Veterinari, spreco e sicurezza alimentare

Sorice sprecoIl Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice, è intervenuto in qualità di Direttore del Distretto Veterinario di ATS Bergamo alla trasmissione “Fattore Bergamo Salute” di Bergamo TV per parlare di spreco alimentare.

A partire dalle caratteristiche e i numeri dello spreco alimentare nel mondo – compreso l’incremento sensibile in Italia del recupero delle eccedenze grazie alla Legge  166/2016 che  ha favorito le donazioni di alimenti alle associazioni caritative per la ridistribuzione agli indigenti – passando per le possibilità di ridurre lo spreco alimentare che si genera al consumo, grazie e vari consigli pratici e facili da mettere in atto al momento della spesa e in ambito domestico, Sorice racconta il ruolo della Sanità Pubblica Veterinaria che presidiando attraverso i controlli ufficiali tutte le filiere alimentari, garantisce la sicurezza alimentare di tutti gli alimenti di origine animale che finiscono sulle nostre tavole.

Fornendo informazioni corrette sulla sicurezza alimentare dei cibi in eccedenza ai produttori, alla grande distribuzione, agli esercenti e ai consumatori, i medici veterinari di sanità pubblica facilitano il recupero del cibo che altrimenti andrebbe buttato e quindi sprecato.

Il video integrale dell’intervista




Gli animali della grande guerra, mostra temporanea

Termina il 20 gennaio 2019 la mostra temporanea “Gli animali della grande guerra” allestita dal Centro Sociale e Culturale Armistizio, con il patrocinio della SIMeVeP, presso la Scuola primaria “Della Vittoria” a Padova – a pochi passi dalla sede della firma dell’armistizio –  in occasione delle commemorazioni per il Centenario della Grande Guerra 1915-1918.

L’intento della mostra è quello di per divulgare aspetti poco noti come l’utilizzo di varie specie animali tra cui cavalli, muli (i piu’ conosciuti), buoi, cani, gatti e piccioni nelle attività belliche e la loro importanza nel sostegno agli eserciti.

Delle imprese da loro condotte restano le testimonianze dei soldati e dei fotografi di guerra che immortalarono gli addestratori di cani, le lunghe scalate sulle montagne innevate degli alpini e i loro muli ma anche la cruda realtà dei campi di battaglia, delle ritirate disperate, della tragica quotidianità della vita in trincea con uomini e animali deperiti e sofferenti.

 

 




Linee di indirizzo sugli studi condotti per valutare la sicurezza e le proprietà di prodotti alimentari

La Direzione Generale Igiene e Sicurezza degli Alimenti e Nutrizione del Ministero della salute ha pubblicato una revisione delle “Linee di indirizzo sugli studi condotti per valutare la sicurezza e le proprietà di prodotti alimentari“.

Si tratta di uno strumento di orientamento generale per lo svolgimento di studi relativi agli alimenti, cioè su prodotti alimentari o ingredienti alimentari o sostanze alimentare sottoposti a sperimentazioni in vitro, in vivo su modelli animali e sull’uomo.

Le linee di indirizzo si propongono come parere orientativo per il settore industriale, quello della ricerca scientifica e per i Comitati etici in materia di conduzione di studi in campo alimentare e intendono fornire elementi sui criteri per la loro progettazione ed effettuazione al fine di assicurarne l’adeguatezza e la conformità agli orientamenti scientificamente riconosciuti validi.




CAMPUS ONE HEALTH, strategie di prevenzione per la gestione dell’allevamento in biosicurezza

campus one healthUnitec ha organizzato per il 22 maggio 2019 presso il Polo Universitario Veterinario di Lodi “CAMPUS ONE HEALTH” un’iniziativa di orientamento culturale sulle strategie di prevenzione in allevamento, basate sull’uso prudente degli antibiotici in ottica One Health, sulla valutazione del rischio sanitario aziendale correlato all’antibiotico-resistenza e alla sua diffusione interspecifica, nella prospettiva dell’applicazione della nuova “Animal Health Law” (Regolamento EU 2016/429), patrocinata dall’Università di Milano e dall’Università di Gent, con l’intervento dell’Istituto Ospedaliero San Matteo di Pavia.

L’evento è stato organizzato nella convinzione che – nell’interesse collettivo – sia necessario accelerare la curva di apprendimento alle strategie di prevenzione di nuove leve veterinarie, responsabili sanitari e operatori di filiera, formandoli al miglioramento della gestione igienico-sanitaria degli allevamenti con conseguente aumento del ritorno economico per gli imprenditore zootecnici e soprattutto con il raggiungimento degli obiettivi che l’ottica OneHealth – ormai prevalente in ambito medico e veterinario – può assicurare alla Comunità intera in termini di conservazione dell’efficacia degli antimicrobici, assicurazione dei requisiti di sicurezza alimentare delle derrate di origine animale e rispetto degli equilibri ambientali.

In particolare il confronto diretto con il Professor Jeroen Dewulf, ideatore e sviluppatore di Biocheck Ugent il sistema di “scoring” del gradiente di rischio degli allevamenti in termini di biosicurezza, presentato lo scorso 17 Aprile in ambito FAO e a cui hanno già volontariamente aderito circa 150 allevatori italiani suinicoli o avicoli sarà interessante in previsione dell’entrata in vigore degli obblighi Classyfarm.

Infine, l’evento riveste interesse mediatico per valorizzare la nuova sede universitaria di Lodi che si propone come polo di aggregazione di un “momento” culturale finalizzato alla tutela della salute della Collettività, grazie alle valenze professionali del Medico Veterinario nell’esercizio delle sue funzioni di campo.

Per registrarsi a Campus One Health inviare email di conferma dell’adesione a Claudia.Gusmara@unimi.it

Consulta il programma




Assemblea SIMeVeP, posticipato l’orario

SIMeVePL’Assemblea dei soci SIMeVeP 2019 è posticipata di un’ora per problemi organizzativi; si terrà quindi in seconda convocazione, alle ore 15.00 anzichè alle ore 14.00.

Rinnoviamo l’invito a comunicarci la vostra participazione inviando una mail a segreteria@veterinariapreventiva.it




Triennio formativo 2014-2016, è ancora possibile recuperare crediti ECM

EcmI professionisti sanitari che hanno soddisfatto l’obbligo formativo per il triennio 2014-2016, anche a causa di ragioni contingenti derivanti dalla carenza dei professionisti nelle aziende a seguito dei piani di rientro regionali, sono poco più del 50% , per questo la Commissione nazionale per la formazione continua, nel corso della riunione del 27 settembre scorso, ha adottato una delibera finalizzata a incentivare i professionisti sanitari nell’assolvimento del proprio percorso di aggiornamento continuo, puntando ad una maggiore semplificazione e chiarezza del sistema di regolamentazione dell’ECM.

Viene quindi data la possibilità a tutti coloro che nel triennio 2014/2016 non abbiano soddisfatto l’obbligo formativo individuale di completare il conseguimento dei crediti con la formazione ECM svolta nel triennio 2017/2019 (al netto di esoneri, esenzioni ed eventuali altre riduzioni).

I crediti maturati entro il 31 dicembre 2019, acquisiti quale recupero del debito del triennio 2014/2016 non varranno per il triennio 2017/2019.

Il recupero dei crediti per il triennio 2014/2016 è una facoltà del professionista sanitario che potrà procedere autonomamente allo spostamento della competenza dei crediti direttamente tramite il portale COGEAPS.

I crediti indicati quali recupero dell’obbligo formativo per il trienno 2014/2016 possono essere spostati per l’intero valore della partecipazione e agli stessi verrano applicate le regole del trienno 2014/2016. Lo spostamento è irreversibile e i crediti spostati non verranno più conteggiati nel triennio in cui sono stati originariamente acquisiti.

Fra le altre modifiche approvate è stato deliberato anche l’ampliamento della percentuale di crediti formativi acquisibili mediante autoformazione per il triennio 2017-2019 che passa dal 10 al 20%.

Il testo della delibera approvata

A cura della segreteria SIMeVeP




Vespa velutina già avvistata in Liguria: avviare monitoraggio

Vespa VelutinaLa rete StopVelutina segnala che la Vespa Velutina quest’anno è già stata avvistata in Italia: nei primi giorni di febbraio le regine sono state viste nel Ponente Ligure; nei giorni scorsi un nido primario è stato trovato a Bordighera, nei pressi di Imperia.

La Vespa Velutina, o calabrone asiatico, è una specie esotica invasiva originaria dell’Asia sud-orientale (Cina del sud, India del nord, penisola indocinese, arcipelago indonesiano) che si sta diffondendo in Europa dal 2004 e in Italia dal 2012. Penetrata in Liguria dal confine francese, è presente nel nord Italia e dal 2017 in Toscana.

E’ predatrice di api e in grado di provocare ingenti danni all’apicoltura e alla biodiversità: oltre a cacciare direttamente le api all’ingresso dell’arnia, impedisce loro di uscire per raccogliere nettare e polline, indebolendo in questo modo anche le colonie che rischiano di morire.

Quest’anno il suo arrivo è molto precoce, come ha speigato Laura Bortolotti del Centro Agricoltura e Ambiente del CREA, coordinatrice nazionale di StopVelutina “Di solito vediamo le regine volare a marzo o addirittura aprile, quando hanno già costruito i nidi primari. Il fatto che caccino già a inizio febbraio è veramente insolito”.

La rete invita quindi avviare il monitoraggio attivo in tutte le regioni colpite a rischio (Liguria, Piemonte, Toscana, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna), ed eventualmente a posizionare trappole anti-vespa negli alveari per prevenire la diffusione delle regine e la loro capacità di fondare nuove colonie, ma per periodi brevi perché impattano anche sugli insetti dei nostri ecosistemi.

A cura della segreteria SIMeVeP




La preparazione dei Servizi veterinari Ue alle emergenze non epidemiche. Emervet nel rapporto DG Sanco

Nel mondo i disastri naturali come incendi boschivi, inondazioni, terremoti  sono in aumento per frequenza, complessità e severità e i cambiamenti climatici in atto non possono che aggravare la situazione. In queste condizioni di emergenza, gli animali sono colpiti tanto quanto gli esseri umani.

Considerando che la legislazione europea non prevede alcun obbligo legale per i servizi veterinari di avere piani specifici per affrontare gli effetti dei disastri naturali sulla salute e benessere degli animali e su alimenti e mangimi, nè esistono linee guida a cura della Commissione europea,  ma che la preparazione per le emergenze non epidemiche ricade sotto la competenza degli Stati membri, la DG Sanco ha voluto esaminare i livelli di preparazione dei servizi veterinari degli Stati Ue nell’affrontare le catastrofi naturali indagando quali sistemi siano in atto anche per la formazione mirata del personale e la cooperazione e il coordinamento con i meccanismi nazionali di protezione civile.

Il report analizza i risultati di un questionario inviato nel 2017 ai Servizi Veterinari europei sulla base dei quali è stato deciso di approfondire più dettagliatamente gli ampi sistemi di soccorso e supporto esistenti in Francia e in Italia.

I risultati riportano una realtà variegata: 6 dei 20 Servizi Veterinari che hanno risposto al questionario risultano ben preparati, hanno accesso ai piani di emergenza specifici e hanno testato i loro sistemi relativi a animali in condizioni difficili in veri e propri scenari naturali di emergenza. Dal lato opposto, in 7 Stati membri su 20, indipendentemente dalla loro esperienza di calamità naturali, i Servizi veterinari  basano le attività esclusivamente sulle loro procedure interne per affrontare gravi malattie degli animali  e potrebbero risultare impreparati.

Il soccorso agli animali da compagnia e d’allevamento in un’area colpita da un disastro naturale non sempre è incluso nei compiti della protezione civile nazionale. Questa ad esempio è la situazione in Francia, mentre in Italia il nuovo codice della protezione civile entrato in vigore a gennaio 2018  per la prima volta inserisce il soccorso agli animali tra le attività di protezione civile.

Il report individua fra gli elementi di forza dei sistemi di protezione civile francese e italiano il fatto di facilitare la riallocazione di risorse umane e tecniche fra le diverse amministrazioni interne di modo che i servizi interessati possano essere supportati senza perdite di tempo nella ricerca delle risorse aggiuntive necessarie.

Altro elemento di forza del sistema italiano – dettagliatamente approfondito nel rapporto anche a seguito dell’audit che si era svolto a giugno 2018  in Italia – è la cooperazione fra autorità competenti dei vari livelli territoriali così come la cooperazione delle organizzazioni di volontariato nel quadro del sistema nazionale di protezione civile.

In questo ambito e con riferimento all’attività di formazione, il rapporto DG SANCO cita Emervet-Società Scientifica di Medicina Veterinaria Preventiva come risorsa importante nella capacità del sistema di fornire la risposta nelle emergenze non epidemiche.

Un importante riconoscimento che ci stimola a continuare la strada intrapresa, a migliorarci ulteriormente sfruttando la capillarità della presenza territoriale dei Medici Veterinari della ASL” hanno affermato il Vice Presidente di Emervet, Antonio Sorice.

Il report integrale (in inglese)

A cura della segreteria SIMeVeP

 




Al via la VII Convention dei Dipartimenti di Prevenzione delle ASL

Dipartimenti di prevenzioneHa preso il via stamattina a Rimini la VII Convention dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Sanitarie d’Italia, promossa da SItI (Societa’ Italiana Igiene Medicina Preventiva e Sanita’ Pubblica), SIMeVeP (Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva) e SNOP (Società Nazionale degli Operatori della Prevenzione).

Per la SIMeVeP sono presenti Aldo Grasselli, Presidente Onorario e Mauro Gnaccarini del Gruppo di Lavoro “Diritto e legislazione veterinaria”.

La Convention dei Dipartimenti di Prevenzione in Italia avviene in un momento cruciale per la Sanità nel nostro Paese: da un lato constatiamo un’attenzione senza precedenti nei confronti dei vari temi della prevenzione, dall’altro assistiamo a una oggettiva contrazione degli investimenti sui Dipartimenti di Prevenzione.

I Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) definiti dal Governo e dalle Regioni devono essere coerenti con i Livelli Essenziali Organizzativi (LEO) dei Dipartimenti di Prevenzione. Un continuo sottofinanziamento della prevenzione primaria e una mancanza di strategia per affrontare l’esodo massiccio dei dirigenti medici e veterinari dei dipartimenti di prevenzione non garantiranno in futuro una prevenzione primaria sufficientemente protettiva dai rischi per la salute umana animale e ambientale” ha detto il Presidente Onorario nel suo intervento.

“I rischi per la salute umana animale e ambientale, sia quelli che già conosciamo ma soprattutto quelli emergenti, se non monitorati ed efficacemente contrastati prima o poi genereranno danni alla salute e costi sociali“, ha aggiunto.

“Occorre una operazione verità che documenti la mancanza di strumenti e strategie indispensabili in una società più esposta e fragile per invertire la tendenza che ha piano piano ridotto i Dipartimenti di prevenzione a perfetti ma meri esecutori di adempimenti” ha concluso Grasselli.

 




Microplastiche e nanoplastiche nei prodotti ittici. Quali rischi per l’uomo?

microplasticheÈ stata pubblicata a giugno 2016, da parte del gruppo di esperti scientifici sui contaminanti nella catena alimentare (CONTAM) dell’EFSA, una relazione sulla presenza di particelle di microplastica e nanoplastica negli alimenti,  in particolare nei prodotti ittici

Il CONTAM ha provveduto a effettuare un riesame della letteratura scientifica attualmente disponibile in materia e a valutare  il rischio di esposizione per l’uomo attraverso il consumo di alimenti contaminati.

Il Ceirsa, Centro interdipartimentale di Ricerca e documentazione sulla sicurezza alimentare della Regione Piemonte- ASL TO 5, propone una sintesi del Documento “EFSA Panel on Contaminants in the Food Chain  – Presence of microplastics and nanoplastics in food, with particular focus seafood”.

Tenuto conto del fatto che i dati attualmente presenti su concentrazioni, tossicità e tossicocinetica sono estremamente ridotti e riguardano esclusivamente le microplastiche, mentre la comunità scientifica non dispone ancora di informazioni per quanto riguarda le nanoplastiche, dal documento Efsa emerge un  rischio di esposizione per l’uomo alle microplastiche in seguito al consumo di pesce basso, dal momento che nella maggior parte dei casi stomaco e intestino dei pesci vengono eliminati.

Il rischio può invece risultare maggiore quanto riguarda i molluschi bivalvi e i crostacei, di cui viene consumato il tratto gastroenterico.

In ogni caso l’Efsa in conclusione raccomanda un’ulteriore implementazione e standardizzazione dei metodi analitici per il rilevamento delle micro e nanoplasticheper al fine di valutare la loro presenza e quantificarla negli alimenti. Si rendono inoltre necessari ulteriori studi volti ad approfondire la tossicocinetica e tossicità di tali composti sia negli organismi marini che nell’uomo.

A cura della segreteria SIMeVeP