La pandemia silenziosa dell’antibiotico-resistenza

valutare_antibioticiL’antibiotico-resistenza (AMR, dall’inglese antimicrobial resistance) è riconosciuta come una delle prime dieci minacce alla salute pubblica globale. Dai dati pubblicati sul sito di epidemiologia Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità emerge il quadro aggiornato al 2022 della situazione in Europa e in Italia. Mentre l’Europa continua a lottare con l’antibiotico-resistenza, con un’accentuata variabilità geografica, l’Italia si confronta con specifiche sfide, come l’aumento dei casi di resistenza ai carbapenemi, antibiotici ad ampio spettro, e la persistente resistenza in diversi patogeni.

AMR, un fenomeno multifattoriale e complesso

Stefania Stefani, presidente della Società Italiana di Microbiologia, commentando i report pubblicati, ricorda che il fenomeno dell’antibiotico-resistenza è multifattoriale e complesso: «I microrganismi sono diventati resistenti a più famiglie di antibiotici contemporaneamente, il che rappresenta un cambiamento significativo rispetto al passato. Inoltre, la mancanza di nuovi antibiotici è un problema serio: negli anni ’70 e ’80 si sviluppavano nuovi antibiotici, ma ora è meno frequente, poiché l’industria farmaceutica trova costoso e impegnativo svilupparne di nuovi, specialmente per patologie acute».

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Fonte: scienzainrete.it




Progetto CCM 2022: sviluppo di un sistema di sorveglianza dell’infezione da Hantavirus

Il progetto intende valutare la presenza e la diffusione  dell’Hantavirus, un virus zoonotico che causa nell’uomo sindromi renali e polmonari, nella popolazione umana, nelle popolazioni di roditori e chirotteri e anche in reflui urbani e di allevamento

Con l’ obiettivo di determinare  una rete tra le diverse professionalità della  veterinaria e della medicina umana, fondamentale per il raggiungimento delle finalità della One Health, viene  richiesta  la collaborazione dei medici veterinari liberi professionisti nel reperimento dei campioni per la ricerca del virus; per maggiori informazioni e dettagli sull’ Hantavirus e il progetto correlato è  possibile scaricare la Brochure illustrativa dell’ iniziativa.

Brochure Hantavirus

 

Fonte: IZS Lazio e Toscana




Coesistenza e gestione dei conflitti tra uomo e fauna selvatica

Da sempre la prossimità tra popolazioni umane e animali selvatici ha generato conflitti. Recentemente, tuttavia, questo fenomeno ha raggiunto una diffusione preoccupante, tale da costituire un fattore critico per la conservazione delle specie coinvolte e generare effetti negativi per la sussistenza delle comunità locali. L’IUCN definisce tali situazioni come “conflitti che emergono quando la presenza o il comportamento della fauna selvatica rappresenta una minaccia reale o percepita, diretta e ricorrente agli interessi o ai bisogni umani, portando a disaccordi tra gruppi di persone e impatti negativi sulle persone e/o sulla fauna selvatica”. Questi conflitti tra uomo e fauna selvatica sono complessi, dinamici e non si prestano ad analisi e soluzioni semplici. Per poterli gestire in modo efficace e, soprattutto, in un’ottica di coesistenza, è necessario un approccio che consideri sia le necessità della fauna che quelle degli esseri umani.

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Fonte: ISPRA




Malattie infettive emergenti. I risultati del programma INF-ACT

Il programma di ricerca INF-ACT affronta le pressanti esigenze scaturite da malattie infettive emergenti nell’uomo, sia per quanto riguarda gli aspetti fondamentali che quelli traslazionali; viene presa in considerazione la salute umana in un contesto molto ampio, che include il mondo degli animali – sia domestici che selvatici – quale potenziale serbatoio di malattie, e fattori ambientali che aumentano la possibilità di spillover, secondo un approccio One Health. Il consorzio INF-ACT è composto da 25 partner di ricerca di tutta Italia, sia del settore pubblico che privato.

I casi registrati nel 2023
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) del 2023, il sistema di sorveglianza nazionale ha rilevato centinaia di casi di infezioni virali trasmesse da artropodi. Alcuni di questi casi sono attribuibili a virus endemici, come il West Nile (con oltre 320 casi e 21 decessi) e l’Usutu Virus trasmessi dalla comune zanzara Culex pipiens, o il Toscana Virus trasmesso dai flebotomi (pappataci), oltre a casi di infezione neuro-invasiva trasmessi dalle zecche. Altri casi sono stati causati da virus tropicali, come la Dengue (347 casi), il Zika Virus (8 casi) e il Chikungunya (7 casi). La maggior parte di questi casi era precedentemente attribuita a viaggiatori provenienti da zone tropicali endemiche, ma nel 2023 si è verificata una svolta significativa con tre focolai autoctoni di Dengue trasmessi dalla zanzara tigre (Aedes albopictus), una specie invasiva presente in Italia da oltre 30 anni.

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Fonte: vet33.it




Vespa velutina: neutralizzato il nido in provincia di Bologna

vespa velutinaE’ stato neutralizzato il giorno 24 dicembre il nido trovato qualche giorno fa in provincia di Bologna, nel comune di Budrio.

La neutralizzazione è avvenuta mediante apposite telescopiche che permettono l’iniezione di permetrina in polvere all’interno del nido.

Adulti di Vespa velutina che fuoriescono dal nido in seguito al trattamento

L’operazione è stata eseguita da Stefano Fenucci di Toscana Miele, con l’assistenza dei tecnici dell’Associazione apistica bolognese Le nostre api, di Laura Bortolotti coordinatrice della rete Stopvelutina e in presenza dell’Assessore all’ambiente del Comune di Budrio, Stefano Pezzi.

L’area in cui si trova il nido rimane transennata in attesa della rimozione, che avverrà nei prossimi giorni.

Alcuni esemplari morti sono stati raccolti per effettuare analisi genetiche, che indicheranno la provenienza della popolazione arrivata nel territorio bolognese.

Fonte: stopvelutina.it




Cosa è la direttiva Habitat?

direttiva habitatNel 1992, oltre 30 anni fa, l’Unione Europea ha adottato la Direttiva Habitat per la conservazione del patrimonio naturale europeo, dando l’avvio a una nuova concezione di protezione della natura.

Il 1992 è stato un anno importante nella storia dell’ecologia e della protezione della natura quando a Rio de Janeiro nella Conferenza delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo fu attribuita la stessa importanza alla protezione dell’ambiente, allo sviluppo sostenibile e a quello sociale. Si fece strada il principio secondo il quale i problemi ambientali nella loro complessità vanno affrontati a scala planetaria. L’Europa si presentò a quell’appuntamento con un modello di conservazione della natura a scala continentale che avrebbe portato, con la ratifica della Direttiva Habitat da parte dei singoli stati membri, alla creazione della più estesa rete ecologica nel mondo, nota come Rete Natura 2000.

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Fonte: ISPRA AMBIENTE




Sicurezza e igiene degli alimenti, un sito sui rischi alimentari e le buone pratiche per evitarli

Sicurezza alimentareIl Laboratorio comunicazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), in collaborazione con l’Ufficio 3 della Direzione generale degli organi collegiali per la tutela della salute (DGOCTS) del Ministero della Salute, Focal point italiano di EFSA, ha realizzato il sito web www.Rischialimentari.it.

“Rischialimentari.it” riassume i principali concetti e consigli di sicurezza alimentare e igiene degli alimenti che esperti e comunicatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) divulgano e promuovono per mission istituzionale.

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Fonte: Ministero della Salute




Ministero della Salute e Centro di Medicina Forense Veterinaria IZSLT: Istituzione Portale interattivo per la rete degli Istituti Zooprofilattici.

Dead Wolf Tracker è il nome del nuovo Portale sviluppato, su mandato del Ministero della Salute,  con il supporto del Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria (CeMedForVet) dell’Istituto Zooprofilattico del Lazio e della Toscana M. Aleandri (IZSLT).
Il Portale,  interattivo, raccoglie le informazioni sui lupi ritrovati morti sul territorio nazionale e conferiti agli II.ZZ.SS di competenza: dal luogo di ritrovamento, alle cause di morte, alle analisi tossicologiche, alla diagnosi molecolare di specie.
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Fonte: IZS Lazio e Toscana



Zoonosi, virus 12 volte più letali entro il 2050

Negli ultimi decenni le zoonosi, ovvero le infezioni trasmesse dagli animali all’uomo, hanno mostrato un trend preoccupante di crescita. Recentemente, un gruppo di ricercatori di Ginkgo Bioworks ha pubblicato uno studio sulla rivista Bmj Global Health che allerta sulla possibilità di un aumento di dodici volte delle vittime causate dalle zoonosi entro il 2050.

La ricerca
La ricerca finanziata da Ginkgo Bioworks, un’azienda biotech fondata nel 2008 a Boston, ha messo in evidenza un incremento “esponenziale” delle zoonosi negli ultimi sessant’anni, sollevando preoccupazioni serie sulla salute globale.
Gli agenti patogeni virali zoonotici sono, infatti, la principale causa delle epidemie moderne, poiché passano dalla fauna selvatica o dagli animali domestici agli esseri umani attraverso la caccia, l’invasione degli habitat naturali e l’allevamento intensivo di bestiame. Il cambiamento climatico e altre forme di cambiamento ambientale di origine antropica, come lo sfruttamento eccessivo della terra, continuano a incrementare la frequenza degli episodi di spillover, mentre l’aumento della densità della popolazione umana e dei collegamenti globali ne faciliterà sempre più la diffusione.
In questo studio, grazie a un ampio database epidemiologico, i ricercatori si sono concentrati su quattro famiglie di virus per individuare le tendenze nella frequenza e nella gravità delle possibili future epidemie:

  • Filovirus (Ebolavirus, Marburgvirus),
  • Sars-CoV-1,
  • Virus Nipah,
  • Virus Machupo, responsabile della febbre emorragica boliviana.

Tra il 1963 e il 2019 sono stati registrati 3.150 focolai di infezione (con 50 o più decessi), con un incremento annuo dei contagi tra il cinque e il nove percento.

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Fonte: vet33




Lista dei medicinali veterinari autorizzati al commercio sul territorio nazionale

Farmaci veterinariIl Ministero della salute pubblica la Lista dei medicinali veterinari generici autorizzati all’immissione in commercio sul territorio nazionale e dei relativi medicinali veterinari di riferimento.
La lista è stata presentata alla presenza del Sottosegretario on.le Marcello Gemmato a completamento dell’Infoday sui medicinali veterinari tenutosi lo scorso 4 e 5 dicembre presso l’auditorium Biagio d’Alba del Ministero della salute.

L’obiettivo è stato quello di:

  • creare una lista di farmaci veterinari generici collegati al relativo medicinale veterinario di riferimento, nell’ottica di agevolare tutti gli attori coinvolti nella ricettazione e dispensazione dei medicinali veterinari, in caso di carenze temporanee o di quesiti con finalità regolatorie
  • promuovere un mercato più equo economicamente tra medicinali veterinari generici e medicinali veterinari di riferimento

Per agevolare la consultazione, la tabella è stata suddivisa per principio attivo, denominazione del medicinale veterinario generico, confezioni (A.I.C. a 9 cifre), dosaggio e forma farmaceutica. Viene poi riportato il medicinale veterinario di riferimento, con il numero di A.I.C. a 9 cifre. Qualora il medicinale veterinario di riferimento non sia commercializzato in Italia, viene indicato il Paese in cui è autorizzato e il N° identificativo in UPD.

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Fonte: Ministero della Salute