Morbillo, un aiuto dai Cetacei?

Delfino di RissoGrande clamore ha destato e sta tuttora destando l’oltremodo interessante ed originale lavoro a firma di Michael J. Mina e collaboratori, pubblicato sulla prestigiosa Rivista Science, in cui viene descritta e caratterizzata – sia in pazienti umani naturalmente infetti ad opera del virus del morbillo sia in macachi sottoposti ad infezione sperimentale – una singolare forma di “amnesia immunitaria” nei confronti di altri agenti infettivi, virali e non, che i succitati ospiti avevano “incontrato” (a seguito d’infezione naturale o di vaccinazione) nel corso della propria esistenza, sviluppando in tal modo un’immunità persistente nei loro confronti.

I risultati di tale studio appaiono decisamente allarmanti in virtù del fatto che agli effetti immunodeprimenti prodotti dal virus del morbillo, già ben noti da tempo, si associerebbe la contestuale perdita di memoria immunitaria in un’elevata percentuale di individui infetti. Ne deriva un caloroso quanto giustificato invito, rivolto alla collettività da parte degli Autori, nei confronti delle profilassi immunizzanti e, in particolar modo, nei riguardi della vaccinazione contro il morbillo, malattia che miete oltre 100.000 vittime ogni anno su scala globale.

All’originale quanto intrigante ed, al contempo, allarmante contributo scientifico di cui sopra ha fatto seguito una “Lettera all’Editore“, congiuntamente firmata dal Professor Giovanni Di Guardo (Università degli Studi di Teramo) e dal Professor Sandro Mazzariol (Università degli Studi di Padova), che è stata appena pubblicata su Science ed in cui viene suggerito di analizzare la perdita di memoria immunologica virus-indotta ponendola in relazione sia ai ceppi virali responsabili dei vari casi d’infezione nell’uomo sia all’immunofenotipo (Th1-dominante o Th2-dominante) dei pazienti affetti da morbillo.

A tal fine, lo studio comparato dell’infezione da Cetacean morbillivirus, un agente patogeno che negli ultimi 30 anni si è reso responsabile, a livello planetario, di drammatiche epidemie fra i Cetacei e che risulta strettamente imparentato con il virus del morbillo, potrebbe fornire valide e preziose informazioni sulle complesse dinamiche d’interazione virus-ospite correlate alla perdita di memoria immunitaria in pazienti con morbillo, sebbene andrebbe parimenti sottolineato che non è dato ancora sapere se i delfini e/o le balene infetti ad opera di Cetacean morbillivirus siano in grado di sviluppare una condizione di amnesia immunitaria analoga a quella recentemente descritta nei nostri conspecifici affetti da morbillo.

 




Misurare per preveniere gli sprechi alimentari, dal 2020 criteri comuni per Paesi Ue

La Commissione europea ha definito la prevenzione degli sprechi alimentari una priorità per costruire un’economia circolare e una società sostenibile. Per ottenere un cambiamento, dobbiamo essere in grado innanzitutto di misurare correttamente gli sprechi alimentari.

Grazie a una metodologia comune di misurazione e a una definizione comune di sprechi, gli Stati membri potranno quantificarli e monitorarli coerentemente in ogni fase della filiera alimentare in tutta l’UE.

Il Commissario Vytenis Andriukaitis ha accolto l’entrata in vigore dell’atto delegato come un nuovo passo avanti nella lotta contro gli sprechi alimentari: “battersi contro gli sprechi alimentari è un imperativo morale per la sostenibilità del nostro pianeta e dei nostri sistemi alimentari. L’UE si è impegnata a raggiungere l’obiettivo globale di dimezzare gli sprechi alimentari entro il 2030. Grazie alla nuova metodologia dell’UE, ora possiamo esaminare la situazione attuale, valutare l’efficacia delle nostre azioni e seguirne i progressi. Per farla breve: se una cosa la misuri, riesci a gestirla!

La Commissione seguirà da vicino l’attuazione dell’atto delegato e organizzerà regolarmente scambi di informazioni con gli Stati membri per agevolare l’attuazione pratica. Basandosi sulla metodologia comune, gli Stati membri dovranno realizzare un quadro di monitoraggio con il 2020 come primo anno di riferimento. Obiettivo: fornire alla Commissione i primi dati sugli sprechi alimentari entro la metà del 2022. Il quadro di monitoraggio dell’UE contribuirà a standardizzare la segnalazione degli sprechi alimentari delle imprese e a verificare i progressi compiuti in merito all’obiettivo di sviluppo sostenibile 12.3 in tutto il mondo.

Fonte: Commissione europea

 

 




Linee guida valutazione del rischio pesticidi-api: Efsa pubblica il programma di lavoro

apeL’EFSA ha reso note le modalità con cui intende rivedere le proprie linee guida per la valutazione del rischio da pesticidi per le api nell’Unione europea. Come chiarito nella descrizione, parti interessate ed esperti di pesticidi degli Stati membri saranno periodicamente consultati durante l’intero processo.

La prima di tali consultazioni inizia alla fine di questo mese, quando le parti interessate e i rappresentanti degli Stati membri saranno invitati a esprimere il proprio parere sull’attuale documento contenente le linee guida.

I riscontri delle parti interessate saranno forniti da un gruppo consultivo che include rappresentanti delle diverse comunità dei portatori di interesse presso l’EFSA, istituito appositamente per coadiuvare la revisione delle linee guida. Gli Stati membri saranno consultati tramite l’attuale rete EFSA detta Pesticides Steering Network.

Collazionare le diverse opinioni sulle linee guida correnti, pubblicate nel 2013, rappresenta un primo passo importante della revisione da parte dell’EFSA, come specificato nel mandato assegnato dalla Commissione europea. Dopo aver raccolto e analizzato i riscontri ricevuti, il gruppo di lavoro scientifico dell’EFSA darà avvio alla revisione.

Una volta redatta la bozza del documento, verrà indetta un’esaustiva consultazione pubblica e organizzato un seminario informativo.

Outline of the revision of the guidance on the risk assessment of plant protection products and bees

Fonte: EFSA




40ª Fiera Nazionale “I giorni del miele”

Nelle giornate del 4-5-6 ottobre 2019 si tiene a Lazise (VR) la 40ª Fiera Nazionale “I giorni del miele” .

Segnaliamo in particolare i Convegni organizzati in collaborazione con l’azulss 9 scaligera di Verona:




Prevenire e affrontare le intossicazioni negli animali domestici

Nell’ambito di un prevenzione rivolto ai cittadini con l’obiettivo di informare su temi tossicologici di estrema gravità, Ministero della salute, Centro antiveleni Milano, Regione Lombardia, IZS Lazio e Toscana, FNOVI hanno elaborato un opuscolo sui pericoli che si possono nascondere in ambito casalingo e  che possono nuocere agli animali domestici oltre che all’uomo.

Fornendo  indicazioni semplici, chiare e dirette per prevenire e gestire le possibili e pericolose intossicazioni derivanti anche da comportamenti sbagliati di noi umani, la  guida si pone come uno strumento di prevenzione, per evitare che gli animali domestici, in particolare cani e gatti, possano entrare in contatto con prodotti detergenti, pesticidi, farmaci, piante e alimenti presenti in tutte le abitazioni, rischiando di andare incontro a situazioni pericolose per la loro salute.

Le raccomandazioni per evitare intossicazioni negli animali sono le stesse che siamo chiamati ad osservare per scongiurare intossicazioni nei bambini: riporre i prodotti per la pulizia, i pesticidi e i farmaci in luoghi inaccessibili e avere cura di chiudere bene i contenitori visto che la maggior parte dei prodotti pericolosi dispone di chiusure di sicurezza che spesso non sono utilizzate solo per pigrizia.

L’opuscolo tratta le possibili intossicazioni e le cose da fare (o non fare) al momento specifico, per evitare che la sostanza tossica sia maggiormente assorbita.

Per la gestione dei sintomi e le eventuali cure, bisognerà però fare sempre riferimento o ad un Centro Antiveleni, che spiegherà i rischi, o alle cure attente di un veterinario
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Le microplastiche nel piatto, con scampi e gamberi

microplastiche crostaceiOgni anno finiscono nei mari tra i 5 e i 13 milioni di tonnellate di plastica. Una parte importante di questo materiale si trasforma in minuscoli frammenti, chiamati microplastiche, che possono essere ingerite dagli organismi, anche quelli che vivono nelle profondità, come scampi e gamberi viola, che poi finiscono sulle tavole.

Un gruppo di ricercatori e docenti del Dipartimento di Scienze della vita e Ambiente dell’Università di Cagliari, in collaborazione con quelli dell’Università Politecnica delle Marche, hanno documentato la presenza di microplastiche in queste due specie di crostacei, prelevati attorno alla Sardegna, mostrando un’elevata contaminazione: 413 particelle trovate nello scampo e 70 nel gambero.

Prevalentemente si tratta di polietilene (PE, il principale costituente degli imballaggi e della plastica monouso), e di polipropilene (PP, usato per i tappi delle bottiglie o le capsule del caffè).

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Environmental Pollution. “Sono risultati allarmanti ma che non devono creare allarmismo – spiega all’ANSA Alessandro Cau, che ha firmato lo studio insieme a Claudia Dessì, Davide Moccia, Maria Cristina Follesa e Antonio Pusceddu – non sappiamo ancora, infatti, se la quantità ritrovata nello stomaco dei gamberi ma soprattutto negli scampi (sono crostacei scavatori, quindi tendono ad ingerire maggiormente le sostanze depositate nel fondo marino), possa causare danni all’organismo o all’uomo. Certo è che quelle microplastiche, che sembrano così distanti da noi, ci ritornano indietro in maniera subdola“.

Il prossimo passo della ricerca è capire quanta microplastica possa arrivare davvero sulle tavole. “Ci stiamo chiedendo se gli scampi, in particolare, siano in grado di triturare quelle microplastiche che abbiamo trovato nel loro stomaco e che non sono riuscite a passare nel tratto digerente perché troppo grandi. In questo caso le particelle verrebbero reimmesse nel mare e nella catena alimentare di altre specie, nel caso contrario – avverte il ricercatore – arriverebbero tutte sui nostri piatti“.

Fonte: Ansa




Le decisioni adottate dal Codex Alimentarius

Codex AlimentariusLa Commissione del Codex Alimentarius per le norme alimentari delle Nazioni Unite si è riunita presso la FAO a Ginevra dall’ 8 al 12 luglio 2019 per adottare standard di sicurezza alimentare e di qualità.

Il Codex Alimentarius, incaricato di proteggere la salute dei consumatori e di assicurare pratiche corrette nel commercio alimentare, è un’iniziativa congiunta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). La Commissione del Codex Alimentarius è composta da delegati di 188 paesi più l’Unione Europea e si riunisce annualmente.

Queste le decisioni di interesse veterinario, anche non diretto, che sono state adottate nella 42° Sessione della Commissione:

  • Piano strategico 2020-2025
    APPROVATO – 10 luglio 2019

La Commissione del Codex Alimentarius ha approvato il piano strategico per il periodo 2020-2025. Il piano strategico fornisce un orientamento e una guida di alto livello per il lavoro della Commissione (CAC). Si basa sul documento attuale e conferma quanto sia importante gestire le questioni critiche ed emergenti, supportare gli standard con analisi dei rischi e prove scientifiche, nonché promuovere e agevolare la partecipazione di tutti i membri nella fase di impostazione degli standard.

Il piano prevede un nuovo obiettivo – incentrato sull’uso e sull’impatto degli standard del Codex – che mira a sensibilizzare ed esplorare come possano essere dosati l’uso e l’impatto degli standard del Codex e come questi potrebbero essere adattati al meglio in base alle esigenze dei membri. I piani di implementazione saranno discussi dai Comitati di coordinamento FAO/OMS, che si riuniranno nelle sei regioni del Codex tra settembre e novembre 2019.

  • Nuovo lavoro sullo sviluppo di linee guida per il controllo dell’Escherichia coli produttore della tossina Shiga (STEC) nella carne di manzo, verdure a foglia verde, latte crudo, formaggi prodotti con latte crudo e germogli
    APPROVATO – 9 luglio 2019

La Commissione del Codex Alimentarius ha approvato il nuovo lavoro sullo sviluppo di linee guida per il controllo dell’Escherichia coli produttore della tossina Shiga (STEC) nella carne di manzo, verdure a foglia verde, latte crudo, formaggi prodotti con latte crudo e germogli (semi germogliati). Le infezioni da STEC sono un’importante causa di malattie trasmesse dagli alimenti e sono state associate a una serie di patologie, dalla leggera diarrea all’insufficienza renale. Il Comitato del Codex per l’igiene alimentare svilupperà le linee guida a supporto della gestione del rischio di infezione da STEC in queste materie prime.

  • Linee guida per composti a basso rischio per la salute pubblica che potrebbero essere esclusi dalla definizione dei livelli massimi di residui (MRL)
    APPROVATO – 9 luglio 2019

Vista la crescente preoccupazione per la salute pubblica espressa da organismi scientifici, consumatori, associazioni per la tutela dei consumatori ed agenzie preposte alla gestione del rischio in tutto il mondo, lo scenario normativo globale per i pesticidi di origine chimica impone restrizioni sempre maggiori su questa tipologia di prodotti. Tuttavia altri tipi di prodotti fitosanitari – ad esempio i biopesticidi – stanno diventando sempre più disponibili. Negli ultimi 5 anni il mercato dei biopesticidi è cresciuto tra il 12 e il 17% all’anno – una crescita due o tre volte più rapida rispetto a quella del mercato dei pesticidi chimici – e gli strumenti di controllo non chimico e biologico svolgono un ruolo sempre più importante nell’implementazione degli approcci per la gestione integrata delle specie nocive (IPM, Integrated Pest Management). Questi prodotti sono generalmente a basso rischio per la salute pubblica, tuttavia è nondimeno importante stabilire standard internazionali per garantirne l’uso sicuro. Questo nuovo lavoro mira a stabilire linee guida per armonizzare i concetti e i criteri per il riconoscimento dei pesticidi a basso rischio per la salute pubblica e che potrebbero essere esclusi dalla definizione dei livelli massimi di residui del Codex.

  • Nuovo lavoro sulle vendite via internet/e-commerce
    APPROVATO – 9 luglio 2019

Internet e l’e-commerce stanno cambiando le modalità di commercializzazione e vendita diretta ai consumatori, affermandosi come nuove piattaforme per gli alimenti e ponendo nuove sfide su come trasmettere ai clienti le informazioni sulla qualità e sulla salubrità degli alimenti. A tutt’oggi non esistono indicazioni standardizzate per l’etichettatura dei prodotti alimentari venduti via internet/e-commerce, il che solleva notevoli problemi in termini di salute, salubrità alimentare e tutela delle norme corrette nel commercio alimentare. Mentre alcuni Paesi hanno adottato norme specifiche per l’e-commerce, la crescita di questa piattaforma e la sua natura transfrontaliera indicano che è importante mantenere una certa coerenza a livello globale per garantire la tutela dei consumatori e ridurre al minimo gli ostacoli agli scambi commerciali che potrebbero insorgere da approcci diversi. In linea con il piano strategico per la gestione delle problematiche del caso, la Commissione ha accettato di affrontare la questione – quanto mai di grande attualità – avviando un nuovo lavoro sull’etichettatura dei prodotti alimentari venduti via internet/e-commerce. Il nuovo testo verrà integrato nello Standard generale per l’etichettatura degli alimenti preconfezionati.

  • Nuovo lavoro sull’etichettatura degli allergeni
    APPROVATO – 9 luglio 2019

La dichiarazione degli alimenti o ingredienti che notoriamente causano ipersensibilità (detta etichettatura degli allergeni) ha lo scopo di fornire informazioni chiare e precise sulla presenza di allergeni (o sostanze) negli alimenti, affinché i consumatori possano fare scelte alimentari sicure. Ciò è particolarmente importante date le potenziali conseguenze letali per i soggetti affetti da allergie alimentari, in quanto la prevalenza di questi disturbi è in aumento in molte parti del mondo.

Data la gravità delle allergie alimentari e le loro conseguenze sulla salute – nonché la crescente complessità della filiera alimentare – questo nuovo lavoro verrà integrato nelle attuali disposizioni sull’etichettatura degli allergeni dello Standard generale per l’etichettatura degli alimenti preconfezionati. Fornirà maggiori informazioni per il settore su come andrebbero indicati gli allergeni sulle etichette degli alimenti per garantire la tutela dei consumatori e promuovere l’armonizzazione dell’etichettatura degli allergeni.

Questo nuovo lavoro integra inoltre il recente lavoro del Comitato del Codex sull’igiene alimentare (CCFH) relativo alla proposta di un Codice di condotta per operatori del settore alimentare per la gestione degli allergeni alimentari, che fornisce indicazioni sulla gestione degli allergeni lungo l’intera filiera alimentare e promuove l’inclusione delle pratiche di gestione degli allergeni come buone pratiche igieniche (GHP) e, a seconda dei casi, il sistema HACCP relativo alla produzione, alla vendita e ai servizi di ristorazione.

  • Proposta di linee guida per la rapida analisi dei rischi in seguito a casi di rilevamento di contaminanti negli alimenti per i quali non è prevista alcuna regolamentazione
    APPROVATO – 9 luglio 2019

Il numero di rilevamenti di contaminanti chimici negli alimenti per i quali non è prevista alcuna regolamentazione è in aumento a causa della diversità delle forniture alimentari e anche grazie alle avanzate funzioni di analisi. In caso di rilevamento i risk manager devono intervenire in modo da garantire la corretta tutela della salute pubblica, tenendo inoltre conto dell’equità commerciale. Le nuove linee guida forniscono un approccio per assistere i governi nella rapida analisi dei casi di rilevamento di contaminanti negli alimenti per i quali non è prevista alcuna regolamentazione. Applicando l’analisi rapida dei rischi, le autorità sono in grado di tutelare adeguatamente la salute pubblica, garantendo al tempo stesso la sicurezza alimentare e riducendo gli sprechi al minimo.

 

  • Livelli massimi per i residui di pesticidi negli alimenti
    APPROVATO – 9 luglio 2019

La Commissione del Codex Alimentarius ha adottato i livelli massimi per i residui di oltre 30 pesticidi diversi in vari alimenti, tra cui colture (orzo, segale e riso), verdure (aglio, cetrioli e piselli), frutta (banane, arance e uva) e prodotti di origine animale (latte, uova e pollame). Tradurre in meno di un anno i risultati delle riunioni degli esperti FAO/OMS sui residui di pesticidi nel relativo elenco (LMR) del Codex è stato un risultato notevole.

I pesticidi sono sostanze chimiche utilizzate per eliminare insetti, erbe infestanti e altri parassiti per evitare danni alle colture. Anche se utilizzati secondo le migliori pratiche, bassi livelli di residui di pesticidi possono finire negli alimenti. I livelli massimi mirano a garantire che i residui di pesticidi non nuociano alla salute umana e si basano sulla valutazione del rischio fornita dal Comitato congiunto di esperti FAO/OMS sui residui di pesticidi (JMPR).

  • Allineamento degli additivi alimentari e piena integrazione nello Standard generale per gli additivi alimentari (GSFA)
    APPROVATO – 9 luglio 2019

Il compromesso raggiunto dal Comitato del Codex sugli Additivi Alimentari ha dato alla Commissione del Codex Alimentarius l’opportunità di riconoscere le variazioni geografiche nell’uso degli additivi alimentari, concordando al tempo stesso gli standard globali per la loro salubrità.

Per gli additivi alimentari sono previste 27 classi funzionali, tra cui: conservanti, che prolungano la durata di conservazione di un alimento proteggendo dal deterioramento causato dai microrganismi; antiossidanti, che prolungano la durata della conservazione degli alimenti proteggendoli dal deperimento causato dall’ossidazione; stabilizzanti, che consentono di mantenere uniforme la dispersione di due o più componenti; coloranti, che aggiungono o ridanno colore agli alimenti. La salubrità degli additivi alimentari è valutata dal Comitato congiunto di esperti FAO/OMS sugli additivi alimentari (JECFA). La Commissione del Codex Alimentarius (CAC) ha convenuto che l’uso di citrato di trisodio nel latte fluido dovrebbe essere riconsiderato dal Comitato del Codex sugli Additivi Alimentari (CFFA).

A cura della segreteria SIMeVeP




In arrivo l’aggiornamento dell’Elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale

Specie esotiche invasiveLa commissione europea sta per includere 17 nuove specie aliene invasive – fra cui un uccello (Acridotheres tristis), un invertebrato (Arthurdendyus triangulates) e due pesci (Lepomis gibbosus e Plotosus lineatus) –  nell’elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale in applicazione del Regolamento (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio “Disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive”, in vigore dal 1° gennaio 2015.

Per «specie esotica», o aliena, si intende qualsiasi esemplare vivo di animali, piante, funghi o microrganismi spostato, volontariamente o incidentamlemente, al di fuori del suo areale naturale; queste specie sono definite invasive quando la loro l’introduzione o diffusione minaccia la biodiversità e i servizi ecosistemici collegati, o comunque ha effetti negativi su di essi.

Le specie esotiche invasive sono considerate di “rilevanza unionale” quando i loro effetti negativi sono considerati tali da richiedere un intervento a livello di Unione e sono incluse nell’elenco dell’Unione solo se rispondono a tutti i seguenti criteri:

  • risultano, in base alle prove scientifiche disponibili, estranee al territorio dell’Unione eccetto le regioni ultraperiferiche;
  • risultano, in base alle prove scientifiche disponibili, in grado di insediare una popolazione vitale e diffondersi nell’ambiente, alle condizioni climatiche attuali e alle condizioni climatiche conseguenti a ipotizzabili cambiamenti climatici, in una regione biogeografica condivisa da più di due Stati membri o una sottoregione marina eccetto le loro regioni ultra periferiche;
  • in base alle prove scientifiche disponibili, produrranno probabilmente un effetto negativo significativo sulla biodiversità o sui servizi ecosistemici collegati e potrebbero inoltre generare conseguenze negative sulla salute umana o l’economia;
  • è dimostrato, in base a una valutazione dei rischi eseguita in conformità dell’articolo 5, paragrafo 1, che risulta necessario un intervento concertato a livello di Unione per prevenirne l’introduzione, l’insediamento o la diffusione;
  • l’iscrizione nell’elenco dell’Unione porterà probabilmente a prevenire, ridurre al minimo o mitigare efficacemente il loro effetto negativo

Il primo elenco è entrato in vigore ad agosto 2016 con l’inserimento di 37 specie, un primo aggiornamento, nell’agosto 2017, ha aggiunto 12 nuove specie. Un riesame globale verrà effettuato a 6 anni dall’adozione del primo elenco. Le specie da inserire nell’elenco vengono identificate in base a una specifica valutazione del rischio condotta a livello europeo.

La lista consolidata con le specie aliene inserite nell’elenco di rilevanza unionale è diponibile qui

L’aggiornamento attuale deve ancora essere adottato con regolamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea

A cura della segreteria SIMeVeP




Min Ambiente: da gennaio nuova Direzione per Economia circolare

economia circolareIntervenendo agli Stati generali della green economy su “Green New Deal e sfida climatica: obiettivi e percorso al 2030”, il ministro dellm ‘Ambiente, Sergio Costa  ha evidenziato l’importanza di cogliere l’occasione unica di coniugare economia e ambiente grazie anche ai quattro provvedimenti legislativi in corso di approvazione: il decreto Clima, la legge di stabilità, la Nadef e il collegato ambientale. “Qualcosa sta iniziando a cambiare – ha affermato. C’è qualcosa di nuovo. Finalmente si sta parlando in maniera evolutiva di ambiente, finalmente si sta parlando di sviluppo ecosostenibile. Oggi c’è una risposta: iniziamo a declinarla positivamente“.

Rivolgendosi alle imprese, il ministro ha detto che nel prossimo “Cdm sarà approvato il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri di riordino del ministero dell’Ambiente, che istituisce la Direzione generale per l’economia circolare, con cui voi aziende potrete interfacciarvi. Sarà un riferimento normativo valido per declinare le norme sul territorio”.

 




6° World One Health Congress

One health congressoIl 6° Congresso Mondiale della Salute Unica si svolgerà a Edimburgo, in Scozia, dal 14 al 18 giugno 2020 e riunirà 1.500 sostenitori provenienti da tutto il mondo del paradigma “One Health”, basato sull’approccio unificato alla medicina umana e veterinaria per migliorare la Salute Globale

Organizzata dalla One Health Platform, l’Università di Edimburgo e da SADICS – Africa Centre of Excellence for Infectious Diseases of Humans and Animals in Eastern and Southern Africa, la conferenza intende evidenziare i recenti progressi scientifici e stimoleare il dibattito su nuovi dati di ricerca

Gli abstract su una serie di temi legati al paradigma One Health, tra cui zoonosi, malattie infettive emergenti e riemergenti, resistenza antimicrobica e documenti relativi all’interfaccia fra policy e scienza e alla sicurezza sanitaria globale possono essere presentati entro il 15 gennaio 2020.

Programma e temi trattati

Per maggiori informazioni: https://www.onehealthplatform.com/wohc/home

A cura della segreteria SIMeVeP