Conferenza EFSA 2022 “ONE – Salute, ambiente, società: un unicum”

logo-efsaIl comitato scientifico responsabile del programma è lieto di annunciare il bando per la presentazione di abstract scientifici (per poster digitali) per la conferenza EFSA 2022 “ONE – Salute, ambiente, società: un unicum”, che si terrà a Bruxelles (e via web streaming dal vivo) dal 21 al 24 giugno 2022.

In un’ottica di innovazione, collaborazione e cooperazione, la conferenza ONE 2022 vuole offrire un’ottima opportunità di mettere in vetrina lavori scientifici mettendo in contatto scienziati ed esperti di diverse estrazioni e competenze provenienti da tutto il mondo.

Inviare un abstract è semplice. Qui di seguito le modalità per partecipare.


Calendario

  • Apertura bando per la presentazione di abstract: 31 maggio 2021
  • Scadenza per la presentazione di abstract: 15 settembre 2021
  • Notifica degli esiti della selezione: metà novembre 2021
  • I presentatori dei poster ammessi potranno inviare un loro video con una breve descrizione per il concorso video su Instagram (facoltativo) entro: metà gennaio 2022
  • Concorso video su Instagram (facoltativo): febbraio 2022
  • Scadenza per la presentazione in formato digitale dei poster ammessi: marzo 2022

Filoni e sessioni tematiche

Gli abstract vanno presentati per una sola delle seguenti sessioni di conferenza. Per una descrizione più ampia delle sessioni tematiche si prega di controllare la pagina web della conferenza ONE Conference 2022.

Filone Sessione a tema
UNA SOLA società

rapportarsi e comunicare con gli altri

Rapportarsi in un ecosistema di sicurezza alimentare in evoluzione: opportunità e sfide

Fare la differenza: collegare la ricerca alla politica

Contestualizzare la scienza: il futuro delle scienze sociali nell’analisi del rischio

Trasformare la scienza aperta in pratica: vetrina sulla causalità

UNA SOLA vita

tutelare meglio la salute umana

La sfida della nutrizione umana su un pianeta in via di esaurimento: garantire una dieta sostenibile e sana a tutti

Esigenze di sviluppo nella valutazione della sicurezza di prodotti e tecnologie innovative per alimenti/mangimi

Malattie infettive, dall’emergenza alle pandemie: migliorare  conoscenza e preparazione

Antibiotico-resistenza negli ambienti di produzione degli alimenti

UN SOLO pianeta

proteggere meglio la salute delle piante, degli animali e dell’ambiente

Verso un sistema di valutazioni in termini di sostenibilità

Verso un approccio sistematico per la valutazione del rischio ambientale da pesticidi

Proteggere le piante nell’era della globalizzazione

Il benessere degli animali e la ricerca della sostenibilità

TANTI modi

capire il senso dei dati

Accrescere le capacità della mente umana: intelligenza artificiale e big data nella valutazione del rischio

Esposizione congiunta a più sostanze chimiche

Metodologie non animali nella valutazione del rischio

Interferenti endocrini: sfide attuali e direttrici future

Microbiomi, sostanze chimiche e salute dell’ospite: una triade irrisolta

Il comitato scientifico potrà destinare gli abstract accettati a una sessione tematica diversa da quella scelta dall’autore.

Formato della presentazione

Gli abstract pervenuti verranno valutati nell’ottica di una loro presentazione in forma di poster digitali da esporre in una galleria online e sul sito web della conferenza.

Requisiti della presentazione

Gli abstract devono essere redatti in lingua inglese e presentati tramite il modulo online SUBMIT ABSTRACT accessibile in testa alla homepage del sito ONE Conference 2022  entro il 15 settembre 2021  (mezzanotte, ora di Bruxelles). Ogni candidato può presentare un solo abstract in qualità di autore principale. Presentazioni incomplete o tardive, come pure abstract presentati tramite altri canali, non verranno prese in considerazione.

Tutti i materiali da presentare vanno strutturati secondo i campi seguenti:

  • Argomento
  • Titolo (massimo 200 caratteri)
  • Coautore/i: cognome e nome, organismo di provenienza (massimo 500 caratteri)

NB: la persona che presenta l’abstract verrà ritenuta l’autore principale.

  • Abstract: introduzione (massimo 1200 caratteri)
  • Abstract: metodologia (massimo 1200 caratteri)
  • Abstract: risultati (massimo 1200 caratteri)
  • Abstract: discussione (massimo 1200 caratteri)

Concorso video

I principali autori degli abstract ammessi avranno l’opportunità di presentare i propri poster digitali all’interno di un concorso video attivo su Instagram nel febbraio 2022. I video presentati saranno postati sull’account Instagram dell’EFSA assieme a una breve descrizione.

I presentatori dei tre filmati che otterranno il maggior numero di like saranno invitati a tenere una presentazione dal vivo a Bruxelles durante la conferenza.

Il comitato scientifico si riserva il diritto di escludere filmati ritenuti non pertinenti

Maggiori dettagli sul concorso, come istruzioni sul formato e la lunghezza dei filmati, verranno forniti agli autori principali degli abstract ammessi al momento della notifica dell’ammissione.

Rimborsi spese

I vincitori del concorso video saranno invitati a presentare dal vivo il proprio poster durante la conferenza. Eventuali spese di viaggio e soggiorno verranno rimborsate dall’EFSA in base alle disposizioni EFSA per i rimborsi.

L’ammissibilità al rimborso dei costi di viaggio e soggiorno dei presentatori accreditati sarà valutata in base alla loro affiliazione.

In caso di problemi nel presentare un abstract tramite il modulo online o per domande sui requisiti o sulle procedure contattare il comitato scientifico organizzativo all’indirizzo mail: scientific.conference@efsa.europa.eu




Il rafforzamento della salute deve andare di pari passo con il miglioramento dei sistemi agroalimentari

Per limitare l’impatto della pandemia COVID-19 ed evitare una crisi alimentare di portata mondiale è necessario rafforzare e migliorare la salute e i sistemi agroalimentari. È quanto ha dichiarato in data odierna il Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), QU Dongyu.

“Oltre a mettere a repentaglio la salute umana, la pandemia sta anche deteriorando i nostri sistemi agroalimentari, che sono il fondamento della nostra salute e della vita,” ha affermato il Direttore Generale della FAO dinanzi ai leader mondiali riuniti in modalità virtuale nel Vertice mondiale sulla salute del G20.  “Se vogliamo evitare una crisi alimentare di dimensioni planetarie con strascichi di lungo termine, dobbiamo agire immediatamente.”

Il Vertice è stato co-ospitato dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e dal Primo ministro italiano, Mario Draghi, dal momento che l’Italia attualmente detiene la presidenza del G20. I leader dei paesi del G20, i capi delle organizzazioni internazionali e regionali, i dirigenti delle organizzazioni sanitarie private e delle istituzioni sanitarie mondiali sono stati invitati a condividere le lezioni apprese nella lotta alla pandemia COVID-19.

Il Vertice ha approvato la “Dichiarazione di Roma“, che chiede un’azione urgente per accelerare una distribuzione equa dei vaccini e favorirne l’accesso senza discriminazioni da parte delle fasce più povere e vulnerabili della popolazione mondiale.

“Potremo dire di esserci lasciati la pandemia alle spalle soltanto quando tutti saremo al sicuro,” ha sottolineato il Direttore Generale della FAO.  “Condividere le lezioni apprese, rafforzare la cooperazione multilaterale e sviluppare azioni congiunte, come l’adozione della Dichiarazione di Roma, saranno passi importanti verso il conseguimento di questo obiettivo comune.”

Qu ha riferito che gli sforzi profusi per realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) sono stati pesantemente compromessi dalla pandemia, facendo notare che, secondo le previsioni, circa 150 milioni di persone rischiano di cadere vittime della povertà estrema e dell’insicurezza alimentare.

Il Direttore Generale ha illustrato l’azione portata avanti dalla FAO attraverso l’Iniziativa “Mano nella mano”, un progetto faro destinato ai paesi vulnerabili (Stati insulari in via di sviluppo, paesi meno sviluppati e paesi in via di sviluppo senza sbocco sul mare), e ha fatto riferimento al Programma di risposta e ripresa dall’emergenza COVID-19, che la FAO ha avviato per far fronte ai contraccolpi della pandemia sul piano socioeconomico.

Constatando che la pandemia non accenna a diminuire, Mario Draghi ha fatto presente che soltanto lo 0,3 percento su un totale di 1,5 miliardi di dosi di vaccini disponibili nel mondo è stato somministrato nei paesi a basso reddito.

Il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha dichiarato di temere una “risposta a due velocità” alla pandemia, dovuta agli squilibri nella distribuzione dei vaccini e al recente dilagare dei contagi da COVID-19 in India, America meridionale e altre regioni.

“Proseguire rapidamente e scrupolosamente con il programma vaccinale in tutto il mondo, senza allentare le misure di salute pubblica, è l’unico modo per arrestare la pandemia e impedire che prendano piede nuove pericolose varianti,” ha spiegato Guterres.

Anche il Direttore Generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, non ha potuto fare a meno di notare le disuguaglianze che caratterizzano l’attuale campagna vaccinale. Dopo aver comunicato al Vertice che il COVID-19 non sarà l’ultima pandemia, ha aggiunto che per garantire un futuro più sicuro per tutti sul pianeta saranno necessari una leadership coraggiosa e impegni decisi.

L’approccio “One Health”

Sottolineando l’importanza della collaborazione, il Direttore Generale della FAO ha menzionato il Gruppo di esperti di alto livello “One Health” istituito all’inizio della settimana. “L’Alleanza tripartita di FAO, OMS e OIE, in collaborazione con UNEP, AIEA, Gruppo della Banca mondiale e altri partner, affianca il G20 e altri Membri in varie iniziative finalizzate a valorizzate l’approccio ‘One Health’.

Una promozione su scala mondiale attraverso il piano d’azione globale ‘One Health’ e il suo Gruppo di esperti di alto livello rappresenta una tappa importante in tale direzione,” ha concluso.

L’Approccio “One Health” riconosce le interconnessioni esistenti tra la salute delle persone e quella degli animali e dell’ambiente e mette in luce la necessità di poter attingere alle conoscenze di specialisti in vari settori per far fronte alle minacce sanitarie e per impedire perturbazioni all’interno dei sistemi agroalimentari.

“La sicurezza sanitaria mondiale e la sicurezza alimentare devono essere un diritto di tutti, senza che nessuno sia lasciato indietro,” ha proclamato il Direttore Generale.

La Dichiarazione di Roma ha evidenziato l’importanza di investire in sistemi d’informazione e preavviso rapido, sorveglianza e attivazione, in linea con l’approccio “One Health”, nonché in ricerca e innovazione. Ha inoltre sottolineato l’urgenza di intensificare gli interventi, favorendo le sinergie tra settore pubblico e privato, per garantire un accesso tempestivo, globale ed equo a vaccini anti-COVID-19 e ad altri strumenti sicuri e convenienti.

L’intervento del Direttore Generale della FAO al Vertice è accessibile qui.

 

Fonte: FAO




Valutazione della strategia Ue sul benessere animale: molte sfide ancora aperte

Bandiera Unione EuropeaLa Commissione Europea ha pubblicato una valutazione della Strategia dell’Unione Europea per la Protezione e il Benessere degli Animali.

Secondo quanto rilevato, la conformità in tutti gli Stati membri, responsabili dell’attuazione della legislazione sul benessere degli animali, rimane una sfida, in particolare nelle aree a rischio come il trasporto di animali, il taglio di routine della coda dei suini e lo stordimento. Lo studio segnala inoltre la necessità di migliorare la coerenza non solo con la PAC, ma anche con le politiche relative a pesca, commercio, ambiente e trasporti, e l’uso strategico dell’informazione ai consumatori, della cooperazione internazionale e della PAC.

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Sistemi alimentari, a Roma il pre-Vertice delle Nazioni Unite

Le Nazioni Unite e il governo italiano hanno annunciato oggi che il pre-Vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari del 2021 si terrà a Roma dal 19 al 21 luglio 2021.

Sotto la guida del Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e del Presidente del Consiglio Mario Draghi, l’evento riunirà gli sforzi e i contributi di un processo di impegno globale che ambisca alla trasformazione dei sistemi alimentari. L’evento di tre giorni riunirà giovani, piccoli agricoltori, popolazioni indigene, ricercatori, settore privato, leader politici e ministri dell’agricoltura, dell’ambiente, della salute e delle finanze, tra gli altri, per fornire l’approccio scientifico più recente e basato sulle buone pratiche provenienti da tutto il mondo, lanciare una serie di nuovi impegni attraverso nuove azioni condivise e mobilitare nuovi finanziamenti e alleanze. Il Vertice sui sistemi alimentari si svolgerà a settembre nel quadro dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.

“Il pre-vertice in Italia sarà un momento fondamentale per mobilitare gli impegni ambiziosi di cui abbiamo bisogno per costruire sistemi alimentari sostenibili che funzionino per le popolazioni, il pianeta e la prosperità. Attraverso un’azione accelerata possiamo aiutare il mondo a ricostruire meglio dopo il COVID-19, combattere la fame crescente e affrontare la crisi climatica”, ha dichiarato il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres.

Come ospite del pre-Vertice, il Governo italiano assumerà un impegno per il sistema alimentare a livello nazionale per definire lo spirito e le ambizioni in vista del vertice.

“L’Italia è pronta ad accogliere questo appuntamento essenziale del Vertice sui sistemi alimentari a Roma. Vogliamo affrontare la questione della sicurezza alimentare all’interno del nostro ampio programma come Presidenza del G20. Insieme alle Nazioni Unite e alle sue agenzie con sede a Roma, l’Italia si impegnerà con i suoi partner per promuovere un’agricoltura migliore, filiere produttive sostenibili e stili di vita salutari. Mi aspetto che tutti si uniscano a noi in uno sforzo globale per proteggere l’ambiente con azioni significative”, ha affermato il Presidente del Consiglio Mario Draghi.

L’evento pre-vertice si svolgerà in un formato virtuale “ibrido” per tre giorni, durante i quali molti parteciperanno di persona presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) a Roma, mentre altri prenderanno parte da tutto il mondo attraverso una vasta piattaforma virtuale. Si prevede che i leader globali intensifichino e lancino nuove azioni, soluzioni, alleanze e strategie coraggio per “ricostruire meglio” dopo la pandemia Covid-19 e realizzare progressi su tutti i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG, Sustainable Development Goals), ognuno dei quali si basa in qualche misura su sistemi alimentari che sostengano la nutrizione, la sostenibilità e l’equità.

Il pre-vertice si svolgerà a Roma mentre l’Italia presiede il processo del G20 e ospiterà la Conferenza delle parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (COP26, Climate Change Conference of the Parties) a novembre. Il ruolo dei sistemi alimentari nel raggiungimento degli obiettivi globali e degli obiettivi climatici sarà una priorità centrale anche in occasione di questi altri eventi, continuando a portare avanti l’ambizione del Vertice sui sistemi alimentari.

Fonte: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale





SARS-CoV-2 nei visoni: raccomandazioni per migliorare il monitoraggio

logo-efsaIn un nuovo rapporto si raccomanda il rilevamento precoce di SARS-CoV-2 (coronavirus) negli allevamenti di visoni dell’Unione europea come obiettivo prioritario delle attività di monitoraggio.

Il rapporto, redatto dall’EFSA e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), propone alcune strategie di monitoraggio che contribuiranno a prevenire e controllare la diffusione della malattia.  Vi si conclude che tutti gli allevamenti di visoni vanno considerati a rischio di SARS-CoV-2 e che il monitoraggio dovrebbe comprendere, oltre alla sorveglianza passiva da parte di allevatori e veterinari, misure attive come test sugli animali e sul personale.

Il rapporto è stato richiesto dalla Commissione europea in seguito ai focolai epidemici di SARS-CoV-2 verificatisi negli allevamenti di visoni in vare parti d’Europa nel 2020.

Al gennaio 2021 il virus era stato rilevato in 400 allevamenti di visoni in otto Paesi dell’UE/SEE, di cui 290 in Danimarca, 69 nei Paesi Bassi, 21 in Grecia, 13 in Svezia, 3 in Spagna, 2 in Lituania, 1 in Francia e in Italia.

Fonte: EFSA




Come Covid-19 cambia i meccanismi di pubblicazione e di validazione dei dati

La pandemia, e con essa la ricerca sul virus, ha profondamente modificato le procedure con cui la ricerca biomedica viene realizzata e comunicata: per esempio, con l’esplosione delle pubblicazioni preprint, per le quali in generale le valutazioni sembrano essere state positive. Potrebbero rappresentare il futuro delle pubblicazioni scientifiche?

Proponiamo la lettura dell’articolo di Davide Lovisolo su scienzainretei.it




Giornata mondiale per le Malattie Tropicali Neglette: presentata la road map dell’OMS con gli obiettivi 2021-2030

logo ISSL’ISS, da anni impegnato nella lotta contro l’echinococcosi cistica ed alveolare, aderisce al programma di prevenzione e controllo delle NTDs

Ridurre il numero di persone che necessitano di interventi contro le Malattie Tropicali Neglette (NTDs) e diminuirne gli anni di vita persi per disabilità (DALYs), eliminarne almeno una in 100 Paesi ed eradicarne totalmente almeno due nel mondo. Sono questi gli obiettivi globali fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nella road map per le NTDs 2021-2030 lanciata oggi, in occasione della Giornata Mondiale del 30 gennaio, con l’invito a tutti i governi ad aderire al piano programmatico.

L’ISS con il Centro di Collaborazione OMS ITA-107 ed il Reparto di Parassitosi alimentari e Neglette presso il Dipartimento di Malattie infettive è da tempo impegnato in prima linea, in un contesto di sanità pubblica internazionale, nel combattere due NTDs di rilevanza sia europea che globale, l’echinococcosi cistica ed alveolare.

“Anche l’Istituto aderisce alla road map dell’OMS – dice Adriano Casulli, parassitologo dell’ISS e direttore del WHO Collaborating Centre for the Epidemiology, Detection and Control of Cystic and Alveolar Echinococcosis – con l’obiettivo di aumentare la prevenzione ed il controllo di queste malattie infettive neglette per troppo tempo dimenticate. L’istituto ha condotto la più grande indagine ecografica di popolazione al mondo sull’echinococcosi cistica e avviato un sistema di sorveglianza per la creazione di un Registro clinico Internazionale, ERCE”.

Le NTDs sono un insieme diversificato di 20 malattie causate da virus, batteri, parassiti, funghi e tossine. Le NTDs hanno in comune il fatto di essere un gruppo di malattie tendenzialmente croniche e disabilitanti, molte delle quali prevenibili e curabili, ma che infettano in maniera sproporzionata le popolazioni povere e marginalizzate, specialmente se lontane dai sistemi sanitari. Colpiscono più di 1 miliardo di persone e causano più di mezzo milione di morti l’anno con conseguenze devastanti per la salute, ma anche con un profondo impatto sociale ed economico.

La nuova road map dell’OMS è stata elaborata attraverso un’ampia consultazione globale iniziata nel 2018 e culminata con l’approvazione del documento da parte degli Stati membri alla 73° Assemblea Mondiale della Sanità (WHA) nel novembre 2020.

Dal 2010 sono stati compiuti progressi significativi. Oggi, 500 milioni di persone non necessitano più di interventi contro diverse NTDs e 40 paesi hanno eliminato almeno una di queste malattie. La dracunculiasi è sull’orlo dell’eradicazione, con 54 casi umani segnalati in quattro paesi nel 2019; la filariosi linfatica e il tracoma sono stati eliminati come problema di salute pubblica rispettivamente in 16 e 9 paesi; l’oncocercosi è stata eliminata in quattro paesi nella regione delle Americhe; il numero annuale di casi di tripanosomiasi africana umana è sceso da oltre 7.000 nel 2012 a meno di 1.000 nel 2018, eclissando l’obiettivo originario di 2.000 casi entro il 2020; e il numero di nuovi casi di lebbra segnalati a livello globale ha continuato a diminuire dal 2010 a una media dell’1% all’anno dopo che la maggior parte dei paesi endemici ha raggiunto l’eliminazione come problema di salute pubblica (meno di un caso in cura per 10.000 abitanti).

“È necessaria un’azione programmatica continua – afferma l’OMS nel documento – in particolare nelle aree più povere. Serve pertanto uno stretto coordinamento e un’azione multisettoriale all’interno e al di fuori del settore sanitario, che comprende non solo il controllo dei vettori, come l’acqua e i servizi igienico-sanitari, ma anche, ad esempio, l’istruzione e la consapevolezza della salute pubblica”.

Durante la settimana del 30 gennaio in 35 paesi diversi, tra cui l’Italia, inclusi 23 paesi endemici per le NTDs, sono stati organizzati più di 90 eventi. Per tutte le informazioni si possono consultare i siti web

https://worldntdday.org/

https://www.who.int/news/item/11-01-2021-neglected-tropical-diseases-who-to-formally-launch-new-road-map-for-next-decade

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) insieme alla Società Italiana di Parassitologia (SoIPa), la Società Italiana di Medicina Tropicale e Salute Globale (SIMET), la Società Italiana di Malattie Infettive e  Tropicali (SIMIT), la Fondazione Ivo De Carneri, l’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, Sightsavers Italia Onlus, l’Associazione italiana amici di Raoul Follereau (AIFO), l’Università degli Studi di Milano (UniMI) ed il suo Centre for Multidisciplinary Research in Health Science (MACH) sono uniti nel riconoscere la rilevanza globale di queste malattie neglette e nel celebrarne, il 30 gennaio, la giornata mondiale.

#BeatNTDs #WorldNTDDay

 

Fonte: ISS




La proposta italiana per la sorveglianza viro-immunologica del COVID-19

Una rete di monitoraggio che costituirà la proposta italiana per la sorveglianza delle mutazioni responsabili delle infezioni emergenti e la valutazione dell’efficacia e della durata della vaccinazione. Oggi al Ministero della Salute è stata annunciata la nascita del Consorzio Italiano per la genotipizzazione e fenotipizzazione di SARS-CoV-2 e per il monitoraggio della risposta immunitaria alla vaccinazione. L’iniziativa è stata presentata nell’ambito del Tavolo Tecnico per la sorveglianza viro-immunologica di infezioni emergenti, istituito al Ministero della Salute lo scorso 19 gennaio su input del Vice Ministro della Salute Pierpaolo Sileri e con il coordinamento e la supervisione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Il progetto vede il patrocinio dalla Società Italiana di Virologia che si farà parte attiva per riunire le competenze virologiche cliniche, di base, veterinarie e bioinformatiche presenti in Italia.

Alla conferenza stampa sono intervenuti Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Giorgio Palù, Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco, Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Arnaldo Caruso, Presidente Società Italiana di Virologia, Paola Stefanelli, Direttrice del Reparto Malattie Prevenibili da vaccino del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, e lo stesso Vice Ministro della Salute, Pierpaolo Sileri, che ha spiegato: “Il Consorzio sarà utile non solo per la pandemia attuale ma per il gruppo di ricerca che continuerà a lavorare sugli aspetti epidemiologici di eventuali nuove epidemie. Ne vivremo altre e bisogna esser pronti, come ha già spiegato più volte l’Organizzazione Mondiale della Sanità“.

L’efficacia dell’attuale campagna di vaccinazione per COVID-19 dipenderà dalle risposte immunitarie che il vaccino riuscirà a indurre nei soggetti vaccinati, dalla loro durata e dalla sensibilità delle varianti di SARS-CoV-2 circolanti alla neutralizzazione. Sono informazioni di grande importanza per le implicazioni nella protezione da infezioni contro le diverse varianti del virus e nel potenziale futuro decorso della pandemia. In aggiunta alle verifiche sulla sicurezza dei vaccini e sulla loro corretta conservazione e somministrazione messe in atto dall’AIFA, sarà necessario affrontare tutti i problemi legati ad un corretto e puntuale monitoraggio viro-immunologico.
Il Consorzio, promosso e sostenuto dal Ministero della Salute, sarà coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) con il compito di supervisione gli aspetti relativi ai controlli di qualità, alle elaborazioni dei dati epidemiologici-clinici, alla banca biologica.
Sarà costituito da una rete di laboratori identificati sull’intero territorio nazionale che provvederà a fornire su larga scala e rapidamente le sequenze del genoma SARS-CoV-2 circolanti in Italia, permettendo all’Istituto Superiore di Sanità di monitorare l’evoluzione genetica del virus e la durata dell’immunità indotta dai vaccini.

I dati ottenuti dai laboratori di riferimento saranno inviati all’ISS mediante opportuni report a flusso continuo e posti al vaglio di uno specifico Comitato Tecnico-Scientifico a supporto dell’ISS e dell’AIFA e facente capo al Ministero della Salute.
Tutti i dati ottenuti forniranno indicazioni sull’andamento della immunità conseguita in seguito alla somministrazione di vaccini a diversa formulazione e saranno fondamentali per monitorare e prevenire la diffusione sul territorio Nazionale di mutanti e/o varianti virali in grado di sfuggire alla risposta anticorpale evocata dai vaccini.
IL TAVOLO TECNICO
Il tavolo tecnico per la sorveglianza viro-immunologica di infezioni emergenti esamina ed individua risposte all’attuale emergenza epidemiologica da COVID-19 e ad eventuali future emergenze microbiche. Costituisce una core-facility, come già avviene in altri Paesi, per favorire l’approfondimento dell’evoluzione molecolare di SARS-CoV-2, il monitoraggio dell’insorgenza di mutazioni nel genoma virale, il loro impatto sulla struttura, patogenesi, virulenza e risposta immunitaria anticorpo e cellulo-mediata nei confronti del virus, soprattutto in considerazione dell’introduzione della vaccinazione di massa per COVID-19
Fonte: Ministero della Salute



Ormai imminente l’eradicazione della peste dei piccoli ruminanti

FAOA livello mondiale, negli ultimi anni, il numero di focolai di peste dei piccoli ruminanti (PPR – peste des petits ruminants), è diminuito di due terzi, mostrando l’impegno della comunità internazionale nel combattere questa malattia animale altamente contagiosa e alimentando le speranze di centrare l’obiettivo dell’eradicazione mondiale di questa malattia entro il 2030.

La PPR può essere letale per gli animali (con un tasso di mortalità che varia dal 30 al 70%) ma non colpisce l’uomo. Ciò premesso, la PPR produce comunque gravi conseguenze per la sicurezza alimentare, nonché per i mezzi di sussistenza e la resilienza delle comunità. Nel 2019 (anno cui si riferiscono gli ultimi dati disponibili) sono scoppiati poco più di 1200 focolai di PPR in tutto il mondo, rispetto agli oltre 3500 del 2015, secondo i nuovi dati dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e i suoi partner.

La riduzione dei focolai di PPR è riconducibile all’impatto delle campagne di vaccinazione in oltre 50 paesi: campagne finanziate e portate avanti con il sostegno della FAO e dei suoi partner. In solo 12 di questi paesi, sono stati vaccinati oltre 300 milioni di capi ovini e caprini fra il 2015 e il 2018. Due le aree geografiche più colpite dalla PPR, con il maggior numero di focolai riscontrati nel periodo 2015-2019; l’Asia (oltre il 75%) e l’Africa (oltre il 24%), ma la malattia potrebbe anche non essere stata documentata in modo completo. Quasi la metà di tutti i focolai del periodo considerato ha interessato solo cinque paesi, sottolineando la necessità urgente di rafforzare la prevenzione e i meccanismi di controllo.

La PPR si è diffusa a un ritmo allarmante negli ultimi 15 anni. Più di 70 paesi, soprattutto in Asia, Africa e Medio Oriente, hanno segnalato la presenza della malattia da quando venne individuata per la prima volta in Côte d’Ivoire negli anni ‘40. Nella sua fase più critica, la malattia, se fuori controllo, rischia di infettare fino all’80% dei 2,5 miliardi di piccoli ruminanti a livello globale, esercitando enorme pressione su alcune delle popolazioni più vulnerabili al mondo.

Per circa 300 milioni di nuclei familiari, i piccoli ruminanti (ovini e caprini) costituiscono una fonte alimentare e di reddito. Tali nuclei, pertanto, rischiano di perdere i loro mezzi di sussistenza se la malattia non viene tenuta sotto controllo. Si stima, inoltre, che la PPR causi perdite economiche fino a 2,1 miliardi di USD l’anno. All’inizio era considerata una malattia come la peste bovina, ma che colpiva solo i piccoli ruminanti domestici. Nel recente passato, tuttavia, la PPR ha infettato cammelli, bovini, bufali e anche varie specie selvatiche, dal bufalo africano fino all’antilope saiga in Asia.

La strada per eradicare la PPR

Nel 2015, la comunità internazionale si è prefissata l’obiettivo di eradicare la PPR entro il 2030. Da allora, la FAO e l’Organizzazione mondiale della sanità animale (OIE) hanno sviluppato e attuato la Strategia mondiale per il controllo e l’eradicazione della PPR. “Eradicare questa malattia è possibile e fondamentale per mettere fine a povertà e fame. Non solo salverebbe una preziosa fonte di cibo e di reddito per molte persone vulnerabili; potrebbe anche prevenire la migrazione di intere famiglie, un rischio che esiste quando vengono distrutti i loro mezzi di sussistenza. Un mondo libero dalla PPR offrirebbe anche più sicurezza e possibilità di emancipazione per le donne rurali, spesso responsabili del bestiame”, afferma Maria Helena Semedo, Vicedirettore generale della FAO.

Da maggio 2020 (ultimi dati disponibili), 58 paesi e una regione della Namibia sono stati riconosciuti “liberi dalla PPR”. Gli ultimi paesi a essere inseriti in questo elenco, l’anno scorso, sono la Russia e il Lesotho. Inoltre, 21 paesi, che non hanno registrato nuovi casi per cinque anni di seguito, possono preparare la documentazione per essere ufficialmente dichiarati, dall’OIE, “paesi liberi dalla PPR”. Per essere considerato ufficialmente libero dalla PPR, il paese è sottoposto a un rigoroso processo in quattro fasi (valutazione, controllo, eradicazione e post-eradicazione) portato avanti da FAO e OIE.

La vaccinazione è essenziale per la prevenzione e il controllo della PPR, sulla base dell’esperienza di successo dell’eradicazione della peste bovina nel 2011 da parte di FAO, OIE e dei loro partner, e della disponibilità di vaccini efficaci contro la PPR. La FAO e l’OIE raccomandano di portare avanti la vaccinazione contro la PPR per due anni consecutivi, seguita dalla vaccinazione degli animali neonati per uno o due anni di seguito.

Principali ostacoli alla lotta contro la PPR

“Se i focolai di PPR sono notevolmente diminuiti negli ultimi anni, resta invece estesa la portata dell’infezione da virus PPR, sia a livello geografico che di animali ospiti, e occorre fare di più per combattere la malattia”, spiega Felix Njeumi, veterinario e Coordinatore del programma PPR della FAO.

La mancanza di vaccini, i movimenti delle greggi e, soprattutto, le sfide logistiche per proseguire il programma vaccinale continuano a rimanere gli ostacoli principali per prevenire e controllare la PPR. Il costo di una dose di vaccino rappresenta circa un ottavo del costo di distribuzione del vaccino.

Nessuno dei vaccini esistenti è termotollerante e, pur esistendo una tecnologia capace di superare il problema della termotolleranza, la maggior parte dei paesi dove la PPR è endemica si trova nell’area geografica tropicale o subtropicale con risorse limitate per garantire la catena del freddo necessaria per la conservazione e il trasporto dei vaccini.

I vaccini esistenti al momento, inoltre, non fanno differenza fra animali infetti e non vaccinati. “Riconosciamo l’assoluta importanza della vaccinazione contro la PPR per eradicare questa malattia e proteggere la salute e il benessere animale, oltre ai mezzi di sussistenza delle persone. La banca dei vaccini contro la PPR offre tempestivamente agli agricoltori vaccini di alta qualità ed economicamente accessibili, grazie ai quali paesi e regioni possono poi dichiararsi liberi dalla PPR”, asserisce Jean-Philippe Dop, Vicedirettore generale dell’OIE per gli Affari istituzionali e le attività regionali.

La banca e le riserve di vaccino contro la PPR costituite dalla FAO, dall’OIE e da altri partner hanno migliorato la garanzia di qualità e la fornitura dei vaccini. Per riuscire a eradicare la PPR, tuttavia, occorre colmare la carenza di finanziamenti per le campagne di vaccinazione e altre attività del programma. La prima fase del programma mondiale contro la PPR prevedeva, come obiettivo, la vaccinazione di 1,5 miliardi di piccoli ruminanti entro la fine del 2021. Il 50% dell’obiettivo è stato raggiunto a metà del 2020, ma la pandemia da COVID-19, l’anno scorso, ha inciso molto negativamente sui servizi veterinari, tra cui anche le vaccinazioni contro la PPR e la documentazione dei focolai.

Conseguenze negative che continueranno nel 2021 con il mondo ancora alle prese con la pandemia. La FAO sottolinea la necessità di attuare misure di prevenzione e controllo, che devono essere coordinate tra paesi confinanti, al fine di limitare il passaggio transfrontaliero della malattia. Inoltre, risulta essenziale rafforzare la sorveglianza e il monitoraggio sierologico post-vaccinale a livello nazionale.

Si stima a 340 milioni di USD la carenza di finanziamenti per il Programma mondiale di eradicazione della PPR. Gravi problemi permangono, sia a livello finanziario che logistico. Tuttavia, gli ultimi dati evidenziano dei progressi, indicando l’impegno dei paesi, della FAO e dell’OIE per eradicare la PPR e giustificando un cauto ottimismo. La seconda fase (2022-2027) del programma sarà elaborata nel 2021.

Fonte: FAO




Varianti SARS-Cov-2 nel visone, i documenti ECDC, OMS e Oie

A seguito della segnalazione di 214 casi di persone infettate dalle varianti della SARS-CoV-2 in alcuni visoni da parte della Danimarca, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ha pubblicato la “valutazione rapida dei rischi per la salute umana derivanti dalle nuove varianti della SARS-CoV-2 nel visone” (in inglese) a cui hanno partecipato anche gli specialisti dell’EFSA. IL documento contiene una serie di raccomandazioni volte a proteggere la salute pubblica.

Nikolaus Kriz, resposabile dell’unità EFSA di “Salute animale e vegetale”, ha dichiarato: “Mentre il rischio di diffusione transfrontaliera di queste varianti della SARS-CoV-2 tramite gli animali e i loro prodotti è molto basso, è importante che le persone evitino il contatto ravvicinato con i visoni allevati. Sono dunque necessarie misure supplementari di sorveglianza per limitare un’ulteriore diffusione“.

Comunicato OMS (in inglese)

Dichiarazione OIE (in inglese)

L’Oie ha inoltre pubblicato una bozza di linee guida per gli operatori che lavorano in allevamenti di specie suscettibili a SARS-CoV-2 (in inglese)

A cura della segreteria SIMeVeP