Rapporti EFSA destinati a ispirare futura comunicazione del rischio in Europa

Quattro nuovi rapporti pubblicati oggi dall’EFSA forniranno una vasta mole di informazioni tecniche e consigli sulle migliori prassi per contribuire a strutturare un futuro “Piano generale europeo per la comunicazione del rischio” in tema di sicurezza alimentare.

Il regolamento sulla trasparenza (2019/1381) ha introdotto nuove disposizioni che richiedono un quadro integrato per la comunicazione del rischio a cura dei valutatori e dei gestori del rischio per la sicurezza alimentare nell’UE a livello dell’Unione e dei singoli Stati.

Barbara Gallani, responsabile del dipartimento “Comunicazione, partecipazione e cooperazione” dell’EFSA ha dichiarato: “Il piano generale aiuterà gli enti di sicurezza alimentare in Europa a coordinare meglio i rispettivi compiti di comunicazione dei rischi e a fornire consigli e informazioni più coerenti a beneficio dei consumatori dell’UE e delle parti interessate alla sicurezza alimentare”.

La Commissione europea, che presiede all’attuazione del piano generale, ha chiesto all’EFSA di prestare assistenza alla sua elaborazione arricchendolo con spunti tratti da ricerche in ambito sociale e dalla mappatura delle strutture di comunicazione del rischio esistenti nonché delle migliori prassi adottate dagli enti di sicurezza alimentare nell’UE. Il pacchetto di quattro rapporti che ne è risultato è stato elaborato congiuntamente dall’EFSA, da esperti di livello accademico e da organizzazioni partner degli Stati membri.

Ha dichiarato Barbara Gallani: “L’EFSA è grata a tutti i suoi partner nazionali e ai molti esperti di comunicazione del rischio che hanno collaborato a questo studio, anche nel corso della consultazione pubblica tenutasi sul nostro rapporto scientifico. Tali sforzi sono destinati a ispirare e dare forma al futuro quadro in cui opererà il Piano Generale, per la cui elaborazione siamo pronti a fornire supporto alla Commissione e alle autorità dei vari Paesi”.

L’equipe di comunicazione dell’EFSA sta vagliando la ricca serie di risultanze disponibili nei rapporti con l’obiettivo di migliorare le proprie prassi di lavoro e di rivedere il proprio manuale di comunicazione del rischio, i materiali correlati e i relativi programmi di formazione.

“Stiamo preparando anche alcuni interessanti progetti di ricerca sociale per contribuire a soddisfare i nuovi, specifici requisiti introdotti dal regolamento sulla trasparenza. Tra questi c’è l’obbligo di aiutare i nostri diversi tipi di pubblico a capire la differenza tra ‘pericolo‘ e ‘rischio’, due concetti fondamentali nella valutazione scientifica del rischio”

Fonte: EFSA




L’EFSA dà indirizzi ai produttori di alimenti riguardo le informazioni per i consumatori

Etichettatura alimentiE’ ora disponibile una nuova guida per aiutare i produttori di alimenti a fornire informazioni corrette ai consumatori sulla conservazione degli alimenti e sulle relative scadenze.

Una volta che una confezione sia stata aperta, può accadere che alcuni batteri si trasferiscano agli alimenti da mani, piani di lavoro o utensili contaminati. Stabilire un limite di tempo per il consumo è complesso ma lo strumento di supporto sviluppato dagli esperti dell’EFSA aiuterà i produttori a decidere se sia il caso di fornire ai consumatori istruzioni supplementari oltre alle diciture “da consumare entro il ” o “da consumarsi preferibilmente entro il”.

Per quei prodotti nei quali l’apertura della confezione può indurre una proliferazione di batteri pericolosi lo strumento evidenzia che il tempo limite per il consumo può essere più breve della data originariamente indicata sulla confezione tramite la dicitura “da consumare entro il ” o “da consumarsi preferibilmente entro il”.

Il parere scientifico contiene anche consigli sul modo corretto di scongelare in sicurezza gli alimenti. Il congelamento arresta la proliferazione dei batteri; tuttavia essi possono riattivarsi durante lo scongelamento e quindi proliferare nei cibi a livelli tali da provocare tossinfezioni alimentari. Gli esperti hanno individuato le pratiche corrette per ridurre al minimo la proliferazione microbica durante lo scongelamento.

Per esempio lo scongelamento dovrebbe essere effettuato a basse temperature, in frigorifero; gli alimenti scongelati dovrebbero essere conservati nella confezione originale o in un contenitore pulito per evitare contaminazioni; i consumatori dovrebbero sempre seguire le istruzioni del produttore sulla conservazione e la preparazione per essere certi che il cibo rimanga sicuro; e gli alimenti scongelati non dovrebbero essere ricongelati.

L’apposizione della data in etichetta fornisce una guida utile sul periodo di tempo in cui il cibo può essere conservato prima che cominci a deteriorarsi o a diventare pericoloso per il consumo. Informazioni chiare sulle confezioni possono anche aiutare a ridurre gli sprechi alimentari nell’UE.

Nel dicembre 2020 gli esperti hanno sviluppato anche un altro strumento per aiutare gli operatori del settore alimentare a decidere quando è opportuno apporre sui loro prodotti la dicitura “da consumare entro il” oppure “da consumarsi preferibilmente entro il”.

Fonte: EFSA

 




Sicurezza alimentare: un algoritmo semplifica le procedure di controllo

Semplificare il sistema dei controlli per garantire che sulle tavole dei consumatori finiscano cibi che corrispondono, per qualità e origine, a quanto indicato in etichetta. È il risultato di un lavoro di ricerca condotto da due ricercatori del Dipartimento di Statistica e Metodi Quantitativi dell’Università di Milano-Bicocca, Francesca Greselin e Andrea Cappozzo, in collaborazione con i colleghi Ludovic Duponchel dell’Università di Lille (Francia) e Brendan Murphy dell’University College Dublin (Irlanda).

I promettenti risultati dell’analisi condotta sono stati descritti in uno studio dal titolo “Robust variable selection in the framework of classification with label noise and outliers: Applications to spectroscopic data in agri-food” (DOI: 10.1016/j.aca.2021.338245), pubblicato da Analytica Chimica Acta”, una prestigiosa rivista nell’ambito della chimica analitica e della spettroscopia. Data l’eccezionalità dei risultati ottenuti, l’articolo è stato posto in primo piano, con un artwork che lo evidenzia sulla copertina della rivista.

L’utilizzo della spettroscopia negli studi di “food authenticity”, negli ultimi decenni, ha consentito di analizzare le sostanze senza danneggiare il campione sottoposto a verifica. Grazie all’utilizzo di sistemi di “machine learning”, poi, è stato possibile semplificare l’analisi della grande mole di dati raccolti. Un ulteriore passo in avanti è quello frutto dello studio condotto dal team internazionale di ricercatori che hanno “testato” la metodologia su tre diverse tipologie di prodotti: lieviti, carne e olio. La tecnica messa a punto, infatti, consente di ridurre dall’ordine delle migliaia a quello delle decine il numero di misurazioni da acquisire dal segnale spettrometrico per un’accurata verifica che escluda adulterazioni delle sostanze. Tutto ciò con evidenti vantaggi sia in ordine di tempo che di costo delle operazioni di controllo

L’impiego di moderne tecniche di spettroscopia e “machine learning” nel settore agroalimentare aiuterà ad automatizzare i controlli dei cibi che entrano nelle nostre case, per assicurare maggiore qualità e sicurezza per consumatori. Tali metodologie, infatti, potranno trovare applicazione sia nell’ambito delle verifiche condotte dalle autorità governative, sia nelle procedure di certificazione di qualità dei prodotti.

Fonte: Comunicato Stampa Università degli Studi Milano Bicocca




Pesticidi negli alimenti: presentati gli ultimi dati

Pubblicato l’ultimo rapporto sui residui di pesticidi negli alimenti nell’Unione europea, uno spaccato dei tenori di residui riscontrati nell’intero territorio in un paniere di prodotti di largo consumo. 

Nel 2019 sono stati analizzati complessivamente 96 302 campioni di alimenti, dei quali il 96,1% è risultato nei limiti di legge. Quanto al sottoinsieme di 12 579 campioni analizzato in base al programma di controllo coordinato dall’UE (EUCP) si è riscontrato che era nei limiti di legge il 98% di essi.

L’EUCP ha analizzato campioni presi a caso in 12 prodotti alimentari: mele, cavoli cappuccio, lattuga, pesche, spinaci, fragole, pomodori, avena in chicchi, orzo in chicchi, vino (rosso e bianco), latte vaccino e grasso di maiale. Di questi campioni:

  • 6 674, ovvero il 53%, sono risultati privi di residui quantificabili;
  • 5 664, ovvero il 45%, contenevano uno o più residui in concentrazioni inferiori o pari ai limiti ammessi;
  • il 2% infine, cioè 241 campioni, conteneva residui eccedenti il massimo di legge, dei quali l’1% è stato sottoposto a misure legali.

Il programma coordinato utilizza a rotazione triennale panieri di prodotti analoghi, in modo da poter individuare per prodotti specifici tendenze in aumento o diminuzione. Rispetto al 2016 il tasso di sforamento risulta diminuito per pesche (da 1,9% a 1,5%), lattuga (da 2,4% a 1,8%), mele (da 2,7% a 2,1%) e pomodori (da 2,6% a 1,7%); aumentato invece per fragole (da 1,8% a 3,3%), cavoli cappuccio (da 1,1% a 1,9%), uva da vino (da 0,4% a 0,9%) e grasso di maiale (da 0,1% a 0,3%). Come nel 2016 non risultano sforamenti nel latte vaccino.

L’EFSA ha tradotto le risultanze del programma coordinato in grafici e diagrammi disponibili sul proprio sito web, rendendo i dati più accessibili ai non specialisti.

Oltre ai dati armonizzati e confrontabili raccolti nell’ambito del programma coordinato UE, il rapporto annuale dell’EFSA utilizza anche i dati provenienti dalle attività di controllo nazionali dei singoli Stati membri dell’UE, della Norvegia e dell’Islanda.

Questi programmi nazionali di controllo sono mirati sul rischio, quindi su prodotti con presenza probabile di residui di pesticidi o nei quali siano state individuate violazioni delle norme negli anni precedenti. Essi forniscono  informazioni importanti ai gestori del rischio ma, a differenza dei dati provenienti dal programma coordinato dall’UE, non forniscono un quadro statisticamente rappresentativo dei livelli di residui che ci si aspetterebbe di trovare negli alimenti in vendita in Europa.

Nell’ambito dell’analisi dei risultati l’EFSA ha effettuato anche una valutazione dei rischi alimentari. Tale analisi suggerisce che i prodotti alimentari analizzati nel 2019 abbiano poca probabilità di rappresentare un problema per la salute dei consumatori. Vengono tuttavia avanzate alcune raccomandazioni per aumentare l’efficienza dei sistemi di controllo europei, al fine di garantire come sempre un elevato livello di tutela dei consumatori.

Fonte:  EFSA




Meduse, cibo sostenibile del futuro?

L’Istituto di scienze delle produzioni alimentari del Consiglio nazionale delle ricerche ha raccolto nel volume European Jellyfish CookBook”, edito da Cnr Edizioni, le prime ricette “stellate” in stile occidentale a base di meduse, il cui uso alimentare non è ancora autorizzato. Il libro viene presentato lunedì 29 marzo in un evento on line: ricercatori e chef guideranno il pubblico verso una nuova percezione di queste creature marine, da odiate nemiche a preziosa risorsa

 Piatto tradizionale in Cina e in vari paesi del Sud-est asiatico, le meduse in Europa non sono ancora autorizzate per uso alimentare. Eppure, sono una fonte di proteine, povere di calorie e di grassi, contengono elementi preziosi come aminoacidi, magnesio e potassio, hanno proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. E potrebbero essere anche golose, suggeriscono gli chef coinvolti nel volume “European Jellyfish CookBook – Prime ricette a base di meduse in stile occidentale”, edito da Cnr Edizioni – Unità Comunicazione relazioni con il pubblico e curato da Antonella Leone dell’Istituto di scienze delle produzioni alimentari (Ispa) del Consiglio nazionale delle ricerche di Lecce nell’ambito del progetto europeo “GoJelly”.

Il libro – consultabile come flipbook al link https://doi.org/10.48257/BLE-001 e scaricabile gratuitamente in italiano e in inglese – viene presentato al pubblico lunedì 29 marzo con un evento on line trasmesso in diretta a partire dalle 17 sui  canali Facebook e YouTube dell’Unità Comunicazione e Relazioni con il pubblico: ricercatori e chef guideranno il pubblico verso una nuova percezione di queste creature marine, da odiate nemiche di tutti i bagnanti a potenziale risorsa. L’evento, presentato dalla responsabile dell’Unità Comunicazione e relazioni con il pubblico – Cnr Edizioni Silvia Mattoni e moderato dal giornalista della redazione economica del Tg2 Rai Umberto Gambino, vede la presenza dei ricercatori italiani del team Go Jelly e degli chef internazionali Gennaro Esposito, Fabiano Viva, Kit Mak e Pasquale Palamaro. Partecipano, inoltre, Stefano Piraino docente di Zoologia dell’Università del Salento e Rosalba Giugni, presidentessa della onlus Marevivo, impegnata nel progetto. Il programma dell’evento è consultabile al link https://www.cnr.it/it/evento/17174.

“Dobbiamo subito precisare che l’uso alimentare delle meduse in Italia e in Europa non è ancora autorizzato al momento della pubblicazione di questo libro. Il regolamento UE sui nuovi alimenti richiede infatti una autorizzazione o notifica della Commissione Europea, per l’immissione sul mercato all’interno dell’Unione di un alimento tradizionale proveniente da un Paese terzo”, spiega Antonella Leone (Cnr-Ispa), ricercatrice impegnata nel progetto per l’Italia. I “nuovi alimenti” o nuovi ingredienti alimentari non devono essere dannosi per la salute pubblica. “Dopo la valutazione della domanda da parte della Commissione e l’opinione favorevole dell’EFSA (Autorità Europea sulla Sicurezza Alimentare) le meduse potranno essere commercializzate e consumate. L’immissione sul mercato all’interno dell’Unione potrebbe essere facilitata laddove ne sia stato dimostrato il consumo per almeno 25 anni come parte della dieta abituale di un numero significativo di persone, in almeno un Paese terzo”. Per quanto riguarda le meduse, i richiedenti dovrebbero pertanto poter optare per una procedura più rapida e semplificata a patto che non vengano espresse obiezioni di sicurezza debitamente motivate.

“Da anni, attraverso il progetto Go Jelly finanziato nell’ambito del Programma Horizon 2020, la comunità scientifica internazionale è impegnata nello studio delle meduse come risorsa sostenibile”, prosegue Leone. “Come Cnr-Ispa, in particolare, indaghiamo le caratteristiche biochimiche, nutraceutiche e nutrizionali delle meduse mediterranee ed europee con l’obiettivo di promuoverne l’utilizzo in campo alimentare, studiando anche nuovi e più salubri processi alimentari che elimino l’uso di composti tossici come l’allume presente nel processo tradizionale asiatico”. Oggi, con i mari sempre meno pescosi e la presenza sempre più numerosa di meduse in tutti gli oceani e mari del pianeta – dovuta in parte al sovrasfruttamento delle popolazioni ittiche, e in parte a fattori quali l’aumento delle temperature dell’acqua e l’acidificazione degli oceani – si profila l’opportunità di utilizzarle come “novel food” anche in Occidente: “In estremo Oriente questi animali sono utilizzati da oltre 2.000 anni, con un impatto significativo anche sull’economia. Con una popolazione mondiale che cresce ad un ritmo esponenziale – a fronte di una produzione di cibo che aumenta molto più lentamente – individuare risorse alimentari nuove e sostenibili è, infatti, una sfida inevitabile”, aggiunge la ricercatrice.

Dalle semplici meduse marinate o in carpaccio al più sofisticato piatto di medusa con falso caviale, dalle zuppe alle abbinate con pasta o noodles, l’evento del 29 marzo sarà l’occasione per illustrare alcune delle ricette originali proposte nel libro, che fanno capire come l’inclusione delle meduse nella nostra dieta possa essere vincente anche sotto il profilo del gusto. Tra gli obiettivi del progetto “GoJelly”, anche la possibilità di utilizzare le enormi quantità di biomasse che le meduse forniscono in altri settori: ad esempio nel settore cosmetico – grazie alla quantità di collagene contenuta in tali organismi – o per la produzione di filtri per microplastiche per il trattamento delle acque reflue, fino al loro utilizzo per la realizzazione di fertilizzanti “bio” o mangimi.

Fonte: CNR




Trasparenza nella valutazione del rischio: una nuova era incomincia

logo-efsaNuove regole sulla trasparenza e la sostenibilità sono destinate a ridisegnare  il modo in cui l’EFSA svolge il proprio ruolo di valutatore del rischio nel sistema di sicurezza alimentare dell’UE.

Un nuovo regolamento approvato dal Parlamento europeo e da Consiglio dell’UE, in vigore dal prossimo 27 marzo, potenzierà la capacità dell’Autorità di svolgere le sue attività di valutazione dei rischi in linea con i più elevati standard di trasparenza.

Il regolamento rafforzerà l’affidabilità e la trasparenza degli studi scientifici presentati all’EFSA dalle aziende e rafforzerà la dirigenza dell’Autorità per garantirne l’efficienza a lungo termine.

Ha dichiarato Bernhard Url, direttore esecutivo dell’EFSA: “Questo è un momento cruciale per la valutazione dei rischi nella filiera alimentare dell’UE. L’EFSA ringrazia il Parlamento europeo, la Commissione europea e agli Stati membri dell’UE per l’opportunità che le viene offerta di avvicinare i cittadini e i portatori di interesse al proprio lavoro e di beneficiare dei vantaggi conseguenti a un vaglio più attento dei propri processi e prassi di lavoro”.

Tra le varie iniziative per agevolare l’applicazione del nuovo regolamento l’EFSA ha messo a punto nuovi strumenti informatici e un portale web dedicato per aiutare i portatori di interesse ad adeguarsi alle nuove disposizioni. Il nuovo portale entrerà in funzione dal 30 marzo.

E’ stata inoltre organizzata una serie di sessioni di formazione e seminari online.

Queste procedure sono state elaborate in collaborazione con i portatori di interesse dell’EFSA e con partner quali l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) e gli Stati membri.

Le nuove disposizioni verranno applicate ai futuri mandati e richieste di autorizzazione, senza alcun valore retroattivo. E’ pertanto previsto un periodo di transizione durante il quale molte attività correnti dell’EFSA verranno ancora svolte seguendo le norme e disposizioni di legge uscenti.

Url ha poi aggiunto: “Si tratta di una grossa sfida logistica nella quale abbiamo profuso risorse rilevanti per garantire che i nostri portatori di interesse trovino quanto più agevole la transizione al nuovo sistema”.

Che cos’è il regolamento sulla trasparenza?

Il regolamento è stato elaborato in risposta all’iniziativa di cittadini europei in materia di pesticidi e alle risultanze di una revisione del regolamento generale della legislazione alimentare conclusasi nel gennaio 2018.

Tra l’altro il nuovo regolamento:

  • consente ai cittadini di avere accesso agli studi scientifici e alle informazioni presentate all’EFSA dall’industria già nelle prime fasi del processo di ;
  • incorpora le pubbliche consultazioni nel processo di valutazione delle richieste di approvazione di prodotti soggetti ad apposito regolamento;
  • garantisce che l’EFSA sia messa al corrente di tutti gli studi commissionati in un dato settore per garantire che le aziende che presentano domande di autorizzazione trasmettano tutte le informazioni attinenti;
  • conferisce alla Commissione europea la possibilità di chiedere all’EFSA di commissionare studi ulteriori.

Più in là il regolamento modificherà anche la struttura gestionale dell’EFSA immettendo rappresentanti degli Stati membri nel suo consiglio di amministrazione. Si sta inoltre lavorando per rendere più accessibile ai cittadini dell’UE la valutazione e gestione dei rischi nella filiera alimentare migliorando gli strumenti e le prassi di comunicazione e partecipazione.

Per ulteriori informazioni si rimanda al sito web della Commissione europea.

Fonte: europa.eu




Sistemi alimentari, a Roma il pre-Vertice delle Nazioni Unite

Le Nazioni Unite e il governo italiano hanno annunciato oggi che il pre-Vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari del 2021 si terrà a Roma dal 19 al 21 luglio 2021.

Sotto la guida del Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e del Presidente del Consiglio Mario Draghi, l’evento riunirà gli sforzi e i contributi di un processo di impegno globale che ambisca alla trasformazione dei sistemi alimentari. L’evento di tre giorni riunirà giovani, piccoli agricoltori, popolazioni indigene, ricercatori, settore privato, leader politici e ministri dell’agricoltura, dell’ambiente, della salute e delle finanze, tra gli altri, per fornire l’approccio scientifico più recente e basato sulle buone pratiche provenienti da tutto il mondo, lanciare una serie di nuovi impegni attraverso nuove azioni condivise e mobilitare nuovi finanziamenti e alleanze. Il Vertice sui sistemi alimentari si svolgerà a settembre nel quadro dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.

“Il pre-vertice in Italia sarà un momento fondamentale per mobilitare gli impegni ambiziosi di cui abbiamo bisogno per costruire sistemi alimentari sostenibili che funzionino per le popolazioni, il pianeta e la prosperità. Attraverso un’azione accelerata possiamo aiutare il mondo a ricostruire meglio dopo il COVID-19, combattere la fame crescente e affrontare la crisi climatica”, ha dichiarato il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres.

Come ospite del pre-Vertice, il Governo italiano assumerà un impegno per il sistema alimentare a livello nazionale per definire lo spirito e le ambizioni in vista del vertice.

“L’Italia è pronta ad accogliere questo appuntamento essenziale del Vertice sui sistemi alimentari a Roma. Vogliamo affrontare la questione della sicurezza alimentare all’interno del nostro ampio programma come Presidenza del G20. Insieme alle Nazioni Unite e alle sue agenzie con sede a Roma, l’Italia si impegnerà con i suoi partner per promuovere un’agricoltura migliore, filiere produttive sostenibili e stili di vita salutari. Mi aspetto che tutti si uniscano a noi in uno sforzo globale per proteggere l’ambiente con azioni significative”, ha affermato il Presidente del Consiglio Mario Draghi.

L’evento pre-vertice si svolgerà in un formato virtuale “ibrido” per tre giorni, durante i quali molti parteciperanno di persona presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) a Roma, mentre altri prenderanno parte da tutto il mondo attraverso una vasta piattaforma virtuale. Si prevede che i leader globali intensifichino e lancino nuove azioni, soluzioni, alleanze e strategie coraggio per “ricostruire meglio” dopo la pandemia Covid-19 e realizzare progressi su tutti i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG, Sustainable Development Goals), ognuno dei quali si basa in qualche misura su sistemi alimentari che sostengano la nutrizione, la sostenibilità e l’equità.

Il pre-vertice si svolgerà a Roma mentre l’Italia presiede il processo del G20 e ospiterà la Conferenza delle parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (COP26, Climate Change Conference of the Parties) a novembre. Il ruolo dei sistemi alimentari nel raggiungimento degli obiettivi globali e degli obiettivi climatici sarà una priorità centrale anche in occasione di questi altri eventi, continuando a portare avanti l’ambizione del Vertice sui sistemi alimentari.

Fonte: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale





NutrInform Battery. Pubblicato il Manuale d’uso

Il Manuale fornisce le condizioni d’uso del marchio NutrInform Battery nonché le indicazioni sulla sua progettazione, presentazione e posizionamento in coerenza con le modalità di presentazione delle informazioni di cui al regolamento (UE) n. 1169/2011.

Il Manuale è pubblicato ai sensi dell’articolo 1, comma 4 del Decreto 19 novembre 2020 “Forma di presentazione e condizioni di utilizzo del logo nutrizionale facoltativo complementare alla dichiarazione nutrizionale in applicazione dell’articolo 35 del regolamento (UE) 1169/2011” pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 304 del 7 dicembre 2020.

Documenti




L’IZS Abruzzo e Molise coordinerà l’analisi dei dati sulle zoonosi nella UE

Alla fine di questo difficile anno l’Istituto ha ottenuto un ulteriore successo internazionale, aggiudicandosi una gara d’appalto dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) per l’analisi dei dati sulle zoonosi e la produzione del report annuale sulle zoonosi nell’Unione Europea, in conformità alla Direttiva CE 2003/99.

L’EFSA, in collaborazione con la sua agenzia consorella: il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), e gli Stati membri della UE, raccoglie annualmente tutti i dati sul monitoraggio delle malattie zoonotiche, dei microrganismi zoonotici negli esseri umani e negli animali, negli alimenti e nei mangimi, nonché dei focolai di origine alimentare. A seguito di un’analisi approfondita dei dati raccolti, viene redatta la relazione annuale di sintesi dell’Unione Europea sulle zoonosi e sui focolai di origine alimentare.

Aggiudicandosi questa gara, per un valore di circa 2,2 milioni di euro, l’IZSAM coordinerà un consorzio di centri di ricerca composto dall’Istituto Superiore di Sanità, dall’IZS delle Venezie, dall’IZS della Lombardia e dell’Emilia Romagna e dall’Agenzia nazionale francese per la sicurezza alimentare, l’ambiente e il lavoro (ANSES), che comprende più di 40 esperti nelle diverse zoonosi, in epidemiologia e in sanità pubblica.

Il Consorzio si occuperà di analizzare annualmente i dati raccolti da EFSA e ECDC, valutando i trend, la frequenza e la distribuzione geografica delle principali zoonosi nell’Unione Europea, preparando quindi il report annuale. Inoltre svilupperà sistemi innovativi su web per l’interrogazione e la disseminazione dei dati sulle zoonosi e dei risultati delle analisi epidemiologiche svolte.

Il coordinatore del progetto è il dott. Paolo Calistri, responsabile del reparto Epidemiologia e Analisi del Rischio del Centro di Referenza Nazionale per l’Epidemiologia Veterinaria, la Programmazione, l’Informazione e l’Analisi del Rischio dell’IZS dell’Abruzzo e del Molise.

Fonte IZS Abruzzo e Molise




Consulenza scientifica EFSA base per futura etichettatura armonizzata su parte anteriore confezioni alimentari

Gli esperti EFSA in materia di nutrizione umana forniranno consulenza scientifica su cui si baserà l’elaborazione di un futuro sistema a dimensione UE per l’etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore delle confezioni per alimenti. La loro consulenza fungerà inoltre da base scientifica per l’introduzione di condizioni particolari per l’impiego di indicazioni nutrizionali e sulla salute da apporre sui prodotti alimentari.

In base al piano d’azione per la strategia UE dal produttore al consumatore, la Commissione europea intende presentare, entro la fine del 2022, una proposta di etichettatura nutrizionale armonizzata e obbligatoria, destinata alla parte anteriore delle confezioni alimentari, e di definizione di profili nutrizionali onde limitare la promozione di alimenti ad alto tenore di sostanze come ad esempio sale, zuccheri e/o grassi.

La Commissione europea ha chiesto all’EFSA di fornire consulenza scientifica in materia di:

  • sostanze nutritive importanti per la salute pubblica delle popolazioni europee, compresi i componenti non nutrienti degli alimenti (ad esempio energia e fibre alimentari);
  • gruppi di alimenti che rivestono un ruolo importante nelle diete delle popolazioni europee e relativi sottogruppi;
  • criteri atti a orientare la scelta di sostanze nutritive e altri componenti non nutrienti degli alimenti onde stabilire profili nutrizionali.

Nel mandato non viene chiesto all’EFSA di sviluppare un modello per la definizione di profili nutrizionali né consulenza sugli attuali modelli di profilazione già in uso per scopi diversi.

Per lo studio gli esperti EFSA si avvarranno di informazioni scientifiche recenti, tra cui anche:

L’EFSA dovrà consegnare il proprio parere scientifico entro marzo del 2022. Entro la fine del 2021 verrà indetta una consultazione pubblica sul parere in bozza.

Fonte: EFSA