Ricetta veterinaria elettronica, via libera dalle Regioni al Decreto attuativo

Nella riunione del 13 dicembre 2018, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano ha espresso il proprio parere sul testo recante Modalità applicative delle disposizioni in materia di tracciabilità dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati, ai sensi dell’articolo 3 della legge 20 novembre 2017, n.167.

Il decreto prosegue ora il suo iter con la firma del ministro della salute Giulia Grillo, la registrazione da parte della Corte dei Conti e la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana.

Come stabilito dalla norma, l’entrata in vigore è prevista a partire dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

In considerazione dell’impatto sanitario e socio-economico del decreto, il ministero della Salute ha ritenuto opportuno procedere alla divulgazione anticipata del contenuto del decreto attraverso la pubblicazione sul portale ministeriale, allo scopo di garantire la massima diffusione e condivisione delle novità contenute nel testo.

Consulta lo schema di decreto

Vedi anche:

Fonte: Ministero della salute




Primo vaccino orale per i cinghiali euroasiatici nei confronti del ceppo di ASFV genotipo II

cinghialiLa peste suina africana è tra le malattie virali più complesse a cui fanno seguito danni socioeconomici considerevoli.
Non è trasmissibile all’uomo e colpisce sia il maiale domestico sia il cinghiale (biologicamente la stessa specie, Sus scrofa). Ad oggi, a seguito dell’emergenza sanitaria in atto in Asia ed Europa è necessario ottenere un vaccino stabile ed efficace per contribuire a mitigare la diffusione del virus, per ridurre di fatto il numero degli animali sensibili attraverso il potenziamento dello stato immunitario delle popolazioni di cinghiali, diminuendone così l’incidenza.

Questa condizione di emergenza ha accresciuto l’interesse della comunità scientifica per lo sviluppo di un vaccino efficace contro la malattia; ma la complessità genetica del virus, l’insufficienza di informazioni in merito all’immunità conferita e le difficoltà nel realizzare linee cellulari di produzione stabili hanno ostacolato lo sviluppo di un vaccino idoneo.

Lo studio pubblicato da Barasona et al., descrive la vaccinazione sperimentale contro ASFV in un gruppo di cinghiali di allevamento.

L’immunizzazione orale con un ASFV attenuato non emoadsorbente del genotipo II (Lv17/WB/Rie1), ha conferito una protezione del 92% nei confronti del ceppo di campo (Arm07) circolante attualmente in Europa ed Asia.

Il ceppo vaccinale (Lv17/WB/Rie1) somministrato per via orale nei cinghiali oggetto dello studio, ha indotto una risposta anticorpale senza causare segni clinici compatibili con ASFV e lesioni anatomopatologiche riconducibili alla malattia. Inoltre, è stata evidenziata la capacità del virus vaccinale di conferire un’immunità tramite contatto con altri soggetti non vaccinati, ciò permetterebbe di estendere la copertura vaccinale riducendo così costi di produzione e di somministrazione su vasta scala del vaccino nel territorio.

Alla luce di questi risultati, di natura preliminare, sono necessari approfondimenti per valutare la capacità del ceppo vaccinale (Lv17/WB/Rie1) di persistere nell’ambiente e di essere trasmesso tra i cinghiali sentinella.

Referenze

https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fvets.2019.00137/full

Fonte: IZS Abruzzo e Molise




Il calo della popolazione di api nel mondo mette a rischio la sicurezza alimentare e la nutrizione globali

apeIl declino globale della popolazione di api rappresenta una minaccia grave per un ampio numero di piante vitali per il benessere e i mezzi di sostentamento dell’uomo. I paesi dovrebbero fare di più per tutelare queste preziose alleate nella lotta contro la fame e la malnutrizione – questo il messaggio della FAO per la celebrazione della Giornata Mondiale delle Api.

Il numero di api e di altri impollinatori sta calando in diverse parti del pianeta, soprattutto a causa dell’agricoltura intensiva, delle mono colture, dell’eccessivo utilizzo di input agricoli chimici, dell’aumento delle temperature causato dai cambiamenti climatici – elementi che influenzano sia i raccolti che la nutrizione. Se questo trend dovesse continuare, alimenti di grande importanza per la nutrizione, come frutta, noci e molte verdure, verranno mano a mano rimpiazzati da colture come riso, mais, patate, risultando in una dieta sbilanciata.

Le api sono gravemente minacciate dagli effetti combinati dei cambiamenti climatici, dall’agricoltura intensiva, dall’uso di pesticidi, dalla perdita di biodiversità e dall’inquinamento” ha avvertito il Direttore Generale della FAO José Graziano da Silva in un video messaggio per la Giornata Mondiale delle Api. “La mancanza delle api e di altri impollinatori farebbe sparire il caffè, le mele, le mandorle, i pomodori, il cacao dalle nostre tavole – solo per nominarne alcuni alimenti che dipendono dall’impollinazione. I paesi devono adottare politiche e sistemi alimentari più sostenibili e attenti agli impollinatori“.

Nel suo messaggio Graziano da Silva ha invitato ognuno di noi a fare scelte più attente ai bisogni degli impollinatori: “anche coltivare fiori sul balcone di casa contribuisce a questa causa” ha aggiunto.

Le celebrazioni della Giornata Mondiale delle Api presso la FAO ha visto la partecipazione della Ministra slovena per l’Agricoltura, la Silvicoltura e l’Alimentazione Aleksandra Pivec, il Presidente dell’Associazione Slovena Apicoltori Boštjan Noč e il Vice Presidente di Apimondia Peter Kozmus.

Piccoli insetti, grandi benefici

Le api sono proverbiali grandi lavoratrici e, tramite l’impollinazione, forniscono un servizio ecosistemico fondamentale per la riproduzione di molte piante coltivate e selvatiche, che sono fondamentali per la produzione alimentare, per i mezzi di sussistenza umana e per la biodiversità.

Le api, e gli altri impollinatori, come uccelli e pipistrelli, influenzano la produzione del 35 percento delle coltivazioni mondiali, incidendo positivamente sulla produzione di 87 delle colture più importanti, oltre a quella di diversi derivati medici.

Circa due terzi delle piante che sfamano il mondo dipendono dall’impollinazione da parte di insetti o altri animali per produrre frutti sani o semi per il consumo umano. L’impollinazione beneficia la nutrizione umana, permettendo non solo una maggiore produzione, ma anche una maggiore varietà e qualità di frutti, noci e semi.

La FAO promuove diverse attività per incoraggiare l’adozione di pratiche agricole sensibili all’impollinazione, come la Global Action on Pollination Services for Sustainable Agriculture (Azione Globale sui Servizi di Impollinazione per un’Agricoltura Sostenibile n.d.t.) e l’Iniziativa Internazionale per gli Impollinatori.

Il recente rapporto FAO Stato della Biodiversità per l’Alimentazione e l’Agricoltura sottolinea che diverse specie associate con la biodiversità, come le api, sono gravemente minacciate, e si appella ai governi e alla comunità internazionale perché si fatto di più per affrontare i fattori che favoriscono la perdita della biodiversità.

Un ulteriore studio intitolato Assessment of Pollinators, Pollination and Food Production (Valutazione degli Impollinatori, dell’Impollinazione e della Produzione Alimnetare n.d.t.) rilasciato dalla Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES), con input di esperti FAO, elenca diversi modi per tutelare efficacemente la popolazione di impollinatori per il bene della sicurezza alimentare e della biodiversità.

Quella di quest’anno è la seconda celebrazione della Giornata Mondiale delle Api. L’evento di oggi presso la FAO mira a portare l’attenzione sull’importante ruolo che le api e gli altri impollinatori svolgono per l’alimentazione e l’agricoltura. L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Governo della Repubblica di Slovenia e Apimondia, e si è svolto in parallelo con le celebrazioni della Giornata presso la sede delle Nazioni Unite a New York.

Fonte: Fao




Rabbia, vaccinazioni più efficaci nei cani vaccinati in Italia

I cani importati in Italia dall’Est Europa presentano un tasso di vaccinazioni contro la rabbia inefficaci più alto rispetto ai cani vaccinati in Italia, sollevando dubbi sulla conformità delle vaccinazioni antirabbiche effettuate nei paesi di origine. È quanto emerge da uno studio del Centro di referenza nazionale per la rabbia dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), che ha analizzato i risultati di 21.001 test sierologici su cani vaccinati contro la rabbia effettuati tra il 2006 e il 2012.

 




Ecm. Nominata la nuova Commissione nazionale per la formazione continua

EcmCon il D.M. 17 aprile 2019 è stata ricostituita, presso l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, la Commissione Nazionale per la Formazione Continua, per l’espletamento dei compiti previsti dall’art. 16-ter, comma 2, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni. La Commissione, che dura in carica 3 anni dalla data del suo insediamento, è così composta:

 

 

Presidente
Ministro della Salute

Vice Presidenti
Coordinatore della Commissione Salute
Presidente della Federazione Nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri

Componenti di Diritto
Direttore generale dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali
Direttore generale delle Risorse Umane e delle Professioni Sanitarie del Ministero della salute
Dott.ssa Olinda Moro – Segretario, Responsabile del Supporto Amministrativo-Gestionale della Commissione nazionale per la formazione continua

Membri
Dott.ssa Marinella D’Innocenzo (Ministero della salute)

Dott.ssa Daniela Russetti (Ministero della salute)
Dott. Walter Mazzucco (Ministero della salute)
Dott. Giacomo Walter Locatelli (Ministero della salute)
Dott. Eugenio Agostino Parati (Ministero della salute)
Prof. Vincenzo Gentile (Ministero della salute su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca)
Prof. Gian Vincenzo Zuccotti (Ministero della salute su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca)
Dott.ssa Silvia Falsini (Conferenza Stato-Regioni)
Dott. Franco Ripa (Conferenza Stato-Regioni)
Dott. Massimiliano Barresi (Conferenza Stato-Regioni)
Dott. Claudio Costa (Conferenza Stato-Regioni)
Dott. Luigi Califano (Conferenza Stato-Regioni)
Dott. Marco Biagio Marsano (Conferenza Stato-Regioni)
Dott. Paolo Messina (Conferenza Stato-Regioni)
Dott. Roberto San Filippo (Conferenza Stato-Regioni)
Dott. Roberto Stella (FNOMCeO)
Dott. Roberto Monaco (FNOMCeO)
Dott. Alessandro Nisio (Commissione Nazionale Albo Odontoiatri)
Dott. Giovanni Zorgno (Federazione Nazionale degli Ordini dei Farmacisti)
Dott. Gaetano Penocchio (Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani)
Dott.ssa Nausicaa Orlandi (Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e Fisici)
Dott. Roberto Calvani (Consiglio Nazionale Ordini Psicologi)
Dott.ssa Claudia Dello Iacovo (Ordine Nazionale dei Biologi)
Dott. Palmiro Riganelli (Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche)
Dott. Pierpaolo Pateri (Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche)
Dott.ssa Marialisa Coluzzi (Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica)
Dott. Emiliano Mazzucco (Federazione Nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione)
Dott.ssa Anna Giulia De Cagno (Federazione Nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione)
Dott. Gianluca Signoretti (Federazione Nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione)
Dott. Alessandro Macedonio (Federazione Nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione).




Antibiotici in allevamento. UE: buoni risultati in italia

Sebbene la vendita di antibiotici per animali da allevamento in Italia sia ancora “elevata rispetto alla maggior parte degli altri Stati membri Ue”, le iniziative adottate negli ultimi anni dal settore pubblico e privato “hanno dimostrato” che è possibile “ridurre drasticamente l’uso di antimicrobici, senza pregiudicare la salute e il benessere degli animali o incidere negativamente sulla produttività e sulla redditività delle aziende”.

E’ quanto si legge nella relazione conclusiva di una missione conoscitiva condotta del novembre 2018 in Italia da esperti della Direzione generale della salute e della sicurezza alimentare della Commissione europea per raccogliere informazioni sull’attuazione delle misure volte ad affrontare le questioni riguardanti la resistenza antimicrobica relativa all’uso di medicinali veterinari e a identificare esempi di buone pratiche che potrebbero rivelarsi utili ad altri paesi per affrontare il problema.

In generale, la relazione conclude che le iniziative adottate nei settori pubblico e privato negli ultimi anni da parte dell’industria avicola e i progetti pilota regionali che hanno coinvolto gli allevamenti di suini e vacche da latte hanno dimostrato la fattibilità di ridurre drasticamente l’uso di antimicrobici, senza apparentemente pregiudicare la salute e il benessere degli animali o incidere negativamente sulla  produttività e sulla redditività delle aziende.

Tra i fattori critici di successo figuravano il miglioramento della biosicurezza, l’attenzione alla prevenzione e al controllo delle infezioni, le visite presso le aziende per consulenze e l’offerta di test diagnostici e di laboratorio gratuiti agli allevatori partecipanti. Sono state svolte numerose attività di comunicazione, sensibilizzazione e formazione, che hanno coinvolto veterinari, allevatori e altre parti interessate. Queste iniziative sono essenziali, in quanto vi sono elementi che suggeriscono che per alcuni allevatori potrebbe ancora risultare più economico continuare a utilizzare gli antimicrobici piuttosto che investire apportando migliorie alle infrastrutture delle aziende o ai sistemi di allevamento.

Consulta il report Ue (in italiano)

Consulta la risposta del Ministero della salute (in inglese)

A cura della segreteria SIMeVeP




Caso umano di rabbia nel Regno Unito

rabbiaUn uomo di nazionalità inglese, residente nel Regno Unito, è morto dopo aver contratto la malattia della rabbia mentre era in visita in Marocco.

Il portavoce della sanità pubblica inglese ha informato che l’uomo si è infettato dopo essere stato morso da un gatto.

Il portavoce ha anche rassicurato che gli operatori sanitari e coloro che erano stati in stretto contatto con il defunto erano sotto osservazione e se ritenuto necessario vaccinati. Inoltre, ha garantito che non c’era alcun rischio di diffusione della malattia considerando che la rabbia nel Regno Unito non circola in animali domestici e selvatici, anche se alcune specie di pipistrelli sono il serbatoio di un virus simile alla rabbia.

Questo evento rappresenta un’allerta per le persone che viaggiano verso i paesi infetti dalla malattia della rabbia ricordando loro di evitare il contatto con cani, gatti e altri animali, dove possibile; inoltre è un invito ai viaggiatori ad informarsi accuratamente presso le strutture sanitarie sulla necessità di un vaccino antirabbica prima di intraprendere un viaggio.

L’IZS dell’Abruzzo e Molise propone approfondimenti alla notizia




Lotta alla malnutrizione e innovazione in agricoltura, obiettivo Fao

Aprendo i lavori del Consiglio della FAO, l’organo esecutivo di governo dell’Organizzazione, il Direttore Generale José Graziano da Silva ha sottolineato che le aree prioritarie di lavoro nel prossimo biennio saranno la promozione di sistemi alimentari attenti alla nutrizione e l’innovazione in agricoltura.

Non possiamo più concentrarci unicamente ad affrontare la fame” ha sottolineato Graziano da Silva. “L’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile numero due fa riferimento all’eliminazione di ogni forma di malnutrizione, e i livelli di sovrappeso e obesità continuano a crescere in tutto il mondo“.

Mentre la fame è circoscritta ad alcune aree, l’obesità è ovunque. Tanto che stiamo assistendo alla globalizzazione dell’obesità” ha affermato Il Direttore Generale della FAO.

Ha poi posto l’attenzione sui prossimi avvenimenti in agenda: una conferenza sulla salubrità alimentare a Ginevra il mese prossimo – organizzata dalla FAO, dall’OMS e dal WTO; il lancio della Decade delle Nazioni Unite per l’Agricoltura Familiare – che verrà indetta a fine maggio presso la FAO; due seminari su diete sane e innovazione in agricoltura e la riunione dei firmatari dell’accordo sulle Misure dello Stato di Approdo (PSMA) a giugno.

Il PSMA è il primo strumento internazionale legalmente vincolante che affronta il tema della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (IUU).

Graziano da Silva ha poi ricordato i successi dell’Organizzazione negli ultimi anni per quanto riguarda la riduzione dei costi e nel rendere la FAO più efficiente, efficace e orientata ai risultati, oltre alla migliorata capacità di attrarre contributi volontari.

Il Direttore Generale ha poi sottolineato l’impegno della FAO nella costruzione di partnership, con nuovi accordi di collaborazione che sono passati dai 20 nel 2012 (con un contributo di 28 milioni di dollari), agli oltre 100 di oggi – con contributi di oltre 200 milioni di dollari.

Il coinvolgimento della FAO in programmi congiunti e in piattaforme inter-agenzia con altre agenzie dell’ONU è anche raddoppiato rispetto al 2012. Questo ha portato ad un aumento dei contributi finanziari dal Sistema ONU del 100%, per un valore di 800 milioni di dollari.

Anche in agenda

I lavori del Consiglio continueranno tutta la settimana, e in aggiunta all’agenda principale, si terranno una serie di eventi secondari incentrati su temi come: prospettive della biodiversità per l’alimentazione e l’agricoltura, incluso la presentazione del primo rapporto sullo Stato della Biodiversità per l’Alimentazione e l’Agricoltura; la resistenza antimicrobica (AMR) nel contesto dell’approccio “One Health”.

I candidati per la posizione di Direttore Generale della FAO: Ramesh Chand (India), Davit Kirvalidze (Georgia), Qu Dongyu (Cina), Catherine Geslain-Lanéelle (Francia) – in ordine di intervento – si rivolgeranno al Consiglio.

Fonte: Fao




Allergie alimentari, aggiornato l’atto di indirizzo per la sicurezza del consumatore

Per tutelare la sicurezza nutrizionale del consumatore allergico e promuovere la conoscenza del fenomeno tra gli operatori del settore alimentare, il ministero della Salute ha aggiornato il documento “Allergie alimentari e sicurezza del consumatore – documento d’indirizzo e stato dell’arte”, in base alle evoluzioni normative, scientifiche e pratiche in materia.

Tale aggiornamento conferma la “mission” del documento precedente e si rivolge a tutti i settori coinvolti:

  • addetti all’assistenza sanitaria,
  • medici,
  • ditte produttrici di alimenti e di pasti,
  • ristoratori,
  • associazioni di consumatori e pazienti.

Consulta il documento Allergie alimentari e sicurezza del consumatore

Per rendere più agevole la lettura del testo, il documento è stato arricchito di una sessione domande e risposte, suggerite da Federasma e Allergie ONLUS – Federazione Italiana Pazienti, sulla base della frequenza delle richieste dei pazienti allergici

Fonte: Ministero della Salute

 




Farmaci veterinari: resta alto il tasso di conformità dei residui

Farmaci veterinariI dati di monitoraggio sulla presenza di residui di farmaci veterinari e contaminanti negli animali e negli alimenti di derivazione animale mostrano alti tassi di conformità con i livelli di sicurezza raccomandati. Anche la presenza di sostanze proibite è risultata bassa.

Per l’anno 2017 la percentuale di campioni che ha superato i tenori massimi consentiti è stata dello 0,35%. Tale cifra rientra nell’intervallo 0,25%-0,37% riferito negli ultimi 10 anni.
La non conformità per contaminanti chimici come i metalli si è rivelata più elevata rispetto ad altri gruppi di sostanze, con cadmio, piombo, mercurio e rame individuati più frequentemente.
Si tratta della prima volta che l’EFSA raccoglie questi dati dagli Stati membri; in passato tali informazioni venivano trasmesse alla Commissione europea.

L’EFSA ha raccolto i dati nello stesso modo in cui lo fa in settori come gli additivi alimentari, i contaminanti chimici, i residui di pesticidi e la resistenza agli antimicrobici. I dati armonizzati consentiranno il confronto tra i vari anni e una migliore analisi dei rischi per la salute umana e animale.
I dati verranno messi a disposizione a breve su Knowledge Junction, piattaforma online di libero accesso curata dell’EFSA e creata per migliorare la trasparenza, la riproducibilità e la riusabilità delle evidenze scientifiche nella valutazione dei rischi per la sicurezza di alimenti e mangimi.

• Report for 2017 on the results from the monitoring of veterinary medicinal product residues and other substances in live animals and animal products