EYWA, sistema di allarme rapido per le malattie trasmesse dalle zanzare

EYWA (EarlY WArning System for Mosquito borne disease) è un sistema di monitoraggio che risponde alle esigenze di prevenzione e protezione dalla salute pubblica contro le malattie trasmesse da zanzare (MBD, mosquito-borne diseases). Ideato e coordinato dall’Osservatorio Nazionale di Atene / BEYOND Center of Earth Observation Research and Satellite Remote Sensing, dal 2020 EYWA si avvale della collaborazione di diverse realtà di ricerca europee impegnate nella ricerca e nel controllo della diffusione dei vettori, tra cui anche il Laboratorio di parassitologia, micologia ed entomologia sanitaria (SCS3) dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe)

Che cos’è EYWA?
EYWA è un insieme di modelli epidemiologici ed entomologici basati sui grandi dati di osservazione della Terra e combinati con parametri ambientali, climatici e meteorologici, socioeconomici e demografici. Obiettivo di EYWA è usare questa infrastruttura di dati per definire dei modelli predittivi di diffusione dei vettori, funzionali al monitoraggio e alla prevenzione delle malattie trasmesse da zanzare.

EYWA è un insieme di modelli epidemiologici ed entomologici, convalidati e dinamici, basati sui grandi dati di osservazione della Terra e combinati con parametri ambientali, climatici e meteorologici, socioeconomici e demografici. Obiettivo di EYWA è usare questa infrastruttura di dati per definire dei modelli predittivi di diffusione dei vettori, funzionali al monitoraggio e alla prevenzione delle MBD.

In linea con i principi della scienza aperta, EYWA raccoglie e combina nel proprio sistema dati relativi a parametri ambientali essenziali, serie temporali meteo, dati del portale GEOSS e dati dal programma di osservazione terrestre Copernicus (C3S, ERA5, IMERG, CLMS, ecc.). Questi vengono poi integrati con dati entomologici ed epidemiologici (casi di malattie negli animali e nell’uomo) che verranno forniti dai cinque Paesi europei membri del consorzio (Grecia, Francia, Germania, Italia e Serbia), dove l’Italia è rappresentata da IZSVe, Fondazione Edmund Mach e Università di Trento.

I dati sono pubblicati in una piattaforma Web GIS a disposizione delle organizzazioni sanitarie nazionali e delle autorità pubbliche, nonché degli istituti di ricerca e delle aziende private. Attraverso un continuo approccio di co-progettazione e co-creazione, EYWA ha raggiunto il livello di preparazione tecnologica TRL 7, che corrisponde alla “dimostrazione di un prototipo di sistema in ambiente operativo”. Negli anni a venire, EYWA includerà i dati anche di altri Paesi e di ulteriori MBD, per rendere il sistema sempre più globale, anche oltre i confini europei.

EYWA raccoglie e combina nel proprio sistema dati provenienti da diverse fonti, integrandoli con dati entomologici ed epidemiologici che vengono forniti dai cinque Paesi europei membri del consorzio (Grecia, Francia, Germania, Italia e Serbia). I dati sono pubblicati in un’apposita piattaforma Web GIS.

L’approccio EYWA è interdisciplinare: entomologia, epidemiologia, ecologia, big data analytics, intelligenza artificiale e citizen science sono combinati e integrati in un’unica filiera per offrire ai gestori del rischio e alle autorità sanitarie un sistema di allarme rapido (early warning system) a supporto dei sistemi decisionali per la gestione delle epidemie da vettori.

Sulla base dei dati raccolti e disponibili in EYWA, le autorità di sanità pubblica e le figure coinvolte nella gestione del rischio saranno facilitate nel processo di contenimento delle MBD: i modelli predittivi di distribuzione dei vettori e dei focolai forniranno indicazioni evidence based per pianificare in modo più efficiente e puntuale le azioni di monitoraggio dei vettori e di prevenzione dei focolai, mitigando il loro impatto sul territorio e ottimizzando risorse umane ed economiche a tutela della salute pubblica.

Il ruolo dell’IZSVe

Il Laboratorio di parassitologia, micologia ed entomologia sanitaria dell’IZSVe è coinvolto in EYWA dal suo inizio, nel 2020. Tra i partner del progetto, l’IZSVe è stato il primo ente, in accordo con il Dipartimento di Prevenzione, sicurezza alimentare e veterinaria della Regione Veneto, a fornire ai coordinatori di EYWA dati entomologici ed epidemiologici (casi di West Nile disease nell’uomo) relativi al territorio di competenza. Grazie ai dati condivisi dall’IZSVe è stato possibile validare i primi modelli predittivi sviluppati dal sistema EYWA, collaborazione che continuerà anche nei prossimi anni per affinare le previsioni di insorgenza di MBD.

Per approfondire

Visita la pagina del progetto sul sito BEYOND: http://beyond-eocenter.eu/index.php/web-services/eywa




IZS LT Centro di collaborazione OIE per le Buone Pratiche di Gestione dell’Apicoltura e le Misure di Biosicurezza nel Settore dell’Apicoltura

apicolturaSi è conclusa la 88ª sessione annuale dell’Assemblea mondiale dei delegati nazionali dell’OIE (Office International des Epizooties), una settimana di riunioni in webinar, da lunedì 24 a venerdì 28 maggio.

Nel corso dei lavori sono stati presentati i nuovi “Collaborating Centres” approvati dal Consiglio dell’OIE tra le diverse candidature esaminate.
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana  è stato riconosciuto il Centro di collaborazione OIE per la Regione Europea, in qualità di: “OIE Collaborating Centre for Good Beekeeping Management Practices and Biosecurity Measures in the Apiculture Sector.”

“E’ un importante riconoscimento per il nostro Istituto che in questi anni si è attivamente impegnato nel “GOOD BEEKEEPING MANAGEMENT”, nella ricerca, nella formazione e nelle collaborazioni con partner internazionali. Proseguiremo il nostro impegno con crescente motivazione – afferma il direttore Generale Ugo Della Marta – per proteggere e diffondere la funzione strategica delle api nel mantenimento della biodiversità, sentinelle dell’inquinamento ambientale.”

Il nuovo centro sarà coordinato dal Dr. Giovanni Formato, medico veterinario, dirigente dell’Istituto e avrà il ruolo di garantire e promuovere per conto dell’ OIE che i Paesi Membri svolgano nel settore apistico le attività collegate all’applicazione delle buone pratiche e delle misure di biosicurezza, per un uso prudente del farmaco in apiario e per incrementare la qualità dei prodotti dell’alveare.

Il Centro, in linea con il Sesto Piano Strategico OIE, si propone di:

• Gestire il rischio per la sanità ed il benessere delle api, riducendo i pericoli per la salute umana;
• Aumentare la sicurezza alimentare dei prodotti dell’alveare;
• Ridurre l’impatto delle malattie delle api e delle loro morie sul settore produttivo apistico;
 Definire standard per garantire condizioni trasparenti ed armonizzate per il commercio nazionale ed internazionale di api e loro prodotti;

• Garantire trasparenza delle informazioni sanitarie trasparenti ai Paesi Membri OIE, anche grazie all’impiego delle nuove tecnologie di comunicazione;
• Ridurre i rischi biologici, siano essi di natura biologica, naturale, accidentale o intenzionale;
• Realizzare una analisi ed una ottimizzazione dei legami socio-economici uomo-animale
• Contribuire allo sviluppo economico dell’uomo per tutelare, al tempo stesso, l’ambiente e la biodiversità.

L’OIE,  Organizzazione mondiale della sanità animale,  è l’organizzazione intergovernativa responsabile del miglioramento della salute degli animali in tutto il mondo, con sede a Parigi.
E’ riconosciuta come organizzazione di riferimento dalla WTO (World Trade Organization) e nel 2018 ha contato 182 Paesi Membri. L’OIE mantiene relazioni permanenti con circa 75 altre organizzazioni internazionali e regionali e ha uffici regionali e sub-regionali in ogni continente.
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Tra le candidature esaminate dalla Commissione Regionale corrispondente alla Sede dei Centri sono state approvate dal Consiglio dell’OIE:

• OIE Collaborating Centre for Good Beekeeping Management Practices and Biosecurity Measures in the Apiculture Sector – Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, Rome, ITALY – risoluzione n. 29 dell’assemblea generale dei delegati OIE

• OIE Collaborating Centre for Economics of Animal Health
University of Liverpool, Centre of Excellence for Sustainable Food Systems, Global Burden of Animal Diseases Programme, Institute of Infection, Veterinary and Ecological Sciences, Liverpool, UNITED KINGDOM

• Norwegian Veterinary Institute, P.O. Box 750 Sentrum, 0106 Oslo, NORWAY

• Utrecht University, Department of Population Health Services, Utrecht, NETHERLANDS
L’elenco dei centri di collaborazione dell’OIE è disponibile sul sito web OIE

Fonte: IZS Lazio e Toscana




L’EFSA avvia la campagna « EU Choose Safe Food »

Gli alimenti si presentano in varie forme. Alcuni sono di grandi dimensioni. Alcuni minuscoli. Alcuni belli e brillanti. Altri, non molto. Alcuni sono squisiti. Altri, insomma…è una questione di gusti. Che siano di proprio gusto o meno, a prescindere dalla loro provenienza, ci si può fidare della sicurezza dei nostri alimenti. E questo grazie alla scienza.

I consumatori europei sono tra i più protetti e informati al mondo riguardo ai rischi presenti nella catena alimentare. Il sistema di sicurezza alimentare dell’UE conferisce a ogni cittadino eropeo il diritto di sapere come viene prodotto, trattato, confezionato, etichettato, e venduto il cibo che consuma. Nell’ambito di tale sistema, gli esperti imparziali dell’EFSA esaminano i dati e gli studi scientifici per valutare i rischi alimentari. E, in una catena alimentare interconnessa, l’EFSA collabora con le autorità nazionali per la sicurezza alimentare di tutta l’Europa, partner nazionali e organismi internazionali affinché gli europei possano gustare i pasti con la massima tranquillità.

#EUChooseSafeFood

In occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare di quest’anno, l’EFSA avvia la campagna di comunicazione #EUChooseSafeFood che si svolgerà per tutta l’estate 2021. La campagna si prefigge di sensibilizzare i cittadini alla scienza alla base dei nostri alimenti e di raccontare la storia degli scienziati che si adoperano per garantirne la sicurezza. L’obiettivo generale è incoraggiare i cittadini a pensare in modo critico alle loro scelte quotidiane riguardanti gli alimenti.

Per maggiori informazioni, consultare il nuovo sito web #EUChooseSafeFood

Fonte: EFSA




Covid, troppe vittime e poco tracciamento

zoonosi viraleNonostante l’indice Rt in discesa, il numero dei decessi da/con Covid- 19 continua a rimanere ancora troppo elevato, a dispetto delle 8 settimane già trascorse da quando il trend dei contagi ha iniziato a invertire la rotta.

Sebbene il numero delle morti sia l’ultimo parametro destinato a subire una flessione, penso che dovremmo oramai assistere a una riduzione dei decessi ben più marcata di quella attualmente rilevata” afferma Giovanni Di Guardo, già Professore di Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Teramo, in una lettera pubblicata da Il Fatto Quotidiano con la quale il Professore indaga le possibili cause, rintracciabili anche nell’interpretazione dei numeri.




Conferenza EFSA 2022 “ONE – Salute, ambiente, società: un unicum”

logo-efsaIl comitato scientifico responsabile del programma è lieto di annunciare il bando per la presentazione di abstract scientifici (per poster digitali) per la conferenza EFSA 2022 “ONE – Salute, ambiente, società: un unicum”, che si terrà a Bruxelles (e via web streaming dal vivo) dal 21 al 24 giugno 2022.

In un’ottica di innovazione, collaborazione e cooperazione, la conferenza ONE 2022 vuole offrire un’ottima opportunità di mettere in vetrina lavori scientifici mettendo in contatto scienziati ed esperti di diverse estrazioni e competenze provenienti da tutto il mondo.

Inviare un abstract è semplice. Qui di seguito le modalità per partecipare.


Calendario

  • Apertura bando per la presentazione di abstract: 31 maggio 2021
  • Scadenza per la presentazione di abstract: 15 settembre 2021
  • Notifica degli esiti della selezione: metà novembre 2021
  • I presentatori dei poster ammessi potranno inviare un loro video con una breve descrizione per il concorso video su Instagram (facoltativo) entro: metà gennaio 2022
  • Concorso video su Instagram (facoltativo): febbraio 2022
  • Scadenza per la presentazione in formato digitale dei poster ammessi: marzo 2022

Filoni e sessioni tematiche

Gli abstract vanno presentati per una sola delle seguenti sessioni di conferenza. Per una descrizione più ampia delle sessioni tematiche si prega di controllare la pagina web della conferenza ONE Conference 2022.

Filone Sessione a tema
UNA SOLA società

rapportarsi e comunicare con gli altri

Rapportarsi in un ecosistema di sicurezza alimentare in evoluzione: opportunità e sfide

Fare la differenza: collegare la ricerca alla politica

Contestualizzare la scienza: il futuro delle scienze sociali nell’analisi del rischio

Trasformare la scienza aperta in pratica: vetrina sulla causalità

UNA SOLA vita

tutelare meglio la salute umana

La sfida della nutrizione umana su un pianeta in via di esaurimento: garantire una dieta sostenibile e sana a tutti

Esigenze di sviluppo nella valutazione della sicurezza di prodotti e tecnologie innovative per alimenti/mangimi

Malattie infettive, dall’emergenza alle pandemie: migliorare  conoscenza e preparazione

Antibiotico-resistenza negli ambienti di produzione degli alimenti

UN SOLO pianeta

proteggere meglio la salute delle piante, degli animali e dell’ambiente

Verso un sistema di valutazioni in termini di sostenibilità

Verso un approccio sistematico per la valutazione del rischio ambientale da pesticidi

Proteggere le piante nell’era della globalizzazione

Il benessere degli animali e la ricerca della sostenibilità

TANTI modi

capire il senso dei dati

Accrescere le capacità della mente umana: intelligenza artificiale e big data nella valutazione del rischio

Esposizione congiunta a più sostanze chimiche

Metodologie non animali nella valutazione del rischio

Interferenti endocrini: sfide attuali e direttrici future

Microbiomi, sostanze chimiche e salute dell’ospite: una triade irrisolta

Il comitato scientifico potrà destinare gli abstract accettati a una sessione tematica diversa da quella scelta dall’autore.

Formato della presentazione

Gli abstract pervenuti verranno valutati nell’ottica di una loro presentazione in forma di poster digitali da esporre in una galleria online e sul sito web della conferenza.

Requisiti della presentazione

Gli abstract devono essere redatti in lingua inglese e presentati tramite il modulo online SUBMIT ABSTRACT accessibile in testa alla homepage del sito ONE Conference 2022  entro il 15 settembre 2021  (mezzanotte, ora di Bruxelles). Ogni candidato può presentare un solo abstract in qualità di autore principale. Presentazioni incomplete o tardive, come pure abstract presentati tramite altri canali, non verranno prese in considerazione.

Tutti i materiali da presentare vanno strutturati secondo i campi seguenti:

  • Argomento
  • Titolo (massimo 200 caratteri)
  • Coautore/i: cognome e nome, organismo di provenienza (massimo 500 caratteri)

NB: la persona che presenta l’abstract verrà ritenuta l’autore principale.

  • Abstract: introduzione (massimo 1200 caratteri)
  • Abstract: metodologia (massimo 1200 caratteri)
  • Abstract: risultati (massimo 1200 caratteri)
  • Abstract: discussione (massimo 1200 caratteri)

Concorso video

I principali autori degli abstract ammessi avranno l’opportunità di presentare i propri poster digitali all’interno di un concorso video attivo su Instagram nel febbraio 2022. I video presentati saranno postati sull’account Instagram dell’EFSA assieme a una breve descrizione.

I presentatori dei tre filmati che otterranno il maggior numero di like saranno invitati a tenere una presentazione dal vivo a Bruxelles durante la conferenza.

Il comitato scientifico si riserva il diritto di escludere filmati ritenuti non pertinenti

Maggiori dettagli sul concorso, come istruzioni sul formato e la lunghezza dei filmati, verranno forniti agli autori principali degli abstract ammessi al momento della notifica dell’ammissione.

Rimborsi spese

I vincitori del concorso video saranno invitati a presentare dal vivo il proprio poster durante la conferenza. Eventuali spese di viaggio e soggiorno verranno rimborsate dall’EFSA in base alle disposizioni EFSA per i rimborsi.

L’ammissibilità al rimborso dei costi di viaggio e soggiorno dei presentatori accreditati sarà valutata in base alla loro affiliazione.

In caso di problemi nel presentare un abstract tramite il modulo online o per domande sui requisiti o sulle procedure contattare il comitato scientifico organizzativo all’indirizzo mail: scientific.conference@efsa.europa.eu




Parere CNSA – Micotossine non regolamentate e Metaboliti dell’aflatossina B1 in prodotti lattiero-caseari

E’ pubblicato sul sito del Ministero della salute il parere del Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare  – Sezione Sicurezza Alimentare “Micotossine non regolamentate: Metaboliti dell’aflatossina B1 (aflatossina M1 e aflatossicolo) e sterigmatocistina in prodotti lattiero-caseari”

L’aflatossina B1 (AFB1) e la sterigmatocistina sono prodotte dal fungo Aspergillus sp. L’AFB1, una volta ingerita, viene metabolizzata prevalentemente nel fegato; aflatossina M1 e aflatossicolo sono i suoi principali metaboliti. La sterigmatocistina, prodotta in oltre 55 generi di funghi, è strutturalmente simile alla AFB1 e alcuni autori la considerano un suo precursore, diretto o indiretto. Sia i metaboliti di AFB1 sia la sterigmatocistina sono considerati come cancerogeni genotossici, anche se meno potenti di AFB1. E’ pertanto importante valutare i possibili rischi per la salute dell’esposizione attraverso specifiche filiere alimentari.

Sulla base delle conoscenze attuali e dei dati disponibili, è stata effettuata una valutazione del rischio di esposizione del consumatore ad aflatossina M1, aflatossicolo e sterigmatocistina, attraverso il consumo di latte e prodotti lattiero-caseari. L’aflatossina M1 è il metabolita principale della AFB1 nel latte dei mammiferi, ruminanti e non: i numerosi dati disponibili per il latte italiano non evidenziano particolari problemi, mentre i dati relativi ai formaggi sono molto variabili e legati al fattore di concentrazione e alla ripartizione fra proteine del siero e caseine. Per quanto riguarda l’aflatossicolo e la sterigmatocistina in latte e derivati, i dati disponibili sono molto limitati. La presenza nei latticini può originare da mangimi contaminati con AFB1 (aspetto predominante per la AFM1) oppure da  infestazioni fungine incontrollate durante i processi di maturazione.

Considerate le preoccupanti caratteristiche delle micotossine in esame, il CNSA raccomanda di mantenere e rafforzare le misure di controllo e prevenzione già in atto per le filiere lattiero-casearie; e  di effettuare studi specifici per i metaboliti dell’aflatossina B1 in questione e per la sterigmatocistina sul latte di tutte le specie e sui suoi derivati per una più accurata valutazione dell’esposizione attraverso il consumo di questi alimenti e dei potenziali rischi per la salute, anche ai fini di un eventuale valutazione di estensione delle misure di controllo.




OIE: pubblicata la “Quinta relazione annuale sull’uso degli antibiotici negli animali a livello globale”

valutare_antibioticiL’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (OIE) ha pubblicato la sua quinta relazione annuale sull’uso degli antibiotici negli animali a livello globale (in inglese).

Sulla base dei dati comunicati da 69 paesi per gli anni tra il 2015 e il 2017, è stata rilevata una diminuzione complessiva del 34% dell’indicatore globale mg/kg che indica una tendenza verso un uso sempre più razionale degli antimicrobici negli animali.

L’OIE sta attualmente sviluppando un sistema IT interattivo e automatizzato che fornirà ai paesi accesso 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per rivedere, analizzare ed utilizzare i propri dati nazionali, consentendo all’OIE di mantenere il proprio impegno a fornire analisi dei dati globali al pubblico.

Fonte: alimenti-salute.it




ISPRA: ’Annuario dei dati ambientali 2020′

albero, proteggereIn attesa di conoscere gli effetti della pandemia sull’ambiente nel 2020 con l’Annuario dei dati ambientali ISPRA, che sarà presentato il prossimo autunno, viene fotografato lo stato dell’ambiente nel 2019. Nella pubblicazione sono disponibili i dati sui principali temi ambientali: qualità dell’aria, clima, biodiversità, mare, rifiuti.

Annuario in cifre, rivolto ai cittadini, ai tecnici, agli studiosi e ai decisori politici, è un documento di tipo statistico che restituisce in forma sintetica e maggiormente divulgativa una selezione dei contenuti e degli indicatori più significativi per le Aree tematiche della Banca dati indicatori ambientali. Contiene un indice, una breve introduzione all’Area tematica e l’elenco degli indicatori selezionati per rappresentarla, opportunamente descritti.

Il documento presenta, per ciascun indicatore scelto, prevalentemente la serie storica più rappresentativa corredata da commenti, brevi informazioni o dati particolarmente rilevanti posti in evidenza. A ogni indicatore trattato corrisponde un solo grafico, ritenuto più rappresentativo dagli esperti e, quindi, selezionato anche per l’abstract della Banca dati indicatori. Inoltre, per una più immediata lettura sono riportati specifici simboli che identificano lo Stato, il Trend, l’appartenenza ad altri core-set (SDGs, Green deal) e il riferimento a Obiettivi fissati dalle normative.

Annuario dei Dati Ambientali 2020

Fonte: ISPRA




Studiare le simbiosi fra batteri e zanzare per vincere la resistenza agli insetticidi

Un batterio simbionte delle zanzare potrebbe essere coinvolto in fenomeni di resistenza agli insetticidi. La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori coordinato dall’Università di Camerino, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (Laboratorio di parassitologia) e le Università di Pavia, Milano, San Paolo (Brasile) e Glasgow (Regno Unito). Lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale mBIO dell’American Society for Microbiology e apre prospettive interessanti per il controllo delle malattie trasmesse da vettori.

Riduzione genomica nei batteri simbionti

Un batterio simbionte delle zanzare potrebbe essere coinvolto in fenomeni di resistenza agli insetticidi. La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori coordinato dall’Università di Camerino, in collaborazione con il Laboratorio di parassitologia) dell’IZSVe e le Università di Pavia, Milano, San Paolo (Brasile) e Glasgow (Regno Unito).

Il batterio si chiama Asaia e si trova nell’intestino, negli organi riproduttivi e nelle ghiandole salivari di molte specie di zanzare ed altri insetti nocivi all’agricoltura. Come tutti i batteri simbionti, anche Asaia non è dannoso per la salute dell’ospite, ma ne influenza in maniera positiva il percorso evolutivo, con un vantaggio reciproco. In generale, le associazioni simbiotiche mostrano un elevato livello di integrazione fisica, metabolica e genomica fra gli organismi in simbiosi, al punto che se anche i batteri simbionti non diventano essenziali all’esistenza stessa dell’ospite, sono comunque in grado di fornirgli un vantaggio nei termini di una migliore fitness all’ambiente.

Uno degli effetti della coevoluzione nelle simbiosi è la riduzione delle dimensioni del genoma del batterio, che consiste nella perdita di geni ritenuti invece indispensabili per i batteri non simbiotici. L’analisi filogenetica di Asaia ha infatti rivelato una sostanziale distanza genetica nella linea evolutiva dei diversi ceppi, mostrando proprio come processi indipendenti di riduzione/variazione genetica hanno determinato una “erosione” di geni a seconda del ceppo di Asaia e della sua relazione simbiotica con l’ospite. Alla base di questo fenomeno ci sarebbero meccanismi evolutivi in cui sono coinvolti percorsi metabolici che svolgono funzioni essenziali per la vita del microorganismo.

Geni di resistenza agli insetticidi nelle zanzare

L’attenzione dei ricercatori si è concentrata in particolare su un gene (PH) che regola la degradazione dei piretroidi, un principio attivo di molti insetticidi. I ceppi di Asaia sono stati isolati da diverse specie di zanzare, da popolazioni di mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata) e da campioni ambientali. In tutti i ceppi batterici analizzati è stato trovato il gene PH, tranne in un caso: nella zanzara Anopheles darlingi, una delle specie maggiormente responsabili della diffusione di malaria nelle regioni amazzoniche.

L’efficacia degli insetticidi nei confronti di insetti vettori, come nel caso della zanzara anofele, o di insetti delle piante potrebbe dipendere da meccanismi di regolazione genetica che agiscono a livello metabolico nelle simbiosi tra zanzare e batteri.

Il ruolo del gene PH nella biologia del batterio è ancora da approfondire ma, secondo gli autori dello studio, la sua presenza – di cui è nota la funzione protettiva nei confronti di Asaia – potrebbe proteggere indirettamente anche le zanzare dagli insetticidi a base di piretroidi, rendendoli poco efficaci. La zanzara anofele An. darlingi sembra rappresentare un buon candidato per testare questa ipotesi.

Lungo questa linea di ricerca, uno studio condotto qualche anno fa nell’ambito del Programma di controllo della malaria in Brasile ha evidenziato che An. darlingi non è resistente ad alcuni insetticidi a base di piretroidi. È interessante notare che alcuni studi hanno evidenziato come l’infezione da Plasmodium (il parassita malarico) riduca la sopravvivenza delle zanzare solo nei ceppi resistenti agli insetticidi ma non in quelli sensibili , fornendo così la prova di un “costo di sopravvivenza” associato all’infezione da Plasmodium solo nelle zanzare selezionate per la resistenza agli insetticidi. L’efficacia degli insetticidi nei confronti di insetti vettori, come nel caso della zanzara anofele, o di insetti delle piante potrebbe quindi dipendere da meccanismi di regolazione genetica che nelle simbiosi agiscono a livello metabolico.

In generale, la detossificazione da insetticidi mediata dai batteri simbionti è oggi riconosciuto come un problema emergente nelle strategie di controllo degli insetti. Nei prossimi anni sarà quindi necessario approfondire il funzionamento dei processi metabolici coinvolti nei meccanismi di resistenza agli insetticidi, al fine di sviluppare nuovi metodi di controllo efficaci per insetti vettori di patogeni e altri insetti nocivi.

Fonte: IZS delle Venezie




Il rafforzamento della salute deve andare di pari passo con il miglioramento dei sistemi agroalimentari

Per limitare l’impatto della pandemia COVID-19 ed evitare una crisi alimentare di portata mondiale è necessario rafforzare e migliorare la salute e i sistemi agroalimentari. È quanto ha dichiarato in data odierna il Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), QU Dongyu.

“Oltre a mettere a repentaglio la salute umana, la pandemia sta anche deteriorando i nostri sistemi agroalimentari, che sono il fondamento della nostra salute e della vita,” ha affermato il Direttore Generale della FAO dinanzi ai leader mondiali riuniti in modalità virtuale nel Vertice mondiale sulla salute del G20.  “Se vogliamo evitare una crisi alimentare di dimensioni planetarie con strascichi di lungo termine, dobbiamo agire immediatamente.”

Il Vertice è stato co-ospitato dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e dal Primo ministro italiano, Mario Draghi, dal momento che l’Italia attualmente detiene la presidenza del G20. I leader dei paesi del G20, i capi delle organizzazioni internazionali e regionali, i dirigenti delle organizzazioni sanitarie private e delle istituzioni sanitarie mondiali sono stati invitati a condividere le lezioni apprese nella lotta alla pandemia COVID-19.

Il Vertice ha approvato la “Dichiarazione di Roma“, che chiede un’azione urgente per accelerare una distribuzione equa dei vaccini e favorirne l’accesso senza discriminazioni da parte delle fasce più povere e vulnerabili della popolazione mondiale.

“Potremo dire di esserci lasciati la pandemia alle spalle soltanto quando tutti saremo al sicuro,” ha sottolineato il Direttore Generale della FAO.  “Condividere le lezioni apprese, rafforzare la cooperazione multilaterale e sviluppare azioni congiunte, come l’adozione della Dichiarazione di Roma, saranno passi importanti verso il conseguimento di questo obiettivo comune.”

Qu ha riferito che gli sforzi profusi per realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) sono stati pesantemente compromessi dalla pandemia, facendo notare che, secondo le previsioni, circa 150 milioni di persone rischiano di cadere vittime della povertà estrema e dell’insicurezza alimentare.

Il Direttore Generale ha illustrato l’azione portata avanti dalla FAO attraverso l’Iniziativa “Mano nella mano”, un progetto faro destinato ai paesi vulnerabili (Stati insulari in via di sviluppo, paesi meno sviluppati e paesi in via di sviluppo senza sbocco sul mare), e ha fatto riferimento al Programma di risposta e ripresa dall’emergenza COVID-19, che la FAO ha avviato per far fronte ai contraccolpi della pandemia sul piano socioeconomico.

Constatando che la pandemia non accenna a diminuire, Mario Draghi ha fatto presente che soltanto lo 0,3 percento su un totale di 1,5 miliardi di dosi di vaccini disponibili nel mondo è stato somministrato nei paesi a basso reddito.

Il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha dichiarato di temere una “risposta a due velocità” alla pandemia, dovuta agli squilibri nella distribuzione dei vaccini e al recente dilagare dei contagi da COVID-19 in India, America meridionale e altre regioni.

“Proseguire rapidamente e scrupolosamente con il programma vaccinale in tutto il mondo, senza allentare le misure di salute pubblica, è l’unico modo per arrestare la pandemia e impedire che prendano piede nuove pericolose varianti,” ha spiegato Guterres.

Anche il Direttore Generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, non ha potuto fare a meno di notare le disuguaglianze che caratterizzano l’attuale campagna vaccinale. Dopo aver comunicato al Vertice che il COVID-19 non sarà l’ultima pandemia, ha aggiunto che per garantire un futuro più sicuro per tutti sul pianeta saranno necessari una leadership coraggiosa e impegni decisi.

L’approccio “One Health”

Sottolineando l’importanza della collaborazione, il Direttore Generale della FAO ha menzionato il Gruppo di esperti di alto livello “One Health” istituito all’inizio della settimana. “L’Alleanza tripartita di FAO, OMS e OIE, in collaborazione con UNEP, AIEA, Gruppo della Banca mondiale e altri partner, affianca il G20 e altri Membri in varie iniziative finalizzate a valorizzate l’approccio ‘One Health’.

Una promozione su scala mondiale attraverso il piano d’azione globale ‘One Health’ e il suo Gruppo di esperti di alto livello rappresenta una tappa importante in tale direzione,” ha concluso.

L’Approccio “One Health” riconosce le interconnessioni esistenti tra la salute delle persone e quella degli animali e dell’ambiente e mette in luce la necessità di poter attingere alle conoscenze di specialisti in vari settori per far fronte alle minacce sanitarie e per impedire perturbazioni all’interno dei sistemi agroalimentari.

“La sicurezza sanitaria mondiale e la sicurezza alimentare devono essere un diritto di tutti, senza che nessuno sia lasciato indietro,” ha proclamato il Direttore Generale.

La Dichiarazione di Roma ha evidenziato l’importanza di investire in sistemi d’informazione e preavviso rapido, sorveglianza e attivazione, in linea con l’approccio “One Health”, nonché in ricerca e innovazione. Ha inoltre sottolineato l’urgenza di intensificare gli interventi, favorendo le sinergie tra settore pubblico e privato, per garantire un accesso tempestivo, globale ed equo a vaccini anti-COVID-19 e ad altri strumenti sicuri e convenienti.

L’intervento del Direttore Generale della FAO al Vertice è accessibile qui.

 

Fonte: FAO