Influenza Aviaria HPAI. In Brasile il primo dialogo multisettoriale globale affronta la minaccia pandemica

L’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) in particolare il ceppo H5N1, sta generando una preoccupazione a livello globale a causa della sua rapida e vasta diffusione.

La situazione è considerata un’emergenza per i seguenti motivi:

  • Diffusione tra specie diverse

Il virus, che colpisce principalmente gli uccelli selvatici, si sta diffondendo a un numero crescente di specie diverse, inclusi mammiferi come gatti, volpi, foche, orsi e persino vacche da latte negli USA. Questo allargamento del raggio d’azione del virus e del range di ospiti recettivi aumenta la complessità del suo controllo, sorveglianza e monitoraggio. La trasmissione avviene tipicamente per contatto diretto con animali infetti o tramite ambienti contaminati.

  • Impatto su animali domestici e selvatici

Il virus H5N1 ha causato focolai devastanti negli allevamenti di pollame in tutto il mondo, con tassi di mortalità elevati, portando all’abbattimento di milioni di animali. Negli uccelli selvatici, la malattia ha provocato un numero senza precedenti di decessi in diverse specie. Oltre alle conseguenze sulla salute animale, la diffusione ha un impatto economico significativo, con restrizioni commerciali e carenza di prodotti come le uova.

  • Rischio per la salute umana

Sebbene la trasmissione da animale a uomo sia rara e non sia stata ancora segnalata una trasmissione sostenuta da persona a persona, l’infezione umana è possibile, soprattutto per chi ha contatti stretti e prolungati con animali infetti o ambienti contaminati. Le infezioni umane possono causare sintomi che variano da lievi a gravi, fino alla morte. La principale preoccupazione, che spinge a un monitoraggio costante, è che il virus possa mutare e acquisire la capacità di diffondersi facilmente tra gli esseri umani, scatenando una potenziale pandemia.

Le organizzazioni internazionali come l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) stanno lavorando per monitorare la situazione, valutare i rischi e supportare i Paesi nella gestione dell’emergenza. Vengono implementate misure di prevenzione e controllo, come la sorveglianza, la quarantena e l’adozione di rigorose misure di biosicurezza negli allevamenti, per limitare la diffusione del virus.

A Foz do Iguaçu, in Brasile, si è tenuto di recente un evento storico che ha promosso il primo dialogo multisettoriale globale per contrastare la rapida diffusione dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) e coordinare una risposta efficace trasversale contro questa minaccia emergente  L’evento, organizzato dalla FAO in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e dell’Allevamento brasiliano, ha visto la partecipazione di circa 500 esperti rappresentanti della sanità pubblica, della politica, ma soprattutto per la prima volta anche rappresentanti del settore privato (come produttori di pollame e servizi sanitari per animali), riconoscendo il loro ruolo cruciale nella gestione e prevenzione della malattia.

L’importanza di questo evento è legata alla rapida diffusione di HPAI a partire dal 2020 che ha causato gravi danni non solo al settore avicolo, ma anche alla biodiversità e alla sicurezza alimentare. I dati scientifici di sorveglianza genomica ci dicono che il virus, che ha già infettato 83 specie di mammiferi, inclusi bovini da latte, non è più una minaccia sporadica ma una sfida globale e rappresenta una delle più gravi minacce pandemiche attuali. Il messaggio che emerge da questo evento rivolto a tutti gli stakeholders, rappresentanti politici ed enti regolatori è che nessun singolo paese o settore può affrontarla da solo, e il fallimento non è un’opzione. La trasparenza e la collaborazione tra paesi, settori produttivi e comunità scientifica sono essenziali per proteggere la sicurezza alimentare globale. Su queste premesse l’incontro si è focalizzato sulla Strategia Globale per la Prevenzione e il Controllo dell’HPAI, lanciata da FAO e WOAH (Organizzazione Mondiale per la Salute Animale).

I temi principali del dialogo sono stati:

  • Strategie di prevenzione e controllo: Individuare le migliori pratiche, soprattutto nei paesi a basso reddito.
  • Sistemi di allerta e misure di sicurezza: Promuovere sistemi di allarme rapido, vaccinazioni e misure di biosicurezza.
  • Approccio “One Health“: Migliorare il coordinamento multisettoriale per affrontare la salute umana, animale e ambientale in modo integrato.
  • Soluzioni innovative: Condividere soluzioni all’avanguardia per la diagnostica, la sorveglianza e la risposta agli focolai.

Come riassunto da un esperto della FAO, “Una migliore sorveglianza, la biosicurezza e, se opportuno, la vaccinazione, unite a un rapido controllo della malattia, sono le chiavi per il suo contenimento“. L’incontro ha sottolineato l’importanza di un approccio olistico e della partnership con il settore privato per ridurre il rischio di influenza aviaria per le generazioni future.

Maurizio Ferri
Responsabile scientifico SIMeVeP




Ferri al Webinar della SIFO su AMR

Oggi 15  settembre il dott. Maurizio Ferri partecipa alla FAD Webinar dal titolo “Prevenzione e gestione delle malattie infettive e dell’antimicrobico-resistenza in ottica One Health”, con un  intervento  sugli antibiotici in ambito veterinario e  su AMR in ottica One Health.

La resistenza agli antibiotici (AMR) è una grave minaccia per la salute pubblica, specialmente in Italia, a causa degli alti tassi di infezioni correlate all’assistenza sanitaria e delle conseguenze che queste hanno sulle cure mediche. I farmacisti, medici umani, veterinari del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) hanno un ruolo cruciale nel combattere l’AMR attraverso diversi interventi nei relativi settori, come la promozione dell’uso appropriato degli antibiotici e il monitoraggio dei consumi in una prospettiva OneHealth, che riconosce il legame tra la salute umana, animale e ambientale. Questo approccio permetterà loro di espandere il proprio campo d’azione e di collaborare con altri professionisti per affrontare l’AMR in modo più efficace.

Con il webinar organizzato da SIFO (Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici farmaceutici delle Aziende Sanitarie) verrano trattati questi temi e la mia relazione avrà un focus sugli interventi nel settore veterinario tra cui le azioni di prevenzione, monitoraggio armonizzato AMR e la sorveglianza integrata veterinaria e di medicina umana.

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West Nile virus, una minaccia costante. Brochure SIMeVeP

Il West Nile Virus (WNV), o virus della Febbre del Nilo, è tornato alla ribalta sulla stampa, ma non è una patologia nuova: isolato per la prima volta in Uganda, nel distretto del West Nile, nel 1937, è un arbovirus – ovvero virus trasmessi da artropodi – appartenente alla famiglia Flaviviridae, genere Flavivirus. WNV, rappresenta una crescente preoccupazione in Italia e in Europa.

La SIMeVeP ha elaborato una brochure informativa per evidenziare l’importanza della prevenzione e il ruolo della sorveglianza veterinaria, nell’ottica One Health.

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La Trasmissione transovarica è un fenomeno frequente che garantisce la persistenza nel tempo dei molti arbovirus. Solo alcuni degli lavori scientifici consultati specifici sulla trasmissione transovarica:

* Nelms, B. M., Fechter-Leggett, E., Carroll, B. D., Macedo, P., Kluh, S., & Reisen, W. K. (2013). Experimental and Natural Vertical Transmission of West Nile Virus by California Culex (Diptera: Culicidae) Mosquitoes. Journal of Medical Entomology, 50(2), 371-378.
Questo studio esamina la trasmissione verticale (transovarica) del WNV in zanzare del genere Culex in California, sia in laboratorio che in natura, suggerendo che possa contribuire alla persistenza del virus.

* Mishra, A. C., & Mourya, D. T. (2001). Transovarial transmission of West Nile virus in Culex vishnui mosquito. Indian Journal of Medical Research, 114, 212-214.
Un report precoce sulla trasmissione transovarica del WNV in Culex vishnui, evidenziandone l’importanza nel ciclo naturale del virus.

* Anderson, J. F., & Main, A. J. (2020). Horizontal and Vertical Transmission of West Nile Virus by Aedes vexans (Diptera: Culicidae). Journal of Medical Entomology, 57(5), 1614-1619.
Questo studio valuta la capacità di Aedes vexans di trasmettere il virus West Nile sia orizzontalmente (tramite puntura) che verticalmente (alle uova).

* Anderson, J. F., Main, A. J., Cheng, G., & Ferrandino, F. J. (2012). Horizontal and Vertical Transmission of West Nile Virus Genotype NY99 by Culex salinarius and Genotypes NY99 and WN02 by Culex tarsalis. Journal of Medical Entomology, 49(1), 165-173. (Articolo PMC)
Confronta la trasmissione orizzontale e verticale di diversi genotipi del WNV in diverse specie di Culex.

Review e capitoli di libri che menzionano la trasmissione transovarica:
* Tesh, R. B., Bolling, B. G., & Beaty, B. J. (2016). Role of vertical transmission in mosquito-borne arbovirus maintenance and evolution. In: Arboviruses-Molecular Biology, Evolution and Control (pp. 191–217). Caister Academic Press.
Questo capitolo offre una panoramica più ampia sul ruolo della trasmissione verticale per vari arbovirus trasmessi dalle zanzare, incluso il WNV.

* Bergren, N. A., & Kading, R. C. (2018). The ecological significance and implications of transovarial transmission among the vector-borne Bunyaviruses: a review. Insects, 9(4), 173.
Anche se si concentra sui Bunyavirus, spesso le review sulla trasmissione transovarica degli arbovirus fanno riferimento al WNV come esempio rilevante.

* A systematic review on transovarial transmission of mosquito-borne viruses. Frontiers in Cellular and Infection Microbiology.

Sulla trasmissione transovarica vedi anche: “Transovarial transmission of mosquito-borne viruses: a systematic review




Agenda 2030, One Health, IA. Corso ECM gratuito 19 settembre – San Vito Chietino (CH)

One Health significa letteralmente “una salute”, riconosce che salute delle persone, degli animali e dell’intero ecosistema sono legate indissolubilmente e richiedono la progettazione e implementazione di programmi multidisciplinari in grado di coinvolgere diversi settori che devono cooperare per presidiare efficacemente la salute pubblica.

L’approccio One Health, con la sua visione sistemica, multidisciplinare e multistakeholder, ha un ruolo chiave anche nel quadro dell’Agenda 2030 e degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Anche le applicazioni sperimentali dell’Intelligenza Artificiale hanno dato finora risultati molto promettenti per produrre benefici in termini di salute globale, specificatamente nelle seguenti quattro categorie principali di attività:

1) Diagnostica
2) Valutazione del rischio di morbilità o mortalità
3) Previsione e sorveglianza delle epidemie
4) Pianificazione sanitaria.

Il corso “Agenda 2030, One Health, IA: prospettive e sviluppo della medicina veterinaria del futuro” che si terrà a San Vito Chietino (CH) il 19 settembre, organizzato da SIVeMP, in collaborazione con SIMeVeP e ENPAV, con il patrocinio di FNOVI, ANMVI, ASL 2 Abruzzo, IZS Abruzzo e Molise, Parco Nazionale della Maiella-Maiella Geopark, CONFPROFESSIONI, mira ad accrescere la consapevolezza e l’importanza dell’adozione di un approccio inclusivo, indispensabile per rispondere efficacemente alle problematiche e alle minacce (già conosciute ed emergenti) causate dagli effetti della globalizzazione e del cambiamento climatico.

I posti per partecipare sono esauriti.

Programma corso




Pubblicati i lavori del Convegno: One Health: sfide e opportunità per un futuro sostenibile

Da oggi è possibile scaricare le presentazioni del Convegno “One Health: sfide e opportunità per un futuro sostenibile” che si è svolto ad Otranto dal 1 al 4 luglio 2025.

Il corso è stato finalizzato ad accrescere la consapevolezza nei Medici e Medici Veterinari della Sanità Pubblica dell’importanza dell’adozione di un approccio inclusivo, indispensabile per rispondere efficacemente alle problematiche e alle minacce (già conosciute ed emergenti) causate dagli effetti della globalizzazione e del cambiamento climatico. Si andrà quindi ad enfatizzare la necessità di presidiare il diritto alla salute, sancito dall’Art. 32 della nostra Costituzione, oltre che dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, adottando un approccio multidisciplinare che riunisca il concetto di “universalismo” (ossia ogni individuo è parte esistente all’interno di una complessità ambiente/animali/uomo) e di “universalità” che mira a garantire il diritto alla salute a tutti, senza distinzione di condizioni individuali o sociali. In questo modo si potrà tendere alla concretizzazione dell’approccio ONE HEALTH (una sola salute/un solo pianeta) che costituisce l’unica possibilità per l’elaborazione di un’efficace azione a protezione della salute pubblica, della sostenibilità delle produzioni e della tutela ambientale.

Scarica le presentazioni




Malattie da Vettori, al via le iscrizioni al corso Fad gratuito patrocinato da SIMeVeP

E’ possibile iscriversi già da oggi al corso FAD gratuito Malattie trasmesse da vettori: Focus su Febbre emorragica Crimea-Congo ed Encefalite da zecca realizzato da ACCMED in collaborazione con SIVeMP e il patrocinio di SIMeVeP, che sarà disponibile dal 4 agosto 2025 al 31 dicembre 2025.

Si stima che attualmente l’80% della popolazione mondiale è a rischio di contrarre una o più malattie da vettori e che queste ogni anno siano responsabili della morte di oltre mezzo milione di persone. Pertanto, le arbovirosi rappresentano un problema di sanità pubblica di primaria importanza la cui lotta risulta difficile e particolarmente sfidante.
L’aumento delle temperature e i conseguenti cambiamenti macro e microclimatici possono influenzare la biologia e l’ecologia dei vettori, così come gli scambi transfrontalieri ne favoriscono la diffusione e la distribuzione geografica. Per questi motivi, si assiste con maggiore frequenza alla comparsa di eventi epidemici ed alla endemizzazione delle stesse arbovirosi.

In un’ottica di “Salute Unica” e di collaborazione intersettoriale, imprescindibile per l’approccio alla lotta delle infezioni da vettori, il corso vuole contribuire all’aggiornamento su due importanti malattie trasmesse da zecche, attraverso l’intervento di specialisti che possono fornire ai partecipanti una visione multidisciplinare degli argomenti.

Il corso, della durata di 6 ore, è erogato in modalità asincrona, accreditato per 6 crediti ECM, ed è rivolto a:
– Biologi
– Medici specialisti in Igiene degli alimenti e della nutrizione, Igiene, epidemiologia e sanità pubblica, Malattie infettive, Medicina del lavoro e sicurezza degli ambienti di lavoro
– Medicina Generale (medici di famiglia)
– Medici Veterinari

Per partecipare è necessario completare la procedura online di registrazione e iscrizione.

Un’occasione in più per compensare eventuali debiti formativi relativi agli anni passati

Clicca qui per tutte le informazioni, il programma, e l’iscrizione




Recupero del debito formativo 2020-2022, crediti compensativi e premialità

EcmLa Commissione Nazionale per la Formazione Continua, nella riunione del 3 luglio 2025, ha approvato la delibera per il recupero del debito formativo 2020/2022 e in materia di crediti compensativi relativi ai trienni 2014/2016, 2017/2019 e 2020/2022.

La delibera stabilisce chel ’acquisizione dei crediti formativi relativi al triennio 2020-2022 è consentita fino al 31 dicembre 2025. La possibilità di spostamento dei crediti è consentita fino al 30 giugno 2026.

Per i professionisti sanitari che non hanno assolto all’obbligo formativo individuale nei trienni 2014/2016 e/o 2017/2019 e/o 2020/2022, la certificazione per tali trienni è subordinata al conseguimento di un numero di crediti compensativi (cioè i crediti utili al soddisfacimento dell’obbligo formativo, eccedenti  l’obbligo formativo individuale e finalizzati alla compensazione del debito formativo relativo al singolo  triennio)  pari alla totalità del debito individuale relativo ai trienni sopraindicati, nelle modalità previste dalla vigente normativa. Tali crediti potranno essere conseguiti fino al 31/12/2028.

I professionisti sanitari che alla data di pubblicazione della presente delibera risultino certificabili per i trienni 2014/2016, 2017/2019 e 2020/2022, riceveranno un bonus di 20 crediti da imputarsi al triennio 2023/2025 e 20 crediti da imputarsi al triennio 2026/2028.

Per i professionisti il cui obbligo formativo abbia decorrenza a partire dal triennio 2017/2019, il bonus, da imputare al triennio 2023/2025 e 2026/2028, sarà quantificato in 15 crediti per ciascun triennio.

Per i professionisti il cui obbligo formativo abbia decorrenza a partire dal triennio 2020/2022 il bonus, da imputare al triennio 2023/2025 e 2026/2028, sarà quantificato in 10 crediti per ciascun triennio.

Restano fermi gli ulteriori bonus già previsti dalla vigente normativa e da quanto statuito dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua.

Il testo della delibera  n°1/2025

Materiale informativo:
– Recupero obbligo formativo 2020/2022 (download documento)
– Crediti compensativi (download documento)
– Bonus (download documento)

A cura della segreteria SIMeVeP




“Cibo che Unisce”: Grande successo per il convegno di Spoleto sulla Solidarietà Alimentare

Il prestigioso Festival dei Due Mondi di Spoleto ha ospitato un evento di grande rilevanza sociale e scientifica: il convegno “Cibo che Unisce: Recupero e Ridistribuzione Alimentare per la Solidarietà verso una Comunità Antispreco”. La forte presenza della Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva (SIMeVeP), su iniziativa del suo Presidente, Antonio Sorice, ha ribadito l’impegno concreto dell’associazione nella lotta allo spreco alimentare e nella promozione di pratiche virtuose per la sostenibilità e la solidarietà.

L’appuntamento, tenutosi presso la Sala Consiliare del Palazzo Comunale di Spoleto, ha rappresentato un’occasione fondamentale per approfondire tematiche cruciali legate alla gestione delle eccedenze alimentari, alla sicurezza igienico-sanitaria e all’importanza di un’economia circolare.

La Voce Istituzionale e il Contributo della Prevenzione

Il convegno si è aperto con i saluti di rito, che hanno visto la partecipazione del Direttore del Dipartimento Prevenzione Usl Umbria 2, Danilo Serva, del Sindaco di Spoleto, Andrea Sisti, del Direttore Generale IZS Umbria e Marche, Vincenzo Caputo e della Direttrice Salute e Welfare della Regione Umbria,  Daniela Donetti. A seguire, Cinzia Mari (Direttore ff Servizio IAN Usl Umbria 2) e Maria Antonella Leo (Referente SIMeVeP Umbria – Dirigente Veterinario Servizio IAOA Usl Umbria 2) che hanno presentato il corso correlato, fornendo un quadro esaustivo degli obiettivi formativi.

Il momento centrale della mattinata è stato senza dubbio l’intervento di Antonio Sorice, Presidente della SIMeVeP, che ha illustrato efficacemente “Il ruolo del Dipartimento di Prevenzione nell’assicurare cibo sano e sicuro alle persone in difficoltà tramite il contrasto allo spreco alimentare”. Questa sessione ha messo in luce come l’approccio veterinario e di sanità pubblica sia essenziale per garantire che le eccedenze recuperate siano sicure e idonee al consumo, evidenziando il contributo fondamentale della medicina preventiva in questo ambito.

Approfondimenti su Economia Circolare, Comunicazione e Sicurezza

La giornata è proseguita con interventi di alto profilo che hanno arricchito il dibattito: Dario Dongo ha fornito una prospettiva illuminante sull'”Interconnessione tra economia circolare, solidarietà e il quadro normativo europeo”, offrendo spunti preziosi sulle opportunità e le sfide a livello continentale. Successivamente, Giuliana Malaguti ha affrontato la “Necessità di una strategia comunicativa efficace nella lotta allo spreco alimentare”, sottolineando come la sensibilizzazione della cittadinanza sia cruciale per il successo delle iniziative.

Un altro tema di primaria importanza è stato trattato da Laura Mongiello, che ha dettagliato le “Procedure e protocolli per garantire la sicurezza alimentare nella filiera di recupero e ridistribuzione delle eccedenze”. Il suo intervento è stato fondamentale per comprendere le best practice necessarie a tutelare la salute pubblica in ogni fase del processo di recupero e ridistribuzione del cibo.

Tavola Rotonda: Condivisione di Esperienze per una Maggiore Solidarietà

Dopo la discussione finale e la pausa lavori, il pomeriggio è stato dedicato a una vivace tavola rotonda intitolata “Gestione, raccolta e donazione delle eccedenze alimentari: esperienze a confronto”. Il dibattito, moderato da Fausto Scoppetta (Dirigente Veterinario Servizio IAOA Usl Umbria), ha visto la partecipazione qualificata di rappresentanti della GDO (Grande Distribuzione Organizzata), del Banco Alimentare Umbria e di Enti caritativi territoriali dell’Umbria. È stata un’opportunità preziosa per ascoltare e condividere le diverse esperienze sul campo, identificando le sfide concrete e le soluzioni adottate per una gestione più efficiente e solidale delle eccedenze alimentari.




Le origini del COVID-19: una narrazione tra scienza e politica

covid-19La narrativa sull’origine del COVID-19 dal laboratorio è stata profondamente politicizzata sin dalle prime fasi della pandemia, con le affiliazioni politiche che hanno influenzato la sua promozione e percezione.

Già a fine gennaio 2020, la teoria della fuga dal laboratorio iniziava a circolare. Negli Stati Uniti, gruppi politici di destra e alleati repubblicani del Presidente Donald Trump hanno rapidamente collegato il virus alla Cina, un tentativo di politicizzazione che si è successivamente intensificato con accuse dirette. La contro-narrativa sostenuta dalla Cina ha sempre negato la teoria della fuga dal laboratorio, promuovendo invece l’ipotesi di un’origine zoonotica naturale (trasmissione dagli animali all’uomo) e, in alcuni casi, suggerendo che il virus potesse essere stato importato negli Stati Uniti. La Cina ha anche ostacolato gli sforzi internazionali per indagare a fondo sulle origini del virus, negando l’accesso ai dati richiesti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in particolare al gruppo SAGO, istituito nel 2021 per indagare sulle origini del COVID-19.

Durante l’amministrazione Trump, la teoria della fuga dal laboratorio è stata promossa con forza dai suoi sostenitori, spesso appesantita da teorie cospirative sulla creazione deliberata del virus come arma biologica.

Diversamente, a marzo 2021, l’OMS l’ha ritenuta “estremamente improbabile”, mentre l’origine zoonotica naturale è stata inizialmente privilegiata da gran parte della comunità scientifica e considerata la più plausibile. Tuttavia, il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha ammesso in seguito che la mancanza di dati dalla Cina impediva di escludere un incidente di laboratorio. La teoria e le continue divisioni politiche sono riemerse nel periodo 2022-2025 a seguito di rivalutazioni e nuove informazioni.

Con la mancanza di prove definitive per l’origine zoonotica e l’emergere di nuove informazioni, la teoria della fuga dal laboratorio ha guadagnato maggiore considerazione, anche all’interno di alcune agenzie di intelligence statunitensi, come il Dipartimento dell’Energia e l’FBI, seppur con diversi livelli di confidenza. La questione è rimasta fortemente polarizzata negli Stati Uniti, con i repubblicani fermamente a favore della teoria della fuga dal laboratorio e attacchi rivolti a funzionari della sanità pubblica come Anthony Fauci, accusato di averla soppressa. I rapporti di minoranza democratica hanno invece sostenuto che entrambe le ipotesi (naturale e di laboratorio) rimangono plausibili. Questa divisione si intreccia con critiche più ampie da parte repubblicana nei confronti delle autorità sanitarie pubbliche e della gestione della pandemia. La Cina, dal canto suo, ha continuato a respingere queste affermazioni e a esortare gli Stati Uniti a smettere di politicizzare la ricerca delle origini.

In sintesi, la narrativa sull’origine del COVID-19 dal laboratorio si è trasformata in un terreno di scontro politico, utilizzata per promuovere agende nazionali, assegnare responsabilità e criticare avversari interni ed esterni. Ciò ha spesso ostacolato un dibattito scientifico indipendente e apolitico, oltre alla ricerca di prove conclusive.

L’articolo qui proposto e pubblicato su Besanitamagazine analizza in modo sintetico alcuni dettagli di queste narrative e si conclude con le recenti valutazioni di giugno 2025 del gruppo di scienziati SAGO (Scientific Advisory Group for the Origins of Novel Pathogens), istituito dall’OMS nel 2021 per comprendere le origini del SARS-CoV-2 e di altri patogeni emergenti, definire uno schema per tali indagini e valutare le prove scientifiche disponibili.

Maurizio Ferri
Responsabile scientifico SIMeVeP




Il controllo ufficiale degli alimenti: un gioco di squadra

La programmazione e l’esecuzione dei controlli in materia di sicurezza alimentare, salute e benessere animale e tutela dell’ambiente sono state assegnate dal nostro Paese, su mandato del legislatore euro-unitario, al Ministero della Salute, alle Regioni e P.A. e alle AA.SS.LL. nell’ambito delle loro rispettive competenze territoriali e funzionali. Alla quotidiana e costante azione di queste Autorità si affianca quella degli Organismi di controllo (in particolar modo rappresentati dalle Forze di Polizia) che, se pur con ruoli e compiti diversi, contribuiscono al risultato finale di tutela.

Del ruolo, dei compiti e delle responsabilità delle autorità competenti e degli organismi di controllo si è parlato nel convegno tenutosi a Porto San Giorgio lo scorso 26 giugno, presso l’hotel – ristorante Il Caminetto dal titolo “Autorità competenti e organismi di controllo: ruoli, compiti e responsabilità”.

L’organizzazione della giornata di formazione è stata curata dalla Federazione Veterinari Medici – Sindacato Italiano Veterinari Medicina Pubblica (SIVeMP) e dalla Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva (SIMeVeP) rappresentate dal Dr. Antonio Angellotti della AST di Fermo e dal Dr. Antonio Di Luca della AST di Ascoli Piceno.

L’evento formativo ha voluto soddisfare le innumerevoli e reiterate esigenze di chiarimento e approfondimento sul tema, provenienti dai Medici Veterinari del Servizio Sanitario marchigiano e non solo. È stato anche un momento in cui più di ottanta iscritti provenienti dalle Marche e da altre regioni hanno potuto confrontarsi sul tema e consolidare l’integrazione professionale.

Moderatore d’eccezione è stato lo storico giornalista Rai Giorgio Martino il quale con maestria professionale e, in alcuni tratti, con raffinata ironia, ha diretto l’evento. La giornata ha preso l’avvio con i saluti istituzionali portati dal Dr. Andrea Vesprini in rappresentanza del Direttore Generale della AST Fermo, Dott. Roberto Grinta, e dal Dirigente del Settore Sicurezza Alimentare e Salute Animale della Agenzia Regionale per la Salute, Dr. Fabrizio Conti. L’importanza e il significato dell’evento sono stati ulteriormente espressi dal Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli il quale è intervenuto accogliendo con piacere l’invito degli organizzatori. Con il suo breve intervento il Presidente Acquaroli ha manifestato la sua consapevolezza del ruolo della Medicina Veterinaria Pubblica nel Servizio Sanitario Regionale a tutela della salute dell’uomo attraverso il controllo delle filiere alimentari.

Ai saluti istituzionali ha fatto seguito l’approfondita introduzione del Dott. Aldo Grasselli in qualità di Segretario Nazionale SIVeMP, caratterizzata da spunti di riflessione per il futuro della categoria professionale in scenari operativi in continua evoluzione.

Il quadro normativo di riferimento del tema convegnistico è stato illustrato dal marchigiano Dr. Giovanni Filippini, Direttore Generale Salute Animale e Farmaci Veterinari del Ministero della Salute. Ha fatto seguito l’intervento dell’Avvocato torinese Gaia Bonini la quale ha accademicamente, ma con chiarezza, parlato del potere provvedimentale in capo all’Autorità competente.

Il Procuratore Capo della Procura di Fermo, Dott. Raffaele Iannella, ha richiamato l’attenzione dei partecipanti sugli obblighi ricadenti sul personale delle autorità competenti nell’esercizio delle funzioni di Polizia Giudiziaria, prendendo spunto dalla recente riforma Cartabia che ha introdotto l’istituto dell’estinzione dei reati alimentari.

L’Avv. Mario La Morgia del Foro di Lanciano (CH), illustrando tre casi pratici, ha evidenziato come gli operatori del settore alimentare possono esercitare il loro diritto di difesa in occasione dei controlli ufficiali.

Sul fronte delle responsabilità gli interventi dell’Avv. Matteo Restuccia, Segretario della Camera Penale di Fermo e del Dr. Mauro Gnaccarini Vice Segretario Nazionale Responsabile dell’Ufficio Legale SIVeMP hanno richiamato l’attenzione dei presenti sulle conseguenze penali, civili erariali e deontologiche di un eventuale loro agire non pienamente in linea con il dettato normativo.

La giornata si è conclusa con l’auspicio di rinforzare sempre più la necessaria collaborazione tra Autorità competenti e organismi di controllo, in particolar modo in un contesto operativo in cui, tra le tante novità, l’approccio One Health e il ricorso all’Intelligenza Artificiale possono mutare ruoli, compiti e responsabilità nei controlli in materia di sicurezza alimentare, salute e benessere animale e tutela dell’ambiente.