A proposito dell’intervista a Luc Montagnier

Giovanni Di GuardoDi recente è stata diffusa un’intervista al virologo francese Luc Montagnier (premio Nobel per la medicina nel 2008) sull’origine del VIRUS SARS-CoV-2 che ha destato molto stupore nell’opinione pubblica. Su tale intervento ci sono pervenuti alcuni commenti del prof. Giovanni Di Guardo, che volentieri ospitiamo:

Il professor Luc Montagnier è senza dubbio un Grande della Medicina, come dimostra il Premio Nobel di cui e’ stato insignito nel 2008 (che tuttavia, a onor del vero, avrebbe dovuto condividere con Robert Gallo, co-scopritore del virus dell’Aids, HIV), ma da qui a dire che le Sue “certezze” siano quelle della Comunità Scientifica, che di prove sull’origine naturale di SARS-CoV-2 ne ha gia’ fornite parecchie (si veda, in proposito, l’autorevole studio recentemente pubblicato su Nature Medicine), ce ne corre davvero tanto…..(e c’è chi, come il professor Clerici, ha gia’ preconizzato, sulle pagine dell’autorevole Journal of Virology, la comparsa di SARS-CoV-3, anch’esso di origine naturale!).

Quanto sopra anche alla luce delle pregresse, fondamentali evidenze scientifiche sulla cui scorta anche SARS-CoV e MERS-CoV, i due “illustri” predecessori di SARS-CoV-2, avrebbero avuto anch’essi un’origine naturale! La Storia della Medicina (Historia Magistra Vitae!) ci ha fornito nel tempo molti esempi di virus (e, più in generale, di agenti patogeni) capaci di effettuare il fatidico “salto di specie” uomo-animale, a tal punto che oltre il 70% degli agenti responsabili delle cd “malattie infettive emergenti” riconoscerebbero un comprovato o sospetto “serbatoio animale”……e, chissà quali e quante sorprese ci riserverà il futuro, andando avanti di questo passo (incremento demografico, deforestazione, riscaldamento globale, crescente contaminazione da composti chimici e plastiche a livello globale, etc. etc.).

Dobbiamo stare pronti (Estote Parati!), come professioni sanitarie e come professionisti sanitari, a tutti i livelli, incrementando (ed, in una serie di casi, pure attivando!) una quantomai ampia ed intensa collaborazione interdisciplinare (nel segno di “One Health”, che spesso appare ai miei occhi più uno “slogan” piuttosto che un sano e salvifico concetto e principio al quale ispirare e ricondurre costantemente i nostri comportamenti e le nostre azioni in ambito di sanità pubblica!).

Un’ultima considerazione in merito ai singolari contenuti dell’intervista rilasciata da Luc Montagnier (sul ruolo dell’inquinamento elettromagnetico preferirei sorvolare, visto che epidemie e pandemie esistono “dalla notte dei tempi”!): quale folle mente utilizzerebbe un “backbone coronavirale” per mettere a punto un eventuale vaccino nei confronti di HIV (virus notoriamente assai mutevole peraltro, anche nel corso di una singola infezione in un singolo individuo!) quando esistono vettori virali di espressione (vedi Adenovirus, per esempio) ben più innocui?

Giovanni Di Guardo
Università di Teramo
Facoltà di Medicina Veterinaria




Di Guardo: Spagnola e Covid, un confronto sbagliato

Con una lettera al Direttore di quotidianosanità.it, il Prof. Giovanni Di Guardo – Docente di Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria,  Università di Teramo, Facoltà di Medicina Veterinaria – propone una riflessione sulla correttezza dei parallelismi e confronti che spesso vengono proposti fra COVID-19 e influenza Spagnola e le pandemie causate rispettivamente dalla circolazione dei virus  SARS-CoV-2 e IAV-H1N1, a partire dall’esistenza di terapie antibiotiche, del tutto assenti nel caso dell’influenza spagnola, disponibili per curare le complicanze dovute a batteri d’irruzione secondaria.

Sarebbe interessante, purtuttavia – afferma Di Guardo – acquisire dati affidabili in merito alla reale prevalenza delle complicanze settiche nei pazienti CoViD-19-affetti, al precipuo fine di poter stabilire quale sia stato l’effettivo ruolo svolto dai batteri d’irruzione secondaria negli oltre 880.000 casi di malattia ad esito letale ufficialmente accertati su scala globale.

Alle succitate opzioni terapeutiche oggigiorno disponibili per gli individui SARS-CoV-2-infetti colpiti da sindromi respiratorie complicate da germi d’irruzione secondaria fa da “contraltare”, infatti, l’allarmante escalation delle infezioni sostenute da batteri antibiotico-resistenti, responsabili di almeno 10.000 decessi su base annua in Italia, fattispecie quest’ultima che “conferisce” al nostro Paese un triste primato per tale parametro nel Vecchio Continente”.




ISS: Indicazioni ad interim sulla gestione e smaltimento di mascherine e guanti monouso provenienti da utilizzo domestico e non domestico

L’Istituto Superiore di sanità ha pubblicato il “Rapporto ISS COVID-19 n. 26/2020 – Indicazioni ad interim sulla gestione e smaltimento di mascherine e guanti monouso provenienti da utilizzo domestico e non domestico. Versione del 18 maggio 2020”

Il documento fornisce raccomandazioni per la gestione di mascherine e guanti monouso come rifiuti prodotti da utilizzo domestico e non domestico, compresi Enti pubblici e privati, attività commerciali e produttive, diverse dalle attività sanitarie e sociosanitarie. Vengono fornite raccomandazioni anche sulle caratteristiche, posizionamento e movimentazione dei contenitori per la raccolta di tali rifiuti.

Scarica il rapporto
Scarica il poster su smaltimento di guanti e mascherine




Prima identificazione del parassita Sulcascaris sulcata in capesante nel Nord Adriatico

Alcune larve del parassita Sulcascaris sulcata sono state trovate in capesante (Pecten jacobaeus) e canestrelli freschi (Aequipecten opercularis) pescati nell’Alto Adriatico. Si tratta della prima identificazione di ospiti intermedi del parassita in questa zona. I campioni sono stati inviati e analizzati nei laboratori del Centro specialistico ittico (CSI) dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), a seguito di regolari ispezioni da parte dei Servizi sanitari territoriali.

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1° bollettino di aggiornamento bibliografico dell’ISS

issL’ISS ha dato il via lla pubblicazione di un bollettino di aggiornamento bibliografico a cura del Gruppo di lavoro ISS “Aggiornamento scientifico COVID-19”. Si tratta di uno strumento di documentazione indirizzato agli operatori sanitari, basato sulla breve recensione di articoli scientifici internazionali che aiutano a descrivere la complessità e gli aspetti trasversali che l’epidemia COVID19 (o Sars-CoV-2) sta ponendo alla sanità pubblica.

Il documento si compone di schede riassuntive che descrivono obiettivi, risultati, metodologia e rilevanza degli llo studio nonchè il link agli studi originali che vengono raggruppati per aree tematiche:

-Comunicazione e formazione
-Diagnosi di laboratorio
-Epidemiologia
-Infection control
-Patologia e clinica
-Preparedness
-Tecnologie a supporto
-Altro

A cura dell segreteria SIMeVeP

 




Covid-19, il report bisettimanale dell’ISS

issL’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato ieri i dati del report bisettimanale della Sorveglianza integrata COVID-19 con l’appendice al bollettino con il dettaglio regionale  e l’Infografica bisettimanale relativa alle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi a COVID-19 in Italia.




Ocratossina A negli alimenti: valutati i rischi per la salute pubblica

logo-efsaL’EFSA ha pubblicato un parere scientifico sui rischi per la salute pubblica connessi alla presenza negli alimenti di ocratossina A (OTA), una micotossina prodotta naturalmente da alcune muffe, che può essere presente in una serie di alimenti tra cui cereali, carne conservata, frutta fresca e secca, e formaggi.

 

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CoViD-19, dove sono i patologi?

Nella mia veste di patologo veterinario nonche’ di professore di patologia generale e fisiopatologia veterinaria presso la Facolta’ di Medicina Veterinaria dell’Universita’ di Teramo, faccio sommessamente notare che non vi e’ finora traccia di un patologo, sia pure un solo patologo, che sia stato intervistato in merito alla drammatica emergenza “CoViD-19” nei vari dibattiti e “talk show” trasmessi in prima serata dalle principali emittenti televisive.

Di contro, nei sopra citati contesti si registra da settimane la puntuale quanto reiterata presenza di virologi, infettivologi, microbiologi, immunologi, epidemiologi ed altri insigni specialisti e studiosi i quali, pur nelle loro diversificate quanto complementari abilita’ e competenze scientifiche e professionali, risultano condividere un “minimo comune denominatore”: la pur autorevole e qualificata “narrazione” che i colleghi di cui sopra possono fare della CoViD-19 e del famigerato virus SARS-CoV-2, che e’ stato appena identificato, peraltro, in una tigre dello zoo di New York, puo’ prendere in esame, giocoforza, la sola “dimensione intra vitam” della malattia.

Il patologo e’, infatti, l’unico specialista oggettivamente abilitato a “fotografare” prima e a “narrare” poi la non meno rilevante “dimensione post mortem” della CoViD-19 e dell’infezione da SARS-CoV-2 – cosi’ come quella di tutte le altre condizioni morbose, ad eziologia infettiva e non – mediante il fondamentale ausilio degli esami autoptici e delle indagini istopatologiche ed immunoistochimiche successivamente condotte sui pazienti deceduti.

L’Italia ha purtroppo, con gli oltre 18.000 casi d’infezione ad esito fatale sinora registrati, il triste primato del Paese col piu’ alto numero di decessi su scala globale nei pazienti SARS-CoV-2-infetti. Quest’ultimo dato, oltremodo allarmante, grida vendetta al cospetto della quantomai palese “asimmetria narrativa” esistente fra “dimensione intra vitam e post mortem” della CoViD-19, le cui molteplici questioni irrisolte potranno trovare adeguate risposte grazie anche al fondamentale quanto imprescindibile contributo fornito dai patologi!

Giovanni Di Guardo
Università di Teramo
Facoltà di Medicina Veterinaria




Ilaria Capua promuove un’Interdisciplinary Convergence Initiative per COVID-19 in Italia

Il One Health Center of Excellence  presso l’Università della Florida, diretto dalla virologa veterinaria Ilaia Capua ha come missione quella di  promuovere una visone della salute come “sistema” e si pone l’obiettivo di sviluppare idee e proposte interdisciplinari per il co-avanzamento della salute dell’uomo, degli animali, delle piante e dell’ambiente utilizzando i big data e l’intelligenza artificiale.

In questi giorni promuove un'”Iniziativa di convergenza interdisciplinare 2020″ ad argomento speciale: il COVID-19 Italia.

Una task force multidisciplinare di scienziati analizzà i dati generati durante l’epidemia di COVID-19 in Italia con particolare riferimento alla Lombardia.

In questi giorni abbiamo sentito spesso la Dott.ssa Ilaira Capua interrogarsi sull’andamento dell’epidemia in Lombardia, con gli elevatissimi tassi di contagio e di letalità rispetto agli altri focolai.

“La Lombardia rappresenta un’anomalia o è solo la prima regione ad avere un andamento di questo tipo? Qualunque sia la risposta, dobbiamo saperlo” sostengono gli scienziati del One Health Center of Excellence .

Il team #yesITcan sarà gestito attraverso gruppi di lavoro dedicati coordinati dalla Dott.ssa Ilaria Capua, la Dott.ssa Rania Gollakner, la Dott.ssa Sonja Rasmussen e la Dott.ssa Daniela Paolotti.

Aree di interesse a partire dal 20 marzo 2020:
Cambiamento climatico, inquinamento e tasso di mortalità
Differenza tra i sessi
Dinamiche di infezioni nosocomiali
Fattore di rischio di co-morbidità
La mobilità umana come fattore di rischio
Batteri multiresistenti in ambienti ospedalieri come condizione sovrapposta
Condizioni sottostanti
Pianificazione della gestione degli animali domestici
Effetti nelle donne incinte e nei bambini

I risultati dell’iniziativa saranno pubblicati regolarmente sulla pagina dedicata.

Il team è all ricerca di collaboratori idee e donazioni per trasformare il progetto in realtà. Gli interessati a sostenere l’iniziativa e coloro che desiderano maggiori informazioni possono scrivere a health@ufl.edu

Per le donazioni cliccare qui (Le donazioni al One Health Center sono depositate presso la University of Florida Foundation, che è un’organizzazione benefica di tipo 501(c)3 e possono essere conteggiati come detrazioni fiscali di beneficenza).

A cura della segreteria SIMeVeP

 




EMA: in italiano l’infografica sulla categorizzazione degli antibiotici

E’ stata pubblicata in italiano l’infografica elaborata dall’Antimicrobial Advice Ad Hoc Expert Group (AMEG) dell’EMA – Agenzia europea per i medicinali, “Categorizzazione degli antibiotici destinati all’impiego negli animali per un uso prudente e responsabile”.

L’infografica riassume il parere del gruppo AMEG che classifica gli antibiotici in base all’effetto che il possibile sviluppo della resistenza antimicrobica dovuto al loro utilizzo negli animali può avere sulla salute pubblica e in base alla necessità di utilizzarli nella medicina veterinaria.

I medici veterinari sono esortati  consultare la categorizzazione AMEG prima di prescrivere antibiotici agli animali che hanno in cura.

Scarica l’infografica in pdf