10 settembre Webinar FNOVI sullo spreco alimentare con Antonio Sorice

Il 10 settembre il Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice, parteciperà in qualita di relatore, insieme alle dott.sse Daniela Mulas, Carlotta Bernasconi, al webinar “Dio non spreca la luce: accende le lampadine nel momento del bisogno, ma sempre nel tempo opportuno. Lo Spreco alimentare”. organizzato dalla Federazione Nazionale Ordini Vetrinari Italiani attraverso la  Sala Meeting Zoom della federazione.

I meeting di settembre sono aperti a tutti gli iscritti agli Ordini, per partecipare sarà necessario collegarsi e accedere alla propria area riservata e iscriversi ai singoli eventi. Sul portale saranno indicate le date entro le quali sarà possibile iscriversi e, una volta elaborate le liste dei partecipanti, verrà inviata ai nominativi presenti in elenco una mail contenente il link nonché il codice di invito necessario per partecipare all’incontro e valorizzare lo stesso nel sistema SPC.

Il seminario inizierà alle ore 14.00 con collegamento dalle ore 13.30




L’EFSA lancia la campagna “Stop alla peste suina africana” nell’Europa sud-orientale

L’EFSA ha avviato un’importante campagna di sensibilizzazione per contribuire ad arrestare la diffusione della peste suina africana nell’Europa sudorientale.

La campagna è rivolta ai Paesi individuati dall’EFSA nel 2019 collettivamente come “area di preoccupazione” per la loro vicinanza a quelli in cui è presente la malattia, ovvero: Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Grecia, Kosovo*, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia e Slovenia.

La campagna intende affiancare le misure in atto presso la Commissione europea e altre organizzazioni internazionali per eradicare la malattia dall’Europa.

Cos’è la peste suina africana?

La peste suina africana (PSA in breve) è una malattia virale che colpisce maiali e cinghiali selvatici. Il virus, innocuo per l’uomo, ha causato notevoli perdite economiche in diversi Paesi. Attualmente non esistono vaccini contro la PSA, quindi in caso di epidemia è necessario abbattere un gran numero di maiali d’allevamento nelle zone colpite.

Obiettivi e pubblico

La campagna mira ad accrescere la conoscenza e la comprensione della PSA in tutti i nove Paesi succitati. Si rivolge a gruppi di persone e individui che sono spesso a contatto con maiali domestici e cinghiali selvativi, come ad esempio allevatori di suini e cacciatori. Con la campagna l’EFSA vuole raggiungere anche le organizzazioni veterinarie, le associazioni venatorie, vari gruppi di allevatori, i funzionari doganali, la polizia di frontiera, i governi locali, gli operatori turistici e i viaggiatori.

Rilevare, prevenire, segnalare

Poiché un’epidemia di PSA può avere effetti devastanti, per poter contenere questa malattia sono essenziali l’individuazione, la prevenzione e la segnalazione, che sono le tre parole chiave della nostra campagna.

Pubblicheremo schede informative, infografiche, post sui social media da poter riutilizzare e tanto altro materiale. Per saperne di più vedere il sito web della campagna: www.efsa.europa.eu/StopASF

[*] Tale designazione non intende arrecare pregiudizio a posizioni di stato, ed è in linea con la risoluzione delle Nazioni Unite UNSCR 1244 e con il parere della Corte internazionale di giustizia (ICJ) sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo.

Fonte: EFSA




Le nuove sfide nella gestione del COVID-19: l’esperienza dei Servizi di prevenzione

Nella fase di convivenza con il COVID-19, la comunità rappresenta il luogo dove si “gioca” il controllo dell’epidemia ma dove, allo stesso tempo, si possono trovare nuove opportunità per interventi di prevenzione e promozione della salute. Ciò è confermato dall’esperienza sul campo dei professionisti che, nella fase di emergenza e in quella successiva al lockdown sono stati impegnati sul territorio.

I ricercatori ISS hanno raccolto le riflessioni di alcuni operatori che lavorano nei Dipartimenti di Prevenzione di Regioni diverse (Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio, Calabria) e che svolgono attività differenziate in base alle loro specifiche professionalità.

Contattati telefonicamente o per e-mail, gli operatori hanno raccontato la propria esperienza professionale all’interno dei Dipartimenti di Prevenzione, mettendo in evidenza aspetti e questioni che sarebbe opportuno prendere in considerazione per affrontare l’attuale fase di emergenza. Le riflessioni raccolte, organizzate e raggruppate per argomenti, riflettono quanto pubblicato in diversi documenti e articoli scientifici e rappresentano una risorsa da non disperdere in quanto strumenti preziosi per individuare nodi problematici e punti di forza, che possono incidere sulla capacità di risposta dei servizi del territorio, alla luce dell’impatto diversificato della pandemia tra le Regioni e delle differenze di risorse umane ed economiche di cui dispongono i Dipartimenti di Prevenzione nelle diverse realtà locali.

Questi i temi affrontati:

  • Il ruolo fondamentale dell’organizzazione
  • L’importanza del lavoro in équipe e della comunicazione
  • La contaminazione delle competenze
  • L’importanza di un sistema gestionale informatizzato
  • I punti di forza per la gestione dello stress
  • I problemi da affrontare



SIMeVeP chiede l’ampliamento delle classi di concorso per medici veterinari

Il Presidente SIMeVeP Antonio Sorice, ha inviato una lettera alla Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina e al Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, per sollecitare, come da più parti richiesto, l’ampliamento delle classi di concorso a cui possono accedere i laureati in Medicina Veterinaria

In base all’ultima riforma disciplinata dal DPR 14 febbraio 2016 n. 19 “disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre e a posti di insegnamento”, i Medici Veterinari possono accedere alla sola classe di concorso “A052- Scienze, Tecnologie e Tecniche di Produzioni Animali”, avendo così la possibilità di insegnare in sole tre categorie di istituti: i tecnici agrari, i tecnici industriali e i professionali per l’agricoltura, nonostante sia consentito l’accesso a maggiori classi di concorso a laureati in altre discipline, considerate affini, come ad esempio ai laureate in Scienze zootecniche e tecnologie animali..

I medici veterinari acquisiscono però, durante il lungo percorso di studi universitari, numerose conoscenze anche sulla base del paradigma “One Health – salute unica”, approccio inter e multidisciplinare alla Salute che riconoscendo l’interdipendenza del rapporto Uomo-Animale-Ambiente, prevede la stretta collaborazione fra la Medicina Veterinaria e la Medicina Umana a vantaggio di una migliore tutela della Salute Pubblica.

Perrtanto SIMeVeP ritiene necessario un provvedimento legislativo che preveda l’accesso per i medici Veterinari anche alle seguenti classi di insegnamento:
A015 Discipline sanitarie
A028 Matematica e Scienze
A031-Scienze degli Alimenti
A034- Scienze e tecnologie Chimiche
A050- Scienze Naturali, Chimiche e Biologiche
B012 -Laboratorio Scienze e tecnologie Chimiche e Microbiologiche

“Un  intervento opportuno del quale non possono sfuggire le rilevanti ricadute occupazionali”

afferma il Presidente




Gestione della crisi Covid-19 in un’ottica One Health: possiamo fare di meglio?

Il Coordinatore scientifico SIMeVeP, Maurizio Ferri ha partecipato in qualità di relatore al webinar su ‘Covid-19 e One Health: possiamo fare di meglio?’ che si è tenuto luglio 2020,  organizzato da FEAM European Biomedical Policy Forum in collaborazione con la Federazione dei veterinari d’Europa (FVE).

Leggi il documento completo:

Gestione della crisi Covid 19 in unottica One Health possiamo fare di meglio?

                                                                                        Presentazione Maurizio Ferri. Covid-19 e One Health

 

 




Relazione 2019 del Centro di referenza nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali

Interventi assistiti con gli animaliÈ disponibile la relazione annuale 2019, elaborata dal Centro di referenza nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali (CRN IAA) istituito presso presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, che traccia la panoramica della situazione nazionale descrivendo quanto messo in atto da parte delle istituzioni, come previsto dall’art. 8 dell’Accordo 60/CSR del 25 marzo 2015 sul documento recante “Linee guida nazionali per gli Interventi Assistiti con gli Animali (I.A.A.)”

La Relazione, sulla base dei dati trasmessi dalle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, fornisce inoltre aggiornamenti sugli elenchi di professionisti/operatori e delle strutture in possesso di nulla osta.

Il recepimento e l’applicazione dell’Accordo a livello nazionale si sono dimostrati complessi e non uniformi sul territorio, ma già a partire dal 2019, l’impegno profuso da parte delle autorità Regionali e Provinciali permette al CRN IAA di disporre di una prima estrazione di dati sulla realtà nazionale” si legge nelle conclusioni. “Dall’analisi effettuata è possibile confermare l’interesse rivestito dagli IAA sul territorio nazionale, che si concretizza nella crescente quantità di corsi di formazione erogati, di iniziative di carattere divulgativo e nella realizzazione di un crescente numero di progetti. Il dialogo ed i progetti avviati con interlocutori quali FNOVI, FISE, ENCI, Forze Armate, mira, attraverso il riconoscimento delle competenze già acquisite, ad integrare i percorsi formativi già erogati, preservandone le peculiarità ed, allo stesso tempo, garantendo una più ampia fruibilità delle qualifiche agli operatori formati. A partire dal 2020 sarà necessario consolidare e perfezionare quanto fin qui realizzato, monitorando la qualità e la tipologia dei percorsi erogati, migliorando le modalità di comunicazione e rilevazione dei dati, integrando nuovi stakeholder nei processi attivati, al fine di correggere le anomalie riscontrate e proseguire in un percorso di ottimizzazione di tutte le procedure fin qui attivate“.

Scarica la relazione




Nuovo coronavirus, dagli animali all’uomo, dall’uomo agli animali e……..

Come emerge da vari studi pubblicati su autorevoli riviste scientifiche, gatto, criceto, furetto, visone, tigre e leone rappresentano, unitamente al macaco e ad altri primati non umani, specie animali suscettibili nei confronti dell’infezione naturale e/o sperimentale da SARS-CoV-2, il famigerato coronavirus responsabile della CoViD-19.

I gatti SARS-CoV-2-infetti sarebbero altresì in grado, analogamente a quanto accertato nella nostra specie, di trasmettere per via respiratoria il virus ad altri gatti posti a stretto contatto con essi.

In Olanda, ove l’infezione da SARS-CoV-2 e’ stata recentemente segnalata in diversi allevamenti di visoni, sarebbero stati parimenti osservati casi di CoViD-19 fra il personale dedito al mantenimento di questi animali. Visto e considerato che gli isolati virali identificati nei suddetti pazienti mostravano analogie di sequenza, in rapporto a quelli ottenuti dai visoni, ben più spiccate rispetto a quelle presenti negli isolati virali caratterizzati da altri individui CoViD-19-affetti residenti nella medesima area, appare plausibile che i primi abbiano potuto acquisire l’infezione dai visoni.

Tutto ciò ci rimanda inevitabilmente al complesso ciclo naturale di un’infezione pandemica, quella da SARS-CoV-2 per l’appunto, che nei pipistrelli avrebbe trovato la propria culla d’origine, per poi trasferirsi (presumibilmente) ad un secondo “serbatoio” animale – a tutt’ oggi non ancora identificato con certezza – e di lì all’uomo, con ulteriori “passaggi” del virus dalla nostra specie a quelle citate in premessa.

Il nuovo coronavirus si trova “in buona compagnia” da questo punto di vista, e non soltanto perché i suoi due “illustri” predecessori responsabili della SARS e della MERS hanno avuto una pressoché analoga origine (pipistrelli), ma anche e soprattutto perché il 70% e più delle “malattie infettive emergenti” riconoscono un’origine animale.

Questioni complesse, da affrontare in un’ottica multidisciplinare e di “One Health”.

Prof. Giovanni DI GUARDO
Docente di Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria
Facolta’ di Medicina Veterinaria – Universita’ degli Studi di Teramo




La sperimentazione animale, arma indispensabile per lo studio di epidemiologia, eziopatogenesi e terapia del covid-19

La sperimentazione animale, arma indispensabile per lo studio di epidemiologia, eziopatogenesi e terapia del covid-19” è il titolo della tesi di Specializzazione in Scienza e Medicina degli Animali da Laboratorio che il dott. Alessio Ceriani ha discusso il 9 luglio 2020, essendo quindi fra i primi studenti i primi studenti ad avere realizzato una tesi sulla malattia COVID-19 e sul nuovo coronavirus SARS-CoV-2.

Il dott. Ceriani – che in qualità socio Emervet sin dalla sua fondazione ha partecipato a varie esercitazioni nazionali ed internazionali sul territorio italiano con le unità cinofile da soccorso impiegate in situazioni di calamità prestando il primo soccorso durante le attività addestrative in scenari di emergenza con l’impiego di molta tecnologia – ha molta esperienza nel volontariato di protezione civile, che lo ha portato ad essere presente in qualità di medico veterinario durante i terremoti che hanno colpito il centro Italia nell’agosto 2016, e ha voluto mettersi a disposizione anche durante l’emergenza COVID-19, partecipando alla task force nella Centrale Operativa Coronavirus della città di Milano, Regione Lombardia, insieme a volontari esperti del settore che hanno messo a disposizione esperienze e competenze: medici, psicologi, operatori sanitari, professionisti di Protezione Civile.

Ceriani ha deciso dunque di affrontare un tema attuale nel suo elaborato, non solo perchè protagonista nell’emergenza come volontario di protezione civile ma anche per mettere ulteriormente in evidenza per il concetto “One Health” che riconosce che la salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente come interconnessa e l’importanza di identificare in maniera precoce possibili “Spillover” ovvero il  salto di specie dei virus da animale a uomo.

Abstract della tesi




Il dl Rilancio è legge, bonus Ecm a tutti i professionisti sanitari

EcmCon l’approvazione definitiva, il 16 luglio, del cd DL Rilancio (Conversione, con modificazioni, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza da COVID-19),  viene esteso a tutti i professionisti sanitari il bonus ECM grazie al quale si intende già maturato un terzo dei crediti ECM del triennio 2020-2022.

La legge 17 luglio 2020, n. 77 pubblicata in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.180 del 18-07-2020 – Suppl. Ordinario n. 25 stabilisce infatti che “I crediti formativi del triennio 2020-2022, da acquisire, ai sensi dell’articolo 16-bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e dell’articolo 2, commi da 357 a 360, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, attraverso l’attivita’ di formazione continua in medicina, si intendono gia’ maturati in ragione di un terzo per tutti i professionisti sanitari di cui alla legge 11 gennaio 2018, n. 3, che hanno continuato a svolgere la propria attivita’ professionale nel periodo dell’emergenza derivante dal COVID-19.”

La richiesta di estendere a tutte le professioni sanitarie il bonus – inizialmente previsto solo per medici, odontoiatri, infermieri e farmacisti  –  era arrivata da più parti compresa la Commissione nazionale per la formazione continua, oltre che da SIVeMP e SIMeVeP

Il Presidente SIMeVeP aveva sottolineato come l’estensione fosse necessaria in particolare per “i Medici Veterinari, che in via prioritaria hanno garantito tutte le attività considerate “indifferibili”, previste anche dalle Circolari del Ministero, hanno garantito la continuità produttiva del settore agroalimentare e dell’allevamento, attraverso controlli, ispezioni, farmacosorveglianza, certificazioni sanitarie. Oltre a garantire la attività di Sanità pubblica su tutto il territorio nazionale, hanno prestato la loro collaborazione all’interno delle Aziende Sanitarie Locali affiancando sinergicamente i colleghi Medici e gli altri professionisti della salute, per fronteggiare l’emergenza Sars-CoV- 2

Il testo coordinato pubblicato in Gazzetta




Salute, alimentazione e benessere animale: settore unico, aliquota unica

ANMVI – Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani, FNOVI – Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani, SIMeVeP – Società Italiana Medicina Veterinaria Preventiva, ENPAV – Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Veterinari, ASSALCO – Associazione Nazionale Imprese Alimentazione e Cura Animali da Compagnia, Federchimica AISA – Associazione Italiana Industrie Salute Animale, ASCOFARVE – Associazione Nazionale Distributori Medicinali Veterinari e ASSALZOO – Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici hanno sottoscritto una lettera aperta rivolta a Governo e Parlamento per chiedere l’istituzione di uno scaglione unico dell’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) al 10% per:

• prestazioni veterinarie (oggi al 22%)
• medicinali veterinari (già al 10%)
• alimenti per animali da compagnia (oggi al 22%).

Si tratta di misure importanti anche per la salute pubblica”  – ha commentato il Presidente SIMeVeP Antonio Sorice.

Gli animali d’affezione non sono ‘beni superflui o di lusso’  ma sono sempre più parte della vita delle persone, lo dimostrano i numeri e  ne abbiamo avuto conferma anche nel periodo di forzato isolamento dovuto all’emergenza COVID- 19 durante il quale il rapporto con gli animali domestici si è rilevato un importante fattore di benessere per i proprietari e di compagnia per i tanti, ad esempio gli anziani, che sono spesso anche i meno abbienti, che si sono ritrovati soli per tutto il lockdown. Ecco che l’abbassamento dell’IVA sugli alimenti per gli animali da compagnia può contribuire a contrastare il randagismo e l’abbandono con conseguenti risparmi di spesa pubblica”.

“Ricordiamo inoltre – ha aggiunto Sorice – che le prestazioni veterinarie sono prestazioni mediche che agendo sulla salute degli animali agiscono  anche sulla salute delle persone, e hanno quindi ricadute sulla salute pubblica per l’importante principio di One Health, Salute unica, cioè di una salute connessa uomo-animale-ambiente”.

Le attività veterinarie, dei veterinarii di  sanità pubblica e dei liberi professionisti, sono state giustamente considerate essenziali, durante il lockdown, e hanno contribuito al mantenimento della salute delle popolazioni animali del nostro paese. Perchè continuare a considerare le prestazioni veterinarie e il possesso di animali da compagnia alla stregua di beni di consumo?” ha concluso il Presidente.