Macellazione dei bovini: valutazione dei problemi di benessere

L’EFSA ha pubblicato una valutazione del benessere dei bovini al momento della macellazione basata sui più attuali studi e ricerche scientifiche. Il recente parere scientifico fa parte di una serie di aggiornamenti in materia di tutela del benessere degli animali al macello richiesti dalla Commissione europea e fa seguito a valutazioni già pubblicate su pollame, conigli e suini.

In totale sono stati individuati 40 pericoli che potrebbero verificarsi durante la macellazione. La maggior parte di essi – 39 su 40 – sono conseguenza di una preparazione inadeguata del personale addetto o di stanchezza. Il parere propone misure per prevenire e correggere tali pericoli.

Scientific opinion on welfare of cattle at slaughter

Fonte: EFSA




Assemblea SIMeVeP: bilanci approvati, ma abbiamo voglia di vederci ancora

Si è svolta il 22 ottobre, per la prima volta in modalità webinar, l’Assemblea dei Soci SIMeVeP.

Convocata principalmente per gli adempimenti statutari e obblighi di legge come l’approvazione dei bilanci, l’Assemblea è stata comunque l’occasione di confronto sulle attività presenti e future della Società, e sulle tematiche più attuali.

Il 2020 è stato senza dubbio condizionato dall’emergenza dovuta alla circolazione del virus Sars Cov 2 e alla conseguente pandemia di Covid-19 che ha stravolto le vite personali e professionali dei medici veterinari con ripercussioni inevitabili anche sulle attività della SIMeVeP.

Lo hanno ribadito tutti, nel corso degli interventi e in particolare il presidente Antonio Sorice che ha ricordato in apertura come, proprio a causa del Covid-19, l’Assemblea inizialmente prevista per la primavera 2020 è stata rinviata.

“Il 2020 è stato un anno che ha visto una forte riduzione delle “normali” attività della SIMeVeP – ha detto il Presidente. “Da febbraio ad oggi è stato impossibile, ad esempio, completare il programma dei corsi di formazione progettato per l’anno. Stiamo vivendo un’esperienza che può anche insegnarci moltissimo e, volendo cogliere la crisi come occasione di cambiamento, possiamo fare tesoro dell’esperienza, spingendoci a trasformare alcune modalità di lavoro, modificando in meglio la nostra progettualità”.
“Se si sono quasi azzerate le attività a breve termine, non siamo comunque stati fermi”, ha detto il presidente ricordando come alcuni progetti impostati negli anni precedenti e che vedono i veterinari di sanità pubblica protagonisti e attori indispensabili, sono proseguiti, Fra gli altri ha ricordato il progetto sullo spreco alimentare e quello a sostegno della protezione civile, in particolare a supporto delle unità cinofile utilizzate nelle emergenze non epidemiche.
“Il 2020 è stato anche l’anno che ha visto la ripresa delle pubblicazioni dei Quaderni di Veterinaria Preventiva con la pubblicazione del Manuale Operativo “Api e ambiente”. A tutto questo si è accompagnata la produzione di articoli e contributi importanti proprio sul tema COVID-19”.

L’Assemblea ha approvato all’unanimità sia il bilancio consuntivo 2019 che il bilancio preventivo 2020, presentati dal Segretario Tesoriere Massimo Platini

Il Vice Presidente Vitantonio Perrone ha sottolineato come ancor di più in epoca COVID-19, la pubblicazione dei Quaderni di Veterinaria Preventiva sia uno strumento per arricchire la “cassetta degli attrezzi” dei veterinari di sanità pubblica, ma non solo, in grado di fornire e meglio catalogare informazioni, sia teoriche che pratiche, per affrontare e quindi gestire tutti quegli input, non solo normativi, che coinvolgono in maniera sempre più pressante i colleghi che operano nei Dipartimenti di Prevenzione. Perrone ha inoltre rilanciato la proposta di affrontare nelle prossime pubblicazioni i grandi temi della gestione della fauna selvatica e del benessere animale.

Il Presidente Onorario dott. Aldo Grasselli ha ringraziato il Consiglio Direttivo per il lavoro svolto, anche in termini di visibilità della professione, nonostante le difficoltà del presente, e ha invitato a portare lo sguardo sul futuro attraverso il dibattito, il confronto e l’elaborazione collettiva, come Società Scientifica, sulla dinamica genetica del COVID-19 e dei fattori determinanti delle malattie infettive.

Nessun medico veterinario del Servizio Sanitario Nazionale può influenzare direttamente le dinamiche economico-sociali, climatiche o commerciali globali – ha detto Grasselli – ma la SIMeVeP ha il dovere di aprire un dibattito sulla genesi di fenomeni che sono ampiamente in atto e su temi cruciali come il Green Deal el’Agenda 2030”.

Anche Maurizio Ferri, coordinatore scientifico, ha sottolineato la necessità di trasformare l’emergenza in momento di crescita e di sviluppo, raccogliendo l’invito del Presidente Senior allo slancio intellettuale e alla contestualizzazione del COVID-19. “L’approccio One health è connaturato alla medicina veterinario, approccio che non è stato pienamente operativo nel raccordo con le altre professionalità e a livello istituzionale, che probabilmente vanno ulteriormente sollecitate” ha detto Ferri.

Il COVID-19 ci ha fatto capire che è necessario investire ancora di più nel medio e nel lungo termine, anche finanziariamente, nelle attività di sorveglianza degli animali selvatici, tenuto conto che quasi tutte le pandemie, anche quelle del passato sono partite dalla fauna selvatica. La componente veterinaria è chiamata in prima linea ad affrontare il problema, partendo dall’origine” ha sottolineato Ferri invitando i Gruppi di lavoro a incrementare le proprie attività, alla produzione di contributi e alla partecipazione a progetti che abbiano ricadute pratiche sulle attività dei colleghi, anche attraverso lo strumento dei Quaderni di veterinaria preventiva”.

In conclusione Il Presidente, raccogliendo quanto emerso, ha ribadito l’impegno della SIMeVeP ha incrementare le attività sul tema della gestione, sorveglianza e controllo della Fauna Selvatica, a partire dalla gestione dei cinghiali, anche nei centri urbani, fino ai piani di emergenza sulla Peste Suina Africana per essere pronti a intervenire nel momento in cui la malattia si presenterà nel paese attraverso linee guida che possano essere utili ai colleghi, proseguendo anche il progetto sulla valorizzazione delle carni della selvaggina che è comunque collaterale e di supporto al tema generale.

Raccogliendo la voglia di partecipazione da parte dei partecipanti all’incontro e per dare ampio spazio al dibattito, il Presidente ha annunciato la convocazione di una prossima Assemblea dedicata esclusivamente ai temi professionali.




Nuovo coronavirus ed ecosistemi marini

E’ pubblicato su La Settimana Veterinaria n° 1161 del 21 ottobre 2020, il contributo del Prof. Giovanni Di Guardo, Docente di Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria dell’Università di Teramo, Facoltà di Medicina Veterinaria, che ipotizza, “secondo il salvifico “principio di precauzione” e l’altrettanto benefico e salutare concetto della “One Health”, la possibilità di un “ciclo” dell’infezione da SARS-CoV-2 in ambiente marino, legato sia alla crescente contaminazione ambientale prodotta dall’innumerevole quantità di mascherine e altri DPI che vengono quotidianamente eliminati e smaltiti e nei quali potrebbe ancora albergare virus, sia al preoccupante dato secondo cui circa il 60% dei pazienti affetti da Covid-19 eliminerebbe per via fecale l’agente virale per ben 22 giorni.

“Sebbene delfini e balene non figurino ancora fra le specie sensibili (o resistenti) nei confronti dell’infezione da SARS-CoV-2, andrebbe tuttavia sottolineato che il tursiope e la balena grigia rappresentano due specie cetologiche caratterizzate da un livello di similitudine/omologia di sequenza della molecola ACE-2 (il recettore grazie al quale il virus SARS-CoV-2 è in grado di entrare nelle cellule ospiti), rispetto all’analoga molecola umana, fra i più alti tra quelli finora osservati nei mammiferi. Ciò equivale a dire che l’infezione sarebbe biologicamente plausibile nelle due specie sopra citate” osserva Di Guardo.

“Sarebbe oltremodo auspicabile il ricorso a opportune indagini siero-epidemiologiche sugli esemplari di delfini e balene rinvenuti spiaggiati, al precipuo fine di verificare negli stessi anche l’eventuale presenza di anticorpi nei confronti di SARS-CoV-2, cosa altrettanto auspicabile per le diverse specie di mammiferi terrestri suscettibili all’infezione”

conclude il professore.

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Focolai nei macelli in Lombardia. Sorice: la situazione non allarma, ma non si abbassi la guardia

lavorazione carniA seguito dei recenti focolai di COVID-19 che hanno interessato alcuni impianti di macellazione e di lavorazione delle carni nel mantovano e nel cremonese, L’Eco di Bergamo ha intervistato Antonio Sorice, Direttore del Dipartimento veterinario dell’Ats Bergamo e Presidente SIMeVeP.

La preoccupazione c’è e la guardia non va abbassata – sottolinea Sorice. L’Ats Bergamo, oltre ai controlli di routine che non si sono mai interrotti neppure durante il lockdown, sta progettando una serie di controlli specifici, a partire dall’osservanza delle norme di sicurezza anti Covid e per la tutela dei lavoratori. Bisogna mettere in chiaro subito una cosa: gli impianti di macellazione e quelli di lavorazione non costituiscono in sé luoghi a rischio Covid, ma per le particolari condizioni presenti all’interno di queste strutture, il virus può diffondersi con maggiore facilità, e il rischio di contagio può essere più alto




Pandemia da Covid-19, Speranza ringrazia i veterinari del SSN

Sono stati mesi molto difficili per il nostro Paese. Voglio esprimervi un sentimento di vera e convinta gratitudine, i servizi veterinari del SSN non si sono mai fermati e avete continuato a dare quel contributo fondamentale alle attività essenziali della nostra Italia e quindi anche da voi, dal vostro impegno, dal vostro lavoro quotidiano è passato un pezzo della possibilità del nostro Paese di reggere alla sfida tremenda che in qualche modo abbiamo dovuto attraversare in queste settimane”.

Lo ha detto, nel corso di un video intervento al Consiglio Nazionale della Federazione nazionale degli Ordini veterinari italiani, che si è tenuto il 4 luglio, il ministro della Salute Roberto Speranza.

Io penso – ha proseguito il ministro – che questa lezione del coronavirus, ci abbia fatto capire quanto conti avere un Servizio Sanitario Nazionale all’altezza delle domande, dei bisogni e delle aspettative dei nostri concittadini. Ora dobbiamo mettere a valore questa lezione e dobbiamo farlo con capacità di ascolto reciproco e capacità di comprensione dei diversi punti di vista che ci sono in campo”.

Dobbiamo archiviare la stagione dei tagli e costruirne una totalmente nuova degli investimenti. Oltre alle risorse serviranno le riforme, perché è vero che i soldi sono essenziali ma è anche vero che dobbiamo riformare il nostro impianto”.

“Dentro queste nuova sfida  c’è il grande tema di come si mette a valore quel patrimonio straordinario di competenza e professionalità che vive dentro i servizi veterinari pubblici”.

“La strategia One health è ormai considerata a livello globale una strategia fondamentale. La salute dell’uomo e la salute animale – ha concluso Speranza – sono profondamente connesse. Anche il coronavirus ci ha dimostrato che viviamo tutti su un’unica terra, un unico pianeta, che la salute dell’uomo si difende solo se si difende anche la salute animale.  Credo che sulla base di questa indicazione e di questa traccia dovremo provare a lavorare insieme, perché in questa nuova fase espansiva e di nuovi investimenti si possa provare anche a rafforzare un pezzo fondamentale di lavoro che voi svolgete ogni giorno a servizio del nostro Paese”.

“Come abbiamo affermato in un recente documento sul “contributo dei medici veterinari di sanità pubblica per la sanità animale e per la gestione dell’infezione umana Covid-19 in un’ottica One health”, la SIMeVeP ritiene fondamentale sostenere progetti volti a ridurre le future epidemie zoonotiche attraverso la conoscenza dei fattori che determinano la potenziale trasmissione di agenti patogeni dagli animali all’uomo. Questi progetti basati sull’evidenza sono ben sintonizzati con l’approccio multidisciplinare One Health”

ha commentato il Presidente SIMeVeP Antonio Sorice

“Non possiamo quindi che essere in linea con quanto espresso dal Ministro della salute, Roberto Speranza, e lo ringraziamo per la considerazione e il riconoscimento che ha voluto tributare alla Sanità Pubblica Veterinaria e ai medici veterinari che lavorano per il Sistema Sanitario Nazionale e che, anche durante il lockdown e durante tutta l’emergenza COVID-19 hanno garantito e garantiscono costantemente la salute degli animali, il loro benessere, e la sicurezza alimentare per tutti i prodotti di origine animale che non sono mai mancati sulle tavole dei consumatori del nostro paese”.

Il video intervento del Ministro Speranza al Consiglio Nazionale Fnovi




Protocollo di gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2 nelle strutture veterinarie universitarie

strutture veterinarie universitarieLa circolazione pandemica di SARS-CoV-2 è legata alla trasmissione da uomo a uomo. Tuttavia, alcune recenti evidenze, sia di natura osservazionale che sperimentale, hanno posto all’attenzione della comunità scientifica e delle autorità sanitarie, il tema della suscettibilità degli animali a SARS-CoV-2.

È stato infatti riportato che, occasionalmente, il virus può trasmettersi dall’uomo agli animali e probabilmente anche da animali a uomo.

Il  rapporto Rapporto ISS COVID-19 n. 52/2020 fornisce informazioni e raccomandazioni per medici veterinari, docenti, ricercatori e lavoratori, compresi quelli equiparati, delle strutture veterinarie universitarie italiane, quali ospedali didattici, laboratori e sale settorie, che a vario titolo e ruolo sono coinvolti nelle attività didattica, assistenziale e di ricerca.




Vaccinazioni, occhio al morbillo!

Proponiamo la lettura della lettera del Prof. Giovanni Di Guardo, docente della Facoltà di Medicina veterinaria dell’Università degli Studi di Teramo, pubblicata sulla rubrica “italians” del Corriere della Sera il 12 giugno 2020

Caro Bsev, mentre i numeri della pandemia da SARS-CoV-2 – il coronavirus responsabile della CoViD-19 – hanno abbondantemente superato nel mondo i 7 milioni di casi con oltre 410.000 decessi, si stima che una percentuale oscillante fra il 3 ed il 5% della popolazione planetaria sia stata esposta al virus. Gli individui SARS-CoV-2-infetti (computando i casi d’infezione pregressi con quelli attuali) assommerebbero, pertanto, ad una cifra compresa fra i 240 e i 380 milioni. Mentre il virus avrebbe considerevolmente rallentato la propria corsa in Italia e in buona parte del Vecchio Continente, il tributo di vite umane pagato alla CoViD-19 continua ad essere particolarmente drammatico, se non addirittura in preoccupante escalation, in Paesi quali USA, Brasile, Peru’, Messico, India ed altri ancora. Proiettando un siffatto scenario nelle settimane e nei mesi a venire, e’ da ritenere oltremodo plausibile – soprattutto in quei Paesi ove SARS-CoV-2 avesse fatto la propria comparsa in epoca piu’ recente e/o che non avessero applicato in maniera rigorosa le draconiane quanto salvifiche e ben note misure di “lockdown” e di contenimento del virus – una progressiva, ulteriore espansione dei casi d’infezione nella popolazione generale. Considerata la rilevanza dei pazienti asintomatici nella trasmissione del virus, che fa il paio con l’elevata prevalenza dell’infezione negli stessi, e’ importante valutare la percentuale di individui che nel tempo l’hanno acquisita. A questa finalita’ rispondono le indagini siero-epidemiologiche che, attraverso il rilievo di anticorpi anti-SARS-CoV-2, ci dicono quanto il virus abbia circolato nella popolazione generale. Ciononostante non sappiamo ancora per quanto tempo persista l’immunita’ e quale sia il tasso anticorpale in grado di conferire un’efficace protezione nei confronti del virus. Mai dismettere, quindi, la vaccinazione per il morbillo, una malattia che puo’ cancellare l’immunita’ verso altri agenti.

Giovanni Di Guardo




14ª Giornata mondiale della rabbia

workshop rabbiaIl 28 settembre di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale contro la rabbia, iniziativa lanciata da Global Alliance for Rabies Control fin dal 2006 con lo scopo di sensibilizzare e richiamare l’attenzione sull’impatto della rabbia sulla salute pubblica e di promuovere la prevenzione e le strategie di controllo della malattia, con il supporto attivo di OMS, OIE, FAO.

Nel 2015 le 4 organizzazioni hanno avviato il piano strategico globale “Zero by 30” per porre fine alle morti umane da rabbia trasmessa dai cani entro il 2030

La rabbia è  una encefalite virale zoonosica,  classificata fra le malattie tropicali neglette, presente in oltre 150 paesi e territori, di solito fatale quando appaiono i sintomi. La rabbia trasmessa dai cani rappresenta circa il 99% dei casi di rabbia umana e si stima che 59.000 persone ne muoiano ogni anno, colpendo soprattutto i bambini di età inferiore a 15 anni.

Tuttavia è prevenibile al 100% se si assicura l’accesso a trattamenti salva vita dopo il morso di un cane; e vaccinando i cani per ridurre i rischi e alla fine eliminare la malattia alla sua fonte animale. Porre fine alle morti umane da rabbia richiede il rafforzamento dei servizi sanitari per la salute umana e per quella animale, e un maggiore impegno a livello politico.

Per questi motivi lo slogan della 14ª giornata mondiale è “End Rabies: Collaborate, Vaccinate” per sottolineare i 3 temi chiave:

Porre fine alla rabbia: rafforzare gli impegni per portare a compimento gli obiettivi del piano “Zero by 30”

Collaborare: è necessario incentivare la collaborazione a livello internazionale, nazionale e locale per eliminare la rabbia, soprattutto tenendo presente che si tratta di una malattia che non conosce confini.  

Vaccinare: la vaccinazione dei cani è fondamentale per prevenire la rabbia alla sua fonte in modo da poter raggiungere l’eliminazione

 




SIMeVeP chiede al Ministro Speranza l’esonero Ecm anche per i Veterinari

Il “DL Scuola” aprovato con la fiducia in entrambi i rami del Parlamento e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, prevede –  in base a un emendamento approvato in commissione e di fatto non modificabile per evitare la scadenza del Decreto legge e quindi la non approvazione dell’intero provvedimento –  che “i 50 crediti da acquisire, per l’anno 2020, da medici, odontoiatri, infermieri e farmacisti in qualita’ di dipendenti delle aziende ospedaliere, delle universita’, delle unita’ sanitarie locali e delle strutture sanitarie private accreditate o come liberi professionisti, attraverso l’attivita’ di formazione continua in medicina (ECM), […] si intendono gia’ maturati da coloro che, in occasione dell’emergenza da COVID-19, abbiano continuato a svolgere la propria attivita’ professionale», escludendo dall’esonero i Medici veterinari e ad altri operatori delle professioni sanitarie.

Il Presidente SIMeVeP, Antonio Sorice ha inviato una lettera al Ministro della Salute, Roberto Speranza, affinchè venga applicata una più che opportuna interpretazione estensiva della norma atta a superare gli effetti discriminanti operati dal provvedimento.

“In particolare, i Medici Veterinari, che in via prioritaria hanno garantito tutte le attività considerate “indifferibili”, previste anche dalle Circolari del Ministero, hanno garantito la continuità produttiva del settore agroalimentare e dell’allevamento, attraverso controlli, ispezioni, farmacosorveglianza, certificazioni sanitarie. Oltre a garantire la attività di Sanità pubblica su tutto il territorio nazionale, hanno prestato la loro collaborazione all’interno delle Aziende Sanitarie Locali affiancando sinergicamente i colleghi Medici e gli altri professionisti della salute, per fronteggiare l’emergenza Sars-CoV- 2″ scrive Sorice

Va inoltre tenuto presente, in un momento in cui la ripresa delle attività economiche non può subire ritardi e rallentamenti, l’impossibilità di poter frequentare eventi formativi residenziali nel rispetto delle disposizioni governative messe in atto già a partire dal DPCM 4 marzo 2020.

“Riteniamo pertanto corretto estendere tale principio anche ai medici veterinari e a tutti gli operatori delle professioni sanitarie che hanno continuato a operare per il SSN e per il bene di tutto il Paese” conclude Sorice




Sistema nazionale di sorveglianza delle arbovirosi, i dati al 31 agosto 2020

artropodiSono stati pubblicati sul sito epicentro.iss.it i rapporti del Sistema di sorveglianza nazionale integrata delle arbovirosi relativi al periodo 1 gennaio-31 agosto 2020.

Le arbovirosi sono malattie causate da virus trasmessi da vettori artropodi (come per esempio zanzare, zecche e flebotomi) tramite morso/puntura. Interessano sia l’uomo che gli animali.

In Italia, sono soggette a sorveglianza speciale:

  • Chikungunya
  • Dengue
  • Zika
  • West Nile
  • Usutu
  • Encefalite da zecca (Tbe)
  • infezioni neuro-invasive da virus Toscana

Durante gli 8 in questione il sistema di sorveglianza ha segnalato:

Per West Nile e Usutu virus: per i dati sulle infezioni da West Nile e Usutu virus consulta la pagina dedicata