Coesistenza e gestione dei conflitti tra uomo e fauna selvatica

Da sempre la prossimità tra popolazioni umane e animali selvatici ha generato conflitti. Recentemente, tuttavia, questo fenomeno ha raggiunto una diffusione preoccupante, tale da costituire un fattore critico per la conservazione delle specie coinvolte e generare effetti negativi per la sussistenza delle comunità locali. L’IUCN definisce tali situazioni come “conflitti che emergono quando la presenza o il comportamento della fauna selvatica rappresenta una minaccia reale o percepita, diretta e ricorrente agli interessi o ai bisogni umani, portando a disaccordi tra gruppi di persone e impatti negativi sulle persone e/o sulla fauna selvatica”. Questi conflitti tra uomo e fauna selvatica sono complessi, dinamici e non si prestano ad analisi e soluzioni semplici. Per poterli gestire in modo efficace e, soprattutto, in un’ottica di coesistenza, è necessario un approccio che consideri sia le necessità della fauna che quelle degli esseri umani.
Fonte: ISPRA

E’ stato neutralizzato il giorno 24 dicembre il nido
Nel 1992, oltre 30 anni fa, l’Unione Europea ha adottato la
Il Laboratorio comunicazione dell’
Dead Wolf Tracker è il nome del nuovo Portale sviluppato, su mandato del Ministero della Salute, con il supporto del Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria (CeMedForVet) dell’Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana M. Aleandri (IZSLT).
Negli ultimi decenni le zoonosi, ovvero le infezioni trasmesse dagli animali all’uomo, hanno mostrato un trend preoccupante di crescita. Recentemente, un gruppo di ricercatori di
Il Ministero della salute pubblica la Lista dei medicinali veterinari generici autorizzati all’immissione in commercio sul territorio nazionale e dei relativi medicinali veterinari di riferimento.
È online la Quinta relazione nazionale contenente l’analisi e i trend delle vendite di antibiotici in Italia, riferita all’anno 2022, che segue la pubblicazione del
La campilobatteriosi e la salmonellosi sono state le malattie zoonotiche più frequentemente riferite nell’UE nel 2022. Tuttavia il numero di casi è rimasto inferiore a quello degli anni pre-pandemici 2018-2019.