Cosa hanno a che fare i terremoti con la Veterinaria?

E’ pubblicato sul n° 1/2018 di Argomenti l’articolo “Cosa hanno a che fare i terremoti con la Veterinaria?” di Dino Cesare Lafiandra.

Nel titolo di questo articolo, la domanda che i colleghi ponevano al professor Adriano Mantovani quando, nel 1980, si accingeva a partire con un gruppetto di veterinari neolaureati per l’Irpinia squassata da uno dei più tremendi sismi del secolo scorso; di fatto, la storia della disastrologia veterinaria comincia quando la protezione civile ancora non esisteva.
Nel 1992, viene elaborato un “Piano organizzativo e operativo per attività di emergenza dei Servizi veterinari” e nello stesso anno viene istituito il Servizio nazionale di Protezione civile, un sistema complesso di cui il SSN diventa parte integrante, a fianco di Vigili del fuoco, Esercito e Croce rossa e le attività veterinarie rientrano nella Funzione 2 Sanità.
Nel 2016, i Servizi veterinari della ASL di Rieti si sono quindi dovuti confrontare con la prima esperienza di emergenza sanitaria non epidemica, un’esperienza unica dove pur essendo venuti meno tutti i caposaldi di professionisti abituati a fronteggiare situazioni per le quali l’Università e l’attività istituzionale quotidiana avevano fornito una cultura specifica, era necessario dare risposte adeguate per tutelare la salute e il benessere degli animali.
In un contesto emergenziale di questo tipo, le situazioni ancor più si correlano a quelle della popolazione umana. Infatti, nel portare soccorso alle persone coinvolte nell’evento è necessario ripristinare, anche per gli animali, condizioni sanitarie adeguate, evitando l’insorgere di “emergenze
nell’emergenza” che potrebbero innescare ulteriori problematiche sanitarie, anche serie, in una fase particolarmente delicata.

Scarica l’articolo integrale in pdf




La sorveglianza sull’uso di antimicrobici in Italia

E’ pubblicato sul n° 1/2018 di Argomenti l’articolo “La sorveglianza sull’uso di antimicrobici in Italia” di Roberta Di Turi, relazione presentata al convegno “ONE HEALTH – ONE MEDICINE Attualità, potenzialità e potenziamento dei Dipartimenti di Prevenzione e delle politiche per la protezione della salute” che si è tenuto il 3 novembre 2017 a Roma.

È ormai noto (è allarme mondiale) che l’efficacia degli  antibiotici è minacciata dalla dilagante resistenza batterica. Solo tra pochi anni la ricerca metterà a disposizione farmaci più efficaci che, almeno per un arco temporale limitato, avranno profili farmacocinetici e farmacodinamici che potranno meglio affrontare le patologie interessate. Nel nostro Paese la resistenza agli antibiotici è un fenomeno molto più grave che nella maggior parte degli altri Paesi europei. Questa realtà è ascrivibile a un uso eccessivo e spesso non appropriato di antibiotici, soprattutto quelli ad ampio spettro e di ultima generazione, a un ingiustificato protrarsi della profilassi pre-operatoria e, infine, a una insufficiente osservanza e  applicazione delle norme igieniche.

Scarica l’articolo integrale in pdf




Ruolo della sorveglianza entomologica nella prevenzione delle malattie trasmesse da vettore

E’ pubblicato sul n° 1/2018 di Argomenti l’articolo “Ruolo della sorveglianza entomologica nella prevenzione delle malattie trasmesse da vettore” di Gioa Capelli, Fabrizio Montarsi, relazione presentata al convegno “ONE HEALTH – ONE MEDICINE Attualità, potenzialità e potenziamento dei Dipartimenti di Prevenzione e delle politiche per la protezione della salute” che si è tenuto il 3 novembre 2017 a Roma.

Quando si pensa alla prevenzione delle malattie infettive
vengono in mente vaccini, esami sierologici, e screening di
varia natura; tuttavia, se parliamo di malattie trasmesse da
vettori occorre includere il monitoraggio entomologico, che
non ha solo uno scopo conoscitivo, ma anche di prevenzione.
Scopo di questo breve contributo è dimostrare con esempi
concreti come i monitoraggi entomologici possano essere utilizzati per combattere e prevenire queste malattie.

Scarica l’articolo integrale in pdf

 




Pet in famiglia: il veterinario pubblico per la One Health

E’ pubblicato sul n° 1/2018 di Argomenti l’articolo “Pet in famiglia: il veterinario pubblico per la One Health” di Mauro Gnaccarini e Mario Marino, relazione presentata al convegno  “ONE HEALTH – ONE MEDICINE Attualità, potenzialità e potenziamento dei Dipartimenti di Prevenzione e delle politiche per la protezione della salute” che si è tenuto il 3 novembre 2017 a Roma.

La relazione – muovendo da alcune valutazioni di ordine generale rispetto all’entità e alla rilevanza della presenza dei pet in famiglia – vuole considerare le implicazioni sulla salute della stretta convivenza uomo-animali secondo un approccio coerente con i principi della One Health, quindi rivalutare il ruolo attuale e potenziale che il veterinario pubblico può svolgere in questo importante ambito per incidere favorevolmente nelle dinamiche preventive e di salutogenesi.

Scarica l’articolo integrale in pdf




Leptospirosi, IZS Ve cerca collaborazione di veterinari che si occupano di animali da compagnia

Dall’inizio di quest’anno l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) ha intrapreso un’attività di ricerca nel campo della leptospirosi canina, e ha bisogno della collaborazione dei medici veterinari che si occupano di animali di compagnia. In caso di sospetto clinico di leptospirosi, se si aderisce al progetto, gli esami diagnostici di laboratorio e il trasporto dei campioni saranno gratuiti.

 

I principali obiettivi della ricerca sono:

  •  raccogliere dati su casi clinici nel cane;
  • collezionare i ceppi di Leptospira che circolano localmente;
  • creare mappe di diffusione della malattia in funzione di fattori climatico-ambientali;
  • valutare l’adeguatezza dei vaccini attualmente disponibili per il cane;
  • valutare il rischio di infezione nell’uomo.

Il progetto “Valutazione e distribuzione dei determinanti di rischio ambientali per la leptospirosi canina” avrà durata biennale e costituisce la prosecuzione di una ricerca precedente conclusa nel 2016

A cura della segreteria SIMeVeP



Monitoraggio della Vespa velutina, come costruire una trappola

Con i primi tepori primaverili si risveglia anche la Vespa velutina o Calabrone asiatico, un insetto alieno invasivo originario dell’Asia sud-orientale predatore di api e altri impollinatori che provoca gravi danni all’apicoltura e alla biodiversità.

Il progetto LIFE STOPVESPA, un gruppo di lavoro composto da Università, Enti di Ricerca, Associazioni, Apicoltori e Cittadini che si pone l’obiettivo è contrastare la diffusione della Vespa velutina in Italia, indica il periodo da marzo a maggio compresi come il momento migliore per monitorare l’imenottero, rilevarne l’eventuale presenza/assenza e individuare eventuali nuove aree di espansione.

Il monitoraggio può essere effettuato utilizzando apposite trappole, disposte in prossimità di alveari o in altre zone come giardini, parchi, etc.

Le trappole possono essere costruite utilizzando, come materiale di partenza, delle bottiglie vuote in PVC trasparenti della capacità di 1,5 litri e come attrattivo della birra chiara al 4,7%. L’alcol contenuto nella birra evita che insetti pronubi, come le api, possano essere catturati dalle trappole. Ogni bottiglia potrà essere dotata di un apposito tappo, facilmente reperibile in commercio e concepito ad hoc per questo tipo di attività. Il tappo, oltre ad evitare l’ingresso di acqua piovana facilita anche il posizionamento della trappola e agevola il ricambio dell’esca. In alternativa si può utilizzare un metodo di fabbricazione totalmente artigianale. Per quest’ultima versione occorrerà prevedere di dotare la trappola di un sistema di riparo per evitare l’entrata dell’acqua piovana. Le trappole devono essere controllate ogni 2 settimane, e, contestualmente, deve essere cambiata l’esca attrattiva.

Il monitoraggio deve essere svolto prima di tutto dagli apicoltori, ma  i cittadini possono comunque partecipare all’attività, per un più capillare controllo del territorio.

Il luogo di posizionamento della trappola e l’eventuale presenza di individui sospetti possono essere comunicati a info@vespavelutina.eu oppure al numero di cellulare 335 6673358.

Se l’esito del monitoraggio risultasse negativo è comunque fondamentale comunicarne il risultato al termine dello stesso.

E’ inoltre possibile compilare un breve questionario on line inerente la Vespa velutina, le specie aliene invasive e le attività di contrasto sviluppate dal progetto stesso, che si inserisce nell’ambito dell’attività di divulgazione del progetto e permette da un lato di sondare il livello di conoscenza dei cittadini in merito alle tematiche sviluppate dal LIFE STOPVESPA, dall’altro di individuare gli aspetti poco noti per poter migliorare le modalità di comunicazione.

A cura della segreteria SIMeVeP




Fao: l’agroecologia per la sostenibilità alimentare

Il Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva, ha sollecitato sistemi alimentari più sani e sostenibili e ha dichiarato che l’agro-ecologia può contribuire a una tale trasformazione. L’appello è stato lanciato nell’intervento di apertura al 2° Simposio Internazionale di Agro-ecologia che si tiene questa settimana presso la FAO (Roma 3-5 aprile).

Ha poi affermato che la maggior parte della produzione alimentare si basa su sistemi agricoli ad alta intensità di risorse, con un costo elevato per l’ambiente e di conseguenza il suolo, le foreste, l’acqua, la qualità dell’aria e la biodiversità continuano a degradarsi. L’attenzione sull’aumento della produzione ad ogni costo non è stata sufficiente a sradicare la fame “e stiamo assistendo a un’epidemia globale di obesità“, ha aggiunto.

Occorre promuovere un cambiamento trasformativo nel modo in cui produciamo e consumiamo cibo. Dobbiamo proporre sistemi alimentari sostenibili che offrano cibo sano e nutriente, e servizi eco-sistemici resistenti al cambiamento climatico. L’agro-ecologia può offrire diversi contributi a questo processo di trasformazione dei nostri sistemi alimentari“, ha affermato.

Mettendo insieme conoscenze tradizionali e conoscenze scientifiche, l’agro-ecologia applica approcci ecologici e sociali ai sistemi agricoli, concentrandosi sulle ricche interazioni esistenti tra piante, animali, esseri umani e ambiente.

Il Direttore Generale ha poi sollecitato i responsabili delle politiche nazionali a fornire un maggiore sostegno all’agro-ecologia. “per andare avanti serve l’impegno di un numero maggiore di governi e decisori politici”, ha aggiunto.

Trasformare i sistemi alimentari in modo che siano sostenibili, significa operare cambiamenti a livello economico, sociale e culturale” ha affermato il presidente del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (IFAD), Gilbert F. Houngbo. “Questo è il motivo per cui i progetti promossi dall’IFAD adottano un approccio olistico, integrando investimenti con sostegno alle politiche, alle conoscenze e alle attività formative. Perché una produzione diversificata deve essere accompagnata da diete diversificate, e venire accettata da consumatori consapevoli delle implicazioni nutrizionali e climatiche“.

Stéphane Le Foll, ex Ministro francese dell’Agricoltura, nel suo intervento ha invitato ad un dialogo e ad azioni volte a creare una rivoluzione “doppiamente verde” della produzione agricola, basata sulla natura, sulle conoscenze locali e sulla scienza. “Siamo ad un punto di svolta nella storia dell’umanità, e sta a noi fare le nostre scelte – scelte fondamentali -, che saranno cruciali per il nostro futuro collettivo” ha affermato.

Un dialogo globale

Al Simposio di tre giorni partecipano oltre 700 tra responsabili politici, professionisti di agro-ecologia, accademici e rappresentanti di governo, della società civile, del settore privato e delle agenzie delle Nazioni Unite, riuniti per discutere gli elementi chiave e le azioni a sostegno del potenziamento dell’agro-ecologia. Il simposio si concentrerà sull’individuazione di quello che serve, delle sfide e delle opportunità per promuovere politiche, pratiche e investimenti in agro-ecologia.

L’ultimo giorno verrà lanciata l’iniziativa Scaling-Up, che mira a incoraggiare processi di transizione agro-ecologici più inclusivi e olistici attraverso strumenti, conoscenze e processi politici per la trasformazione dei sistemi alimentari e agricoli.

Un percorso verso uno sviluppo sostenibile

Un esempio pratico di agro-ecologia è offerto dagli agricoltori cinesi che hanno ideato un intelligente ecosistema in cui le foglie di gelso alimentano i bachi da seta i cui rifiuti organici vengono poi usati come cibo per i pesci. Il materiale organico presente negli stagni è quindi utilizzato come fertilizzante per i gelsi, completando così un circolo virtuoso di produzione. Per secoli questo sistema ha anche sostenuto attività complementari come la produzione di seta.

L’agro-ecologia può salvaguardare le risorse naturali e la biodiversità, nonché promuovere l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici. Può anche migliorare la capacità di risposta dei piccoli agricoltori familiari, specialmente nei paesi in via di sviluppo dove più alta è la malnutrizione. Può contribuire alla produzione e al consumo di alimenti sani e nutrienti e promuovere l’economia e i mercati locali. Questi molteplici vantaggi rendono l’agro-ecologia un percorso importante per raggiungere l’Agenda 2030 e affrontare le sfide interconnesse.

Conoscenza e innovazione per guidare il cambiamento

Investire in conoscenza e innovazione è la chiave per realizzare il pieno potenziale dell’agro-ecologia. Il Simposio include una mostra che mette in evidenza le innovazioni nell’agro-ecologia di tutto il mondo. Un team di scienziati spagnoli espone CONECT-e, una piattaforma online progettata per gli agricoltori per registrare e condividere le conoscenze ecologiche tradizionali con gli scienziati.

La mostra ghanese mette in luce un progetto guidato da un agricoltore e sostenuto da ActionAid, che promuove l’accesso delle donne a servizi di divulgazione agricola con particolare attenzione alla promozione dell’agro-ecologia. Il progetto ha avuto come risultato che le donne contadine hanno aumentato la loro produzione agricola attraverso l’agro-ecologia con una minore dipendenza da fattori esterni come gli erbicidi.

Dare maggiore slancio all’azione

Il primo Simposio di Agro-ecologia si è tenuto presso la FAO nel 2014 e da allora si sono tenuti incontri regionali in America Latina, Africa sub-sahariana, Europa, Asia centrale e orientale. Negli ultimi quattro anni, oltre 1.400 partecipanti provenienti da 170 paesi sono stati coinvolti in questo sforzo globale per discutere ed evidenziare l’importanza e il potenziale dell’agro-ecologia.

Il Simposio si concluderà giovedì 5 aprile.

Fonte: Fao




Fondi per la ricerca sanitaria, dal Ministero il Bando 2018

Sono 95 milioni di euro i fondi per la ricerca sanitaria messi a disposizione dal Ministero della salute con il Bando della ricerca finalizzata 2018. Tutti i ricercatori del Servizio sanitario nazionale possono presentare progetti di ricerca di durata triennale, che abbiano un esplicito orientamento applicativo e l’ambizione di fornire informazioni utili ad indirizzare le scelte dell’assistenza sanitaria pubblica, dei pazienti e dei cittadini.

Due tipologie di progetti sono state dedicate ai giovani ricercatori: i progetti ordinari per ricercatori di età inferiore ai 40 anni e gli starting grant per quelli sotto i 33 anni di età. Ai progetti dei giovani ricercatori sono destinati circa 50 milioni di euro.

Le risorse economiche disponibili sono relative agli anni finanziari 2016 e 2017 e sono pari a complessivi euro 95.000.000,00 di cui euro 50.000.000,00 riferiti all’anno finanziario 2016 ed euro 45.000.000,00 riferiti all’anno finanziario 2017.
Il bando prevede diverse tipologie progettuali:

  • Progetti ordinari di ricerca finalizzata (RF)
  • Progetti cofinanziati (CO): sono progetti di ricerca presentati da ricercatori cui è assicurato un finanziamento privato da aziende con attività in Italia
  • Progetti ordinari presentati da giovani ricercatori (GR): sono progetti di ricerca presentati da ricercatori con età inferiore ai 40 anni
  • Progetti “starting grant” (SG): sono progetti di ricerca presentati da ricercatori con età inferiore ai 33 anni
  • Programmi di rete (NET): i programmi di rete hanno lo scopo di creare gruppi di ricerca e innovazione (partenariati) per lo sviluppo di studi altamente innovativi e caratterizzati dall’elevato impatto sul Servizio sanitario nazionale.

La procedura di presentazione dei progetti si svolge in periodi distinti che hanno inizio dal giorno 11 aprile 2018.

Consulta il Bando ricerca finalizzata 2018

Fonte: Ministero della salute




Aggressioni agli operatori sanitari, auspichiamo proposte concrete

Dopo l’istituzione dell’Osservatorio permanente per la garanzia della sicurezza e per la prevenzione degli episodi di violenza ai danni di tutti gli operatori sanitari, ha preso il via anche il tavolo di consultazione permanente delle professioni, composto da Fnomceo, promotore dell’iniziativa, e sindacati medici, fra cui FVM – Federazione Veterinari e Medici,  per affiancare l’Osservatorio con proposte congiunte.

La SIMeVeP, da sempre molto sensibile alla problematica e vicina ai colleghi colpiti, accoglie favorevolmente le due iniziative auspicando che, finalmente, si giunga a proposte e soluzioni che concretamente possano prevenire atti intimidatori e sostenere le vittime di violenza.




La tutela degli animali nelle manifestazioni ippiche

E’ pubblicato sul n° 3/2017 di Argomenti l’Articolo “La tutela degli animali nelle manifestazioni ippiche” di Barbara Rosa.

Dalla metà degli anni Ottanta, nelle città in cui si svolgevano
i palii più importanti, i comitati organizzatori iniziarono a richiedere la collaborazione dei medici veterinari non più solo come ippiatri professionisti addetti al pronto soccorso e alla preparazione atletica, ma come consulenti per l’estensione di regolamenti con norme e indicazioni per il benessere e la sicurezza dei cavalli.

Il compito principale di questo veterinario divenne quello di creare un insieme di procedure che coprisse tutte le esigenze della competizione: dalla scelta e valutazione dei cavalli utilizzati, alle caratteristiche del terreno sul quale i cavalli si esibiscono, alle caratteristiche delle recinzioni fino ad arrivare ai controlli sanitari e ai trattamenti farmacologici. 

Scarica l’articolo integrale in pdf