristoranti (43%), industrie alimentari (36%) e celebrità, blogger e influencer (19%).
    • Poco più di 2 intervistati su 5 (il 43%) affermano che “ci sono regolamenti in vigore per garantire che il cibo che mangiamo sia sicuro”. Tre persone su dieci (il 28%) sanno che “per decidere quanto possa essere rischioso mangiare un determinato alimento, l’UE si affida alla consulenza di esperti scientifici”.

Fonte: EFSA




Valutazione e comunicazione del rischio alimentare, le relazioni

Rischio alimentareIl Ministero della salute rende disponibili le relazioni del workshop “La valutazione e la comunicazione del rischio nella catena alimentare: l’EFSA e le Autorità nazionali europee. Modelli di collaborazione”, organizzato dalla Direzione Generale degli Organi Collegiali per la Tutela della Salute (DGOCTS), quale autorità nazionale di riferimento di EFSA, e che che si è tenuto a Roma il 10 dicembre 2018

Durante l’evento sono state illustrare le attività di EFSA e di alcuni Paesi dell’UE in relazione alla valutazione e comunicazione del rischio nella catena alimentare, i rapporti con l’Autorità europea per la Sicurezza Alimentare e alcuni esempi di collaborazione fra Istituti di ricerca nazionali e comunitari.




Francia: tossinfezione alimentare causata da Salmonella poona

Il Ministero della salute comunica che attraverso il sistema di allerta RASFF è stata comunicata una tossinfezione alimentare avvenuta in Francia causata da Salmonella poona probabilmente correlata dal consumo di latte di riso per la prima infanzia a marchio Modilac, prodotto in Spagna.

Sebbene non risulta allo stato attuale l’esistenza di lotti spediti verso il nostro Paese, il Ministero della Salute, a titolo precauzionale, ha comunque già avviato interlocuzioni con la Commissione europea e con le Autorità francesi, per sollecitare ulteriori informazioni su Paesi e lotti interessati.

Benché, allo stato attuale le Autorità francesi non abbiano indicato nelle note RASFF l’Italia tra i Paesi destinatari dei lotti contaminati, il Ministero comunica, per eventuali verifiche da parte delle autorità territoriali e per una completa informazione ai consumatori, anche in caso di eventuali acquisti online, gli elenchi di tutti i prodotti e i lotti ritirati dal mercato dall’azienda Modilac.

Gli elenchi dei prodotti richiamati in via precauzionale sono riportati anche nel sito del Ministero della Salute francese.




Sicurezza alimentare in europa: 23 milioni di persone si ammalano ogni anno. Il 7 giugno giornata mondiale

In Europa ogni minuto 44 persone – più di 23 milioni l’anno – si ammalano e  4700 persone l’anno perdono la vita per aver mangiato cibo non sicuro.

Sono i dati contenuti nel recente report “Il carico delle malattie di origine alimentare nella regione Europea” dell’OMS Europa, sulla base del rapporto dell’OMS di dicembre 2015 “Il carico globale delle malattie di origine alimentare” che vengono presentati in occasione della prima Giornata mondiale della sicurezza sanitaria degli alimenti – proclamata da una risoluzione delle Nazioni Unite approvata il 20 dicembre 2018 – che si svolgerà il 7 giugno.

Si tratta di stime per difetto, avverte OMS Europa poichè, sebbene il problema abbia natura mondiale, a causa delle limitazioni dei sistemi di sorveglianza, viene riportata solo una piccola percentuale del numero effettivo di casi. Si presume quindi che le cifre ufficiali sull’incidenza delle malattie di origine alimentare rappresentino solo la “punta dell’iceberg”. Inoltre, poche informazioni sono disponibili sul “peso” delle malattie di origine alimentare, cioè sull’impatto di queste malattie sulla salute in termini di mortalità, morbilità e disabilità.

Il cibo non sicuro è responsabile infatti di milioni di giorni di malattia, malattie gravi o prolungate, ricoveri in ospedale e decessi. Il carico di una malattia è la misura dello scarto tra lo stato di salute osservato di una popolazione e lo stato di salute atteso, e’ valutato in termini di DALYs – Disability Adjusted Life Years, che combina in un unico indicatore morbilità e mortalità, considerando il numero di anni di vita persi a causa della malattia per disabilità o per morte prematura. Il carico generale delle malattie di origine alimentare nella Regione europea è stimato in 413 020 DALYs. Inoltre batteri, virus, parassiti e rischi chimici comportano potenzialmente serie conseguenze non solo per la salute umana, ma anche per l’economia e l’ambiente.

In ogni paese nel mondo, dal più piccolo al più grande, dal più povero al più ricco ci si ammala per assunzione di cibo insalubre” ha detto Zsuzsanna Jakab, Direttore regionale OMS per l’Europa. “Il cibo è una questione globale e la catena alimentare coinvolge il pianeta intero. Un semplice pasto può contenere ingredienti provenienti da più continenti e la salubrità degli alimenti dipende dalla collaborazione internazionale. La Giornata mondiale della sicurezza sanitaria degli alimenti è un’opportunità senza precedenti per richiamare i governi a rafforzare i sistemi di garanzia sulla sicurezza alimentare in tutti i settori, in Europa e nel mondo” ha affermato.

Secondo le stime, le cause più frequenti di malattia di origine alimentare sono gli agenti patogeni diarroici. I piu comuni sono i norovirus, con 15 millioni di casi stimati, seguiti da Campylobacter spp., che è responsabile di quasi 5 milioni di casi.

Salmonella spp. non-tifoidea causa la maggior parte dei decessi. Altre cause di decessi sono Campylobacter spp., norovirus, Listeria monocytogenes e Echinococcus multilocularis.

In generale, nella regione europea le malattie diarroiche sono responsabili del 94% della malattie di origine alimentare, del 63% dei decessi collegati e del 57% del carico delle malattie.

Il cibo è qualcosa a cui la gente non pensa fino a quando qualcosa non va storto, eppure un numero inaccettabile di persone viene colpito da malattie di origine alimentare, a volte con gravi conseguenze specialmente per i giovanissimi e anziani” spiega Dorit Nitzan, Direttore regionale di emergenza ad interim per OMS Europa. “Dal lavaggio delle mani, dalla cottura e conservazione corretta degli alimenti, dalla sorveglianza alle norme internazionali – ogni pezzo del puzzle “sicurezza alimentare” riguarda vite, economie e intere comunità. La Giornata mondiale della sicurezza sanitaria degli alimenti è un’opportunità per dire forte che è il lavoro di squadra che fa la differenza”.

Le malattie trasmesse dagli alimenti sono completamente prevenibili, afferma OMS Europa. Le cifre contenute nel rapporto evidenziano la necessità di rafforzare la prevenzione, la sorveglianza e la gestione delle malattie alimentari nella regione europea, compresa la comunicazione del rischio, la sensibilizzazione e l’educazione dei consumatori sulla sicurezza alimentare. È auspicabile che i dati contribuiscano a orientare le politiche di sicurezza alimentare e il processo decisionale, compresa la definizione delle priorità, a livello nazionale e regionale.

 

Per maggiori informazioni sulla Giornata mondiale della sicurezza sanitaria degli alimenti:

ONU – World Food Safety Day – 7 June
https://www.un.org/en/events/foodsafetyday/

FAO – 7 June 2019 – World Food Safety Day
http://www.fao.org/fao-who-codexalimentarius/WFSD/en/

OMS – World Food Safety Day – 7 June 2019
https://www.who.int/foodsafety/en/

A cura della segreteria SIMeVeP