L’IZS Abruzzo e Molise coordinerà l’analisi dei dati sulle zoonosi nella UE

Alla fine di questo difficile anno l’Istituto ha ottenuto un ulteriore successo internazionale, aggiudicandosi una gara d’appalto dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) per l’analisi dei dati sulle zoonosi e la produzione del report annuale sulle zoonosi nell’Unione Europea, in conformità alla Direttiva CE 2003/99.

L’EFSA, in collaborazione con la sua agenzia consorella: il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), e gli Stati membri della UE, raccoglie annualmente tutti i dati sul monitoraggio delle malattie zoonotiche, dei microrganismi zoonotici negli esseri umani e negli animali, negli alimenti e nei mangimi, nonché dei focolai di origine alimentare. A seguito di un’analisi approfondita dei dati raccolti, viene redatta la relazione annuale di sintesi dell’Unione Europea sulle zoonosi e sui focolai di origine alimentare.

Aggiudicandosi questa gara, per un valore di circa 2,2 milioni di euro, l’IZSAM coordinerà un consorzio di centri di ricerca composto dall’Istituto Superiore di Sanità, dall’IZS delle Venezie, dall’IZS della Lombardia e dell’Emilia Romagna e dall’Agenzia nazionale francese per la sicurezza alimentare, l’ambiente e il lavoro (ANSES), che comprende più di 40 esperti nelle diverse zoonosi, in epidemiologia e in sanità pubblica.

Il Consorzio si occuperà di analizzare annualmente i dati raccolti da EFSA e ECDC, valutando i trend, la frequenza e la distribuzione geografica delle principali zoonosi nell’Unione Europea, preparando quindi il report annuale. Inoltre svilupperà sistemi innovativi su web per l’interrogazione e la disseminazione dei dati sulle zoonosi e dei risultati delle analisi epidemiologiche svolte.

Il coordinatore del progetto è il dott. Paolo Calistri, responsabile del reparto Epidemiologia e Analisi del Rischio del Centro di Referenza Nazionale per l’Epidemiologia Veterinaria, la Programmazione, l’Informazione e l’Analisi del Rischio dell’IZS dell’Abruzzo e del Molise.

Fonte IZS Abruzzo e Molise




“Da consumarsi entro il” o ‘da consumarsi preferibilmente entro il’? Nuovo ausilio per gli OSA

L’EFSA ha creato uno strumento per aiutare gli operatori del settore alimentare a decidere quando apporre sui loro prodotti la dicitura “da consumarsi entro il” oppure “da consumarsi preferibilmente entro il”.

La dicitura “da consumarsi entro il” apposta sui cibi riguarda la loro sicurezza: gli alimenti possono essere consumati fino a una certa data, ma non dopo, anche se hanno un bell’aspetto e un buon odore. La dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il” si riferisce alla qualità: quel cibo sarà sicuro da consumare anche dopo la data che figura in etichetta, ma potrebbe non essere nelle condizioni ottimali. Ad esempio il sapore e la consistenza potrebbero non essere dei migliori.

La Commissione europea stima che fino al 10% degli 88 milioni di tonnellate di sprechi alimentari prodotti ogni anno nell’UE sia connesso all’indicazione della data di scadenza sui prodotti alimentari.

Kostas Koutsoumanis, presidente del gruppo di esperti EFSA sui pericoli biologici, ha dichiarato: “Informazioni chiare e corrette sulla confezione e una miglior comprensione e applicazione dell’indicazione della data appropriata sugli alimenti da parte di tutti i soggetti coinvolti possono contribuire a ridurre gli sprechi alimentari nell’UE, pur continuando a garantire la sicurezza degli alimenti. Il parere scientifico pubblicato oggi rappresenta un passo avanti in tale direzione“.

Lo strumento è strutturato in forma di albero decisionale contenente una serie di domande a cui l’operatore del settore alimentare deve rispondere per orientarsi verso l’opzione di etichettatura più opportuna. Le domande sono varie. Ad esempio si chiede se i requisiti di indicazione della data per una categoria di alimenti siano già prescritti dalla legislazione; se il prodotto subisca trattamenti per prevenire eventuali pericoli, se verrà manipolato nuovamente prima del confezionamento; quali siano le sue caratteristiche e le condizioni di conservazione.

Gli esperti hanno anche analizzato i fattori che devono essere presi in considerazione dagli operatori del settore alimentare per stabilire il “termine di conservabilità”, ovvero la finestra temporale durante la quale un alimento resta sicuro e/o di qualità adeguata per il consumo, presupponendo che la confezione resti intatta e il prodotto venga conservato secondo le istruzioni.

Nel 2021 il gruppo di esperti scientifici dell’EFSAsui pericoli biologici pubblicherà un altro parere scientifico sul tema. Il documento verterà sulle informazioni destinate ai consumatori circa le condizioni di conservazione, i limiti di tempo per il consumo dopo l’apertura della confezione e le pratiche di scongelamento.

Guidance on date marking and related food information: part 1 (date marking)

Fonte: EFSA




Appello a esperti e specialisti della comunicazione del rischio

Gli esperti EFSA di ricerca sociale hanno portato a termine un primo esame della teoria e delle migliori prassi nella comunicazione del rischio. Lo studio intende essere di ausilio alla Commissione europea nell’attuazione del regolamento europeo del 2019 relativo alla trasparenza dell’analisi del rischio, ovvero di un”Piano generale per la comunicazione dei rischi” per la sicurezza alimentare nell’UE.

Il documento è disponibile al pubblico per consultazione e il termine ultimo per inviare commenti è fissato al 17 gennaio 2021.

Public consultation: draft scientific report on technical assistance in the field of risk communication

Chiediamo a esperti e specialisti della comunicazione del rischio e della comunicazione scientifica di analizzare e commentare la nostra bozza di rapporto. Ci rivolgiamo inoltre a professionisti delle autorità pubbliche di valutazione e gestione del rischio nazionali, dell’UE e internazionali. Il documento presenta un esame di risultanze tratte dalla letteratura grigia e dalla letteratura sottoposta a revisione tra pari che toccano questioni essenziali nella comunicazione del rischio per la sicurezza alimentare dell’UE, tra cui:

  • aumentare la conoscenza, la comprensione e la fiducia nel sistema di sicurezza alimentare dell’UE
  • chiarire la differenza tra “pericolo” e “rischio”
  • contrastare le false informazioni e le loro fonti
  • tener conto della percezione del rischio tra i diversi tipi di pubblico
  • rivolgersi ai diversi tipi di pubblico commisurando le informazioni alle loro esigenze
  • sviluppare strumenti per pianificare e attuare attività di comunicazione del rischio a dimensione UE.

Il regolamento sulla trasparenza stabilisce che il piano generale “debba promuovere un quadro integrato di comunicazione del rischio vincolante sia per i valutatori del rischio che i gestori del rischio in modo omogeneo e sistematico a livello di Unione e dei singoli Stati”. Una volta terminata la consultazione pubblica, i sociologi dell’EFSA analizzeranno i commenti pervenuti mettendo a punto il rapporto conclusivo, la cui pubblicazione è prevista per marzo/aprile 2021.

Fonte: EFSA




La FAO lancia il nuovo Programma di risposta e ripresa dall’emergenza COVID-19

FAONella giornata odierna la FAO ha reso noto il suo nuovo Programma globale di risposta e ripresa dall’emergenza COVID-19, teso sia a prevenire una crisi alimentare di portata mondiale durante e dopo la pandemia di COVID-19 sia a tracciare una risposta in termini di sviluppo nel medio e lungo periodo per la sicurezza alimentare e la nutrizione.

L’agenzia chiede un investimento iniziale di 1,2 miliardi di dollari USA per rispondere alle esigenze della nuova iniziativa.

Il Programma è stato lanciato nella giornata di oggi durante un dialogo virtuale con il settore pubblico e privato sul tema “Azione comune sul COVID-19: rafforzare i nostri interventi di risposta in ambito alimentare e agricolo“. L’evento è stato organizzato dalla FAO per offrire una risposta globale rapida e coordinata, che garantisca l’accesso a un’alimentazione nutriente per tutta la popolazione mobilitando qualsiasi forma di risorsa e partenariato a livello nazionale, regionale e mondiale.

In linea con lo spirito adottato dalle Nazioni Unite di promuovere una “ricostruzione più efficace” all’indomani dell’emergenza COVID-19 e mantenendo il conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) come bussola di orientamento, il nuovo programma si prefigge lo scopo di mitigare le conseguenze immediate della pandemia incrementando al tempo stesso la resilienza dei sistemi alimentari e dei mezzi di sussistenza nel più lungo termine.

Non possiamo più continuare a seguire un approccio di ordinaria amministrazione,” ha ammonito il Direttore Generale della FAO, QU Dongyu, nel suo discorso di apertura, aggiungendo che “dovremo invece impegnarci attivamente per limitare gli effetti dannosi della pandemia di COVID-19 sulla sicurezza alimentare e la nutrizione. È necessario individuare soluzioni concertate con i singoli paesi, innovative e frutto di una stretta collaborazione. È su queste premesse che la FAO ha elaborato il suo Programma globale di risposta e ripresa dall’emergenza COVID-19. Oggi siamo a chiedervi di unirvi a noi in questa impresa”.

La FAO è pronta ad adattarsi alla situazione e ad abbracciare nuove realtà. Siamo intenzionati a mobilitare tutti i principali protagonisti per definire di comune intesa soluzioni innovative e sostenibili per creare un mondo libero dalla fame.”

Far fronte alle ripercussioni della pandemia di COVID-19 sui sistemi alimentari

Oltre a essere fonte di grave preoccupazione per l’opinione pubblica, la pandemia di COVID-19 rappresenta anche una seria minaccia per la sicurezza alimentare mondiale. Secondo stime della Banca mondiale, l’impatto economico dell’epidemia potrebbe far precipitare circa 100 milioni di persone sotto la soglia della povertà estrema. L’impennata dei tassi di disoccupazione, le perdite di reddito e l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari stanno ostacolando l’accesso al cibo nei paesi in via di sviluppo così come nei paesi industrializzati, con effetti di lunga durata sulla sicurezza alimentare.

Nel suo ultimo rapporto sullo Stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo la FAO ha rilevato che, ancor prima che le ripercussioni della pandemia di COVID-19 si facessero sentire sui sistemi alimentari mondiali e sui mezzi di sussistenza di milioni di persone all’inizio dell’anno, 10 milioni di individui in più rispetto al 2018 si trovavano in uno stato di sottonutrizione (60 milioni in più rispetto al 2014). Il Rapporto globale sulle crisi alimentari 2020 calcola che 135 milioni di individui versavano in condizioni di insicurezza alimentare acuta e necessitavano di urgenti aiuti alimentari e nutrizionali di carattere umanitario.

La pandemia potrebbe inoltre far sprofondare le economie nazionali nel baratro di una recessione, per cui gli Stati dovrebbero adottare misure urgenti per attutire l’impatto di lungo termine di questo scenario sui sistemi alimentari e la sicurezza alimentare.

Altrettanto incalzante appare la minaccia posta dall’epidemia alle situazioni critiche preesistenti, tra cui conflitti, disastri naturali, cambiamenti climatici, infestazioni e malattie, che già stanno mettendo a dura prova i nostri sistemi alimentari creando sacche di insicurezza alimentare in tutto il pianeta.

I sette ambiti prioritari di intervento del programma

Al fine di ridurre al minimo i danni della pandemia di COVID-19 sulla sicurezza alimentare e la nutrizione, stimolando contemporaneamente una trasformazione dei sistemi alimentari mondiali per renderli più resilienti, equi e sostenibili, la FAO invoca un’azione immediata da attivare in sette ambiti prioritari fondamentali:

•          rafforzare un Piano di risposta umanitaria globale all’emergenza COVID-19

•          migliorare i dati su cui sono impostati i processi decisionali

•          garantire l’inclusione economica e la protezione sociale per ridurre la povertà

•          consolidare le norme commerciali e le norme in materia di sicurezza alimentare

•          aumentare la resilienza dei piccoli produttori per favorirne la ripresa

•          prevenire future pandemie zoonotiche potenziando l’approccio basato sul concetto di “un’unica salute”

•          innescare la trasformazione dei sistemi alimentari.

In risposta all’emergenza in corso, la FAO si sta adoperando per coinvolgere in un piano d’azione governi e svariate parti interessate, raccogliendo e analizzando dati per comprendere meglio le tendenze emergenti e individuare con precisione eventuali focolai critici, nonché fornendo consulenza tecnica tempestiva e servizi di sviluppo delle capacità in un ampio ventaglio di settori. Inoltre, l’Organizzazione offre un sostegno agli investimenti in modo da catalizzare varie forme di partenariato e finanziamento.

Il nuovo programma è sostenuto anche dalla “Coalizione per il cibo”, lanciata dal governo italiano e guidata dalla FAO allo scopo di reclutare assistenza politica, finanziaria e tecnica in favore dei paesi colpiti dall’emergenza COVID-19.

“Gli sforzi necessari per intervenire in maniera efficace in questi sette ambiti prioritari saranno enormi. La Coalizione per il cibo rappresenta un modello esemplare per attrarre capitali e volontà politiche ad alto livello allo scopo di evitare un’escalation della pandemia da crisi sanitaria a crisi alimentare”, ha spiegato Beth Bechdol, Direttore Generale aggiunto della FAO.

All’evento odierno hanno preso parte, tra gli altri, Carla Montesi, Direttrice di Pianeta e prosperità, Direzione generale della Cooperazione internazionale e dello sviluppo (DG DEVCO), Commissione europea; Joachim von Braun, Direttore del Centro di Ricerca per lo sviluppo dell’Università di Bonn (ZEF) e presidente del Gruppo scientifico per il Vertice del Segretariato Generale delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari; Josefa Leonel Correia Sacko, Commissario per l’Economia rurale e l’Agricoltura, Commissione dell’Unione africana; Kip Tom, Ambasciatore, Rappresentante Permanente degli Stati Uniti d’America presso l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura a Roma; Vincenza Lomonaco, Ambasciatrice, Rappresentante Permanente della Repubblica italiana presso la FAO; Peter Bakker, Presidente e Amministratore delegato, Consiglio Mondiale delle Imprese per lo Sviluppo Sostenibile; Najat Mokhtar, Direttore Generale aggiunto, Capo del Dipartimento di scienze e applicazioni nucleari, Agenzia internazionale per l’energia atomica.

I partecipanti al dibattito odierno hanno discusso i settori di intervento prioritari, preso in esame le opzioni disponibili per stimolare un’azione comune e individuato le modalità per collaborare con la FAO nella risposta all’emergenza COVID-19 nel settore agricolo.

Fonte: FAO




Rischi emergenti e cambiamento climatico

logo-efsaUn’equipe internazionale di scienziati capeggiata dall’EFSA ha sviluppato una metodologia per individuare e definire i rischi emergenti per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi, la salute delle piante e degli animali e la qualità nutrizionale rispetto ai cambiamenti climatici.

L’approccio – detto CLEFSA (“Il cambiamento climatico come motore dei rischi emergenti per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi, la salute delle piante, degli animali e la qualità nutrizionale”) – è descritto in un nuovo rapporto, che include ‘schede di valutazione’ che caratterizzano i possibili effetti che il cambiamento climatico potrebbe avere su una ampia serie di questioni relative alla sicurezza degli alimenti.

Entro il 2020 verrà organizzato un seminario online sui risultati del progetto.

Vai all’approfondimento

 

 

 

 

 




RASFF, Relazione sul sistema di allerta rapido europeo per alimenti e mangimi, dati 2019

Il sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi in ambito europeo (RASFF) consente di notificare, in tempo reale, i rischi diretti e indiretti per la salute pubblica connessi ad alimenti, mangimi e materiali a contatto con gli alimenti e quindi di adottare tempestivamente le opportune misure di salvaguardia.

La Direzione Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione ha redatto anche quest’anno un rapporto riguardante le principali problematiche sanitarie emerse nel corso dell’anno 2019, mettendo in evidenza i principali rischi notificati dai Paesi membri.

Nel corso dell’anno le notifiche pervenute attraverso il RASFF sono state 4000, a fronte delle 3.622 segnalazioni del 2018 e rappresentano il picco più elevato raggiunto negli ultimi vent’anni.

Delle 4000 notifiche pervenute:

  • 3506 hanno riguardato l’alimentazione umana (3622 nel 2018)
  • 322 l’alimentazione animale (313 nel 2018)
  • 172 i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti – MOCA (138 nel 2018).

Tra le notifiche ricevute:

  • 1478 si riferiscono a prodotti in importazione respinti ai confini (pari al 36,9%) e non distribuiti sul mercato europeo
  • 1145 sono state notifiche di Allerta (pari al 28,6%) e hanno riguardato prodotti distribuiti sul mercato
  • le restanti notifiche riguardano informazioni (852 informazioni per attenzione e 525 informazioni per follow up).

Per approfondire:

Fonte: Ministero delle Salute




Efsa pubblicati i primi studi sul rischio cumulativo da pesticidi

L’EFSA ha pubblicato i risultati di due valutazioni pilota sui rischi per l’uomo connessi alla presenza di residui multipli di pesticidi negli alimenti.

Le valutazioni, una delle quali esamina gli effetti cronici sul sistema tiroideo e l’altra gli effetti acuti sul sistema nervoso – rappresentano il culmine di una collaborazione pluriennale tra l’EFSA e l’Istituto nazionale olandese per la salute pubblica e l’ambiente (RIVM).

I documenti sono pervenuti alla redazione finale dopo un periodo di consultazione di due mesi durante il quale l’EFSA ha ricevuto validi riscontri da diverse parti interessate tra cui istituzioni nazionali, università, organizzazioni non governative e associazioni del commercio. È stato organizzato anche un incontro con i portatori di interesse a Bruxelles per contribuire a chiarire la metodologia usata e spiegare i risultati dello studio.

La conclusione generale per entrambe le valutazioni è che il rischio per i consumatori derivante dall’esposizione alimentare cumulativa è, con diversi gradi di certezza, inferiore alla soglia che fa scattare meccanismi normativi per tutte le fasce di popolazione interessate. (Per ulteriori informazioni sull’uso dell’analisi del margine di incertezza nelle valutazioni, consultare le domande frequenti).

Nei prossimi anni verranno effettuate valutazioni degli effetti dei pesticidi su altri organi e sulle funzioni organiche. L’EFSA sta attualmente definendo un dettagliato piano di attuazione con la Commissione europea.

Note informative

Le sostanze considerate nelle valutazioni sono state individuate dagli esperti di pesticidi dell’EFSA utilizzando una metodologia appositamente studiata per classificare i pesticidi in “gruppi per la valutazione del rischio cumulativo” (i cosiddetti CAG).

Il regolamento UE sui limiti massimi di residui di pesticidi negli alimenti (LMR) stabilisce che le decisioni riguardanti gli LMR debbano tenere conto degli effetti cumulativi dei pesticidi man mano che i metodi per valutare tali effetti si rendano disponibili. Inoltre il regolamento che disciplina la commercializzazione dei pesticidi stabilisce che i pesticidi non debbano avere effetti nocivi – e nemmeno cumulativi – sull’uomo.

Per ulteriori informazioni vedere le nostre domande frequenti.

Fonte: EFSA




ISS: Indicazioni ad interim sull’igiene degli alimenti durante l’epidemia da virus SARS-CoV-2

Il virus SARS-CoV-2 si diffonde per contagio inter-umano, e non vi sono evidenze di trasmissione alimentare, associata agli operatori del settore alimentare o agli imballaggi per alimenti.

La sicurezza degli alimenti, nel quadro normativo europeo, è garantita tramite un approccio combinato di prevenzione e controllo che abbraccia le filiere agroalimentari “dal campo alla tavola”. Nel corso dell’epidemia di COVID-19, tuttavia, la tutela dell’igiene degli alimenti richiede azioni aggiuntive mirate a circoscrivere nei limiti del possibile il rischio introdotto dalla presenza di soggetti potenzialmente infetti in ambienti destinati alla produzione e commercializzazione degli alimenti.

Il Rapporto ISS COVID-19 n. 17/2020, elaborato dal Gruppo di lavoro ISS Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, fornisce indicazioni e raccomandazioni specifiche per garantire l’igiene degli alimenti e degli imballaggi alimentari nelle fasi di produzione, commercializzazione e consumo domestico.

Fonte: ISS




Prima identificazione del parassita Sulcascaris sulcata in capesante nel Nord Adriatico

Alcune larve del parassita Sulcascaris sulcata sono state trovate in capesante (Pecten jacobaeus) e canestrelli freschi (Aequipecten opercularis) pescati nell’Alto Adriatico. Si tratta della prima identificazione di ospiti intermedi del parassita in questa zona. I campioni sono stati inviati e analizzati nei laboratori del Centro specialistico ittico (CSI) dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), a seguito di regolari ispezioni da parte dei Servizi sanitari territoriali.

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Ocratossina A negli alimenti: valutati i rischi per la salute pubblica

logo-efsaL’EFSA ha pubblicato un parere scientifico sui rischi per la salute pubblica connessi alla presenza negli alimenti di ocratossina A (OTA), una micotossina prodotta naturalmente da alcune muffe, che può essere presente in una serie di alimenti tra cui cereali, carne conservata, frutta fresca e secca, e formaggi.

 

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