Piano d’azione Ue sull’economia circolare: cambiare il modo in cui produciamo e consumiamo

economia circolareCambiare il modo in cui produciamo e consumiamo: il nuovo piano d’azione per l’economia circolare indica la strada da seguire per progredire verso un’economia climaticamente neutra e competitiva, in cui i consumatori siano responsabilizzati

La Commissione europea ha adottato l’11 marzo 2020  un nuovo piano d’azione per l’economia circolare, uno dei principali elementi del Green Deal europeo, il nuovo programma per la crescita sostenibile in Europa. Prevedendo misure lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti, il nuovo piano mira a rendere la nostra economia più adatta a un futuro verde, a rafforzarne la competitività proteggendo nel contempo l’ambiente e a sancire nuovi diritti per i consumatori. Prendendo le mosse dai lavori svolti a partire dal 2015 si concentra su una progettazione e una produzione funzionali all’economia circolare, con l’obiettivo di garantire che le risorse utilizzate siano mantenute il più a lungo possibile nell’economia dell’UE. Il piano e le sue iniziative saranno sviluppati in stretta collaborazione con le imprese e tutti i portatori di interessi.

Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo, ha affermato: “Se vogliamo raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, preservare il nostro ambiente naturale e rafforzare la competitività della nostra economia, la nostra economia deve diventare pienamente circolare. Il nostro modello economico di oggi è ancora, per lo più, lineare: solo il 12 % delle materie secondarie e delle risorse vengono reintrodotti nell’economia. Molti prodotti si rompono troppo facilmente, non possono essere riutilizzati, riparati o riciclati, o sono monouso. Esiste un enorme potenziale da sfruttare sia per le imprese che per i consumatori e con il piano odierno abbiamo avviato una serie di interventi volti a trasformare il modo in cui i prodotti sono fabbricati e consentire ai consumatori di effettuare scelte sostenibili a proprio vantaggio e a beneficio dell’ambiente.”

Virginijus Sinkevičius, Commissario responsabile per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, ha dichiarato: “Esiste un solo pianeta Terra, eppure da qui al 2050 consumeremo risorse pari a tre pianeti. Il nuovo piano renderà la circolarità la norma nella nostra vita e accelererà la transizione verde della nostra economia. Quello che proponiamo è un’azione incisiva per cambiare la base della catena di sostenibilità: la progettazione dei prodotti. Interventi orientati al futuro creeranno opportunità commerciali e di lavoro, sanciranno nuovi diritti per i consumatori europei, sfrutteranno l’innovazione e la digitalizzazione e, al pari della natura, garantiranno che nulla vada sprecato.

La transizione verso un’economia circolare è già in corso, con imprese all’avanguardia, consumatori e autorità pubbliche in Europa che aderiscono a questo modello sostenibile. La Commissione farà in modo che la transizione verso l’economia circolare offra opportunità a tutti, senza lasciare indietro nessuno. Il piano d’azione per l’economia circolare, presentato oggi nel quadro della strategia industriale dell’UE, proporrà misure per:

  • far sì che i prodotti sostenibili diventino la norma nell’Unione: la Commissione proporrà un atto legislativo sulla strategia per i prodotti sostenibili volta a garantire che i prodotti immessi sul mercato dell’UE siano progettati per durare più a lungo, siano più facili da riutilizzare, riparare e riciclare, e contengano il più possibile materiali riciclati anziché materie prime primarie. Le misure limiteranno inoltre i prodotti monouso, si occuperanno dell’obsolescenza prematura e vieteranno la distruzione di beni durevoli invenduti;
  • responsabilizzare i consumatori: i consumatori avranno accesso a informazioni attendibili su questioni come la riparabilità e la durabilità dei prodotti così che possano compiere scelte più sostenibili e beneficeranno di un vero e proprio “diritto alla riparazione”;
  • incentrare l’attenzione sui settori che utilizzano più risorse e che hanno un elevato potenziale di circolarità: la Commissione avvierà azioni concrete in diversi ambiti quali:
  • -elettronica e TIC: un'”Iniziativa per un’elettronica circolare” per prolungare il ciclo di vita dei prodotti e migliorare la raccolta e il trattamento dei rifiuti;
  • -batterie e veicoli: un nuovo quadro normativo per le batterie al fine di migliorare la sostenibilità e aumentare il potenziale di circolarità delle batterie;
  • -imballaggi: nuove disposizioni vincolanti che definiscono cosa è consentito sul mercato dell’UE. Sono incluse prescrizioni per la riduzione degli imballaggi eccessivi;
  • -plastica: nuove disposizioni vincolanti relative al contenuto riciclato e attenzione particolare alla questione delle microplastiche e alle plastiche a base biologica e biodegradabili;
  • -tessili: una nuova strategia dell’UE per i tessili per rafforzare la competitività e l’innovazione nel settore e promuovere il mercato dell’UE per il riutilizzo dei tessili;
  • -costruzione e edilizia: una strategia generale per un ambiente edificato sostenibile che promuova i principi della circolarità per gli edifici;
  • -alimenti: una nuova iniziativa legislativa sul riutilizzo al fine di sostituire, nei servizi di ristorazione, gli imballaggi, gli oggetti per il servizio da tavola e le posate monouso con prodotti riutilizzabili;
  • -ridurre i rifiuti: l’accento sarà posto sulla necessità di evitare anzitutto i rifiuti e di trasformarli in risorse secondarie di elevata qualità che beneficiano di un mercato delle materie prime secondarie efficiente. La Commissione esaminerà la possibilità di introdurre un modello armonizzato a livello di UE per la raccolta differenziata dei rifiuti e l’etichettatura. Il piano d’azione prevede inoltre una serie di interventi volti a ridurre al minimo le esportazioni di rifiuti dell’UE e a far fronte alle spedizioni illegali.

Contesto
Il Green Deal europeo, presentato l’11 dicembre 2019 dalla Commissione von der Leyen, fissa una tabella di marcia ambiziosa per il conseguimento di un’economia circolare a impatto climatico zero, in cui la crescita economica è dissociata dall’uso delle risorse. Un’economia circolare, riducendo la pressione sulle risorse naturali, è un prerequisito per conseguire l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 e fermare la perdita di biodiversità. L’estrazione e la trasformazione delle risorse sono infatti responsabili di metà delle emissioni totali di gas a effetto serra, di oltre il 90 % della perdita di biodiversità e dello stress idrico.

L’economia circolare produrrà benefici netti in termini di crescita del PIL e di creazione di posti di lavoro, in quanto l’applicazione di ambiziose misure di economia circolare in Europa può aumentare il PIL dell’UE di un ulteriore 0,5 % di qui al 2030, creando circa 700 000 nuovi posti di lavoro.

Ulteriori informazioni

Domande e risposte: un nuovo piano d’azione per l’economia circolare per un’Europa più pulita e competitiva

Sito web del nuovo piano d’azione per l’economia circolare

Scheda informativa: nuovo piano d’azione per l’economia circolare

Nuovi contenuti video sull’economia circolare: plastica

Un nuovo piano d’azione per l’economia circolare per un’Europa più pulita e competitiva

Allegato del nuovo piano d’azione per l’economia circolare per un’Europa più pulita e competitiva

Documento di lavoro dei servizi della Commissione “Leading the way to a circular economy at the global level: state of play” (Alla guida della transizione verso un’economia circolare a livello globale: situazione attuale)

Indagine Eurobarometro: La protezione dell’ambiente e del clima è importante per oltre il 90 % dei cittadini europei

Sito web del primo piano d’azione per l’economia circolare

Fonte: Commissione Ue




Coronavirus, indicazioni per i familiari e per gli operatori sanitari su come assistere a casa i pazienti

Al via i Rapporti tecnici dell’ISS che forniscono indicazioni agli operatori sanitari sulla prevenzione e controllo delle infezioni. Il primo di questi rapporti, che si aggiunge alle comunicazioni tecniche che l’ISS sta pubblicando per il pubblico, “Indicazioni ad interim per l’effettuazione dell’isolamento e della assistenza sanitaria domiciliare nell’attuale contesto COVID-19 (aggiornato al 7 marzo 2020)”, redatto dal gruppo ISS sulla prevenzione e il controllo delle infezioni (Infection prevention and control, IPC) nell’ambito dell’attuale epidemia da COVID-19, in collaborazione con la responsabile dell’Area prevenzione e controllo delle infezioni dell’OMS Benedetta Allegranzi, è dedicato alla gestione dei soggetti affetti da COVID-19 che necessitano di isolamento domiciliare.

La finalità di questa guida è duplice: fornire indicazioni chiare per gli operatori sanitari e per chi si prende cura di malati di COVID-19 e allo stesso tempo evitare casi secondari dovuti a trasmissione del virus.

Consulta:

Fonte: Ministero della salute




Covid-19. Cosa fare in caso di dubbi. Il Vademecum dell’ISS

L’istituto superiore di Sanità ha  realizzato con il contributo scientifico dell’ECDC – Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e in collaborazione in collaborazione con il Ministero della salute un vademcum sui sintomi a cui fare attenzione, i numeri da chiamare, come proteggere i familiari, dove fare il test.

vademecum iss

 

Scarica il vademecum in pdf

 




Aggiornato il decalogo ISS-Ministero

A seguito del nuovo scenario epidemiologico in Italia, è stato aggiornato il decalogo sui comportamenti da seguire promosso dall’Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute a cui hanno aderito Ordini Professionali e Società Scientifiche.

In particolare il punto “Contatta il Numero Verde 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni” è stato modificato in “In caso di dubbi non recarti al Pronto Soccorso: chiama il tuo medico di base e se pensi di essere stato contagiato chiama il 112 o i numeri verdi regionali

 

decalogo coronavirus

Tra i materiali disponibili anche un glossario redatto dall’ISS per comprendere meglio la terminologia adoperata per spiegare l’epidemia.

Il poster aggiornato

Il pieghevole aggiornato

Approfondimenti e aggiornamenti su Epicentro 

La sezione Normativa-coronavirus sul sito del Ministero della Salute.

 




Covid-19, rischio reale e rischio percepito

Proponiamo la lettura della lettera del Prof. Giovanni Di Guardo, docente della Facoltà di Medicina veterinaria dell’Università degli Studi di Teramo, pubblicata sulla rubrica “italians” del Corriere della Sera il 18 febbraio 2020

Caro BSev, sulla scorta dei dati a tutt’oggi disponibili non e’ possibile stabilire con esattezza quale sarà l’evoluzione dell’epidemia da SARS-CoV-2, com’è stato per l’appunto denominato il nuovo coronavirus responsabile della COVID-19 (Coronavirus Disease-2019). La comunità scientifica non e’ ancora in grado di affermare con sufficiente confidenza, in particolare, se l’attuale epidemia assumerà i caratteri di una pandemia, sebbene la recentissima segnalazione del primo caso di COVID nel continente africano (in Egitto, per la precisione) aggiunga ulteriore sostegno all’ipotesi di un’evoluzione in senso pandemico dell’infezione da SARS-CoV-2. I due elementi cardine che alimentano l’attuale incertezza sugli scenari evolutivi dell’epidemia sono rappresentati sia dalle lacune conoscitive in merito alle dinamiche d’interazione virus-ospite sia dai tempi necessari ai fini della predisposizione di uno o più vaccini sicuri ed efficaci, tempi che risulterebbero pari a 18 se non addirittura a 24 mesi, secondo autorevoli fonti e scienziati. Questa, in estrema sintesi, la rappresentazione in ambito “evolutivo-previsionale” dell’epidemia da SARS-CoV-2 da parte della comunità scientifica. Che dire del grande pubblico? Stiamo parlando, numeri alla mano, di una malattia infettiva che ha finora mietuto più di 1.600 vittime, delle quali solamente 4 sono state accertate al di fuori della Cina, con un singolo caso ad esito fatale descritto in Europa (Francia). A fronte dei circa 70.000 casi di COVID-19 finora segnalati (il 99% dei quali nella sola Cina, con particolare riferimento alla Provincia di Hubei), l’indice di letalità del virus sarebbe pari al 2%, ben distante quindi dal 10% e dal 30% e più dei due coronavirus della SARS e della MERS. Nonostante solo il 10% dei casi di malattia al di fuori della Cina sia stato accertato Europa, sembra che infodemia, fake news e “dintorni” abbiano prodotto un ampio solco fra rischio reale e percepito.




Covid-19, da ISS e Ministero della salute il decalogo

decalogo coronavirusDieci punti fermi, dalle indicazioni su come lavarsi le mani o pulire le superfici alle principali fake news puntualmente smentite, per curare l’“infodemia” legata al Sars-Cov-2 in luoghi ‘di passaggio’ come gli studi medici o le farmacie. A mettere a punto il manifesto, che ha raccolto l’adesione degli ordini professionali medici e delle principali società scientifiche e associazioni professionali, oltre che della Conferenza Stato Regioni, sono stati l’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute, che lo mettono a disposizione sui propri siti a chiunque voglia diffonderlo via social ma anche ‘fisicamente’, sotto forma di poster o pieghevole.

“L’impegno per prevenire l’epidemia da Sars-Cov-2 passa anche attraverso i comportamenti, che devono essere basati su informazioni corrette. Oggi il virus non circola nel nostro paese, ma seguire le misure raccomandate, a partire dal lavaggio delle mani, ci aiuta a prevenire questa e anche altre patologie infettive – commenta il Presidente dell’ISS Silvio Brusaferro -. Questo ‘decalogo’ rappresenta anche un bell’esempio di come istituzioni e professionisti garantiscano risposte unitarie ad una possibile minaccia per la nostra salute”.

All’iniziativa hanno aderito Conferenza Stato Regioni, FNOMCEO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri), FNOPI (Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche), FOFI (Federazione Ordini farmacisti Italiani), FNOVI (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani), CARD (Confederazione Associazioni Regionali di Distretto), FADOI (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti), SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera), SIM (Società Italiana di Microbiologia), SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali), SIMPIOS (Società Italiana Multidisciplinare per la Prevenzione delle Infezioni nelle Organizzazioni Sanitarie), SITI (Società Italia di Igiene e Medicina Preventiva), FIMMG (Federazione Italiana Medici di Famiglia), SIMMG (Società Italiana di Medicina Generale), AMCLI (Associazione Microbiologi Clinici Italiani), ANIPIO (Società Scientifica Nazionale Infermieri Specialisti del Rischio Infettivo), ANMDO (Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Ospedaliere), ASSOFARM (Farmacie Comunali Aziende e Servizi Socio-Farmaceutici, FEDERFARMA (Federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani).

Ecco i dieci messaggi del manifesto:

  • Lavati spesso le mani
  • Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
  • Non toccarti occhi, naso e bocca con le mani
  • Copri bocca e naso se starnutisci o tossisci
  • Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
  • Pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
  • Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate
  • I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cinanon sono pericolosi
  • Contatta il Numero Verde 1500 se hai febbre o tosse e sei tornato dalla Cina da meno di 14 giorni
  • Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus

Il Poster

Il Pieghevole

Fonte: ISS/Ministero della salute

 




Sars-CoV-2, il nuovo coronavirus ha un nome e un ‘volto’

Sars-CoV-

Credit: NIAID-RML

Era stato chiamato provvisoriamente 2019-nCoV (dalla definizione generica “nuovo coronavirus” e l’anno di comparsa) il nuovo coronavirus isolato in Cina all’inizio dell’epidemia.

L’11 febbraio però l’Organizzazione mondiale della sanità ha individuato un nome per la malattia che ne deriva, denominandola ufficialmente COVID-19. “Avere un nome è importante per impedire l’uso di altri nomi che possono essere inaccurati o rappresentare uno stigma” – ha spiegato Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell’OMS. “Dovevamo trovare un nome che non fosse di un luogo geografico, di un animale, di un individuo o di un gruppo di persone, che fosse pronunciabile e legato alla malattia”.

COVID-19 è l’acronimo di Co (corona); Vi (virus); D (‘disease’, malattia) e 19 (l’anno di identificazione del virus).

Il giorno successivo anche il virus ha cambiato nome: l’International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV) ha classificato il nuovo coronavirus denominandolo Sars-CoV-2.

Il virus Sars-Cov-2, che sta per ‘Severe acute respiratory syndrome coronavirus 2’ è quindi il responsabile della malattia Covid-19. “Come per Hiv e Aids, anche in questo caso si utilizzanoo nomi diversi per indicare il virus e la malattia”, ha commentato il virologo Benjamin Neuman, della Texas A&M University di Texarkana, membro del gruppo di studio sul coronavirus (Cgs) del Comitato internazionale per la tassonomia dei virus. “Il nuovo virus  fa parte della stessa specie di virus che hanno causato la Sars (Sindrome respiratoria acuta) in Cina nel 2002-2003. Sono membri diversi della stessa specie“.

Infine il 13 febbraio L’Istituto americano per le allergie e le malattie infettive (Niaid), che fa parte dei National Institutes of Health (Nih), ha pubblicato 7 immagini del Sars-CoV-2 ottenute con il microscopio elettronico.

La ricercatrice Emmie de Wit ha fornito i campioni di virus, la microscopista Elizabeth Fischer ha prodotto le immagini e il reparto arti mediche visive RML ha colorato digitalmente le immagini.

Le ricercatrici fanno notare  che le immagini non sembrano molto diverse da MERS-CoV (Coronavirus della sindrome respiratoria del Medio Oriente, emerso nel 2012) o SARS-CoV originale (Coronavirus della sindrome respiratoria acuta grave, che è emerso nel 2002) e che ciò non sorprende: le gobbe che emergono dalla circonferenza delle particelle del virus come una ‘corona’ (ben visibili nell’immagine pubblicata in questa pagina) danno il nome a questa famiglia di virus.

Tutte le immagini, visibili alla pagina Flikr dell’istituto, mostrano le particelle del virus SarsCoV-2 responsabile della Covid-19 colorate in giallo, in giallo e in rosso sopra la parete cellulare in rosa, verde e grigio.

 

A cura della segreteria SIMeVeP

 




Stella Kyriakides è il Commissario designato alla DGSanco

KyriakidesLa Presidente eletta Ursula von der Leyen ha presentato ieri la sua squadra e la nuova composizione della Commissione europea 2019-2024, strutturata attorno agli obiettivi che sono valsi alla Presidente la fiducia del Parlamento europeo.

Questa squadra plasmerà la via europea: adotteremo misure coraggiose contro i cambiamenti climatici, costruiremo il nostro partenariato con gli Stati Uniti, definiremo le nostre relazioni con una Cina più autoassertiva e saremo un vicino affidabile, ad esempio per l’Africa. Questa squadra dovrà battersi per difendere i nostri valori e le nostre norme a livello mondiale. Voglio una Commissione determinata, chiaramente incentrata sulle questioni all’ordine del giorno e in grado di fornire risposte. Voglio che sia una Commissione equilibrata, agile e moderna. Questa squadra dovrà ora guadagnarsi la fiducia del Parlamento. La mia sarà una Commissione geopolitica impegnata a favore di politiche sostenibili. E voglio che l’Unione europea sia la custode del multilateralismo. Perché ci sappiamo di essere più forti quando facciamo insieme ciò che non riusciamo a fare da soli” ha detto von der Leyen.

Il portafoglio della salute (che comprende la  sicurezza alimentare, il benessere animale e la salute delle piante) va a Stella Kyriakides, cipriota, una psicologa medica con esperienza pluriennale nel campo degli affari sociali, della salute e della prevenzione del cancro. Succede al lituano Vytenis Andriukaitis. Deputata a Cipro dal 2006 e presidente della commissione parlamentare sulla Salute e affari sociali di Nicosia, Kyriakides è una delle personalità più note a Cipro per il suo impegno contro i tumori, in particolare i tumori al seno.

Fra le indicazioni ricevute dalla Presidente eletta della Commissione europa, contenute nella lettera di incarico: la lotta alla resistenza agli antibiotici, la riduzione della dipendenza dall’uso dei pesticidi, la realizzazione di una strategia per la produzione alimentare sostenibile ‘dal campo alla tavola’, la protezione dei cittadini dall’esposizione agli interferenti endocrini, il contrasto alle frodi alimentari.

Von der Leyen ha indicato a Kyriakides la salute e il benessere animale come imperativi morali, di salute ed economici e chiede al Commissario designato che l’Europa sia preparata per prevenire e affrontate le malattie animali trasmissibili, l’applicazione della legislazione sul benessere degli animali, la revisione dell’attuale strategia e la promozione degli standard europei a livello globale.

Ora le commissioni parlamentari procederanno alle audizioni dei Commissari designati per competenza, dopo di che il Parlamento europeo dovrà approvare l’intero collegio dei commissari, compreso l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e Vicepresidente della Commissione europea.

Una volta ricevuta l’approvazione del Parlamento, la Commissione sarà ufficialmente nominata dal Consiglio europeo.

L’elenco completo dei Commissari Ue designati

La biografia di Kyriakides

A cura della segreteria SIMeVeP




Giornata mondiale dell’alimentazione

“Le nostre azioni sono il nostro futuro. Un’alimentazione sana per un mondo #FameZero”. E’ il tema della Giornata Mondiale dell’alimentazione (GMA) promossa dall’ONU e dalla FAO, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 25 settembre 2015.

Nello specifico l’obiettivo 2 “porre fine alla fame, realizzare la sicurezza alimentare e una migliore nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile” punta a garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili e implementare pratiche agricole che aumentino la produttività e la produzione, che aiutino a mantenere gli ecosistemi, che rafforzino la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, condizioni meteorologiche estreme, siccità, inondazioni e altri disastri e che migliorino progressivamente il territorio e la qualità del suolo.

In linea con quanto sopra è anche l’adozione, da parte dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, della risoluzione A/RES/70/259 “United Nations Decade of Action on Nutrition (2016-2025)” (Il decennio d’azione delle Nazioni Unite sulla nutrizione), che mira a promuovere azioni vigorose per porre fine alla fame e alla malnutrizione a livello mondiale e ad assicurare l’accesso universale a regimi alimentari più sani e sostenibili, per tutte le persone, indistintamente e ovunque esse vivano.

Con tali riferimenti (Agenda 2030 e Decade nutrizione), l’Italia si è impegnata negli ultimi anni per:

  • lanciare campagne di promozione dell’allattamento al seno, che costituisce il modo di alimentazione migliore e più naturale per neonati e bambini
  • prevedere azioni specifiche per le donne, considerando che sono spesso più vulnerabili alle carenze nutrizionali con diverse gravi conseguenze sulla loro salute
  • avviare azioni per la prevenzione del sovrappeso e dell’obesità infantili, fra le quali guardiamo con particolare interesse agli Accordi già avviati con l’Industria del settore Alimentare per la riformulazione degli alimenti (soprattutto per i bambini) ed il miglioramento delle loro caratteristiche nutrizionali
  • adattare i sistemi alimentari per eliminare gli sprechi alimentari con azioni specifiche e mirate
  • avviare programmi di educazione alimentare all’interno delle scuole e delle comunità locali; in proposito sono stati avviati diversi interventi e studi pilota, che aiuteranno a conseguire gli obiettivi della decade ONU

A livello nazionale

Il rapido cambiamento nelle abitudini della dieta a causa dell’aumentata industrializzazione, urbanizzazione, sviluppo economico e la crescente globalizzazione dei mercati alimentari, associati alla mancanza di un organismo con funzioni di coordinamento e proposta, ha impedito, ad oggi, di pervenire a dati condivisi e uniformi. Non di rado si assiste, anche a livello istituzionale, ad iniziative e percorsi formativi e informativi diversi, talvolta in antitesi tra loro.  Al fine di superare tali contraddizioni e avviare una strategia di politica nutrizionale basata sull’evidenza, condivisa e attiva, risultano di particolare rilievo, per i compiti di sorveglianza nutrizionale, le attività del Tavolo tecnico sulla sicurezza nutrizionale (TaSiN), che svolge funzioni di Osservatorio come previsto dall’Accordo Stato Regioni del 24 novembre 2016.

Il tavolo ha anche lo scopo di raccogliere i dati e le esperienze esistenti su tutto il territorio, per evidenziare le abitudini alimentari in età e gruppi socioeconomici diversi e stabilire orientamenti univoci sulle politiche- nutrizionali-educazionali e strategie di intervento.

Sempre a livello nazionale, è operativo presso questo Ministero il “Tavolo tecnico operativo interdisciplinare per la promozione dell’allattamento al seno (TAS)“. Gli effetti positivi sulla salute del bambino e della madre fanno della protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno uno degli interventi di salute pubblica più rilevanti in termini di efficacia e di rapporto costo/beneficio.

A livello internazionale

Il Ministero conduce specifiche azioni per la protezione e il recupero delle diete locali tradizionali, con specifici programmi ed accordi. Un esempio è stato il Progetto fra Ministero della salute italiano e FAO, volto a promuovere la Dieta Mediterranea in Libano e Tunisia, al fine di garantire la sicurezza alimentare e la nutrizione in paesi del Vicino Oriente e del Nord Africa. Il Progetto, appena concluso, ha avuto lo scopo di estendere i benefici che la Dieta Mediterranea comporta e di sradicare la malnutrizione e la povertà nel ciclo di due anni, attraverso azioni di rilevazione statistica, di sensibilizzazione dei consumatori e di adeguamento dei sistemi alimentari.

Inoltre, da luglio 2017 procedono i lavori del Tavolo Italia Decade per la nutrizione (con la super visione di FAO ed OMS) con assetto inter istituzionale, multidisciplinare e multistakeholder, che prevede una leadership italiana per la diffusione di modelli di diete tradizionali, sane e sostenibili. Si evidenzia, in tale contesto, che l’Italia vorrà assumere il ruolo di Focal Point per la diffusione dei principi della Dieta Mediterranea con specifici programmi ed il prossimo lancio di una specifica Action Network fra Paesi aderenti.

Guarda il video del Presidente alla FAO

Fonte: Ministero della salute




Bando EFSA per la presentazione di proposte: ausili ai sistemi di sicurezza alimentare del futuro

logo-efsaLa Commissione europea ha pubblicato un bando per lo sviluppo di una piattaforma per la ricerca e l’innovazione in ambito di sicurezza alimentare. Scopo della piattaforma è quello di rendere più facile a enti nazionali di sicurezza alimentare, agenzie UE, politici, comunità scientifica e società civile coordinare le azioni per la ricerca. Termine ultimo per l’inoltro delle proposte è il 22 gennaio 2020.

Individuare le priorità di ricerca in materia di sicurezza alimentare è cruciale per l’EFSA e intendiamo contribuirvi attivamente. Il nostro recente rapporto sulle “esigenze di ricerca finalizzata alla regolamentazione della sicurezza alimentare 2030” illustra quali sono le priorità della ricerca per i prossimi 10 anni“, ha dichiarato Marta Hugas, direttore scientifico EFSA. Nella pubblicazione dell’EFSA si illustrano le modalità con cui la ricerca può stimolare l’innovazione, come la scienza possa essere comunicata efficacemente alla società e come garantire cibi privi di rischi a una popolazione mondiale in aumento.

I principali esiti del progetto della Commissione europea saranno mirati ai programmi di ricerca transnazionali, all’allineamento tra i programmi di ricerca nazionali e quelli europei, nonché alla creazione di un piano programmatico per la ricerca e l’innovazione in materia di sicurezza alimentare (SRIA) onde far fronte alle aspettative dei consumatori, alle tecnologie emergenti e alle priorità politiche.

La piattaforma comprenderà informazioni sulla ricerca in materia di sicurezza alimentare e migliorerà l’omogeneità tra i finanziamenti nazionali e quelli europei alla ricerca in ambito di sicurezza alimentare. Agevolerà inoltre nuove modalità per la comunicazione in materia di sicurezza alimentare.

Fonte: EFSA