La PSA minaccia di diffondersi dalla Cina ad altri paesi asiatici

suiniIl rapido insorgere della peste suina africana (PSA) in Cina e la sua individuazione in aree distanti oltre mille chilometri all’interno del paese, potrebbe significare che questo virus mortale può diffondersi in altri paesi asiatici in qualsiasi momento, ha avvertito l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO).

Non esiste un vaccino efficace per proteggere i suini dalla malattia. E, mentre la malattia non rappresenta una minaccia diretta per la salute umana, le epidemie possono essere devastanti per i suini, poiché le forme più virulente sono letali per il 100 per cento degli animali infetti.

Negli sforzi per controllare la diffusione della malattia, le autorità cinesi hanno finora dovuto abbattere più di 24.000 capi in quattro province. La Cina è uno dei principali paesi produttori di carne suina, con circa la metà della popolazione mondiale di suini, stimata in circa 500 milioni. La sua catena di valore coinvolge un gran numero e una vasta gamma di produttori, dalle piccole aziende familiari agli operatori commerciali su larga scala.

Anche se questa non è la prima volta che la febbre suina africana viene rilevata al di fuori dell’Africa – focolai in Europa e nelle Americhe risalgono agli anni ’60 – la sua individuazione ed eterogenea diffusione geografica dei focolai in Cina hanno sollevato timori che la malattia possa attraversare i confini con i paesi limitrofi del sud-est asiatico o della penisola coreana, dove anche il commercio e il consumo di prodotti a base di carne suina è elevato.

Un virus resistente e longevo

Il virus ASF è molto resistente e può sopravvivere per lunghi periodi in climi molto freddi e molto caldi, e persino nei prodotti a base di carne di maiale essiccati o stagionati. Il ceppo rilevato in Cina è simile a quello che ha colpito i maiali nella Russia orientale nel 2017 ma, fino ad ora, e mentre continuano le indagini, il Centro cinese per la salute e l’epidemiologia degli animali non ha trovato prove conclusive sull’origine o i collegamenti di quest’ultima epidemia.

“Il trasporto di prodotti a base di carne di maiale può diffondere rapidamente le malattie e, come in questo caso di peste suina africana, è probabile che la circolazione di tali prodotti, piuttosto che i maiali vivi, abbia causato la diffusione del virus in altre parti della Cina”, ha affermato Juan Lubroth, Capo del servizio veterinario della FAO.

Il Centro di emergenza della FAO per le malattie transfrontaliere degli animali (ECTAD, il suo acronimo inglese) è in stretto contatto con le autorità cinesi per monitorare la situazione e rispondere efficacemente all’epidemia all’interno del paese, nonché con le autorità dei paesi limitrofi, per aumentare il livello di preparazione a rispondere alla minaccia di un’ulteriore diffusione.

“La FAO ha iniziato a collaborare con il Ministero dell’Agricoltura e degli Affari rurali cinese alcuni anni fa e, insieme, abbiamo istituito un piano di emergenza contro la peste suina e sviluppato capacità diagnostiche”, ha dichiarato Wantanee Kalpravidh, Coordinatore regionale del Centro di emergenza della FAO per le malattie transfrontaliere degli animali. “Abbiamo anche sviluppato congiuntamente un Programma di formazione sull’epidemiologia sul campo per veterinari che mira a rafforzare l’indagine epidemiologica, il monitoraggio della situazione della malattia, la valutazione del rischio e la preparazione alle emergenze”.

La risposta immediata a questo focolaio sarà di eliminarlo il più rapidamente possibile, ha aggiunto Kalpravidh. Tuttavia, una restrizione completa nei movimenti di prodotti di origine animale e suina potrebbe compromettere tali sforzi, ha avvertito la FAO, in quanto potrebbe portare a metodi di trasporto illegali.

Sistemi di risposta in atto – azione in corso

“Le epidemie come questa sono importanti promemoria per tutti noi che dobbiamo lavorare insieme in uno sforzo multilaterale e intergovernativo per prevenire e rispondere alle epidemie di malattie animali perché queste non conoscono confini”, ha detto Kundhavi Kadiresan, Vice Direttore Generale della FAO e rappresentante regionale per l’Asia e il Pacifico. “Una buona comunicazione e il coordinamento con il settore privato della regione sono essenziali per rafforzare la cooperazione nella prevenzione e nel controllo dell’ASF”, ha aggiunto.
Fonte: FAO




Master universitario di 2° livello in Gestione e controllo della qualità nella filiera ittica

Mater filiera itticaScade il 17 maggio il bando per partecipare al Master universitario di 2° livello in:
Gestione e controllo della qualità nella filiera ittica (GeCoQuaFI) per l’Anno Accademico 2018/2019,  istituito dall’Università di Foggia in collaborazione con l’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Foggia e coordinato dal Prof. Giovanni Normanno.

Il Master, che si svolgerà con il patrocinio della SIMeVeP, intende fornire ai discenti una profonda preparazione nel campo del controllo di qualità dei Prodotti della Pesca, che spazi dalla produzione
primaria alla normativa di settore, dal controllo igienico-sanitario alla valutazione della qualità lungo l’intero processo produttivo.

La figura che si intende formare è quella di un professionista esperto nel campo della qualità dei prodotti della pesca che possa operare sia nel settore privato sia in quello del controllo ufficiale. Pertanto, il principale sbocco professionale si riconduce al campo della consulenza libero professionale per occupare la posizione di Responsabile di Qualità in imprese di produzione e trasformazione dei prodotti della pesca, o altre posizioni nel settore della Grande Distribuzione Organizzata e nella produzione primaria (allevamento di pesci, crostacei e molluschi).

Il titolo è valutabile nei concorsi per posizioni dirigenziali nell’ambito del controllo ufficiale.

Locandina

Bando di ammissione

 




All’Iss una struttura interdisciplinare sulle nanotecnologie

L’Istituto Superiore di Sanità ha istituito delle “Strutture di missione temporanea” (Smt) ovvero delle strutture interdipartimentali che utilizzano le diverse professionalità presenti in Istituto per la risoluzione di obiettivi di salute a medio termine, attraverso la complementarietà, l’integrazione e l’interdisciplinarietà.

Le strutture temporanee si prefiggono di raggiungere gli obiettivi entro un minimo di tre anni, rinnovabile al massimo in altri tre.

Fra i primi quattro progetti avviati, una Smt è dedicata alle Nanotecnologie, coordinata da Flavia Barone, del Dipartimento Ambiente e Salute  e composta da 60 ricercatori appartenenti a 6 differenti strutture interne con l’intento di consolidare e incrementare il patrimonio di conoscenze presenti in ISS sulla tematica, sia attraverso il proseguimento delle attività in corso sia attraverso la finalizzazione di nuove proposte progettuali.

Obiettivo l’identificazione dei possibili rischi e benefici per la salute umana e per l’ambiente derivanti dall’utilizzo in differenti ambiti (chimico, farmaceutico, biomedicale) dei nanomateriali, e delle strategie da adottare per la mitigazione di eventuali rischi.

E’ prevista la partecipazione a progetti di ricerca nazionali e internazionali; lo sviluppo di strategie innovative per una corretta valutazione del pericolo, per dare a breve termine il supporto richiesto dagli organismi regolatori; la creazione di un network nazionale, coordinato dall’ISS in collaborazione con il Ministero della Salute, con la partecipazione di differenti attori provenienti dagli organismi regolatori, dalla comunità scientifica e dall’industria, per una incisiva presenza in contesti internazionali e per la definizione di un Action Plan nazionale sulla sicurezza dei nanomateriali.

Le nanotecnologie sono state definite dalla Commissione Europea come una delle sei tecnologie abilitanti fondamentali per la società e per l’economia (Key Enabling Technologies, KETs) e sono state inserite dai governi europei tra i temi prioritari per la salute dell’uomo e dell’ambiente (Parma Declaration on Environment and Health, Oms 2010).

Le altre Strutture di missione temporanea sono dedicate alle demenze, alle malattie rare senza diagnosi e all’inquinamento ambientale e salute dei più piccoli.

A cura della segreteria SIMeVeP

 




149 le specie aliene più dannose presenti in Europa, molte in Italia

Un recente studio sulle specie aliene invasive in Europa identifica ben 149 specie aliene ad elevato impatto ambientale e socioeconomico.
L’elenco dei “peggiori invasori” segnala 54 piante, 49 invertebrati, 40 vertebrati e 6 funghi, tra cui alcune specie molto diffuse nel nostro Paese: dal gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), all’acaro (Varroa destructor) responsabile di danni gravissimi alle api, dal giacinto d’acqua (Eichhorniacrassipes) al kudzu (Pueraria lobata) che minaccia il paesaggio del Lago Maggiore, fino a diversi tipi di fiore molto diffusi in giardini e balconi come la Lantana camarao ai ratti (Rattus norvegicus) e ai topi muschiati (Ondrata zibethicus).
Nell’elenco, elaborato con un metodo scientifico di misurazione dell’impatto generato dalla specie invasiva e dei costi economici e sociali che ne conseguono, compaiono 64 specie che non apparivano invece in altri elenchi di specie aliene invasive particolarmente dannose (DAISIE – 100, ISSG – 100, EU 2017), tra le quali , ad esempio la Varroa destructor (rank 8 sulla lista dello studio), un ectoparassita
asiatico delle api responsabile del declino globale dell’impollinatore; l’Hymenoscyphus pseudoalbidus
(rank 18), il fungo respo nsabile della morte degli aceri e dei cambiamenti nella composizione forestale con relativa perdita di diversità; il Carassius auratus (rank 20), il pesce rosso cinese, che causa il declino
degli anfibi autoctoni e l’oomicete Phytophthora plurivora (rank 26), responsabile del decadimento di numerose specie arboree tra cui faggio e quercia.
Gli studi sugli impatti delle specie aliene invasive e le liste di specie a maggiore impatto sono strumenti molto utili per aumentare la consapevolezza dei rischi e degli impatti delle invasioni biologiche nell’opinione pubblica e anche per definire le priorità di azione, ma in molti casi le liste elaborate in passato erano realizzate sulla base di opinioni di esperti e avevano il limite di non essere confrontabili tra loro”, ha dichiarato Piero Genovesi, ricercatore Ispra e Project manager del Life ASAP, il progettoper la riduzione del tasso di introduzione di specie aliene invasive e il contenimento degli impatti sul territorio italiano: “Questa nuova lista è basata su un metodo rigoroso di calcolo degli impatti replicabile e valido per tutte le specie e tutti gli ambienti,e che considera non solo gli impatti sulla biodiversità ma anche le conseguenze socio economiche delle invasioni biologiche“.
La lista pubblicata in questo studio rappresenta un utile contributo sia per accrescere la conoscenza delle più pericolose specie aliene in Europa sia per permettere lo sviluppo di più efficaci politiche di risposta”.
L’ indagine sulle “peggiori specie aliene in Europa”, realizzata da un gruppo di studiosi provenienti da diverse università internazionali, è realizzata attraverso una valutazione semi quantitativa tra
taxa e habitat, con una procedura trasparente e riproducibile, fondamentale per garantire l’obiettività del la lista risultante. Inoltre, l’ampia base di specie analizzate (486) fornisce una base particolarmente ampia e robusta di indagine .
Altra novità importante di questo studio risiede nel valutare non solo gli effetti delle invasioni biologiche sulla biodiversità, come ad esempio una diminuzione delle specie autoctone o le alterazioni degli habitat cui possono seguire modifiche importanti per l’ecosistema, ma anche le conseguenze sulle attività  dell’uomo (sulla produzione agricola, la silvicoltura e l’acquacoltura o la pesca), nonché le minacce al benessere umano sul piano sanitario e infrastrutturale.
Va comunque ricordato che l’impatto delle specie aliene può cambiare nel tempo ed è quindi essenziale monitorare attentamente il fenomeno, aggiornando periodicamente la lista.
Per lo studio e la lista completa: Nentwig, W., Bacher, S., Kumschick, S. et al. Biological
Invasions (2018) 20: 1611.

Fonte: Life Asap




Andriukaitis al festival del giornalismo alimentare

AndriukaitisAl Festival del Giornalismo Alimentare è attesa una delle massime autorità europee nel campo della salute. È il lituano Vytenis Andriukaitis, membro della Commissione Europea con delega alla salute e sicurezza alimentare.

Il commissario parteciperà a un panel nella mattinata di giovedì 21 febbraio dal titolo “Ci possiamo fidare? La tutela della salute alimentare dei cittadini in Italia e in Europa”. Sarà l’occasione per fare il punto sugli strumenti che le istituzioni hanno per favorire la creazione di strumenti legislativi utili a tutelare i consumatori.

La sicurezza alimentare e la qualità degli alimenti hanno un impatto diretto sulla vita quotidiana degli europei ed è quindi positivo notare il loro impegno crescente in questi ambiti – ha dichiarato Andriukaitis – Nell’era della disinformazione e delle notizie false è essenziale disporre di un giornalismo di elevata qualità che garantisca che le informazioni trasmesse al pubblico siano sempre veritiere e accurate“.
Andriukaitis, già ministro della salute della Lituania, nel 2014 è entrato a far parte della Commissione guidata dal lussemburghese Jean Claude Juncker.

Fonte: Festival giornalismo alimentare




Cerimonia per i premi di Laurea 2016-2017

E’ avvenuta ufficialmente oggi, nell’ambito del Convegno “Valorizzazione della selvaggina cacciata. Una scelta buona, sana e sostenibile: da problema a opportunita” che si sta svolgendo a Bagno Vignoni San Quirico d’Orcia (SI), la premiazione ufficiale dei premi SIMeVeP per la miglior tesi di laurea sulle tematiche relative alla sanità pubblica veterinaria e alla sicurezza alimentare, discusse nel 2016 e 2017 da studenti in Medicina veterinaria.

 

Alla presenza del Presidente Onorario SIMeVeP, Dott. Aldo Grasselli e del Presidente SIMeVeP Dott. Antonio Sorice, nel corso della cerimonia sono state premiate la Dott.ssa Martina Longo, vincitrice nel 2016 con la tesi “Sicurezza Alimentare. Citizen science: monitoraggio di specie ittiche tossiche (tetraodontidae) in via di diffusione nel Mar Mediterraneo”, relatore il prof. Andrea Armani dell’Università degli Studi di Pisa, e la dott.ssa Federica Guadagno, vincitrice nel 2017 con la tesi “Rischio occupazionale su base infettiva in suinicoltura: epidemiologia interspecifica, controllo e prevenzione”,  relatore Prof. Vittorio Sala dell’Università di Milano.

Fino al 31 gennaio 2019 è possibile partecipare all’edizione 2018 del Premio, istituito per promuovere e incentivare lo studio delle tematiche legate alla Sanità Pubblica Veterinaria e alla Sicurezza Alimentare e sostenere quegli studenti di veterinaria che decidono di approfondirle.

Federica Guadagno – Premio SIMeVeP Tesi di laurea 2017

Come da Regolamento, il vincitore riceverà 1000 euro e avrà la possibilità di veder pubblicato il testo o un suo estratto sulla rivista Argomenti.

Inoltre, per favorire l’avvicinamento degli studenti alle attività di sanità pubblica, la SIMeVeP offre l’iscrizione gratuita agli studenti di Medicina Veterinaria. Oltre alla newsletter settimanale sulle attività della Società Scientifica e su argomenti di interesse, gli studenti iscritti avranno diritto alla frequenza gratuita ai corsi e agli eventi organizzati dalla SIMeVeP, alla partecipazione alle attività dei gruppi di lavoro, all’abbonamento gratuito alla rivista Argomenti.




Assemblea Soci. Nella SIMeVeP c’è spazio per tutti

Assemblea SIMeVePSi è svolta l’11 aprile a Roma l’Assemblea annuale dei Soci SIMeVeP, un importante momento di incontro al quale hanno partecipato rappresentati del Consiglio direttivo, dei referenti regionali e dei gruppi di lavoro, dei responsabili scientifici dei corsi Ecm e dei soci per un confronto sulle attività presenti e future.

C’è spazio per tutti, nella nostra Società Scientifica” ha detto il Presidente Antonio Sorice nella sua relazione di apertura ricordando quanto sin qui sia stato fondamentale l’impegno di ognuno e quanto, per esprimere al meglio il proprio potenziale, la SIMeVeP abbia bisogno della partecipazione di tutti, in particolare dei  colleghi più giovani ma non solo. Tutti, attraverso le proprie competenze, idee, proposte ed esperienze possono contribuire alla vita e alla mission della società scientifica.

Siamo soddisfatti del lavoro svolto fin qui e le relazioni che in questi anni abbiamo allacciato con il mondo esterno ci dicono che la strada per dare la giusta visibilità e riconoscimento alla professione del medico veterinario è quella giusta“.

Il Presidente ha ricordato le attività svolte e gli ambiti che hanno visto l’impegno della SIMeVeP negli  ultimi anni, come la lotta all’antibioticoresistenza, il recupero delle eccedenze per ridurre lo spreco alimentare, la corretta informazione contro le fake news, per citarne solo alcuni, senza dimenticare l’importante lavoro svolto dai gruppo di lavoro e tutte le attività di formazione correlate.

Sui gruppi di lavoro sono intervenuti anche il Vice Presidente, Vitantonio Perrone, e il Tesoriere, Massimo Platini, concordando sul ruolo importante di raccordo e approfondimento che svolgono e sulla necessità di incentivarne le attività.

Al termine del confronto l’Assemblea ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo 2018 e il bilancio preventivo 2019.

A margine si è tenuta anche l’assemblea degli aderenti a Emervet. Nonostante sia nata solo due anni fa, l’Associazione è sempre più accreditata come un interlocutore importante per la Pubblica Amministrazione e per gli enti privati, sia in tema di emergenze non epidemiche sia sulla gestione delle problematiche collegate come la sanità animale e la sicurezza alimentare.

Questi due anni sono stati caratterizzati da un’intesa attività formativa, rivolta in particolare ai medici veterinari, sulle attività e le modalità di intervento della Protezione Civile, le normative e le procedure principali che devono essere seguite in caso di calamità naturale o causata dall’attività dell’uomo, l’organizzazione dei soccorsi sanitari e le modalità di allestimento di un campo per sfollati, la gestione dello stress e delle comunicazioni, il soccorso degli animali. In chiusura i soci hanno approvato all’unanimità conto consuntivo 2019.

Elenco Gruppi di lavoro SIMeVeP

Acquacoltura e prodotti della pesca
Affari Europei
Ambiente e cambiamenti climatici 
Cooperazione decentrata
Diritto e legislazione veterinaria
Farmaco veterinario e antibiotico resistenza
Fauna Selvatica
Filiere fragili e prodizioni locali
Igiene Urbana e comportamento animale
Prodotti dell’alveare e sicurezza alimentare
Protezione animale alla macellazione
Rapporti e strategie di comunicazione con i consumatori
Rapporti internazionali
Sanità, epidemiologia e ricerca in apicoltura
World food, novel food

 




Al rientro dalle vacanze…aggiornati con noi!

 

Settembre è il mese ideale per pianificare le proprie attività. La SIMeVeP ti propone 5 corsi di aggiornamento Ecm, che si svolgereanno nell’arco di 30 giorni, fra cui scegliere:

 

 

 

14/09/2018 Campobasso
Il recupero delle eccedenze per ridurre lo spreco alimentare – 5 crediti Ecm – gratuito

05/10/2018 Ruvo Di Puglia (BA)
Le nuove frontiere della sicurezza alimentare nei prodotti della pesca – Specie aliene e specie tossiche – Inquinamento da microplastica – 8 crediti Ecm – gratuito per gli iscritti alla SIMEVEP/SIVEMP della Regione Puglia

07/10/2018 Lazise (VR)
Il controllo sanitario apiario tra vecchie e nuove normative – 3.9 crediti Ecm – gratuito

09/10/2018 Marino (RM)
Farmacosorveglianza veterinaria: ricetta elettronica e metodologie di controllo sul corretto impiego del farmaco veterinario a garanzia della sicurezza degli alimenti e per la prevenzione dell’antibiotico resistenza – 7 crediti Ecm – gratuito

11/10/2018 Porto San Giorgio (FM)
Recupero delle eccedenze e contrasto allo spreco alimentare. Prospettive, tendenze, nuovi progetti – 7 crediti Ecm – gratuito per gli iscritti SIMeVeP/SIVeMP della Regione Marche.

 




Novel Food (Nuovi alimenti) scenari e nuove prospettive

Da una recentissima ricerca a Doxa realizzata per l’azienda Rentokil Initial per indagare il sentimento degli italiani rispetto all’entomofagia emerge che oltre il 40% degli italiani ritiene che gli insetti possano essere uno dei cibi del futuro, in particolare i giovani tra i 18 e i 34 anni dimostrano maggiore apertura (49%) contro il 63% degli over 55 che pensa che gli insetti non saranno mai accettati come alimenti in Italia.

4 italiani su 10 si dimostrano disponibili all’assaggio del “novel food”, il 19% li assaggerebbe incuriosito dal gusto, mentre un 21% sarebbe stupito e indeciso se assaggiarli.

Dal punto di vista della sicurezza alimentare e dei possibili effetti per la salute 7 italiani su 10 pensano che cibi a base di insetti possano avere effetti benefici e fornire nutrienti utili al nostro organismo.

Il 73% sostiene che la produzione degli insetti richiederebbe maggiori attenzioni in termini di sicurezza alimentare e pratiche igieniche, mentre il 55% è molto preoccupato dal punto di vista sanitario per le pratiche che possano essere utilizzate o meno nella lavorazione degli insetti ad uso alimentare.

Massimo Meazza, referente nazionale del Gruppo di lavoro SIMeVeP “World food, novel food” propone un aggiornamento sui Novel food e i nuovi scenari e prospettive che si sono aperti a partire dal 1 gennaio 2018, data in cui  è entrato in applicazione il Regolamento (UE) n. 2283/2015 relativo ai nuovi alimenti che introduce il consumo degli insetti per uso umano ed estende l’utilizzo degli insetti come fonte proteica nell’alimentazione animale.




Corso base di protezione civile per operatori del Dipartimento di Prevenzione della Funzione 2

Il 5 e 6 luglio a Rovigo si svolgerà il Corso base di protezione civile per operatori del Dipartimento di Prevenzione della Funzione 2, organizzato dalla SIMeVeP, nell’ambito del progetto EMERVET.

Si tratta di un percorso formativo volto all’acquisizione delle conoscenze e degli strumenti tecnico-amministrativi di base necessari per il corretto svolgimento delle funzioni e dei compiti svolti dagli operatori del Dipartimento di Prevenzione assegnati alla Funzione 2-Sanità, Sociale e Veterinaria attivata presso i Centri Operativi costituiti nel corso di emergenze di Protezione Civile, che prevede anche esercitazioni operative.

Il corso, accreditato per 18,4 crediti Ecm, è rivolto a Medici Veterinari, Medici, Tecnici della Prevenzione del Dipartimento di Prevenzione per un numero massimo di 30 partecipanti, ha un costo di 50 € ed è gratuito per gli iscritti EMERVET.

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