Allo studio un vaccino contro le malattie trasmesse da vettori

vaccinoIlaria Puglia, Marialuigia Caporale e il responsabile delle attività Alessio Lorusso, dell’IZS di Teramo, hanno preso parte al kick-off meeting del progetto europeo HORIZON Yellow4FLAVI “Deconstructing the Protective Immunity of Yellow Fever Virus 17D to inform flavivirus vaccine design”, che si è svolto il 21 e 22 marzo presso il campus dell’Istituto Pasteur di Parigi.

Al progetto, coordinato da Giovanna Barba-Spaeth del Pasteur di Parigi, lavorano gli esperti di un consorzio interdisciplinare costituito da 13 partner, di cui uno non europeo (Colombia), provenienti da 7 Paesi diversi. L’obiettivo è comprendere al meglio i meccanismi d’azione del vaccino più efficace contro i flavivirus: il vaccino per la febbre gialla 17D (YF17D). Yellow4FLAVI impiegherà questo vaccino per comprendere le basi molecolari della protezione immunitaria contro i flavivirus a lungo termine al fine di svelare gli aspetti critici dell’immunogenicità del vaccino, analizzando il ruolo strutturale delle particelle virali nella presentazione degli epitopi protettivi e studiando la risposta dell’ospite dalla sede di inoculo fino allo sviluppo della risposta immunitaria a lungo termine. Utilizzando la manipolazione genetica (reverse genetics) e il Cryo-EM (microscopia crioelettronica), oltre ad una pletora di approcci immunologici, verrà sviluppato un modello per la progettazione e il disegno di vaccini innovatici contro i flavivirus.

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Fonte: IZS Teramo




‘Filiera agroalimentare pugliese. Sicuramente buona’, uno spot sui risultati del Piano di controllo regionale

“Filiera agroalimentare pugliese: sicuramente buona!” è il titolo del video promozionale e transmediale sulla sicurezza alimentare e sanità animale realizzato da Alessandro Piva e Tancredi Di Paola, che illustra l’importanza della performance raggiunta dalla Regione Puglia, da Arpa Puglia, dai Dipartimenti di Prevenzione delle Asl e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Puglie e Basilicata, che è stato presentato a Bari nel corso di una conferenza stampa nella Sala Di Jeso della Presidenza della Regione Puglia.

Nel 2022 la Puglia si è attestata al primo posto a livello nazionale per numero e qualità dei controlli fitofarmaci ricercati su singolo campione e al secondo posto per numero di analisi trasmesse al Ministero della Salute. I dati sono raccolti nella Relazione annuale del Piano di controllo regionale pluriennale in materia di sicurezza alimentare e sanità animale.

Prevenire le malattie dell’uomo e degli animali è un obiettivo importante per creare salute  nella collettività. Secondo il principio One Health (una sola salute), lo stato di benessere degli esseri umani, degli animali, delle piante e degli ecosistemi è strettamente interconnesso; in sintesi un uomo è sano se vive in un ambiente sano, si nutre di cibi sani, vive a contatto con animali sani. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità circa il 60% delle malattie infettive emergenti segnalate a livello globale proviene da animali e ogni anno una persona su dieci si ammala per aver ingerito del cibo contaminato.

Le malattie trasmesse dagli alimenti, le cosiddette Mta, sono causate infatti da pericoli biologici, chimici, fisici e zoonosi trasmesse dagli animali. Rappresentano un problema di sanità pubblica per le gravi conseguenze in termini sanitari, economici e di impatto sulla fiducia dei consumatori. Argomento particolarmente importante per un territorio, come la Puglia, che vanta negli ultimi anni importanti flussi di presenze turistiche.

Nel 2022 in Puglia sono stati campionati dai Sian (Servizi Medici) e Siav B (Servizi Medico Veterinari) dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende sanitarie locali, complessivamente 5.424 campioni (escluse acque potabili) su cui sono state eseguite 281.642 ricerche analitiche.

La Regione Puglia, nel rispetto del programma nazionale, attua un Piano di Controllo Pluriennale Regionale che descrive per intero il complesso sistema di controlli effettuati su tutta la filiera agroalimentare che, dalla produzione primaria (coltivazioni e allevamenti), porta gli alimenti sulle nostre tavole (“From farm to fork”). Controlli che non riguardano strettamente solo gli alimenti, i mangimi, la salute ed il benessere degli animali, ma anche gli oggetti ed i materiali a contatto con gli alimenti, prescrizioni per l’immissione in commercio e l’uso di prodotti fitosanitari.




Giornata Mondiale dell’Acqua. In Italia nel 2023 ridotta del 18% la disponibilità di acqua rispetto alla media annua calcolata dal 1951

La disponibilità di risorsa idrica nell’anno 2023 conferma il trend negativo registrato da diversi anni in Italia, anche se come mostrato dalle stime del BIGBANG (il modello idrologico nazionale realizzato dall’ISPRA) può considerarsi un anno in ripresa rispetto al 2022.

Nel nostro Paese la disponibilità di risorsa idrica per l’anno 2023 è stimata in 112,4 miliardi di metri cubi, a fronte di un valore di precipitazione totale di 279,1 miliardi di metri cubi. Nel corso dell’anno si è comunque manifestata una certa ripresa rispetto al 2022, anno in cui la disponibilità di risorsa idrica ha raggiunto 67 miliardi di metri cubiil minimo storico dal 1951 e corrispondente a circa il 50% della disponibilità annua media (137,8 miliardi di metri cubi), calcolata sul periodo 1951–2023.

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Fonte: Ispraambiente.it




Farmaci essenziali per animali Dpa, da Wva il primo elenco mondiale

Ispirandosi all’elenco dei farmaci essenziali per la medicina umana redatto dalla Who e a quello equivalente per Pet di Wsava, l’Associazione mondiale dei medici veterinari (Wva) con il contributo di Brooke, un’organizzazione globale per il benessere degli animali, ha pubblicato il primo elenco mondiale di farmaci veterinari essenziali per gli animali destinati alla produzione di alimenti (Dpa).

Il nuovo elenco
In molte regioni del mondo, i farmaci essenziali non sono facilmente disponibili. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Who) stima che circa due miliardi di persone non ne abbiano accesso e che il problema sia ancora più grave per le popolazioni animali. In un sondaggio tra medici veterinari condotto dai fondatori della lista, l’80% degli intervistati ritiene che difficoltà nell’accesso ai farmaci veterinari limitino la capacità di occuparsi della salute e del benessere degli animali.
L’elenco dei farmaci veterinari essenziali per gli animali dpa vuole contribuire a migliorare l’accesso a farmaci e vaccini sicuri ed efficaci per i veterinari di tutto il mondo. È uno strumento prezioso per contribuire a rispondere alla minaccia globale della resistenza antimicrobica (Amr) e per sostenere i piani di preparazione alla prevenzione della pandemia in fase di sviluppo.
L’elenco contiene farmaci e vaccini fondamentali, selezionati in base alla loro pertinenza ed efficacia, anche in termini di costi, da un gruppo di esperti. Nella prima fase del progetto, che si è appena conclusa, sono stati analizzati i medicinali essenziali per equidi, grandi ruminanti, maiali, capre e pecore. Ora è iniziata la fase 2, che si concentra su pollame e conigli, mentre seguirà la fase 3 con l’analisi dei medicinali per acquacoltura e api.

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Fonte: vet33




ECDC: in caso di future pandemie si dovrebbero applicare misure restrittive per contenere i contagi.

 In un rapporto pubblicato oggi, l’Ecdc delinea le principali considerazioni strategiche e operative per informare la pianificazione della preparazione alla progettazione e all’attuazione di misure sanitarie e sociali pubbliche (PHSM) nell’UE/SEE per le emergenze sanitarie e le pandemie.

I PHSM si riferiscono a misure non farmacologiche attuate in contesti comunitari per ridurre la diffusione di malattie infettive. Hanno costituito la risposta primaria della sanità pubblica durante le fasi iniziali della pandemia Covid, in particolare prima che le contromisure mediche, compresi i vaccini, diventassero ampiamente disponibili. Nelle future pandemie i PHSM potrebbero essere nuovamente utilizzati per ridurre la trasmissione delle malattie e attenuare gli impatti negativi sulla salute.

L’obiettivo di sanità pubblica di ridurre i danni complessivi alla salute della popolazione dovrebbe continuare ad applicarsi in situazioni di crisi. Un principio generale dovrebbe essere che le misure con il più alto livello di accettabilità/fattibilità e con le minori conseguenze negative potrebbero essere introdotte per prime e rimosse per ultime, notando anche che l’attuazione tempestiva di alcune misure produrrà la massima efficacia.

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Fonte: quoridianosanita.it




La profezia di Ilaria Capua: “Ci sarà un’altra pandemia”

Una nuova pandemia? Arriverà. Non si sa quando, ma arriverà. La Storia lo insegna, l’Oms (l’Organizzazione mondiale della sanità) manda un messaggio globale parlando di malattia X e Ilaria Capua, virologa di fama mondiale, sette anni negli Stati Uniti dove ha diretto lo One Health Center in Florida e ora alla John Hopkins University di Bologna, lo conferma.

Lei afferma che un’altra pandemia è inevitabile. L’Oms parla di malattia X. Perché?

“Io continuo a dire che facciamo parte di un sistema complesso. Le pandemie avvengono a cadenza regolare nel tempo. Mi dispiace dirlo, ma non è che perché abbiamo avuto quella da Covid siamo a posto per i prossimi duecento anni. Purtroppo non funziona così. La malattia X di cui parla l’Oms è un termine per dire che qualcosa, prima o poi, arriverà. Non si sa che cosa, ma succederà. E potrebbe essere ancora più aggressivo del Covid”.

Come si può reagire a questo scenario?

“Serve una capacità di risposta a queste emergenze che sia ragionata, consapevole e studiata anche sulla base del territorio”.

Cosa è rimasto di positivo dall’esperienza della pandemia?

“Certamente una consapevolezza di vulnerabilità. E questo è un bene. Mi piacerebbe, però, vedere più attenzione nel mettere in atto comportamenti che siano preventivi per il contagio da qualunque patogeno, quindi lavarsi le mani, se si ha la tosse o non si esce oppure si indossa la mascherina. Adesso abbiamo capito moltissimo su come circolano le malattie infettive. Certo, vedo anche che c’è una sorta di amnesia collettiva. Le persone, essendo stato così brutto quel periodo, non vogliono più pensarci. Però questo non va bene. Il virus del Covid è ancora qui con noi”.

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Fonte: ilrestodelcarlino.it




Sviluppato un metodo per autenticare l’origine botanica di un miele monofloreale in meno di 6 secondi

Per contrastare le frodi commerciali nel mercato dei mieli monofloreali, ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) hanno messo a punto una metodica di laboratorio sperimentale in grado di identificare in modo rapido ed economico l’origine botanica di un miele.

L’apicoltura europea può contare su un patrimonio di mieli monoflorali unico al mondo; ma nonostante gli ottimi livelli qualitativi e gli elevati valori nutrizionali, i prodotti locali europei vengono immessi sul mercato a prezzi bassi a causa della concorrenza sleale dei mieli importati. Inoltre, i cambiamenti climatici hanno modificato significativamente i cicli delle piante e quello degli insetti impollinatori, determinando un disallineamento temporale che ha portato ad una drastica riduzione della produzione annua di miele monoflorale. Per questi motivi i mieli monoflorali sono soggetti a contraffazioni e adulterazioni a scopo di lucro, e l’autenticità dell’origine botanica dichiarata in etichetta è diventata un aspetto critico, specialmente per i mieli di importazione.

I mieli monoflorali sono soggetti a contraffazioni e adulterazioni a scopo di lucro, e l’autenticità dell’origine botanica dichiarata in etichetta è diventata un aspetto critico, specialmente per i mieli di importazione. Per contrastare questo fenomeno i ricercatori dell’IZSVe hanno messo a punto una metodica sperimentale innovativa, che permette di identificare l’origine botanica del miele in meno di 6 secondi, fornendo agli apicoltori uno strumento rapido, economico e accurato per valorizzare il proprio miele monoflorale.

Per contrastare questo fenomeno i ricercatori del Laboratorio di chimica sperimentale (SCS8) dell’IZSVe, finanziati dal Ministero delle Politiche Agricole, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF)*, hanno messo a punto una metodica sperimentale innovativa, che permette di identificare l’origine botanica del miele in meno di 6 secondi, fornendo agli apicoltori uno strumento rapido, economico e accurato per valorizzare il proprio miele monoflorale. Lo studio che ha permesso di sviluppare questo metodo analitico è stato pubblicato di recente sulla rivista scientifica internazionale Food Control.

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Fonte: IZS Venezie




Un premio per le ricerche sulle 3 R

EPAA (The European Partnership for Alternative Approaches to Animal Testing) è una organizzazione internazionale che mira a promuovere lo sviluppo, la convalida e l’accettazione degli approcci alternativi 3R (sostituzione, riduzione e perfezionamento della sperimentazione sugli animali).

Ogni due anni viene assegnato il premio scientifico 3R a uno scienziato che ha contribuito in modo eccezionale alle 3R al fine di promuovere contributi positivi da parte dell’industria o del mondo accademico e incoraggiare più scienziati a concentrare la propria ricerca sugli obiettivi delle 3R. Possono presentare domanda per il premio gli scienziati che lavorano sui metodi per i test normativi (ad esempio sicurezza, efficacia, test in batch) che portino un progresso significativo all’uso delle 3R nella materia. Una commissione giudicatrice (composta da membri dell’EPAA e rappresentanti dell’EPAA Mirror Group) valuterà le candidature, fornirà al comitato direttivo dell’EPAA i risultati della valutazione stabilendo una graduatoria. il Comitato Direttivo selezionerà il vincitore, al quale verrà assegnato il premio di 10.000 euro. Il premio sarà assegnato all’istituzione del vincitore che sarà annunciato alla Conferenza annuale EPAA, il 13 novembre 2024. Il vincitore avrà l’opportunità di presentare il proprio lavoro alla Conferenza annuale EPAA 2024, che riunisce le parti interessate del settore, rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e della società civile.

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Fonte: IZS Lombardia Emilia Romagna




Vespa velutina, primo nido a Firenze

vespa velutinaUn nido di Vespa velutina è stato ritrovato in provincia di Firenze, nel comune di San Casciano Val di Pesa, sulle colline del Chianti fiorentino.

La notizia è stata data alcuni giorni fa, dopo che la rete StopVelutina, gestita dal Crea Agricoltura e Ambiente, ha verificato la segnalazione.

Il nido è stato individuato il primo di marzo da alcuni pescatori a Bargino, una piccola località del comune di San Casciano Val di Pesa, che lo hanno notato tra i rami spogli di un albero.

Sono quindi intervenuti i tecnici dell’Arpat, l’Associazione Regionale Produttori Apistici Toscani, che hanno provveduto ad effettuare la segnalazione alla rete StopVelutina che ha poi confermato l’identificazione.

Nella stessa zona lo scorso anno erano stati osservati alcuni esemplari di calabrone asiatico in caccia davanti ad un apiario.

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Fonte: agronotizie.it




Le micro-nanoplastiche, potenziali vettori di diossine e di Toxoplasma gondii in pazienti con lesioni ateromatose

Un interessante lavoro di studiosi italiani, che e’ stato recentemente pubblicato sul New England Journal of Medicine e che sta destando notevole clamore – anche sotto il profilo mediatico -, riporta un ben più elevato rischio di infarto del miocardio, ictus e morte in pazienti con lesioni ateromatose della carotide alberganti al proprio interno micro-nanoplastiche (MNP), rispetto ad individui affetti da analoghe arteriopatie non associate alla contestuale presenza di MNP (1).

Fra i limiti di questo studio, onestamente riconosciuti dagli stessi Autori, rientra tuttavia la possibilità che la pregressa esposizione dei pazienti ad una serie di agenti, chimici e non, diversi dalle MNP nel corso della loro vita possa giustificare le succitate differenze in termini di morbilità e mortalità (1).

A tal proposito, mentre l’utilizzo di idonei modelli sperimentali animali avrebbe potuto fornire alcune utili conoscenze supplementari (2), non si comprendono le ragioni per cui gli Autori non abbiano preso in debita considerazione la comprovata capacità delle MNP di attrarre e concentrare un gran numero sia di contaminanti ambientali persistenti quali le diossine sia di agenti biologici quali Toxoplasma gondii (3).

Infatti, mentre una pregressa esposizione alle diossine e’ stata associata ad un’accresciuta mortalità per malattie cardiovascolari (4), l’infezione da T. gondii è stata messa in relazione con l’insorgenza di miocarditi, pericarditi, versamenti pericardici, aritmie (atriali e ventricolari), insufficienza cardiaca congestizia ed infarto del miocardio (5).

Concludo queste mie riflessioni sottolineando la necessità di un approccio olistico, integrato e multidisciplinare, basato sul principio/concetto della “One Health”, come chiave di volta per affrontare e gestire al meglio gli effetti delle MNP sulla salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente, vista e considerata la crescente quanto allarmante contaminazione degli ecosistemi terrestri, marini e oceanici ad opera delle stesse.

Bibliografia

1) Marfella, R., et al. (2024). Microplastics and nanoplastics in atheromas and cardiovascular events. N. Engl. J. Med. 390: 900-910.
DOI: 10.1056/NEJMoa2309822.
2) Getz, G.S., Reardon, C.A. (2012). Animal models of atherosclerosis. Arterioscler. Thromb. Vasc. Biol. 32: 1104-1115.
DOI: 10.1161/ATVBAHA.111.237693.
3) Di Guardo, G. (2023). Flood-associated, land-to-sea pathogens’ transfer: A One Health perspective. Pathogens 12(11): 1348.
DOI: 10.3390/pathogens12111348.
4) Humblet, O., Birnbaum, L., Rimm, E., Mittleman, M.A., Hauser, R. (2008). Dioxins and cardiovascular disease mortality. Environ. Health Perspect. 116: 1443-1448.
DOI: 10.1289/ehp.11579.
5) Alvarado-Esquivel, C., et al. (2016). Association between Toxoplasma gondii exposure and heart disease: A case-control study. J. Clin. Med. Res. 8: 402-409.
DOI: 10.14740/jocmr2525w.

Giovanni Di Guardo, DVM, Dipl. ECVP,

Già Professore di Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Teramo