Ue: centro di conoscenze sulle frodi alimentari e la qualità degli alimenti

Per rispondere alle preoccupazioni dei consumatori circa la qualità degli alimenti e le pratiche fraudolente in campo alimentare, la Commissione europea inaugura un centro di conoscenze sulle frodi alimentari e la qualità degli alimenti che sarà gestito dal Centro comune di ricerca.

Il centro di conoscenze, una rete formata da esperti reclutati all’interno e all’esterno della Commissione, offrirà il proprio sostegno ai responsabili politici e alle autorità nazionali dell’UE mettendo a disposizione e condividendo i più recenti dati scientifici nel settore delle frodi alimentari e della qualità degli alimenti.

Le inquietudini in merito alle frodi alimentari e alla qualità degli alimenti minano la fiducia dei consumatori e danneggiano l’intera filiera alimentare europea, dagli agricoltori ai commercianti. In tempi recenti si è assistito a frodi su vino, olio d’oliva, miele, pesce, prodotti lattiero-caseari, carni e pollame. I cittadini possono inoltre essere esposti a pratiche commerciali di marketing sleali, soprattutto in relazione a prodotti venduti su mercati diversi con notevoli differenze nella composizione ma in confezioni simili.

Tibor Navracsics, Commissario per l’Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport e responsabile per il Centro comune di ricerca, inaugura il 13 marzo il nuovo centro di conoscenze sulle frodi alimentari e la qualità degli alimenti a Strasburgo alla presenza del Vicepresidente responsabile per l’Unione dell’energia Maroš Šefčovič e la Commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere Vêrá Jourová.

Alla vigilia dell’inaugurazione il Commissario Navracsics ha dichiarato: “Quello dei prodotti alimentari è un settore in cui la scienza può dimostrare in modo diretto e tangibile i benefici che apporta ai cittadini. La qualità degli alimenti che consumiamo è importante per tutti e, visto che la frode alimentare è un’attività criminale transnazionale, l’Unione europea ha un ruolo evidente nelle azioni di contrasto. L’apertura del centro di conoscenza sulle frodi alimentari e la qualità degli alimenti è un’iniziativa importante: contribuirà a proteggere l’integrità della filiera alimentare dell’UE e a salvaguardare la qualità dei prodotti alimentari, apportando un chiaro valore aggiunto per i cittadini europei.

La Commissaria Jourová ha affermato: “La Commissione prende molto sul serio il problema della qualità degli alimenti e della differenziazione ingiustificata dei prodotti e ha già adottato una serie di misure concrete per risolvere il problema. In questo contesto è fondamentale disporre di prove scientifiche migliori. Il nuovo centro di conoscenze, che riunisce esperti e conoscenze di provenienza diversa, interna ed esterna alla Commissione europea, contribuirà ulteriormente a raccogliere ed elaborare prove basate su dati scientifici. Le sue attività porteranno inoltre allo sviluppo di un metodo di prova comune, che a sua volta ci aiuterà ad applicare e far rispettare la normativa sulla sicurezza alimentare e sulla tutela dei consumatori.”

Questi i compiti del centro di conoscenze sulle frodi alimentari e la qualità degli alimenti:

•coordinare le attività di vigilanza del mercato, ad esempio quelle concernenti la composizione e le proprietà organolettiche dei prodotti alimentari presentati con lo stesso imballaggio e lo stesso marchio su diversi mercati dell’UE;

•gestire un sistema di allarme rapido e di informazione sulle frodi alimentari, ad esempio monitorando i media e comunicando tali informazioni al pubblico;

•collegare i sistemi informativi degli Stati membri e della Commissione, come le banche dati contenenti la descrizione della composizione di determinati prodotti agroalimentari di pregio come il vino e l’olio d’oliva;

•generare conoscenze specifiche per paese, ad esempio mappando le competenze e le infrastrutture di laboratorio degli Stati membri.

Il centro di conoscenze sulle frodi alimentari e la qualità degli alimenti, che sarà interamente finanziato dalla Commissione europea, gestirà newsletter, mappe interattive, banche dati e relazioni periodiche, rendendo accessibili al pubblico queste informazioni. Il numero di membri dei gruppi di esperti dipenderà dal settore di attività. Il centro di conoscenze si inserirà nella rete UE sulle frodi alimentari ponendosi come intermediario tra la scienza e l’elaborazione delle decisioni programmatiche.

L’inaugurazione del centro di conoscenze coincide con l’apertura presso il Parlamento europeo a Strasburgo di una mostra dal titolo “La scienza al centro dell’elaborazione delle politiche europee”, che passa in rassegna le attività e la storia del Centro comune di ricerca dalla sua istituzione nel 1957.

Contesto

Nell’Unione europea la filiera alimentare è disciplinata tra l’altro dai principi generali della legislazione alimentare[1], dalla normativa per la fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori[2] e dalla direttiva sulle pratiche commerciali sleali[3], che impongono il rispetto di determinate norme di composizione e di qualità dei prodotti agricoli.

Il Centro comune di ricerca ha un’esperienza consolidata nel settore delle scienze dell’alimentazione, anche in relazione alla ricerca in materia di autenticità dei prodotti e allo sviluppo, all’applicazione e alla convalida di metodi di prova analitici per individuare le frodi nella filiera alimentare.

Il centro di conoscenze sulle frodi alimentari e la qualità degli alimenti è il quinto centro aperto dopo quelli per la bioeconomia, le politiche territoriali, la migrazione e la demografia e la gestione del rischio di catastrofi.

Per ulteriori informazioni

Centri di conoscenza del Centro comune di ricerca

[1] REGOLAMENTO (CE) N. 178/2002 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO,del 28 gennaio 2002, che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare
[2] REGOLAMENTO (UE) N. 1169/2011 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO, del 25 ottobre 2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori
[3] Direttiva 2005/29/CE, del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 maggio 2005, relativa alle pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori nel mercato interno

Fonte: Commissione europea




Il soccorso degli animali nella prossima riforma della Protezione civile

Ieri, presso la Sala Iotti della Camera dei Deputati,  si è tenuto il convegno “L‘intervento delle associazioni animaliste nelle calamità – L’assistenza agli animali e il ruolo del No profit nella prospettiva di riforma della Protezione Civile” dal quale è scaturito un appello alle istituzioni sulla necessità di inserire in modo esplicito, fra le attività di protezione civile, anche il soccorso, l’assistenza e la protezione degli animali nella legge di riforma della Protezione Civile di prossima emanazione.

L’evento organizzato da sei fra le principali Associazioni Animaliste italiane (ENPA-LAV-Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente-Lega Nazionale per la Difesa del Cane-Animalisti Italiani-OIPA) ha visto la partecipazione dell’On. Duranti (che ha inserito tale proposta nell’ordine del Giorno n.9/2607-B/4 accolto come impegno dal Governo il 07 marzo 2017 nell’Aula della Camera dei Deputati), del rappresentante del Ministero della Salute Dott. Ugo Santucci, del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, Dott. Marco Leonardi e dei Servizi Veterinari Regionali delle Marche, Umbria, Sardegna, Molise, nonché di colleghi Veterinari del Piemonte, Lazio e Campania, e di Raimondo Colangeli, Vicepresidente ANMVI.

Per la SIMeVeP era presente il Dott. Antonio Tocchio che ha espresso il sostegno da parte della Società Scientifica all’iniziativa, che si dimostra in linea con i tempi, ormai maturi per rappresentare anche nel campo delle emergenze non epidemiche quanto sia importante considerare il rapporto uomo – animale quale elemento irrinunciabile per un intervento efficace in Protezione Civile.

E’ stata inoltre accolta la proposta di SIMeVeP di inserire nel testo finale anche la figura dei Medici Veterinari  – Liberi Professionisti e Pubblici –  che in sinergia fra loro e con il Coordinamento delle Autorità di Protezione Civile rappresentano il cardine professionale del soccorso a tutti gli animali.

Nel maggio 2017, SIMeVeP e SIVeMP  hanno costituito l’Associazione Nazionale di Volontariato di Protezione Civile EMERVET, una struttura operativa specializzata nel dare supporto alla componente Veterinaria e di Igiene Pubblica della Funzione 2 del Dipartimento di Protezione Civile, cui possono aderire medici veterinari, di sanità pubblica e liberi professionisti.




Settimana mondiale sull’uso consapevole degli antibiotici

antibioticoresistenzaSi svolge dal 13 al 19 novembre 2017 la settimana mondiale di sensibililizzazione sull’uso consapevole degli antibiotici (World Antibiotic Awareness Week – WAAW). In Europa, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (CEPCM) organizza il 18 novembre 2017 la Giornata europea degli antibiotici con lo stesso scopo.

Utilizzare gli antibiotici con prudenza e professionalità sugli animali è un obiettivo che risponde pienamente al concetto di One Health per preservare la salute pubblica”. Ha detto il presidente SIMeVeP Antonio Sorice.

Alcuni importanti passi sono già stati compiuti, come evidenziato anche dall’ultimo rapporto Esvac sulla vendita dei medicinali antimicrobici ad uso veterinario in UE, ma occorre ancora fare moltissimo per evitare un futuro prossimo senza i farmaci che fino ad oggi hanno contribuito significativamente ad abbattere la mortalità dovuta alle malattie infettive.

Il nuovo Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020, approvato di recente, costituisce un buon quadro normativo per favorire l’uso corretto, razionale e consapevole degli antibiotici negli allevamenti: bisogna puntare sempre di più su strumenti di trasparenza come la ricetta elettronica e la tracciabilità del farmaco, va incentivata l’informazione agli allevatori, rafforzate le misure di biosicurezza e benessere animale in allevamento, vanno sostenuti i piani di profilassi vaccinale.

Occorre utilizzare tutti gli strumenti a disposizione e la settimana mondiale sull’antibiotico resistenza è un’occasione importante per diffondere informazioni fondamentali e ribadire che la prevenzione è l’unico punto di partenza per sconfiggere questa minaccia globale

Materiale informativo OMS

Fact sheet OMS sull’antibioticoresistenza (in inglese)

10 facts on antimicrobial resistance (in inglese)

Poster (in inglese)

Infografiche (in inglese)

Quiz: How much do you know about antibiotic resistance? (in inglese)




L’Ue sta rispondendo alla sfida dell’antibioticoresistenza in medicina veterinaria

La DG SANCO, Direzione Generale per la salute e la sicurezza alimentare dell’Unione Europea, ha pubblicato il “Rapporto di sintesi sulle misure per affrontare l’antibioticoresistenza attraverso l’uso prudente di antibiotici negli animali” che fornisce una panoramica della situazione negli Stati membri Ue più Norvegia, Islanda e Svizzera sugli sforzi per promuovere l’uso prudente degli antimicrobici negli animali, come richiesto dalle “Linee guida sull’uso prudente degli antimicrobici in medicina veterinaria” pubblicate a settembre 2015.

Il documento, proponendo alcuni esempi di buone pratiche che possono essere utili nello sviluppo di strategie di contrasto all’antimicorbicoresistenza – e all’utilizzo di antibimicrobici in allevamento in particolare –  e alcune sfide da affrontare nell’attuazione di politiche per l’uso prudente degli antimicrobici, illustra i vantaggi dell’adottare un approccio olistico alla salute degli animali per aiutare a prevenire le infezioni associato a una serie di misure per garantire che gli antimicrobici siano scelti e utilizzati con prudenza e solo quando necessario.

Quando questo tipo di approccio è stato applicato, ha contribuito a ridurre significativamente l’uso di antimicrobici in medicina veterinaria senza influire negativamente sul benessere sulla produttività degli animali. Segnali incoraggianti quindi, che indicano come sia possibile diminuire i livelli di antibioticoresistenza.

Complessivamente le informazioni – raccolte tramite un questionario inviato alle autorità competenti dei paesi coinvolti e durante e missioni svolte nel 2016 – mostrano che quasi tutti i paesi hanno messo in atto, o stanno sviluppando, strategie e politiche per favorire l’uso prudente degli antimicrobici.

I veterinari svolgono un ruolo chiave nell’incoraggiare i produttori ad adottare misure che prevengano la necessità di utilizzare antimicrobici e nel contempo prendere decisioni informate sugli antimicrobici più appropriati; ciò si riflette nelle politiche messe in atto dai paesi che segnalano recenti riduzioni significative nel uso di antimicrobici o del loro uso costantemente basso.

L’effetto combinato delle politiche attuate a tutti i livelli può comportare riduzioni sostanziali nell’uso di antimicrobici, anche superiori al 50%, pure in presenza di strategie nazionali che sono ancora in una fase iniziale e politiche associate di natura volontaria.

I molteplici fattori che influenzano lo sviluppo dell’AMR rendono difficile chiarire l’impatto di misure specifiche, sebbene sia evidente l’associazione fra la riduzione dell’uso di antibiotici e la riduzione dell’antibioticoresistenza.

Le missioni sono proseguite nel 2017 e ulteriori visite sono previste nel 2018.

Scarica il rapporto “Overview report on measures to tackle antimicrobial resistance (Amr) through the prudent use of antimicrobials in animals

A cura della segreteria SIMeVeP




La cucina della Selvaggina

Si è svolto ieri all’Ascom Confcommercio Bergamo il workshop “La cucina della Selvaggina” un approfondimento della conoscenza delle carni di grossa selvaggina rivolto in particolare ai ristoratori del territorio, organizzato nell’ambito del Progetto “Selvatici e buoni Una filiera alimentare da valorizzare”, di cui SIMeVeP fa parte.

All’incontro hanno partecipato i rappresentanti di tutti i partner del progetto: Petronilla Frosio, Presidente Ristoratori Ascom Bergamo, Nicola Perrotti, Presidente Fondazione UNA Onlus, Antonio Sorice, Presidente Società Italiana di Medicine Veterinaria Preventiva, Paolo Lanfranchi, Università degli Studi di Milano, Lorenzo Bertacchi, Presidente Federcaccia Bergamo, Silvio Barbero, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Luca Pellicioli e Roberto Viganò, Studio Associato AlpVet, Eugenio Demartini, Ricercatore Dip. VESPA – Università degli Studi di Milano.

Siamo molto soddisfatti dell’andamento del progetto al quale abbiamo aderito da subito con convinzione”, ha detto il Presidente SIMeVeP. Sorice ha illustrato il ruolo della sanità pubblica veterinaria a garanzia della sicurezza alimentare della filiera della selvaggina “che deve essere valorizzata anche in un ottica di tutela ambientale, di tutela della fauna selvatica stessa e di promozione e recupero degli alimenti a chilometro zero“.

Il workshop è l’ultima delle iniziative messe in campo in questi mesi nella provincia di Bergamo. Il progetto ha preso infatti il via a settembre 2017 e si svolgerà nell’arco di 18 mesi con  altre azioni previste tra cui un evento dedicato alla comunicazione dei risultati preliminari raggiunti.

A cura della segreteria SIMeVeP




Il punto di vista veterinario. La contaminazione da Pfas negli alimenti: l’anello mancante tra qualità dell’ambiente ed esposizione dell’uomo

lente_ingrandimentoI dati prodotti dallo studio sui Pfas in varie matrici alimentari presentati alla stampa il 16 novembre scorso forniscono spunti di approfondimento per la contaminazione ambientale dei suoli agricoli, e per l’apporto di Pfoa da parte di alimenti solidi, di origine animale.

Tali elementi non sembra siano stati adeguatamente considerati fino ad ora, dove l’attenzione è stata fondamentalmente rivolta al ruolo delle acque potabili, e all’adozione dei sistemi di depurazione adeguati.

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Usare gli antibiotici saggiamente per combatterne la crescente resistenza

In occasione della Settimana Mondiale di sensibilizzazione sugli antibiotici (13-19 novembre 2017), la FAO, l’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (OIE) e l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) insieme lanciano un appello per un uso responsabile degli antibiotici negli esseri umani e negli animali, per ridurre l’emergere di una crescente resistenza ad essi.

La resistenza agli antibiotici è salita a livelli pericolosamente elevati in tutte le parti del mondo e minaccia la nostra capacità di trattare comuni malattie infettive. Le infezioni che colpiscono le persone – tra queste la polmonite, la tubercolosi, l’avvelenamento del sangue e la gonorrea – e gli animali stanno diventando sempre più difficili e talvolta impossibili da trattare quando gli antibiotici diventano meno efficaci.

Gli antibiotici sono spesso sovra-prescritti da medici e veterinari e abusati dal pubblico. Dove possono essere acquistati per uso umano o animale senza prescrizione, l’emergere e la diffusione della resistenza ad essi è peggiorata. Esempi di un uso improprio comprendono l’assunzione di antibiotici per infezioni virali come raffreddori e influenza, e il loro impiego come promotori di crescita animale in aziende agricole o nell’acquacoltura.

Per affrontare questi problemi, la FAO, l’OIE e l’OMS stanno facendo leva sulle loro competenze e collaborando con un approccio “One Health” (un’unica salute, umana e animale N.d.T.) volto a promuovere le migliori pratiche per ridurre l’emergere e la diffusione di microbi resistenti agli antibiotici sia negli esseri umani che negli animali.

“La resistenza agli antibiotici è una crisi globale che non possiamo ignorare”, ha affermato il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’OMS. “Se non affrontiamo questa minaccia con azioni forti e coordinate, la resistenza antimicrobica ci riporterà indietro, a quando le persone temevano infezioni comuni e rischiavano la vita a seguito di piccoli interventi chirurgici”.

“L’uso eccessivo di antimicrobici ne compromette l’efficacia e dobbiamo ridurne l’uso improprio nei sistemi alimentari”, ha affermato José Graziano da Silva, Direttore Generale della FAO. “I medicinali veterinari antimicrobici sono uno strumento cruciale per la salute e il benessere degli animali e la produzione di alimenti sicuri, ma non sono affatto l’unico strumento che abbiamo a disposizione”.

“Come nella salute umana, la medicina veterinaria ha fatto enormi passi avanti grazie agli antibiotici. La conservazione della loro efficacia e disponibilità attraverso un loro uso responsabile associato a buone pratiche di allevamento e di prevenzione è quindi essenziale per preservare la salute e il benessere degli animali “, ha sottolineato la dottoressa Monique Eloit, Direttrice Generale dell’OIE.

Evento di lancio

Prima della Settimana mondiale di Sensibilizzazione sugli Antibiotici 2017, i media sono invitati a un dibattito sul progresso e le priorità per combattere la resistenza antimicrobica: Venerdì 10 novembre 2017 – ore 9:00 – 10:00, Sede OMS, Ginevra.

Relatori:

Dottor Marc Sprenger, Direttore del Segretariato per la Resistenza Antimicrobica, Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Dottor Matthew Stone, Vice Direttore Generale, Scienza e standard Internazionali, Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (OIE)
Dottor Hendrick Jan Ormel, Consulente senior per le politiche veterinarie, Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO)

La settimana

Durante la settimana di sensibilizzazione mondiale sugli antibiotici, l’OMS, la FAO e l’OIE si rivolgeranno al pubblico, ai professionisti del settore sanitario, ai governi, agli agricoltori, ai veterinari, all’industria alimentare e di mangimi animali e ad altri attraverso una campagna di social media che utilizzerà materiale infografico, quiz e storie di successo per aumentare la consapevolezza sulla necessità di agire sulla resistenza agli antibiotici e su quali misure si possono prendere.

Il messaggio principale di quest’anno sottolinea l’importanza di ottenere orientamenti da un professionista sanitario o veterinario qualificato prima di utilizzare gli antibiotici per ridurne l’uso eccessivo e garantire che le malattie ottengano il trattamento più appropriato.

Fonte: FAO




Avvio di 10 tavoli per 100 anni di sviluppo sostenibile nel sito arexpo

Verso l’Officina dell’Impatto Sociale e Ambientale per accompagnare le trasformazioni del sito Arexpo Milano

L’avvio della realizzazione del Parco della Scienza, del Sapere e dell’Innovazione nell’area Expo di Milano significa la nascita di un nuovo polo mondiale della ricerca e dei servizi nelle scienze della vita. Un progetto, per diventare unico e distintivo nel panorama internazionale, intende mettere in relazione mondi e sensibilità diverse, dialogando con i territori e le comunità circostanti e facilitando percorsi partecipativi e la diffusione della conoscenza.

Fondazione Triulza, con la sua rete di Organizzazioni della Società Civile, in partnership con Arexpo e LendLease, dà il via il prossimo 19 marzo a 10 tavoli di lavoro per mettere al centro dello sviluppo dell’area l’impatto sociale e ambientale. Con i primi tavoli di lavoro si avvia un percorso partecipativo che ha l’obiettivo di definire le linee guida sociali e ambientale dello sviluppo del sito.

I primi tavoli di lavoro:

  • Niente e nessuno è rifiuto, tutto e tutti siamo risorse. Coordina Marco Lucchini, Segretario Generale Banco Alimentare.
  • Le nuove frontiere dell’innovazione per la salute e il benessere. Coordina Fabrizio Ernesto Pregliasco, Presidente Anpas Nazionale e Direttore Sanitario all’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi
  • Ambiente e sostenibilità urbana. Coordina Barbara Meggetto, Presidente Legambiente Lombardia
  • Città del futuro accessibili a tutti. Coordinano Alberto Fontana e Giovanni Merlo, Presidente e Direttore Ledha
  • L’innovazione nelle filiere agroalimentari nelle città del futuro. Coordina Fabio Perini, Presidente Fedagri – Confcooperative Lombardia
  • All Inclusive. Coordina Felice Romeo, Coordinatore dipartimento Welfare Legacoop Lombardia
  • Innovazione sociale, giovani e tecnologie. Coordina Paolo Petracca, Presidente Acli Milano
  • La finanza d’impatto per uno sviluppo sostenibile e inclusivo. Coordina Sabina Siniscalchi, consigliere d’amministrazione Banca Etica, con il supporto tecnico del Ph.D. Alberto Boem​
  • Abitare le città con umanità. Coordina Alessandro Maggioni, presidente Federabitazione Lombardia
  • Partnership: quale ruolo per le reti nell’epoca della globalizzazione? Coordina Sergio Silvotti, Portavoce Forum Terzo Settore Lombardia.

I  tavoli di lavoro , ciascuno dedicato a una diversa tematica riguardante l’impatto sociale e ambientale del progetto di sviluppo dell’area che nel 2015 ha ospitato Expo Milano, dovranno produrre, al termine di un percorso proposte di progettazione e/o sperimentazione della sostenibilità ambientale e sociale nell‘area.

Il Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice, parteciperà ai lavori del primo tavolo.

Programma




L’anagrafe equina passa al Ministero della salute

La Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva la Legge Europea 2017 che  contiene le Disposizioni in materia di anagrafe equina per l’adeguamento al Regolamento (UE) n. 2016/429 e al Regolamento (CE) n. 2015/262 secondo le quali “Il Ministero della Salute, organizza e gestisce l’Anagrafe degli Equidi, avvalendosi della Banca Dati informatizzata, istituita ai sensi dell’articolo 12 del Decreto Legislativo 22 maggio 1999, n. 196”, e prevedono che “Con Decreto del Ministro della Salute, da adottarsi entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente Legge, di concerto con il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, sono definite le procedure tecnico-operative per la gestione ed il funzionamento dell’Anagrafe degli Equidi.”

Leggi l’approfondimento e la posizione di Fiesa




Ferri nel gruppo di discussione Efsa sui rischi emergenti

Il 1 marzo a Parma è  stata rinnovata la composizione, per il periodo 2018-2020, del gruppo di discussione dei portatori di interesse in tema di rischi emergenti (StaDG -ER ) istituito nel 2010 dall’Efsa per capitalizzare le conoscenze specialistiche degli stakeholder incrementare l’efficacia del processo di individuazione dei rischi emergenti.

Delle 32 candidature ricevute ne sono state selezionate 18, fra cui quella di Maurizio Ferri, Coordinatore Scientifico SIMeVeP, avanzata dalla Federazione dei veterinari europei FVE.

Nel 2018 sono previste due riunioni del gruppo di discussione di nuova composizione.

Per EFSA il  “rischio emergente” è il “rischio derivante da un pericolo appena individuato al quale può verificarsi un’esposizione importante, o derivante da una inattesa, nuova o maggiore esposizione e/o suscettibilità a un rischio già noto“.

I rischi emergenti possono includere quindi questioni specifiche (ad esempio particolari sostanze chimiche o agenti patogeni) e questioni generali come ad esempio i cambiamenti climatici.

A cura della segreteria SIMeVeP