Aggiornato l’elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale, cosa fare in caso di possesso

Plotosus lineatusE’ pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 26 luglio 2019 il Regolamento di Esecuzione (UE) 2019/1262 che modifica il regolamento di esecuzione (UE) 2016/1141 per aggiornare l’elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale.

Si tratta del secondo aggiornamento intervenuto dall’approvazione della prima lista unionale.

In base a una specifica valutazione del rischio condotta a livello europeo, nel nuovo elenco sono state inserite 17 nuoce specie, 13 vegetali e 4 animali:

  • Acacia saligna (Labill.) H.L.Wendl. (Acacia cyanophylla Lindl.),
  • Acridotheres tristis Linnaeus, 1766,
  • Ailanthus altissima (Mill.) Swingle,
  • Andropogon virginicus L.,
  • Arthurdendyus triangulatus (Dendy, 1894) Jones & Gerard (1999),
  • Cardiospermum grandiflorum Sw.,
  • Cortaderia jubata (Lemoine ex Carrière) Stapf,
  • Ehrharta calycina Sm.,
  • Gymnocoronis spilanthoides (D.Don ex Hook. & Arn.) DC.,
  • Humulus scandens (Lour.) Merr.,
  • Lepomis gibbosus Linnaeus, 1758,
  • Lespedeza cuneata (Dum.Cours.) G.Don (Lespedeza juncea var. sericea (Thunb.) Lace & Hauech),
  • Lygodium japonicum (Thunb.),
  • Plotosus lineatus (Thunberg, 1787),
  • Prosopis juliflora (Sw.) DC.,
  • Salvinia molesta D.S. Mitch. (Salvinia adnata Desv.),
  • Triadica sebifera (L.) Small (Sapium sebiferum (L.) Roxb.)

che si aggiungono alle 49 specie già inserite nel primo elenco unionale e nel primo aggiornamento

Inoltre  sono stati riveduti  i nomi scientifici di alcune specie e alcuni codici NC figuranti nell’elenco precedente dell’Unione, pertanto il regolamento di esecuzione (UE) 2016/1141 viene modificato dal presente Regolamento che entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione in GU. A quel punto, anche per le nuove specie inserite in elenco scatterà il divieto di utilizzo, vendita e movimentazione.

L’Italia ha stabilito, con il Decreto Legislativo n. 230 del 15 dicembre 2017 “Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 ottobre 2014, recante disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive”, che chi detiene uno o più esemplari di specie esotiche inclusi negli elenchi delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale o nazionale è tenuto a farne denuncia al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare entro i termini previsti dall’articolo 26 del decreto.

I possessori di animali da compagnia appartenenti a specie esotiche invasive possono continuare a custodirli a condizione di:

  • essere in possesso dell’animale prima dell’entrata in vigore del Decreto 230/2017, o nel caso di aggiornamento dell’Elenco di specie esotiche invasive prima dell’entrata in vigore dello stesso;
  • denunciare il possesso dell’animale al Ministero dell’Ambiente entro il 31 agosto 2019 (d.l. 91/2018 articolo 3)
  • adottare opportune misure per impedire la fuga dell’animale;
  • adottare opportune misure per impedire la riproduzione dell’animale

C’è tempo fino al 31 agosto 2019 per presentare la denuncia di possesso, secondo le indicazioni dello stesso Ministero

A cura della segreteria SIMeVeP




Concluso il progetto LIFE STOPVESPA

Vespa VelutinaSi è concluso dopo 4 anni di lavori il  progetto europeo Life StopVespa (LIFE14 NAT/IT/001128 STOPVESPA “Spatial containment of Vespa velutina in Italy and establishment of an Early Warning and Rapid Response System”), finanziato dallo strumento LIFE della Commissione Europea.

Le azioni previste da STOPVESPA hanno consentito di raccogliere ed elaborare informazioni sulla presenza e gli impatti della V. velutina, definire delle linee guida d’intervento per la neutralizzazione dei nidi coloniali, sviluppare nuove tecniche di monitoraggio come la ricerca dei nidi con il radar armonico, neutralizzare i nidi di V. velutina individuati o segnalati dai cittadini, valutare le vie di diffusione della specie e allestire un sistema di allerta precoce e rapida risposta. Oltre alle attività di controllo sul campo, sono stati prodotti materiali divulgativi e organizzati decine di incontri con apicoltori e cittadini, per sensibilizzare le persone su questa problematica e accrescerne il coinvolgimento.

I risultati del progetto




Linee guida valutazione del rischio pesticidi-api: Efsa pubblica il programma di lavoro

apeL’EFSA ha reso note le modalità con cui intende rivedere le proprie linee guida per la valutazione del rischio da pesticidi per le api nell’Unione europea. Come chiarito nella descrizione, parti interessate ed esperti di pesticidi degli Stati membri saranno periodicamente consultati durante l’intero processo.

La prima di tali consultazioni inizia alla fine di questo mese, quando le parti interessate e i rappresentanti degli Stati membri saranno invitati a esprimere il proprio parere sull’attuale documento contenente le linee guida.

I riscontri delle parti interessate saranno forniti da un gruppo consultivo che include rappresentanti delle diverse comunità dei portatori di interesse presso l’EFSA, istituito appositamente per coadiuvare la revisione delle linee guida. Gli Stati membri saranno consultati tramite l’attuale rete EFSA detta Pesticides Steering Network.

Collazionare le diverse opinioni sulle linee guida correnti, pubblicate nel 2013, rappresenta un primo passo importante della revisione da parte dell’EFSA, come specificato nel mandato assegnato dalla Commissione europea. Dopo aver raccolto e analizzato i riscontri ricevuti, il gruppo di lavoro scientifico dell’EFSA darà avvio alla revisione.

Una volta redatta la bozza del documento, verrà indetta un’esaustiva consultazione pubblica e organizzato un seminario informativo.

Outline of the revision of the guidance on the risk assessment of plant protection products and bees

Fonte: EFSA




40ª Fiera Nazionale “I giorni del miele”

Nelle giornate del 4-5-6 ottobre 2019 si tiene a Lazise (VR) la 40ª Fiera Nazionale “I giorni del miele” .

Segnaliamo in particolare i Convegni organizzati in collaborazione con l’azulss 9 scaligera di Verona:




In arrivo l’aggiornamento dell’Elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale

Specie esotiche invasiveLa commissione europea sta per includere 17 nuove specie aliene invasive – fra cui un uccello (Acridotheres tristis), un invertebrato (Arthurdendyus triangulates) e due pesci (Lepomis gibbosus e Plotosus lineatus) –  nell’elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale in applicazione del Regolamento (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio “Disposizioni volte a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive”, in vigore dal 1° gennaio 2015.

Per «specie esotica», o aliena, si intende qualsiasi esemplare vivo di animali, piante, funghi o microrganismi spostato, volontariamente o incidentamlemente, al di fuori del suo areale naturale; queste specie sono definite invasive quando la loro l’introduzione o diffusione minaccia la biodiversità e i servizi ecosistemici collegati, o comunque ha effetti negativi su di essi.

Le specie esotiche invasive sono considerate di “rilevanza unionale” quando i loro effetti negativi sono considerati tali da richiedere un intervento a livello di Unione e sono incluse nell’elenco dell’Unione solo se rispondono a tutti i seguenti criteri:

  • risultano, in base alle prove scientifiche disponibili, estranee al territorio dell’Unione eccetto le regioni ultraperiferiche;
  • risultano, in base alle prove scientifiche disponibili, in grado di insediare una popolazione vitale e diffondersi nell’ambiente, alle condizioni climatiche attuali e alle condizioni climatiche conseguenti a ipotizzabili cambiamenti climatici, in una regione biogeografica condivisa da più di due Stati membri o una sottoregione marina eccetto le loro regioni ultra periferiche;
  • in base alle prove scientifiche disponibili, produrranno probabilmente un effetto negativo significativo sulla biodiversità o sui servizi ecosistemici collegati e potrebbero inoltre generare conseguenze negative sulla salute umana o l’economia;
  • è dimostrato, in base a una valutazione dei rischi eseguita in conformità dell’articolo 5, paragrafo 1, che risulta necessario un intervento concertato a livello di Unione per prevenirne l’introduzione, l’insediamento o la diffusione;
  • l’iscrizione nell’elenco dell’Unione porterà probabilmente a prevenire, ridurre al minimo o mitigare efficacemente il loro effetto negativo

Il primo elenco è entrato in vigore ad agosto 2016 con l’inserimento di 37 specie, un primo aggiornamento, nell’agosto 2017, ha aggiunto 12 nuove specie. Un riesame globale verrà effettuato a 6 anni dall’adozione del primo elenco. Le specie da inserire nell’elenco vengono identificate in base a una specifica valutazione del rischio condotta a livello europeo.

La lista consolidata con le specie aliene inserite nell’elenco di rilevanza unionale è diponibile qui

L’aggiornamento attuale deve ancora essere adottato con regolamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea

A cura della segreteria SIMeVeP




Specie aliene invasive: nei mari italiani è arrivata la Bavosa dalla bocca rossa

Bavosa dalla bocca rosaE’ stata avvistata nei mari italiani la Bavosa dalla bocca rossa (Ophioblennius atlanticus), un piccolo pesce tropicale, molto comune nelle isole oceaniche e facilmente osservabile nell’arcipelago delle isole Canarie.

La specie è stata individuata per la prima volta nel 2017 all’ingresso del porto di Lampedusa e va ad aggiungersi alla lista delle 42 specie ittiche aliene ormai presenti nei mari italiani o perchè introdotte dall’uomo (27) o perchè entrate naturalmente dallo stretto di Gibilterra (16).

La Bavosa dalla bocca rossa sembra essere arrivata tramite il trasporto navale, uno dei principali vettori nella diffusione di specie aliene negli ecosistemi marini.

Sulla rivista BioInvasion Records è pubblicato lo studio sul monitoraggio condotto da ricercatori ISPRA
insieme a tecnici dell’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie.

Eventuali avvistamenti o osservazioni possono essere inviate contattando i ricercatori all’indirizzo
alien@isprambiente.it oppure tramite il portale www.seawatchers.org o anche attraverso il gruppo
facebook Oddfish

Comunicato stampa ISPRA




Premio Laurea SIVASZOO 2020

SivaszooAl fine di sviluppare e promuovere lo studio in Italia della medicina veterinaria degli animali selvatici e da zoo la Sivas Zoo – Società Italiana dei Medici Veterinari degli Animali Selvatici e da Zoo promuove un premio di laurea del valore di 500 euro riservato ai neolaureati in Medicina Veterinaria presso una Università Italiana, che abbiano conseguito la Laurea negli anni 2017-2018-2019  con una tesi di interesse e rilevanza nel settore.

La premiazione della miglior tesi avverrà in occasione del Convegno annuale SIVASZOO 2020.

Il bando scade il 31 dicembre 2019

A cura della segreteria SIMeVeP




Oie approva per la prima volta raccomandazioni sulla protezione dei rettili utilizzati a fini commerciali

RettiliL’87^ Sessione dell’Assemblea Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) che si è svolta a Parigi dal 24 al 31 maggio 2019 ha adottato un nuovo capitolo del codice zoosanitario terrestre che contiene, per la prima volta a livello internazionale raccomandazioni per un’uccisione dei rettili utilizzati a fini commerciali (per la loro pelle, carne e altri prodotti) rispettosa degli animali.

L’allevamento dei rettili  è una forma relativamente nuova di produzione animale, iniziata quando la domanda delle loro pelli non poteva più essere soddisfatta da una raccolta selvaggia e non regolamentata. Il tasso di esportazione internazionale dei rettili e dei loro prodotti è costantemente aumentato nel corso degli anni, rendendo le pelli uno dei prodotti più esportati al mondo.

Guidati dalla Svizzera, i lavori per la stesura delle raccomandazioni sono stati avviati nel 2010, anno in cui la prassi comune di uccisione di serpenti e varani in Indonesia si è imposta all’attenzione dei media di tutto il mondo. L’USAV – Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria – ha elaborato le raccomandazioni ora approvate insieme a un gruppo internazionale di esperti di protezione degli animali, medicina veterinaria e zoologica.

La Svizzera è orgogliosa di aver contribuito al risultato “Si tratta di un passo importante verso il miglioramento delle condizioni di protezione degli animali nella produzione di pelli per l’industria degli articoli di lusso”  – ha detto il direttore supplente dell’USAV Thomas Jemmi  al termine dei lavori. “Sarà importante ora che le raccomandazioni vengano applicate nei paesi produttori“.

Tutti i materiali relativi all’87^ Sessione dell’Assemblea Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale sul sito OIE

A cura della segreteria SIMeVeP

 




Il calo della popolazione di api nel mondo mette a rischio la sicurezza alimentare e la nutrizione globali

apeIl declino globale della popolazione di api rappresenta una minaccia grave per un ampio numero di piante vitali per il benessere e i mezzi di sostentamento dell’uomo. I paesi dovrebbero fare di più per tutelare queste preziose alleate nella lotta contro la fame e la malnutrizione – questo il messaggio della FAO per la celebrazione della Giornata Mondiale delle Api.

Il numero di api e di altri impollinatori sta calando in diverse parti del pianeta, soprattutto a causa dell’agricoltura intensiva, delle mono colture, dell’eccessivo utilizzo di input agricoli chimici, dell’aumento delle temperature causato dai cambiamenti climatici – elementi che influenzano sia i raccolti che la nutrizione. Se questo trend dovesse continuare, alimenti di grande importanza per la nutrizione, come frutta, noci e molte verdure, verranno mano a mano rimpiazzati da colture come riso, mais, patate, risultando in una dieta sbilanciata.

Le api sono gravemente minacciate dagli effetti combinati dei cambiamenti climatici, dall’agricoltura intensiva, dall’uso di pesticidi, dalla perdita di biodiversità e dall’inquinamento” ha avvertito il Direttore Generale della FAO José Graziano da Silva in un video messaggio per la Giornata Mondiale delle Api. “La mancanza delle api e di altri impollinatori farebbe sparire il caffè, le mele, le mandorle, i pomodori, il cacao dalle nostre tavole – solo per nominarne alcuni alimenti che dipendono dall’impollinazione. I paesi devono adottare politiche e sistemi alimentari più sostenibili e attenti agli impollinatori“.

Nel suo messaggio Graziano da Silva ha invitato ognuno di noi a fare scelte più attente ai bisogni degli impollinatori: “anche coltivare fiori sul balcone di casa contribuisce a questa causa” ha aggiunto.

Le celebrazioni della Giornata Mondiale delle Api presso la FAO ha visto la partecipazione della Ministra slovena per l’Agricoltura, la Silvicoltura e l’Alimentazione Aleksandra Pivec, il Presidente dell’Associazione Slovena Apicoltori Boštjan Noč e il Vice Presidente di Apimondia Peter Kozmus.

Piccoli insetti, grandi benefici

Le api sono proverbiali grandi lavoratrici e, tramite l’impollinazione, forniscono un servizio ecosistemico fondamentale per la riproduzione di molte piante coltivate e selvatiche, che sono fondamentali per la produzione alimentare, per i mezzi di sussistenza umana e per la biodiversità.

Le api, e gli altri impollinatori, come uccelli e pipistrelli, influenzano la produzione del 35 percento delle coltivazioni mondiali, incidendo positivamente sulla produzione di 87 delle colture più importanti, oltre a quella di diversi derivati medici.

Circa due terzi delle piante che sfamano il mondo dipendono dall’impollinazione da parte di insetti o altri animali per produrre frutti sani o semi per il consumo umano. L’impollinazione beneficia la nutrizione umana, permettendo non solo una maggiore produzione, ma anche una maggiore varietà e qualità di frutti, noci e semi.

La FAO promuove diverse attività per incoraggiare l’adozione di pratiche agricole sensibili all’impollinazione, come la Global Action on Pollination Services for Sustainable Agriculture (Azione Globale sui Servizi di Impollinazione per un’Agricoltura Sostenibile n.d.t.) e l’Iniziativa Internazionale per gli Impollinatori.

Il recente rapporto FAO Stato della Biodiversità per l’Alimentazione e l’Agricoltura sottolinea che diverse specie associate con la biodiversità, come le api, sono gravemente minacciate, e si appella ai governi e alla comunità internazionale perché si fatto di più per affrontare i fattori che favoriscono la perdita della biodiversità.

Un ulteriore studio intitolato Assessment of Pollinators, Pollination and Food Production (Valutazione degli Impollinatori, dell’Impollinazione e della Produzione Alimnetare n.d.t.) rilasciato dalla Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES), con input di esperti FAO, elenca diversi modi per tutelare efficacemente la popolazione di impollinatori per il bene della sicurezza alimentare e della biodiversità.

Quella di quest’anno è la seconda celebrazione della Giornata Mondiale delle Api. L’evento di oggi presso la FAO mira a portare l’attenzione sull’importante ruolo che le api e gli altri impollinatori svolgono per l’alimentazione e l’agricoltura. L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Governo della Repubblica di Slovenia e Apimondia, e si è svolto in parallelo con le celebrazioni della Giornata presso la sede delle Nazioni Unite a New York.

Fonte: Fao




Slowfish 2019: consumare le specie aliene per limitarne la diffusione

Banco di pesceA Slow Fish 2019, appena concluso  si è parlato anche di cambiamento climatico e specie aliene. Lo ha fatto Gabriele Volpato, dell’Università di Scienze Gastronomiche, presentando la complessa relazione tra pesca e cambiamenti climatici.

Al 2018 sono state calcolate 263 specie non indigene nelle acque italiane, di cui il 68% ha stabilito popolazioni stabili lungo le nostre coste.

Nel mar Mediterraneo le specie autoctone sono in sofferenza mentre specie invasive come il barracuda giallo prosperano, e cefalopodi e meduse rappresentano una percentuale crescente di biomassa. Spiega Volpato, «dobbiamo adattare le nostre abitudini di consumo a questa nuova realtà. Il mahi-mahi si trova regolarmente nel nord del Mediterraneo, e sarebbe saggio iniziare a mangiare questo, piuttosto che esercitare la nostra pressione sulle specie autoctone».

I dati ci dicono che «la bioinvasione nel Mediterraneo è in costante aumento e, per quanto riguarda le specie provenienti dal Mar Rosso, il cambiamento climatico ha avuto un effetto determinante, sia attraverso la modifica delle correnti, che hanno consentito l’arrivo di queste specie dai mari orientali, sia rendendo l’ambiente più favorevole a specie tropicali» aggiunge Franco Andaloro, esponente del Comitato scientifico di Slow Fish. «Quindi se da un lato si riducono le specie introdotte volontariamente dall’uomo con l’acquacoltura, dall’altro aumenta la migrazione di quelle che arrivano attraverso il canale di Suez. La conservazione dell’ambiente è essenziale in quanto si è evidenziato che le specie aliene sono meno presenti in ambienti sani e protetti».

Un tema analizzato all’interno del programma di Slow Fish, dove cuochi e pescatori si sono confrontati e hanno raccontato come stanno cercando di trasformare un problema in una risorsa. «È infatti importante un loro utilizzo alimentare per limitarne la diffusione», conclude Andaloro.

A cura della segreteria SIMeVeP