Il Parlamento UE respinge il tentativo di limitare i trattamenti salvavita degli animali

Il Parlamento europeo sostiene la propria  fiducia nella valutazione scientifica delle Agenzie dell’UE e respinge la mozione di opposizione alla bozza di Regolamento di esecuzione della Commissione del 19 Aprile 2022, adottata ai sensi dell’articolo 37, paragrafo 5, del regolamento (UE) 2019/6 che designa gli antibiotici e gruppi di antibiotici riservati al trattamento di determinate infezioni nell’uomo e stabilisce il divieto della loro inclusione nei medicinali veterinari autorizzati dall’UE (articolo 37, paragrafo 3, e 152, paragrafo 1, del regolamento).

La mozione era firmata dai parlamentari Tiemo Wölken, Nicolae Ştefănuță, Martin Häusling e Anja Hazekamp.

Nonostante i ripetuti tentativi da parte di alcuni eurodeputati di minare la valutazione scientifica delle agenzie dell’UE e di limitare i trattamenti salvavita agli animali, la plenaria del Parlamento europeo ha nuovamente votato contro questa mozione, sostenendo la propria fiducia nelle procedure dell’UE e nella valutazione scientifica delle agenzie dell’UE.

La salute pubblica non può essere garantita se la salute e il benessere degli animali sono a rischio.

La professione veterinaria di tutta Europa, insieme ad altri attori del settore della sanità animale, ha immediatamente avvertito dell’impatto negativo che questa mozione avrebbe avuto. La mozione di opposizione non solo avrebbe messo in pericolo la sanità degli animali e delle persone, ma compromesso anche la lotta alla resistenza antimicrobica.

FVE si congratula con tutti gli eurodeputati, che hanno votato contro la mozione, per la fiducia riposta nella valutazione scientifica delle agenzie dell’UE e per il loro impegno nella lotta alla resistenza antimicrobica basata su One Health, promuovendo davvero l’uso prudente e responsabile degli antibiotici nell’interesse della sanità animale, sicurezza alimentare, salute pubblica e ambiente.

FVE continuerà a lavorare in stretta collaborazione con tutte le principali parti interessate nei settori della salute umana e sanità animale per garantire la vera attuazione dell’approccio One Health nella pratica.  Inoltre, si impegnerà a sostenere i responsabili politici del Parlamento europeo e di tutte le istituzioni dell’UE con la propria esperienza scientifica e coerentemente con la propria missione di salvaguardare la santità  e benessere degli animali, la salute umana e l’ambiente.

 “I veterinari conoscono, si prendono cura e contribuiscono”

SIMeVeP, che insieme a FVE e FNOVI aveva recentemente esortato gli europarlamentari al voto contrario alla mozione, condivide la soddisfazione di FVE e ribadisce la propria fiducia nelle istituzioni dell’Ue e nelle scelte basate sulla scienza.




Pubblicati atti ECM Camaiore

Sono online gli atti del corso dal titolo: “Il veterinario di Sanità Pubblica come operatore della legalità, dal controllo ufficiale alla sanzione amministrativa” svoltosi a Lido di Camaiore (LU) il 10 giugno u.s..

Il corso ha affrontato il tema del corretto inquadramento giuridico delle non conformità che si riscontrano in sede di controllo ufficiale e della conseguente individuazione del diritto applicabile lungo tutte le diverse fasi del procedimento sanzionatorio.

Scarica gli atti

 




Antibiotici. Le ragioni per reiterare il NO alla mozione di risoluzione ENVI

La Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI – Environment, Public Health and Food Safety) del Parlamento Europeo, sulla falsariga della mozione di risoluzione presentata nel 2021, ripropone analoga risoluzione questa volta avverso la bozza di Regolamento di esecuzione della Commissione del 19 Aprile 2022, adottata ai sensi dell’articolo 37, paragrafo 5, del regolamento (UE) 2019/6 che designa gli antibiotici e gruppi di antibiotici riservati al trattamento di determinate infezioni nell’uomo e stabilisce il divieto della loro inclusione nei medicinali veterinari autorizzati dall’UE

Gaetano Penocchio (FNOVI), Maurizio Ferri e Antonio Sorice (SIMeVeP), Francesco Proscia (FVE), hanno inviato una lettera congiunta ai parlamentari europei On. Bonafè, On. Moretti e On. De Castro spiegando le conseguenze della mancata disponibilità di antibiotici ad uso veterinario e invitandoli a votare contro la proposta spiegate le conseguenze della mancata disponibilità di antibiotici ad uso veterinario.

Il testo della lettera inviata




D.LGS 32/21 – Criticità e modalità operative, corso ECM

Si svolgerà a l’11 luglio 2022 a Palermo, presso l’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, il corso Ecm, gratuito per gli iscritti, “D.LGS 32/21 del 2/2/2021. Criticità e modalità operative”.

Il Decreto Legislativo 2 febbraio 2021, n. 32 “Disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/625 ai sensi  dell’articolo 12, comma 3, lettera g) della legge 4 ottobre 2019, n. 117, che sostituisce il D.Lvo 194/2008, stabilisce le modalità di finanziamento dei controlli ufficiali e delle altre attività ufficiali effettuate per garantire l’applicazione della normativa in materia di alimenti, sicurezza alimentare, materiali e oggetti destinati a venire in contatto con alimenti (MOCA), mangimi, salute animale, sottoprodotti di origine animale e prodotti derivati, benessere animale, immissione in commercio e uso di prodotti fitosanitari.

Definisce, inoltre, le tariffe per l’ispezione in caso di macellazione di animali fuori dal macello per autoconsumo e in caso di animali selvatici oggetto di attività venatoria per autoconsumo o per cessione diretta.

Il corso ha l’obiettivo di fornire alle diverse figure Professionali – Medici Veterinari, Medici Chirurghi (Igiene degli alimenti e della nutrizione), Biologi e Tecnici della Prevenzione – conoscenze in merito al D.lgs32/21  per una sua corretta applicazione.

 




PSA nei Suini, Grasselli: stop consumo carne? Nessun allarme

I primi due casi di maiali contagiati dalla peste suina in un allevamento della zona rossa di Roma accelerano l’emergenza cinghiali nel Lazio ma intaccano anche la filiera suinicola. Ma c’è un allarme per i consumatori di carne di maiale e dei prodotti collegati? “Al momento no – risponde all’Adnkronos Salute Aldo Grasselli, presidente onorario della Società italiana di Medicina veterinaria preventiva (SimeVep) – ma sicuramente è un danno economico per gli allevatori del settore”. E’ possibile che, se i casi aumenteranno, si arrivi ad un caro prezzi per braciole e salsicce? “E’ probabile una ripercussione sulla filiera e quindi anche sui prezzi al dettaglio”.

Sono stati intanto “abbattuti dal servizio veterinario della Asl tutti i capi relativi al piccolo allevamento familiare” di maiali “all’interno della zona perimetrata”. “Erano stati rilevati due casi di positività nella giornata di ieri”, comunica infatti l’assessorato alla Salute della Regione Lazio, sui suoi canali social, assicurando che: “Continua l’attività di monitoraggio da parte delle Asl”.

Fonte: Adnkronos




“Tipologie di sequestro o blocco ufficiale di attrezzature, locali, merci o animali” pari sono?

Una conoscenza di base delle norme sostanziali e di quelle procedurali/procedimentali indirizza l’Autorità Competente nella individuazione del corretto provvedimento da adottare in relazione al caso concreto, garantendo la legittimità dell’atto nonché la sua appropriatezza ed efficacia.

Conl’intento di fornire spunti per l’interpretazione e l’applicazione dell’art. 5, comma 2 del D.Lgs. 27/2021 e di fugare eventuali dubbi, Antonio Di Luca e Patrizio Coin, del gruppo di lavoro SIMeVeP “Diritto e legislazione veterinaria” propongono il contributo “Tipologie di sequestro o blocco ufficiale di attrezzature, locali, merci o animali” pari sono?, evidenziando significato e funzioni proprie delle misure richiamate.




Ogni Dipartimento di prevenzione ha attivato in media 20 hub vaccinali con una copertura giornaliera dell’1,5-2% della popolazione

L’Osservatorio Italiano Prevenzione, costituito su impulso della Fondazione “Smith Kline”, a cui si sono aggiunte Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI); Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva (SIMeVeP) e Società Nazionale Operatori della Prevenzione (Snop), ha diffuso i dati di una rilevazione, effettuata su base volontaria, sui principali aspetti organizzativi per contrastare la pandemia da Covid.

La rilevazione si è basata su un questionario rapido, contenente poche domande centrate su alcuni nodi ritenuti cruciali nell’organizzazione delle attività vaccinali (numerosità degli hub vaccinali, personale impiegato, numero delle somministrazioni giornaliere, effettuazione delle attività di tracciamento).

Hanno partecipato 25 Dipartimenti di prevenzione, distribuiti in 12 Regioni, nel periodo di Febbraio-Marzo 2022. La popolosità di tali Dipartimenti varia da 150mila abitanti a quasi 3,5 milioni ed essi servono, nel loro complesso, più di 18 milioni di cittadini.

Secondo lo studio i dipartimenti di prevenzione si sono fortemente impegnati nel corso della campagna vaccinale contro il Covid. Particolarmente soddisfacenti le situazioni riguardanti sia gli Hub vaccinali – ogni Dipartimento è riuscito, in media, ad allestirne oltre 20 – sia delle somministrazioni vaccinali – giunte ad una media giornaliera di 9mila – con una copertura giornaliera dell’1,5-2% della popolazione residente nei vari Dipartimenti di Prevenzione.

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Sorice: il legame fra cambiamenti climatici, malattie infettive e crisi alimentari

Qual è il legame tra cambiamenti climatici, malattie infettive e crisi alimentari? Cosa correla tre delle principali problematiche che stiamo vivendo ormai da diversi anni e mai così pressanti in questo momento? L’occasione per parlarne è stata rappresentata dal 51° Congresso Nazionale del Sindacato Italiano Veterinari di Medicina Pubblica, chiusosi da poco a Roma.

Sanitainformazione.it lo ha hiesto ad Antonio Sorice, Presidente SIMeVeP di fare il punto della situazione.

 




1° Webinar FVE su ruolo del veterinario per la sostenibilità dell’allevamento e agricoltura

Il 23 Maggio 2022 si è tenuto il primo webinar FVE (Federazione dei Veterinari europei)  sull’innovazione e la tecnologia applicata in allevamento per una produzione sostenibile.  Moderato da Francesco Proscia (FVE) e Anna Cieckiewicz (presidente dell’International Veterinary Students Association) con il supporto di Wiebke Jansen (FVE), ha raccolto circa 75 partecipanti.

Dopo il discorso di benvenuto del Presidente FVE Rens van Dobbenburgh, Maurizio Ferri, delegato SIVeMP  presso la sezione UEVH,  ha presentato il position paper di FVE e la relativa campagna sulla sostenibilità.

Gloria Luzzani, specialista in sistemi ed economia agro alimentari, ha fatto una panoramica delle tre dimensioni dell’approccio sostenibile al cibo.

David Black, veterinario aziendale ha approfondito le nuove tecniche di allevamento e le pratiche di agricoltura rigenerativa che consentono al veterinario il migliore utilizzo delle tecniche genetiche per il miglioramento degli standard  di allevamento e per un produzione efficiente.

Nils Gabrowski ha fornito un breve contributo sul settore dell’allevamento degli insetti e sulla catena del valore delle proteine.

Carlos Pineiro, specialista in suini, ha illustrato i vantaggi ottenibili con la digitalizzazione, la gestione integrata dei dati e le nuove tecnologie che potrebbero aiutare la professione veterinaria a garantire la qualità e sicurezza degli alimenti e migliorare la produttività e il reddito di almeno il 20/30%.




PSA. Grasselli: “Lockdown maiali? Di fatto già c’è”

Usare quel termine richiama l’attenzione ma in questo caso a sproposito

“Il termine lockdown richiama l’attenzione ma nel caso della peste suina in Italia è usato a sproposito perché gli allevamenti dei suini sono già allertati rispetto ai rischi del virus, ogni azienda ha alzato il livello di biosicurezza con misure di controllo che impediscono l’entrata del virus in un allevamento zootecnico. Diciamo che oggi nelle zone dove è stato registrato un focolaio, di fatto ogni allevamento è un”isola’ che non deve essere invasa da nessun tipo di fattore di rischio”. Lo spiega all’Adnkronos Salute Aldo Grasselli, presidente onorario della Società italiana di Medicina veterinaria preventiva (SIMeVeP), commentando la proposta arrivata dalla virologa Ilaria Capua che ha evidenziato che se il virus “entrasse nel settore suinicolo, saremmo costretti a misure come il lockdown degli animali e ad un blocco dell’export dei prodotti”.

“Al momento la situazione è sotto controllo dove sappiamo esistere i focolai e dove sono stati trovati animali selvatici positivi – precisa Grasselli analizzando il punto della situazione – Ma non abbiamo certezza che su tutto l’appennino dalla Liguria fino alle Marche, questo virus non possa scendere a valle e arrivare negli allevamenti suini della pianura. Ecco che è fondamentale una sorveglianza epidemiologica, il monitoraggio dei cinghiali intercettati o trovati morti, ci auguriamo che i focolai siano legati all’introduzione dall’estero, o per commerci fraudolenti o più verosimilmente per abitudini alimentari soprattutto legati all’Est Europa, di salumi non a norma che poi buttati nei cassonetti dei rifiuti sono stati poi intercettati dai cinghiali”.

Secondo Grasselli, “noi oggi abbiamo questo tipo di infezione in due aree del Paese dove sono state attivate tutte le procedure stabilite dai Comitati tecnico-scientifici istituti dai ministero della Salute e dell’Agricultura. Collaborano anche i centri di riferimento nella ricerca malattie infettive e quelli di gestione della fauna selvatica. Abbiamo fatto convergere, in questo momento di crisi, tutte le competenze su un tavolo di lavoro. Le strategie sono aggiornate a mano a mano che sopraggiungono informazioni nuove. Nelle zone dove c’è un focolaio si sono subito attivate le reti di contenimento, per impedire ai cinghiali di avvicinarsi ai centri urbani o in aree dove ci sono insediamenti zootecnici”.

“Poi – sottolinea – gli allevamenti si sono dotati di zanzariere e dissuasori per uccelli, per impedire ad ogni animale possibile ‘vettore’ del virus di venire a contatto con i maiali. In questo momento è interesse degli allevatori avere un atteggiamento precauzionale nei confronti di un loro investimento”.

Per quanto riguarda l’abbattimento dei cinghiali come misura per il contenimento dei focolai di peste suina, “occorre un ragionamento sereno con gli animalisti: c’è un problema etico, ma anche la necessità di diradare la popolazione dei cinghiali e al momento non ci sono altri strumenti efficaci e rapidi. Prima di abbattere i suini, quindi, e perdere i mercati della salumeria italiana, credo che sia una scelta saggia sacrificare un numero stabilito di cinghiali su una popolazione esorbitante”, continua Grasselli facendo il punto della situazione.

Secondo Grasselli, si deve “evitare domani di abbattere gli animali allevati che sono essere senzienti come i cinghiali, ma dietro ci sono aziende, famiglie, lavoratori, investimenti e anche molta ricerca. I suini poi andrebbero distrutti perché non è possibile mangiarli, e poi – conclude – c’è da considerare lo spreco alimentare legato alle granaie e ai mangimi che andrebbero buttati”.