ISS: i bollettini della sorveglianza integrata COVID-19 in Italia e l’analisi sui pazienti deceduti

issL’Istituo Superiore di Sanità ha pubblicato il documento “Epidemia COVID-19. Aggiornamento nazionale 6 aprile 2020”,  con l’appendice al bollettino con il dettaglio regionale  e l’infografica sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi a COVID-19 in Italia.

E inoltre disponibile l’Indagine sul contagio da COVID-19 nelle RSA: on line il secondo rapporto




COVID-19: Indicazioni per il triage di cani e gatti

animali d'affezioneLa British Small Animal Veterinary Association (BSAVA) ha realizzato una guida al triage di cani e gatti, indirizzata al personale delle strutture medico veterinarie nell’emergenza COVID-19, per identificare rapidamente i casi urgenti, potenzialmente urgenti, non urgenti e da posticipare.

Fnovi – Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari Italiani, su autorizzazione di BSAVA rende disponibile la traduzione in italiano




Di Guardo: COVID-19 e One health

ambiente, animale e uomoL'”Universal Medicina”, tanto cara ai nostri “Antichi Padri” e oggi denominata “One Health“, costituisce l’ennesimo esempio della straripante “anglofonizzazione” della nostra lingua e si traduce letteralmente in “Una Sola Salute”.

Mediante tale concetto, che e’ al tempo stesso un fondamentale principio, si sottolinea l’indissolubile legame fra salute umana, salute animale e salute dell’ambiente, che sono reciprocamente interconnesse in quella che viene altresì definita la “triangolazione uomo-animali-ambiente”

Ed è appunto in questo triangolo che andrebbero correttamente inquadrate le relazioni fra qualsivoglia agente patogeno, virale o di altra natura, ed il suo ospite, tanto piu’ alla luce dell’inoppugnabile dato secondo cui oltre il 70% delle malattie infettive emergenti sarebbero causate da agenti a comprovato o sospetto potenziale zoonosico, vale a dire capaci di trasferirsi dagli animali all’uomo, attuando il cosiddetto “salto di specie”.

Anche SARS-CoV-2, il coronavirus responsabile della CoViD-19, non costituirebbe un’eccezione alla sopra citata “regola”, avendo trovato per l’appunto la propria culla d’origine nei pipistrelli per passare successivamente ad una specie “intermedia” e di lì all’uomo, avviando quella drammatica catena di contagi interumani che ha oramai causato un milione di casi d’infezione e oltre 50.000 decessi su scala globale, 14.000 dei quali nel nostro Paese!

Un recentissimo lavoro sperimentale riporta che i gatti sarebbero suscettibili nei confronti dell’infezione da SARS-CoV-2, che dagli stessi potrebbe trasmettersi con una certa facilità ad altri felini, dal che si desume che il gatto potrebbe aver svolto il ruolo di “ospite intermedio”, acquisendo il virus dai pipistrelli per poi trasmetterlo all’uomo.

Al momento attuale, e’ bene sottolinearlo, questa e’ soltanto un’ipotesi, per confermare o confutare la quale servono ulteriori studi. Porre la giusta enfasi sul concetto di “una sola salute” si traduce in una parallela enfasi sull’altrettanto fondamentale concetto della collaborazione intersettoriale o, per meglio dire, della collaborazione multidisciplinare.

Mai come in questi tempi di CoViD-19, infatti, Medici e Veterinari (come il sottoscritto) sono chiamati a operare “in simbiosi” al fine di poter fornire risposte “evidence-based” (anche e non solo) ai cruciali interrogativi sull’origine del virus SARS-CoV-2. Historia Magistra Vitae e, sulla scorta di questo imperituro viatico, andrebbe debitamente narrata al grande pubblico – come sono peraltro solito fare anche nei confronti dei miei Studenti nella lezione introduttiva al mio Corso di Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria – la lunga quanto affascinante Storia della Medicina Veterinaria.

Le radici di noi Medici Veterinari sono fortemente compenetrate, infatti, con la storia delle malattie infettive, prima fra tutte la peste bovina, una grave ed altamente contagiosa e diffusiva malattia che nel diciottesimo secolo falcidiava le mandrie del Vecchio Continente. La peste bovina, dichiarata ufficialmente eradicata dal Pianeta nel 2011 a seguito dei grandi successi conseguiti attraverso le vaccinazioni di massa della popolazione bovina afro-asiatica, costituisce infatti la “ragion storica” alla base della nascita delle Facolta’ di Medicina Veterinaria, prima fra tutte quella di Lione, in Francia, seguita a ruota da quelle di Torino e Bologna.

Quanto sopra – a fronte degli ulteriori, illuminanti esempi che si potrebbero fare – per sottolineare e ribadire il cruciale ed imprescindibile ruolo nonche’ la grande tradizione culturale che accreditano la Medicina Veterinaria Pubblica e, con essa, la ricerca scientifica in ambito di Sanita’ Pubblica Veterinaria quali primi attori, insieme ai Medici ed ai Ricercatori in campo biomedico (e non solo) nella complessa ed articolata gestione della pandemia da SARS-CoV-2.

Questa rappresenta, in ultima analisi, l’ennesimo e quantomai drammatico esempio di un’emergenza sanitaria che trova origine nelle cosiddette “interfacce ecologiche” che mettono in reciproca connessione gli animali selvatici con quelli domestici e con l’uomo nel nostro “villaggio globale”.

Giovanni Di Guardo
Universita’ di Teramo Facolta’ di Medicina Veterinaria




Covid-19, il report bisettimanale dell’ISS

issL’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato ieri i dati del report bisettimanale della Sorveglianza integrata COVID-19 con l’appendice al bollettino con il dettaglio regionale  e l’Infografica bisettimanale relativa alle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi a COVID-19 in Italia.




Ilaria Capua promuove un’Interdisciplinary Convergence Initiative per COVID-19 in Italia

Il One Health Center of Excellence  presso l’Università della Florida, diretto dalla virologa veterinaria Ilaia Capua ha come missione quella di  promuovere una visone della salute come “sistema” e si pone l’obiettivo di sviluppare idee e proposte interdisciplinari per il co-avanzamento della salute dell’uomo, degli animali, delle piante e dell’ambiente utilizzando i big data e l’intelligenza artificiale.

In questi giorni promuove un'”Iniziativa di convergenza interdisciplinare 2020″ ad argomento speciale: il COVID-19 Italia.

Una task force multidisciplinare di scienziati analizzà i dati generati durante l’epidemia di COVID-19 in Italia con particolare riferimento alla Lombardia.

In questi giorni abbiamo sentito spesso la Dott.ssa Ilaira Capua interrogarsi sull’andamento dell’epidemia in Lombardia, con gli elevatissimi tassi di contagio e di letalità rispetto agli altri focolai.

“La Lombardia rappresenta un’anomalia o è solo la prima regione ad avere un andamento di questo tipo? Qualunque sia la risposta, dobbiamo saperlo” sostengono gli scienziati del One Health Center of Excellence .

Il team #yesITcan sarà gestito attraverso gruppi di lavoro dedicati coordinati dalla Dott.ssa Ilaria Capua, la Dott.ssa Rania Gollakner, la Dott.ssa Sonja Rasmussen e la Dott.ssa Daniela Paolotti.

Aree di interesse a partire dal 20 marzo 2020:
Cambiamento climatico, inquinamento e tasso di mortalità
Differenza tra i sessi
Dinamiche di infezioni nosocomiali
Fattore di rischio di co-morbidità
La mobilità umana come fattore di rischio
Batteri multiresistenti in ambienti ospedalieri come condizione sovrapposta
Condizioni sottostanti
Pianificazione della gestione degli animali domestici
Effetti nelle donne incinte e nei bambini

I risultati dell’iniziativa saranno pubblicati regolarmente sulla pagina dedicata.

Il team è all ricerca di collaboratori idee e donazioni per trasformare il progetto in realtà. Gli interessati a sostenere l’iniziativa e coloro che desiderano maggiori informazioni possono scrivere a health@ufl.edu

Per le donazioni cliccare qui (Le donazioni al One Health Center sono depositate presso la University of Florida Foundation, che è un’organizzazione benefica di tipo 501(c)3 e possono essere conteggiati come detrazioni fiscali di beneficenza).

A cura della segreteria SIMeVeP

 




Ricerca della PrPSc nelle ghiandole surrenali di ovini di razza Sarda infettati sperimentalmente con l’agente della scrapie

Pubblichiamo il testo integrale della tesi “Ricerca della PrPSc nelle ghiandole surrenali di ovini di razza Sarda infettati sperimentalmente con l’agente della scrapie” del dott. Domenico Sciota, relatore il Prof. Giovanni Di Guardo, Università di Teramo, vincitrice ex aequo del Premio tesi di laurea 2018

Scarica la tesi




Oie, Faq su COVID-19

L’organizzazione Mondiale della salute mondiale ha aggiornato il 23 marzo la pagina dedicata alle domande e risposte sulla malattia da coronavirus COVID-19

Queste le domande a cui Oie fornisce risposte:

  • Che cosa causa COVID-19
  • Gli animali sono responsabili del COVID-19 nelle persone?
  • L’uomo può trasmettere il virus COVID-19 agli animali?
  • Che cosa sappiamo riguardo agli animali domestici e al virus COVID-19?
  • Quali misure precauzionali devono essere prese dai proprietari quando animali domestici o altri animali entrino in contatto con persone malate o sospette di infezione da virus COVID-19?
  • Cosa possono fare i Servizi Veterinari nazionali per quanto riguarda gli animali domestici?
  • Ci sono delle precauzioni da adottare con gli animali vivi o i loro prodotti?
  • Quali sono le responsabilità internazionali dell’Autorità veterinaria in questo evento?
  • Che cosa sta facendo L’OIE?

Sul sito dell’IZS Lombardia e Emilia Romagna è disponibile, a cura dell’Osservatiorio epidemiologico, una traduzione accurata delle domande e delle risposte e delle altre informazioni riferite dall’Oie.




Il World One Health Congress rinviato a ottobre

One health congressoA causa della pandemia COVID-19, il Comitato Organizzatore del 6° Congresso Mondiale della Salute Unica ha deciso di rinviare il Congresso che si sarebbe dovuto tenere a Edimburgo, in Scozia dal  14 al 18 giugno 2020

L’evento si terrà dal 30 ottobre al 3 novembre 2020 nella stessa sede e  si concluderà dunque in coincidenza con la giornata mondiale “One Health” che si celebra ogni anno il 3 novembre.

Anche il programma subirà delle varioni che vedranno l’introduzione di una sessione extra su SARS-CoV-2/COVID-19 con particolare attenzione a: patogenesi e manifestazioni cliniche, virologia ed epidemiologia, strategie di intervento, gestione clinica e epidemica.

Tutte le registrazioni pervenute saranno tenute in considerazione per le nuove date così come rimangono in programmazione tutti gli abstract  accettati per la presentazioni, a meno che gli autori non desiderino diversamente.

Tutte le informazioni sul sito ufficiale del Congresso




Archeologia delle zoonosi, la storia insegna

Le patologie legate al mondo animale hanno un’origine lontana: salmonellosi e parassitosi gastroenteriche, ad esempio, originano nel Neolitico ma sono presenti ancora oggi.

Già tra il 2000 e il 1500 a.C. si osserva una crescente attenzione alle problematiche veterinarie, come attestano le evidenze provenienti da Egitto e dall’Asia Occidentale.

Per sottolineare  l’importanza dei controlli igienico-sanitari negli allevamenti e l’importanza della figura del medico veterinario in questo particolare ambito, oggi come allora, proponiamo la lettura dell’articolo Dall’animale all’uomo: archeologia delle zoonosi




Giovanni Di Guardo: Quello che so sul Coronavirus cinese

Proponiamo la lettura della lettera del Prof. Giovanni Di Guardo, docente della Facoltà di Medicina veterinaria dell’Università degli Studi di Teramo, pubblicata sulla rubrica “italians” del Corriere della Sera il 27 gennaio 2020

Caro BSev, sono professore di patologia generale e fisiopatologia veterinaria all’Università di Teramo e, poiché nutro uno sconfinato interesse nei confronti delle malattie infettive, soprattutto nei riguardi di quelle causate da agenti “zoonosici” – cioè in grado di effettuare il “salto di specie da animale a uomo” -, mi fa piacere e ritengo opportuno condividere insieme a voi alcune riflessioni sul coronavirus recentemente identificato in Cina, che sta generando preoccupazione e allarme non soltanto in quel Paese, ma un pò ovunque. Qual’è l’origine di questo nuovo patogeno, imparentato col virus della SARS e provvisoriamente denominato “2019-nCoV”? Un recentissimo lavoro avrebbe ascritto la fonte primaria dell’infezione umana ai serpenti (abitualmente consumati in Cina a scopo alimentare), nel cui organismo un coronavirus proveniente dai pipistrelli si sarebbe “ricombinato” con quello già presente negli stessi, dando in tal modo origine al “2019-nCoV”; altri autorevoli studiosi avrebbero tuttavia espresso dubbi in merito alla sopra citata “dinamica” di trasferimento del coronavirus in questione dagli animali all’uomo. Infatti, sebbene i due temibili predecessori del “2019-nCoV”, rappresentati dai coronavirus della SARS e della MERS, avrebbero compiuto il famigerato “salto di specie” passando rispettivamente all’uomo dai pipistrelli e dai dromedari, i rettili non rientrerebbero, a differenza di mammiferi e volatili, fra gli ospiti suscettibili ai coronavirus. In un Paese come la Cina, che ha peraltro adottato una serie di misure “draconiane” per il contenimento del nuovo coronavirus, l’eccessiva densità demografica umana e animale, l’elevata promiscuità uomini-animali e certe abitudini alimentari rappresenterebbero poi condizioni “ideali” per l’insorgenza e la diffusione di epidemie quali SARS, influenza aviaria e quella emergente da “2019-nCoV”, agendo come fattori letteralmente capaci di “metter le ali” a tali virus.