Nutrizione. Arriva il nuovo Glossario: 200 termini aggiornati per parlare la stessa lingua
Duecento termini aggiornati e condivisi, accessibili gratuitamente, per garantire un uso corretto e uniforme del linguaggio nutrizionale, per addetti ai lavori e non.
Dopo quindici anni dalla sua prima pubblicazione, oltre due anni di lavoro da parte di un gruppo di esperti e 200 parole aggiornate e condivise, il nuovo Glossario FeSIN, Federazione delle Società Italiane di Nutrizione, dal titolo “Alimentazione e Nutrizione in parole”, è stato presentato ufficialmente all’Istituto Superiore di Sanità
“La riedizione del Glossario FeSIN attualizza l’esigenza di condividere un linguaggio comune, aggiornato, scientificamente corretto e chiaro, per permettere un dialogo privo di fraintendimenti tra tutte le Società Scientifiche che operano nell’ambito dell’Alimentazione e della Nutrizione, ma anche di facile utilizzo, per la popolazione, le industrie alimentari, gli editori scolastici, i giornalisti, i social, ecc. – afferma la Prof.ssa Alessandra Bordoni, Segretario Generale della FeSIN – la terminologia scientifica, così come il linguaggio comune, evolve nel tempo e questi cambiamenti hanno reso necessario un aggiornamento del Glossario”.
La nuova edizione ha visto impegnate le quattro Società Scientifiche Federate FeSIN, la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), la Società Italiana di Nutrizione Pediatrica (SINUPE), la Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione (SISA) e l’Associazione Scientifica Alimentazione, Nutrizione e Dietetica (ASAND), ed il contributo dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI) e della Società Italiana di Nutrizione Artificiale e metabolismo (SINPE), che avevano partecipato alla prima edizione.
Il nuovo Glossario definisce 200 termini, fondamentali nell’ambito della nutrizione di base, applicata e clinica. È stata applicata una metodologia oggettiva di consenso per avere certezza del complessivo accordo sui termini e sulle definizioni incluse nel nuovo Glossario. Laddove disponibili, le definizioni provengono o derivano da documenti di riferimento nazionali e sovranazionali (DRV, EFSA, OMS, ESPEN); in altri casi si è fatto riferimento a fonti specifiche, riportate nella bibliografia del Glossario.
Fonte: quotidianosanita.it
Il laboratorio di biologia molecolare della sezione di Putignano dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata ha recentemente sequenziato e depositato nel database NCBI la sequenza genomica (Identificativo NCBI: GCA_052601115.1) di un ceppo di Photobacterium damselae subsp. piscicida isolato presso il laboratorio di Diagnostica della sezione di Taranto dell’IZSPB.
Ricercatori dell’IZSVe hanno identificato due genotipi di virus influenzali finora sconosciuti in Italia, denominati Novel 1 e Novel 2, in popolazioni di suini. La scoperta è avvenuta nell’ambito di uno studio di sorveglianza in allevamenti suini del Nord-Est, pubblicato sulla rivista
Il parassita della leishmaniosi diventa un vettore per inibire l’Alzheimer. Lo rivela uno studio dell’Università Statale di Milano, pubblicato sul Journal of Neuroinflammation, che dimostra come questo parassita può influenzare il funzionamento delle cellule della microglia, le cellule del cervello coinvolte nella risposta immunitaria: quando queste cellule vengono stimolate con il peptide β-amiloide (una sostanza associata alla malattia di Alzheimer), il parassita riesce a bloccare un importante meccanismo infiammatorio chiamato inflammasoma NLRP3.
Nemmeno i gatti sfuggono all’influenza aviaria. I nostri animali domestici possono essere contagiati esattamente come gli essere umani e in provincia di Bologna per un micio è stato anche causa di morte. Per questo il servizio di Anatomia patologica del Dipartimento di Scienze mediche veterinarie dell’Università di Bologna si è fatto carico di indagare il fenomeno e ha avviato un un progetto di monitoraggio dell’influenza aviaria nei gatti finanziato dalla Fondazione Carisbo denominato «Influcat-Inbo».
La febbre catarrale degli ovini o Bluetongue (BT) è una malattia infettiva non contagiosa che colpisce alcune famiglie dell’ordine degli Artiodattili ed è trasmessa da vettori ematofagi appartenenti al genere Culicoides. Attualmente sono noti 36 sierotipi di BT, di cui solo alcuni sono considerati “atipici” vista la loro capacità di diffondersi tramite contatto diretto e non per mezzo dei Culicoides (Ries et al., 2020, 2021; The Pirbright Institute, 2015; WOAH, b).
La prossima settimana, a Belém in Brasile, si aprirà la trentesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, la Cop30. Delegazioni governative, organizzazioni della società civile, scienziati ed esperti si riuniranno per cercare di rilanciare l’azione climatica globale in un contesto geopolitico sempre più complesso. A pochi giorni dall’inizio dei lavori, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep) ha pubblicato il rapporto annuale Emissions Gap, che analizza la distanza tra gli obiettivi internazionali di riduzione delle emissioni e le reali promesse dei governi.
Con l’Accordo di Parigi (dicembre 2015), i Paesi si sono impegnati a elaborare i propri piani di riduzione delle emissioni di gas serra, noti come Contributi determinati a livello nazionale (NDC). Nel loro insieme, questi impegni
La tutela delle acque e dei mari rappresenta una delle grandi sfide del nostro tempo: cambiamenti climatici, inquinamento, diffusione di plastiche e specie aliene, resistenza antimicrobica e nuove esigenze produttive dell’acquacoltura mettono alla prova la salute degli ecosistemi acquatici e, con essa, la sicurezza alimentare e la salute collettiva. In questo scenario, la Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali Italiani è impegnata, anche con progetti di cooperazione internazionale, in un ampio programma di sorveglianza epidemiologica, diagnostica, monitoraggio e ricerca per la salvaguardia del benessere delle acque e degli ambienti marini, un ambito in cui ambiente, salute animale e salute umana si intrecciano profondamente.