Antibiotici per gli animali: SIMeVeP sostiene il voto contrario alla risoluzione ENVI

Il 13 luglio 2021 la Commissione ENVI (Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare) del Parlamento europeo ha adottato (con 38 voti a favore, 18 contrari e 22 astensioni) una proposta di risoluzione per opporsi all’atto delegato della Commissione europea del 26 maggio 2021 sui criteri per la designazione degli antibiotici da riservare al trattamento di alcune infezioni nell’uomo che integra il Regolamento Ue 2019/6.

L’atto delegato descrive in dettaglio i criteri per la designazione degli antimicrobici da riservare all’uomo, vietandone l’uso in tutti gli animali, sulla base del parere scientifico dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA), dell’EFSA, dell’OIE e dell’OMS.

La proposta di risoluzione approvata da ENVI, che sarà sottoposta al voto del Parlamento europeo il 15 Settembre 2021, suggerisce di inserire tutti gli antimicrobici di importanza critica con priorità più alta (colistina, macrolidi, fluorochinoloni e cefalosporine di 3a e 4a generazione) nell’elenco OMS riservato agli esseri umani, vietandone l’uso negli animali.

Nell’ambito di una serie di iniziative della veterinaria europea e italiana, SIMeVeP ha sottoscritto la lettera aperta di FVE  e EPRUMA indirizzata ai Parlamentari europei affinchè respingano attraverso il proprio voto la proposta di risoluzione e adottino l’atto delegato con il fine di preservare la salute e il benessere di tutti gli animali.

Sebbene la proposta di ENVI risponda da un lato alla necessità di proteggere l’uso dell’antibiotico nell’uomo, dall’altra si fonda su interpretazioni errate dell’uso di antibiotici nel settore animale nonché delle raccomandazioni dell’OMS.

A riguardo va sottolineato come gli antimicrobici – somministrati solo quando necessario e dopo aver preso in considerazione tutte le strategie alternative – rimangano un presidio indispensabile per assicurare la sanità e benessere degli animali, in quanto anche in condizioni ottimali di allevamento gli animali possono ammalarsi e necessitano di essere trattati per evitare sofferenze e ciò risponde all’imperativo sancito dal Trattato di Lisbona che riconosce gli animali come esseri senzienti e capaci di soffrire.

Inoltre se consideriamo che alcune infezioni animali zoonotiche, e cioè trasmissibili dagli animali all’uomo, se non trattate, possono rappresentare una minaccia per la sanità pubblica la proposta di Envi, qualora approvata, metterebbe a serio rischio non solo la salute animale, ma anche il benessere animale, la salute pubblica e la sicurezza degli alimenti, mentre l’atto delegato contiene una proposta equilibrata, basata sulla scienza e che realizza l’approccio One Health.

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La SIMeVeP tra le società di cui può avvalersi Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanita’

SIMeVePLa Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva ha superato la selezione per l’individuaizone delle società e associazioni tecnico scientifiche delle professioni sanitarie per l’avvalimento da parte dell’Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità, prevista dal comma 3 dell’art. 2 del DM 29/09/217

L’Osservatorio Nazionale delle Buone Pratiche sulla sicurezza nella Sanità potrà quindi avvalersi della SIMeVeP negli ambiti di competenza

  • Igiene e Sanità Pubblica
  • Infezioni correlate all’assistenza e all’antibioticoresistenza



I veterinari, l’antibioticoresistenza e lo spreco alimentare

Sono pubblicati su La Repubblica – Focus Sanità del 24 gennaio 2021 due contributi sul ruolo dei Veterinari di Medicina Pubblica e sull’impegno della SIMeVeP nel campo dell’antibioticoresistenza e dello spreco alimentare.

Nell’immaginario comune il concetto di medicina veterinaria è legato alla cura degli animali da compagnia. In realtà il tema della salute nel mondo animale copre uno spettro ben più ampio di tematiche, strettamente legate al benessere globale anche della popolazione umana.

Da qui la necessità di un’opera di azione e sensibilizzazione, volta a mettere sotto la lente d’ingrandimento gli aspetti dell’interazione uomo-animale-ambiente.

In questo senso l’impegno della Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva, è diretto all’incremento del livello di salute del Paese perseguendo il modello One World-One Medicine—One Health.

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Antibioticoresistenza, combattiamola con l’approccio One Health

AntibioticoresistenzaL’antibioticoresistenza, ovvero la capacità dei batteri di resistere all’azione degli antibiotici, è una minaccia globale contro la quale “è più che mai necessario uno sforzo congiunto e coordinato che abbracci il campo umano e veterinario secondo l’approccio di One Health – One Medicine – One World”.

La pandemia da SARS-CoV-2 ci ha mostrato chiaramente che siamo tutti sulla stessa barca: gli animali, umani compresi, sono suscettibili agli stessi germi che vengono combattuti con gli stessi antibiotici. Ecco perché il problema della resistenza dei patogeni alle terapie non può essere affrontato in maniera settoriale, ma secondo il paradigma “One Health”: le infezioni batteriche degli animali da allevamento, di quelli da affezione e degli umani vanno trattate in maniera integrata perché i ceppi resistenti che circolano nell’ambiente sono un pericolo per tutti” ha ribadito Antonio Sorice, Presidente SIMeVeP

Alcuni passi sono già stati compiuti “sia a livello europeo, per esempio attraverso l’introduzione nel 2006 del divieto dell’uso di antibiotici come promotori della crescita, sia a livello nazionale con della ricetta elettronica veterinaria, ma il problema resta serio e va affrontato in maniera decisa”.

Per questo, oggi, giornata europea sull’uso a consapevole degli antibiotici e primo giorno della settimana mondiale degli antibiotici (18-24 novembre) vogliamo ricordare alcuni degli elementi chiave per preservare l’efficacia di questi farmaci fondamentali, attraverso l’utilizzo prudente e appropriato:

  • Misure di biosicurezza e benessere animale in allevamento al fine di contenere le infezioni provenienti dall’esterno e isolare i capi malati, garantendo spazi vitali e ambienti sicuri
  • Attività di sorveglianza per comprendere l’uso effettivo degli antibiotici
  • Vaccinazioni, laddove il vaccino esiste, per prevenire le malattie prima che insorgano

La prevenzione è il punto di partenza e la principale arma a nostra disposizione per sconfiggere una delle principali minacce per la salute del nostro unico pianeta” ha concluso il Presidente




One health. Sorice: curiamo gli animali per difenderci dalle epidemie

E’ pubblicata su LIVE, inserto mensile di La Repubblica e dei quotidiani del gruppo Gedi, un intervista al Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice, su One Health e antibioticoresistenza.

“Siamo sulla stessa barca: tutti gli animali, umani compresi, sono suscettibili agli stessi germi che vengono combattuti con gli stessi antibiotici. Ecco perché il problema della resistenza dei patogeni alle terapie non può essere affrontato in maniera settoriale. Si parla quindi di One Health: le infezioni batteriche degli animali da allevamento, di quelli da affezione e degli umani vanno tratte in maniera integrata perché i ceppi resistenti che circolano nell’ambiente sono un pericolo per tutti”.

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Amr e sorveglianza della fauna selvatica, una nuova alleanza istituzionale in ottica One Health

Antonio Sorice, Presidente SIMeVeP è intervenuto in qualità di direttore del Dipartimento Veterinario dell’Ats di Bergamo all’incontro per la sottoscrizione tra ACSS Lombardia – l’Agenzia di Controllo del Sistema Sociosanitario lombardo e l’Istituto Zooprofilattico della Lombardia ed Emilia-Romagna ( IZSLER) dell’accordo di collaborazione per sviluppare progettualità per la lotta all’antimicrobico resistenza e per la sorveglianza della fauna selvatica.

L’accordo, dalla durata triennale e rinnovabile, si basa sull’integrazione delle attività svolte nel settore della medicina veterinaria e della medicina umana in ottica “One Health”, ossia con un impegno congiunto di più discipline professionali che operano per il raggiungimento di una salute ottimale delle persone, degli animali e dell’ambiente.

L’Agenzia di Controllo e l’Istituto Zooprofilattico, dunque, coopereranno per la realizzazione di una collaborazione sul territorio, secondo le rispettive competenze e finalità istituzionali, che prevede anche il coinvolgimento delle Agenzie di Tutela della Salute (Ats), delle Aziende sociosanitarie territoriali (Asst) e delle istituzioni che operano nel settore della prevenzione e della caccia per realizzare analisi e verifiche.

Obiettivo della collaborazione è l’implementazione di attività sul campo a livello di Regione Lombardia, con la prospettiva che tale modello d’azione possa estendersi ad altre Regioni.

Nel corso della tavola rotonda ““Integrazione delle attività veterinarie e mediche per il contrasto all’Antimicrobico resistenza con approccio One Health” Sorice ha illustrato una delle 2 progettualità avviate dall’Acss in via sperimentale nelle province di Varese e Como con ATS Insubria e in quella di Bergamo con ATS Bergamo che coinvolgono l’IZSLER, presentate nel corso della tavola rotonda “Integrazione delle attività veterinarie e mediche per il contrasto all’Antimicrobico resistenza con approccio One Health”, quella che prevede l’introduzione, l’anno prossimo, del protocollo elaborato dall’IZSLER in qualità di Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale (CReNBA) per valutare lo stato di benessere del bestiame degli allevamenti montani di bovini da latte di piccole dimensioni e allevati alla posta fissa collocati nella Cheese Valley, territorio al centro delle Orobie bergamasche, valtellinesi e lecchesi

Il comunicato completo sul sito dell’IZS Ler




Antibioticoresistenza. Una minaccia globale per la sanità pubblica e i sistemi sanitari

A conclusione della World Antibiotic Awareness Week (18–24 novembre 2019) riproponiamo l’articolo “Antibioticoresistenza. Una minaccia globale per la sanità pubblica e i sistemi sanitari” a cura di Maurizio Ferri, Elena Ranucci, Paola Romagnoli, Valerio Giaccone pubblicato nel volume “Food Safety e Food Security – scenari futuri e ineludibile evoluzione della prevenzione primaria” pubblicato da SIMeVeP in occasione del convegno del 5 novembre 2015 in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità.

Abstract:

L’antibiotico-resistenza (AR) è divenuta nel corso degli ultimi due decenni, una minaccia globale per i sistemi sanitari e per la sanità pubblica in tutto il mondo. La scoperta dei primi antibiotici ha fornito consistenti e indubbi benefici alla salute umana e animale e ha contribuito al progresso medico, ma l’uso improprio e l’abuso degli antimicrobici in Medicina veterinaria e umana hanno accelerato il fenomeno crescente dell’AR in tutto il mondo. Il presente lavoro fornisce una vasta panoramica sull’epidemiologia della AR con un focus sugli alimenti di origine animale e sugli effetti in ambito umano, sul quadro giuridico e sulle politiche attualmente intrarprese a livello comunitario e internazionale. Per rispondere alle sfide dell’AR occorre realizzare una serie di interventi riassumibili nei seguenti: progettazione di misure preventive e di biosicurezza più efficaci a livello di allevamenti animali per ridurre l’uso di antimicrobici; sviluppo di nuovi antimicrobici; potenziamento del sistema di sorveglianza su AR nelle popolazioni animali e umane; migliore conoscenza dei meccanismi di resistenza agli antibiotici; promozione di programmi educativi finalizzati a una maggiore consapevolezza dei soggetti interessati sull’uso prudente degli antibiotici nelle produzioni animali e nella clinica umana per le positive ricadute in sanità pubblica e ambientale. La diffusione globale dell’AR e la possibilità che la resistenza batterica, non avendo barriere, si diffonda nell’uomo, negli animali e nell’ambiente, sono gli elementi alla base di specifiche raccomandazioni, che concludono l’articolo, strutturate attorno a un approccio olistico e mirate per le diverse parti interessate. Le principali azioni di prevenzione e di controllo sono costituite da: efficaci misure preventive per limitare la necessità di usare antimicrobici negli esseri umani e negli animali; raccolta di dati necessari per valutare l’impatto sanitario ed economico; armonizzazione di dati comparabili sulla resistenza ed uso degli antimicrobici in Medicina umana e veterinaria; approccio olistico e collaborazione internazionale e interdisciplinare; studio sulla circolazione dei geni della resistenza nell’ambiente; sviluppo e sostegno di programmi di educazione sul rischio AR rivolti ai medici e veterinari prescrittori e ai consumatori.

Scarica l’articolo “Antibioticoresistenza. Una minaccia globale per la sanità pubblica e i sistemi sanitari”

Scarica il volume intero Food Safety e Food Security – scenari futuri e ineludibile evoluzione della prevenzione primaria

Il volume è anche disponibile per l’acquisto 




WINTER SCHOOL 2020 “Alimentazione prevenzione cura. Nuova governance in sanità”

L’alimentazione da sempre si accompagna al concetto di salute e benessere. Basti pensare nell’antichità alla medicina della Magna Grecia e all’impatto sulla Scuola Salernitana.
Questi concetti intuitivi si sono tramutati nei tempi recenti in realtà scientifiche. Il concetto di qualità di vita, infatti, accompagna trasversalmente terapie, non ultimo le terapie innovative, sostegno al paziente ed alla famiglia, e affiancamento alle degenze in ambito ospedaliero o in altre strutture assistenziali.

Contemporaneamente l’alimentazione impatta sugli stili di vita e quindi sulla prevenzione delle malattie, ma anche su malattie croniche quali il diabete e le malattie infiammatorie intestinali, sul microbiota e sull’insorgenza di malattie neurologiche, sull’antimicrobico resistenza, sul miglioramento del performance status nelle terapie oncologiche. Nello stesso tempo il futuro del SSN è legato alla sostenibilità finanziaria di una organizzazione regionalizzata che deve coniugare gli interessi dei cittadini, delle aziende del settore, delle istituzioni e dei prescrittori.
La nuove terapie devono coniugarsi con i programmi di prevenzione al fine di migliorarne l’appropriatezza, e nello stesso tempo devono esplicitarsi con criteri gestionali nuovi, al di fuori degli schemi, che vedano l’innovazione, qualunque sia, non con timore ma con la consapevolezza che migliore prevenzione applicata alle migliori cure sono i capisaldi di un sistema salute che ponga gli interessi del paziente al centro di un sistema in continuo miglioramento ed in continua implementazione.

Su questi temi si confronteranno vari esperti invitati a partecipare alla Winter School 2020 “Alimentazione prevenzione cura. Nuova governance in sanità”” organizzata da Motore Sanità per il 6 e 7 febbraio a Pollenzo (Cn) presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche.

Il Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice, interverrà il 6 febbraio durante la sessione su “cultura del cibo e prevenzione delle malattie” trasmissibili per parlare di “Uso degli antibiotici negli allevamenti intensivi e loro impatto sul cibo”.

“Negli ultimi anni l’impatto sulla salute umana dell’incremento del fenomeno dell’antibiotico resistenza ha stimolato una particolare attenzione nell’ottenere informazioni sul ruolo dell’uso di molecole ad azione antimicrobica negli animali, sui meccanismi di selezione di microrganismi resistenti e sul trasferimento di geni di resistenza all’uomo” ha anticipato Sorice. “E’ più che mai necessario uno sforzo congiunto e coordinato che abbracci il campo umano e veterinario secondo l’approccio di One Health – One Medicine – One World, come viene confermato dai dati che emergono dai vari tavoli tecnici operanti a livello mondiale su tale emergenza considerata la vera minaccia del terzo millennio“.

Programma

 




Antibiotici, meno è meglio. SIMeVeP sostiene il “manifesto di impegni dei professionisti per un utilizzo appropriato degli antibiotici”

E’ stato presentato stamattina al Ministero della salute, nel corso della “Giornata sull’uso consapevole degli antibiotici”, il “Manifesto di impegni dei professionisti per un utilizzo appropriato degli antibiotici, per contrastare il fenomeno dell’antimicrobico resistenza”.

Il manifesto è stato messo a punto da Slow Medicine e Altroconsumo nell’ambito del progetto “Fare di più non significa fare meglio – Choosing Wisely Italy” insieme a 16 società scientifiche di medici, infermieri, farmacisti e veterinari che hanno prodotto raccomandazioni sull’uso corretto di antibiotici in Choosing Wisely Italy o sono direttamente coinvolte nella questione; riporta il nome e la foto del medico o dell’équipe che lo sottoscrive e potrà essere esposto negli studi medici e ambulatori, nei reparti ospedalieri e nelle farmacie. I medici potranno diffondere anche sui social il loro impegno, postando il manifesto con la loro foto attraverso l’hashtag #menoemeglio.

SIMeVeP, socio istituzionale di Slow Medicine, ha aderito a settembre di quest’anno al progetto “Choosing Wisely Italy” e oggi sostiene con forza il manifesto “Antibiotici, meno e meglio” come diretta testimonianza del proprio impegno e dei medici veterinari di sanità pubblica per un uso appropriato, corretto e razionale degli antibiotici e per una corretta informazione dei cittadini.

A breve sarà disponibile il manifesto rivolto ai medici veterinari che vi invitiamo sin da ora a sottoscrivere e diffondere.

Antibiotici, meno e meglio

 




EMA: calano le vendite di antibiotici veterinari

Farmaci veterinariSecondo un rapporto dell’EMA, Agenzia europea per i medicinali, appena pubblicato i paesei europei continuano a ridurre l’uso di antibiotici negli animali. Le vendite complessive di antibiotici veterinari in Europa sono infatti diminuite di oltre il 32% tra il 2011 e il 2017.

I risultati confermano la tendenza al ribasso osservata negli ultimi anni e mostrano che gli orientamenti UE e le campagne nazionali che promuovono un uso prudente degli antibiotici negli animali per combattere la resistenza agli antimicrobici stanno avendo un effetto positivo. La riduzione delle vendite è il risultato degli sforzi combinati di veterinari, agricoltori, altri attori del settore zootecnico, degli Stati membri dell’UE, della Commissione europea e dell’EMA.

Di particolare importanza il calo di vendite di due delle classi di antibiotici di importanza critica per la medicina umana sono che sono quindi state utilizzate meno negli animali: le vendite di Polimixine sono crollate del 66% e le vendite di cefalosporine di terza e quarta generazione sono diminuite di oltre il 20%. Queste classi includono antibiotici utilizzati per trattare infezioni gravi nell’uomo causate da batteri resistenti alla maggior parte dei trattamenti.

La relazione fa parte del progetto europeo di sorveglianza del consumo antimicrobico veterinario (ESVAC) e presenta i dati di 31 paesi dello Spazio economico europeo più la Svizzera, che hanno fornito volontariamente informazioni sulle vendite o prescrizioni di antibiotici veterinari per il 2017.

La partecipazione al progetto ESVAC è cresciuta notevolmente: da 9 paesi nel 2010 a 31 paesi nel 2019 a ulteriore dimostrazion dell’impegno dei paesi europei nella lotta all’antibioticoresistenza, anche se permangono notevoli differenza fra paese e paese. Mentre 19 dei 25 paesi che hanno fornito dati per il 2011-2017 hanno registrato un calo delle vendite di antibiotici veterinari di oltre il 5%, tre paesi hanno registrato un aumento di oltre il 5% delle vendite nello stesso periodo. Gli altri tre paesi non hanno registrato un cambiamento significativo nelle vendite. Il calo sostanziale delle vendite di antimicrobici per le specie che producono alimenti che si è verificato per alcuni paesi indica che esiste ancora un elevato potenziale di diminuzione dell’uso di antimicrobici in altri, soprattutto in quelli con un consumo elevato.

L’Italia resta fra i paesi con vendite più alte, ma “I dati dicono anche che negli anni la situazione italiana sta migliorando in modo significativo, soprattutto per quanto riguarda il consumo di antibiotici, che è molto diminuito dal 2010 al 2016“, ha detto recentemente Antonio Sorice,  Presidente della Società italiana di medicina veterinaria preventiva, interervistato da Science sull’uso di antibiotici in allevamento (articolo in abbonamento)

Il problema esiste ed è molto serio, ma va anche sottolineato che è stato fatto molto per affrontarlo, sia a livello europeo, per esempio attraverso l’introduzione nel 2006 del divieto dell’uso di antibiotici come promotori della crescita, sia a livello nazionale. È dell’anno scorso l’obbligo in Italia di ricetta elettronica veterinaria, che garantisce la tracciabilità totale dei farmaci dispensati e ci permetterà nel breve e medio periodo di avere dati sempre più precisi sui consumi, ma anche sulle tipologie di farmaci più usati specie per specie o condizione per condizione. E stiamo lavorando molto sulla riduzione dell’uso veterinario di antibiotici considerati salvavita in ambito umano, come la colistina“.

Il rapporto (in inglese)