Annuario dati ambientali ISPRA: quasi 3.200 specie aliene minacciano biodiversità in Italia

Spreco alimentareBiodiversità, Clima, Inquinamento atmosferico, Qualità delle acque interne, Mare e ambiente costiero, Suolo, Rifiuti, Agenti fisici sono solo alcuni dei temi trattati nell’edizione 2018 dell’Annuario dei dati ambientali ISPRA, la pubblicazione scientifica di dati statistici e informazioni sull’ambiente realizzata dall’Istituto in stretta collaborazione con il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA).

La fauna in Italia conta oltre 60.000 entità. Volendo fare un confronto con l’Europa tra gli insetti, gli Ortotteri (grilli e cavallette) sono circa il triplo di quelli della Polonia, il decuplo della Gran Bretagna e della Norvegia e oltre 150 volte quelli dell’Islanda e il numero di specie dei Lepidotteri (farfalle) è più del doppio di quello della Gran Bretagna.

Resta alto il livello di minaccia: 120 specie di vertebrati terrestri sono minacciate per la perdita e la degradazione di habitat; sono 3.182 specie alloctone introdotte in Italia e potenzialmente invasive; tra i vertebrati, sono minacciati gli anfibi (36%) e i pesci ossei di acqua dolce (48%). Particolarmente minacciate il 42% delle 202 specie tutelate dalla Direttiva Habitat.

L’annuario misura anche la consistenza zootecnica nazionale delle principali specie allevate: rispetto al 2016, per la specie bovina continua il trend crescente, sebbene in misura più contenuta rispetto a quello registrato nel 2015. In crescita anche la specie bufalina con un incremento del 4,1%. Per la specie suina si osserva un leggero incremento (+1,1%) rispetto alla flessione registrata nel 2016. In leggera flessione la consistenza del patrimonio ovino, mentre la specie, caprina alla fine del 2017 risulta in netto arretramento (probabilmente dovuto alle restrizioni sui pascoli). Anche per gli equidi si registra una diminuzione del patrimonio complessivo con variazioni rilevanti nella  composizione tra le specie, con una notevole diminuzione dei cavalli a favore della componente asinina e degli ibridi (muli e bardotti) che, rispetto all’inizio del decennio, risultano aver quasi raddoppiato la loro consistenza

Dall’indagine campionaria condotta dall’ISTAT presso le aziende agricole che praticano allevamento,
emerge che in Italia, nel 2017 gli animali allevati sono oltre 9 milioni di bovini, 8,5 milioni di suini, 7,2
milioni di ovini e quasi 1 milione di caprini.

Per quanto riguara le tipologie dei capi allevati con metodo biologico in Italia il pollame (2.903.532 capi) e gli ovini (736.502 capi) sono le tipologie zootecniche maggiormente presenti nelle azienda biologiche.

Capitolo agricoltura

Capitolo pesca e acquacoltura

A cura della segreteria SIMeVeP

 

 




Sicurezza alimentare, etichettatura, trasparenza e controllo della filiera, intervista al Presidente Sorice

Il Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice è stato intervistato da Sanità Informazione sul tema della sicurezza alimentare  e dello spreco alimentare in occasione del 50° Congresso Nazionale SIVeMP.

 




Orgogliosi ‘Compagni di banco’ di Banco Alimentare

BancoalimentareSi è svolta ieri mattina a Palazzo Marino a Milano l’evento di lancio della campagna “Compagni di Banco”, che celebra i 30 di attività di Banco Alimentare in Italia e vedrà coinvolti  circa 30 località italiane, piazze, magazzini BA, teatri, dove transiteranno i furgoni con le insegne di Banco Alimentare e si svolgeranno feste, open-­day, convegni spettacoli, momenti celebrativi.

Nell’occasione è stata raccontata la storia del Banco Alimentare,  dalla nascita nel 1989 con i primi volontari fino ad oggi, e sono stati illustrati i risultati dell’attività di lotta allo spreco alimentare e sostegno alle strutture caritative che aiutano i poveri: a fronte di un aumento sensibile della diffusione della povertà assoluta (è raddoppiata a livello familiare  – passando da 3,5 a 6,9 famiglie su 100 – ed è quasi triplicata a livello individuale – passando da 3 residenti su 100 nel 2007 a 8,4 residenti su 100 nel 2017 -) negli ultimi dieci anni i volumi di alimenti recuperati dalla filiera agroalimentare (agricoltura, industria, trasformazione, distribuzione e ristorazione) sono raddoppiati. Nel solo 2018 sono state 1.500.000 le persone assistite attraverso 7.569 strutture caritative a cui sono state distribuite 90.000 tonnellate di cibo.

Agli alimenti recuperati si aggiungono poi gli alimenti provenienti dai piani di intervento sociale della UE e nazionali e quelli donati dai cittadini durante la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare.

In questi anni Banco Alimentare è cresciuto mettendo in campo una operatività silenziosa e uno sforzo logistico che ci hanno gradualmente trasformati in una impresa di carità che ha avuto come tratto distintivo la capacità di mettere in rete e raccogliere attorno a sé interlocutori molto diversi: donatori di alimenti, strutture caritative, istituzioni – ha detto Andrea Giussani, Presidente Fondazione Banco Alimentare. In una società che sta diventando sempre più atomizzata e in cui la povertà continua ad interessare 5 milioni di persone, ci sentiamo spronati a lavorare con ancora più passione ed energia nei prossimi anni, per offrire alimenti sempre più adeguati a chi chiede un aiuto. Con questo desiderio-­conclude Giussani -­convoglieremo ogni nostro sforzo per salvare cibo dallo spreco perché sia risorsa per chi è in difficoltà e per creare nuove alleanze con aziende partner con cui progettare modalità innovative e creative per intercettare ulteriori fonti di approvvigionamenti. Aziende che abbiano a cuore il destino di Banco Alimentare e lo trasformino in propria causa sociale da sostenere nel tempo”.

La SIMeVeP  è al fianco Banco Alimentare nel contrasto allo spreco alimentare a partire dal protocollo d’intesa sottoscritto al convegno Nazionale del 28 ottobre 2016 “Il cibo che non nutre nessuno. Le tante facce dello Spreco Alimentare tra Etica, Salute, Economia ed Ambiente”, parte integrante del Progetto Spreco alimentare.

Noi della SIMeVeP siamo felici di accompagnarvi in questo viaggio e orgogliosi di contribuire alla sicurezza alimentare delle tante persone che raggiungete”  – ha commentato il Presidente della Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva Antonio Sorice  – “Perché c’è un Veterinario anche in quel piatto lì” a sottolineare come, attraverso i controlli ufficiali lungo le filiere alimentari, il veterinario di sanità pubblica garantisce la sicurezza alimentare di tutti gli alimenti di origine animale che finiscono sulle nostre tavole e quindi anche la salubrità degli alimenti recuperati e donati.




Linee guida FAO-OIE-OMS per gestire le malattie zoonotiche nei Paesi

OIE OMS FAOLe malattie zoonotiche continuano a rappresentare una minaccia per la salute globale, causando ogni anno milioni di morti e perdite economiche. Per sostenere i paesi nel controllo delle zoonosi, le organizzazioni FAO, OIE e OMS (Tripartito) hanno pubblicato una linea guida dal titolo “Adottare un approccio multisettoriale “One Health”: una guida per gestire le malattie zoonotiche nei diversi Paesi“.

Il Tripartito riconosce che, data la vasta gamma di situazioni e contesti dei Paesi, non conosciamo ancora il modo migliore di costruire strutture e sistemi per affrontare le malattie zoonotiche.

In sostanza, questa guida non riguarda solo l’implementazione di un approccio “One Health”, ma riflette l’impegno globale collettivo ad utilizzare questo approccio multidisciplinare e multisettoriale per affrontare le malattie zoonotiche e le relative minacce per la salute.

Un approccio “One Health” è importante anche per la sicurezza sanitaria nazionale e globale; infatti, garantisce l’implementazione dei regolamenti internazionali sviluppati dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) (2005) e dall’OIE le norme in materia di salute animale, sanità pubblica veterinaria, malattie zoonotiche e benessere degli animali. Inoltre, questo tipo di approccio è utile a contribuire a soddisfare molti degli obiettivi del documento sullo Sviluppo Sostenibile e dell’agenda 2030.

Molti paesi riconoscono i vantaggi derivanti dall’adozione di un approccio “One Health” per creare meccanismi nazionali di coordinamento, comunicazione e collaborazione in risposta alle minacce per la salute nell’interfaccia uomo-animale-ambiente.

La collaborazione tripartita tra la FAO, l’OIE e l’OMS riflette un partenariato di lunga data e di successo nell’adozione di un approccio sanitario unico per affrontare le sfide alla salute pubblica, alla salute degli animali (domestici e selvatici) e l’ambiente. Questa guida è stata utilizzata nei paesi della regione del Sud-Est asiatico (SEARO) e della regione del Pacifico occidentale (WPRO) dell’OMS per sviluppare le attività multisettoriali nell’ambito della strategia “Asia Pacific Strategy for Emerging Diseases” (APSED).

Un decennio dopo, il Tripartito ha aggiornato e ampliato la Guida del 2008 per trattare anche gli aspetti legati alla prevenzione, la preparazione, l’individuazione e la risposta alle minacce zoonotiche nell’interfaccia animale-uomo-ambiente in tutti i Paesi e le Regioni e include esempi di buone pratiche e opzioni basate sulle esperienze dei Paesi. Il titolo del documento è: “Malattie zoonotiche: una guida per stabilire la collaborazione tra i settori della salute animale e umana a livello di Paese”.

Tuttavia, la valutazione dei sistemi sanitari continua ad identificare le principali lacune nella capacità di attuare la collaborazione multisettoriale e multidisciplinare all’interno e tra molti paesi, che chiedono il sostegno del Tripartito per colmare queste carenze.

Sebbene focalizzata sulle malattie zoonotiche, la Guida 2019 è abbastanza flessibile da coprire altri rischi per la salute uomo-ambiente (ad esempio, l’antibiotico resistenza e i problemi di sicurezza alimentare).

Fonte: IZS Abruzzo e Molise




La SIMeVeP nell’elenco delle Società Scientifiche del Ministero

La SIMeVeP ha superato la prima valutazione da parte del Ministero della salute per l’inserimetno nell’Elenco delle società scientifiche e delle associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie in attuazione dell’articolo 5 della Legge 8 marzo 2017, n. 24 (Legge Gelli) e del Decreto ministeriale 2 agosto 2017.

Il DM dà attuazione a una parte importante della legge n. 24 del 2017 sulla responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie, stabilendo i requisiti necessari per far parte delle società scientifiche che avranno il compito di elaborare linee guida, ove necessarie, cui gli operatori sanitari dovranno attenersi nell’esecuzione delle prestazioni sanitarie.

Su 457 richieste totali pervenute al Ministero, nell’elenco sono state inserite 293 società e associazioni di cui 15 Società Scientifiche medico veterinarie.

Un riconoscimento importante per la nostra società scientifica. Anche se la Sanità Pubblica Veterinaria si basa su normative nazionali ed europee che già prevedono disposizioni cogenti, i medici veterinari che operano nel territorio riscontrano difficoltà operative dovute ad una legislazione spesso farraginosa e resa difforme da un regionalismo eccessivo in materia sanitaria. Secondo il Presidente Antonio Sorice:

La possibilità di definire Linee guida alle quali i colleghi possano far riferimento per svolgere le attività sul territorio deve essere vista come un’opportunità per le Società Scientifiche per condividere buone pratiche che aiutino e supportino i Veterinari il cui lavoro viene sempre più messo in discussione da una diffusa cultura mediatica improvvisata basata spesso su “fake news” o comunque su ingiustificati allarmismi.

Linee guida, regolarmente approvate con le procedure previste dal DM, consentiranno l’uniformità delle procedure di intervento, spingeranno le amministrazioni pubbliche a dotarsi di risorse giuridiche ed economiche atte a tutelare i colleghi che oggi sono chiamati ad operare in condizioni di grave difficoltà in assenza di strumenti, strutture e preparazione adeguati.

Solo per fare un esempio, – ha commentato Sorice – ad oggi tutti gli interventi di pronto soccorso previsti dal Codice della strada su animali selvatici e animali vaganti, vengono effettuati con una notevole difformità tecnico-strumentale in tutto il territorio nazionale… è tempo e ora di definire tempi modi e modalità di intervento chiari certi e definiti.

L’elenco sarà aggiornato ogni due anni.




On line Argomenti n° 1/2019

ArgomentiE’ pubblicata la versione digitale di Argomenti n°1/2019, disponibile sia in formato “sfogliabile” smartphone, pc e mac, sia in formato pdf, suddivisa per articoli.

Clicca qui per lo sfogliabile (il download del pdf completo avviene selezionando l’icona che compare in basso a sinistra nella pagina di apertura)

Clicca qui per la versione pdf dei singoli articoli scientifici e professionali

 

 

Indice della sezione della rivista curata dalla Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva:

Novità 2019 all’ombra dell’ECM

Piano offerta formativa

Zoonosi occupazionali in suinicultura. Rischio su base infettiva: epidemiologia interspecifica, controllo e prevenzione
di F. Guadagno, V. Sala

Novel food: scenari e nuove prospettive alla luce del Reg. (UE) 2283/2015
di M. Meazza

La fauna selvatica nel difficile confronto tra antiche esigenze e nuove realtà
di R. Zuccarini

Principali aspetti innovativi e criticità del nuovo Reg. (UE) sui medicinali veterinari
di M. Cecchetto

La crisi della scienza moderna tra incertezza scientifica e sua separazione dalla policy e società: L’ipotesi della scienza Post-normale nell’Antropocene
di M. Ferri




1978-2018, quaranta anni di scienza e sanità pubblica,la voce dell’ISS

logo ISSIn occasione dei 40 anni del Servizio Sanitario Nazionale, l’Istituto Superiore di Sanità ha realizzato un  volume per testimoniarne il valore e raccontare il contributo dell’ISS allo svolgimento della sua missione e al suo consolidamento.

Il volume 1978-2018, quaranta anni di scienza e sanità pubblica, curato da Walter Ricciardi, Enrico Alleva, Paola De Castro, Fabiola Giuliano, Sandra Salinetti, traccia, nel racconto dei suoi protagonisti, le relazioni tra il SSN e l’attività dell’ente in questi 40 anni.

Il libro è un omaggio alla tradizione di universalità e solidarietà che ha contraddistinto il Servizio Sanitario facendone un esempio per tutto il mondo.

Segnialiamo, per la rilevanza in Sanità Pubblica Veterinaria, i capitoli:

  • Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare e nutrizionale: “dai campi alla tavola” nell’approccio One Health di Umberto Agrimi, Alberto Mantovani, Marco Silano
  • Il concetto di benessere degli animali per la ricerca scientifica negli ultimi quaranta anni:
    il ruolo dell’ISS di Rodolfo Nello Lorenzini (pag. 219)

A cura della segreteria SIMeVeP




Al via il Progetto ‘Emporio Solidale in Valsessera’

SolidarietàLa Regione Piemonte ha giudicato valido, e quindi ammesso ad un finanziamento, il progetto “Emporio solidale in Valsessera” che si propone di contribuire alla riduzione dello spreco degli alimenti e la distribuzione delle eccedenze alle persone e alle famiglie del territorio che vivono in condizione di marginalità, strutturando maggiormente il piccolo centro distribuzione già esistente gestito dalla Caritas locale, nel pieno rispetto delle normative.

L’intento è quello di passare dalla distribuzione mensile di 80 pacchi di generi alimentari non deperibili a una raccolta di generi alimentari almeno settimanale che preveda anche gli alimenti riconducibili alla categoria dei “freschi” e alla loro esposizione in scaffalature e in settori a regime di temperatura controllata per raggiungere una forma di distribuzione più rispondente alle necessità delle singole persone e famiglie in difficoltà.

SIMeVeP, che ha aderito con entusiasmo alla rete di parternariato coinvolta dell’iniziativa guidata dall’Associazione Veterinaria per la Cooperazione Internazionale,  sarà in prima fila nella realizzazione del progetto che prevede la valutazione delle caratteristiche igienico sanitari degli alimenti, anche freschi, destinati al recupero e alla distribuzione e la formazione dei volontari che opereranno nell’emporio mirata a fare apprendere al personale nozioni di base di igiene sanitaria e di microbiologia e a dare applicazione puntuale al “ Manuale per corrette prassi operative” per le organizzazioni caritative, realizzato dalla Caritas Italiana e dalla Fondazione Banco Alimentare O.N.L.U.S., validato dal Ministero della Salute.

A cura della segreteria SIMeVeP




Agenzie Nazioni Unite: non c’è più tempo, dobbiamo assicurare il futuro dall’antibioticoresistenza

Le Nazioni Unite, agenzie internazionali ed esperti hanno rilasciato un rapporto rivoluzionario che richiede un’azione immediata, coordinata e ambiziosa per scongiurare una potenziale crisi da resistenza ai farmaci, potenzialmente disastrosa.

Se non si interviene – avverte il Gruppo di coordinamento delle Nazioni Unite sulla resistenza antimicrobica che ha redatto il rapporto – le malattie resistenti ai farmaci potrebbero causare 10 milioni di morti ogni anno entro il 2050 e danni all’economia catastrofici come quelli causati dalla crisi finanziaria globale del 2008-2009. Entro il 2030, la resistenza antimicrobica potrebbe ridurre in estrema povertà fino a 24 milioni di persone.

Attualmente sono almeno 700.000 le persone che muoiono ogni anno a causa di malattie resistenti ai farmaci, tra queste 230.000 muoiono di tubercolosi che non risponde alle cure. Sempre più malattie comuni, tra cui infezioni del tratto respiratorio, infezioni trasmesse sessualmente e infezioni del tratto urinario, non sono più curabili; le procedure mediche salvavita stanno diventando molto più rischiose e i nostri sistemi alimentari sono sempre più precari.

Il mondo sta già pagando le conseguenze economiche e sanitarie di medicine cruciali che diventano inefficaci. Senza investimenti da parte dei paesi in tutte le fasce di reddito, le generazioni future dovranno affrontare gli effetti disastrosi di una resistenza antimicrobica incontrollata.

Riconoscendo che la salute umana, animale, alimentare e ambientale sono strettamente interconnesse, il rapporto chiede un approccio coordinato e multisettoriale chiamato “One Health”.

Il rapporto raccomanda ai paesi di:

• Dare priorità a piani d’azione nazionali per potenziare gli sforzi di finanziamento e di rafforzamento delle capacità;
• Istituire sistemi normativi più rigorosi e sostenere programmi di sensibilizzazione per un uso responsabile e prudente degli antimicrobici da parte dei professionisti di salute umana, animale e vegetale;
• investire nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie per combattere la resistenza antimicrobica;
• Abolire l’uso di antimicrobici d’importanza critica come promotori della crescita in agricoltura.

AntiboticoresistenzaLa resistenza antimicrobica è una delle maggiori minacce che affrontiamo come comunità globale. Questo rapporto riflette la profondità e la portata della risposta necessaria per frenare la sua ascesa e proteggere un secolo di progressi nel campo della salute“, ha affermato Amina Mohammed, Vice Segretaria Generale dell’ONU e co-presidente della IACG. “Il rapporto giustamente sottolinea che non c’è tempo da perdere e sollecita tutte le parti interessate ad agire in base alle raccomandazioni che vi vengono date e lavorare con urgenza per proteggere le persone e il pianeta e garantire un futuro sostenibile per tutti“.

Le raccomandazioni richiedono un impegno immediato da parte di tutti, dai governi al settore privato, alla società civile e al mondo accademico.

Convocato su richiesta dei leader mondiali dopo la prima riunione ONU ad alto livello sulla resistenza agli antimicrobici nel 2016, il gruppo di esperti ha riunito partner di tutte le Nazioni Unite, organizzazioni internazionali, esperti con esperienza in materia di salute umana, animale e vegetale, ma anche di alimentazione umana ed animale, di commercio, dello sviluppo e dell’ambiente, per formulare un piano complessivo per la lotta contro la resistenza antimicrobica.

Questo rapporto riflette un rinnovato impegno per l’azione collaborativa a livello globale da parte dell’Organizzazione mondiale per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (FAO), dell’Organizzazione mondiale di salute animale (OIE) e dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).

Le raccomandazioni del rapporto riconoscono che gli antimicrobici svolgono un ruolo critico nel salvaguardare la produzione alimentare, la sicurezza igienico-sanitaria e il commercio, così come la salute umana e animale, e ne promuove un uso responsabile in tutti i settori“, ha affermato José Graziano da Silva, Direttore Generale della FAO. “I paesi devono incoraggiare sistemi alimentari sostenibili e pratiche agricole che riducano il rischio di resistenza antimicrobica lavorando insieme per promuovere valide alternative all’uso antimicrobico, come stabilito nelle raccomandazioni del rapporto”.

“La resistenza antimicrobica deve essere affrontata con urgenza, attraverso un approccio di “One Health” che implica impegni audaci e a lungo termine da parte dei governi e delle altre parti interessate, sostenuto dalle organizzazioni internazionali”, ha affermato Monique Eloit, Direttrice Generale dell’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE ). “Questo rapporto dimostra il livello d’impegno e coordinamento necessario per affrontare questa sfida globale alla salute umana e animale e alla sicurezza alimentare. Tutti dobbiamo fare la nostra parte per garantire l’accesso futuro e l’efficacia di questi farmaci essenziali“.

Siamo a un punto critico nella lotta per proteggere alcuni dei nostri farmaci più essenziali“, ha affermato il Dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’Organizzazione mondiale della sanità e co-presidente dello IACG. “Questo rapporto contiene raccomandazioni concrete che potrebbero salvare migliaia di vite ogni anno.

Il rapporto sottolinea la necessità di sforzi coordinati e continuativi per superare la resistenza antimicrobica, un grosso ostacolo al raggiungimento di molti degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, compresa copertura sanitaria universale, cibo sicuro, sistemi agricoli sostenibili, acqua e servizi igienico-sanitari puliti.

Fonte: Fao




Maxiemergenze non epidemiche, EMERVET in Toscana

Grande accoglienza e interesse per EMERVET che partecipato al Corso di formazione regionale GESTIONE DELLE MAXIEMERGENZE NON EPIDEMICHE IN AMBITO VETERINARIO 8-9 novembre 2018 – organizzato dall’ASL Toscana Centro – presso l’ Agenzia per la Formazione, Sovigliana/Vinci (FI).

ll corso,  rivolto alle diverse figure professionali che operano nell’ambito del Dipartimento di Prevenzione e del Dipartimento dei Tecnici Sanitari all’interno della Sanità Pubblica Veterinaria (medici veterinari e tecnici della prevenzione) e al personale medico veterinario dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, prevedeva nel programma la presentazione dell’Associazione Nazionale di Volontariato di Protezione Civile EMERVET.

Nello spazio riservato, il Vicepresidente Antonio Tocchio, ha illustratogli scopi statutari e le attività formative finora svolte nonché le iniziative operative future nell’ambito della Protezione Civile come la realizzazione di un corso per specializzare i volontari, appartenenti ad ODV già iscritte negli elenchi territoriali di Protezione Civile, negli interventi di soccorso degli animali.

Particolare interesse ha riscosso il format di Emervet ”Corso Base di Protezione Civile per operatori del Dipartimento di Prevenzione della Funzione 2” realizzato in prima edizione al luglio 2018. Il format rappresenta l’unico esempio di corso a livello nazionale progettato e realizzato per rispondere all’esigenza di formazione specifica del personale sanitario che deve essere messo nelle condizioni di intervenire nel corso di emergenze di natura non epidemica, a partire da quelle locali che sono le piu’ prossime e frequenti.

All’evento erano presenti il Cervene – Centro Regionale Veterinario per le emergenze non epidemiche della Regione Campania, che ha fornito un quadro storico sulle emergenze non epidemiche, il Centro di Referenza Nazionale per l’Igiene Urbana Veterinaria e le Emergenze Non Epidemiche IUVENE dell’IZS Abruzzo e Molise e altre ODV attive nel settore delle emergenze non epidemiche quali l’Associazione Italiana di Medicina delle Catastrofi e Vétérinaires Sans Frontières-Italia.

Il corso si è concluso con una sessione di esercitazione in cui gli scenari, proposti per tipologia di servizio (A-B-C), a seguito di evento sismico hanno comportato l’elaborazione da parte dei gruppi di lavoro di documenti commentati nella loro esposizione dal Vicepresidente Antonio Tocchio con il metodo del debriefing.