Il decreto dello scompiglio

Lo scorso marzo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 27/2021 ha da subito suscitato un grande scalpore. La norma attua il regolamento (UE) 2017/625 (insieme ad altri decreti legislativi) e contiene la nuova disciplina delle procedure ufficiali di campionamento ed analisi degli alimenti.

La rivista “Alimenti&Bevande” ha raccolto alcuni pareri di sulle novità introdotte e le eventuali criticità ancora in essere, fra cui quello del Vice Presidente SIMeVeP, Vitantonio Perrone.

Per gentile concessione dell’editore riportiamo l’ articolo integrale




No veterinarians (yet) on the Italian covid-19 scientific committee

E’ stata pubblicata sulla prestigiosa rivista British Medical Journal (BMJ) la Letter to the Editor di Giovanni Di Guardo – già docente di Patologia generale e Fisiopatologia veterinaria nell’Università di Teramo – “No veterinarians (yet) on the Italian covid-19 scientific committee“, che prende spunto dall’articolo “Covid-19: Failures of leadership, national and global“, pubblicato a giugno sulla rivista stessa.

Nonostante a marzo 2021 vi sia stata una modifica nella composizione, ancora oggi non è presente nel Comitato Tecnico-Scientifico (CTS) – organo  al quale competono la consulenza e il supporto alle attività di coordinamento per il superamento dell’emergenza epidemica dovuta alla diffusione di SARS-CoV-2 – un medico veterinario.

Di Guardo sottolinea nuovamente come questa assenza sia un grosso errore, per diverse ragioni: anche se l’origine del coronavirus SARS-CoV-2 è ancora dibattuta, i suoi “predecessori” SARS-CoV e MERS-CoV hannno una comprovata origine animale; inoltre almeno il 70% per cento delle cosiddette “malattie infettive emergenti” ha un’origine animale, accertata o sospetta.

La drammatica pandemia da SARS-CoV-2 ci ha inequivocabilmente insegnato, ancora una volta – ribadisce Di Guardo – che la salute umana, animale e ambientale sono collegate tra loro, un concetto chiaramente esemplificato dal principio “One Health”. In quest’ottica la mancata presenza di un veterinario nel CTS risulta difficilemente comprensibile.

 

 




Elezioni e cinghiali. Ma quale vuoto legislativo!

Accade spesso in Italia, che quando si affrontano problematiche su cui dovrebbero intervenire, ognuna per le proprie competenze, diverse istituzioni, ci si appelli a competenze non chiare o ambiguità di ruolo, invocando come rimedio un “vuoto normativo da colmare”.

L’argomento è affrontato dal Vice Presidente SIMeVeP Vitantonio Perrone, con particolare riferimento alla presenza di cinghiali nella città di Roma, in un contributo pubblicato da La Settimana Veterinaria




ISS: contributi del Dipartimento di Sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria per un approccio One Health

Da diversi anni il Dipartimento di Sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria dell’Istituto Superiore di Sanità organizza attività di formazione e seminari per il personale interno, con l’obiettivo di condividere i risultati delle attività sia scientifiche che istituzionali negli ambiti disciplinari della sicurezza chimica e microbiologica degli alimenti, malattie a trasmissione alimentare, nutrizione, alimentazione e salute, sanità pubblica veterinaria.

La collocazione del Dipartimento all’interno del principale istituto di sanità pubblica nazionale, offre l’opportunità di indirizzare la crescita professionale del personale del Dipartimento all’interno della visione e dell’approccio One Health, il paradigma che riconosce la salute dell’uomo come strettamente connessa a quella degli animali e dell’ambiente e propone uno sguardo ampio e inclusivo del concetto di salute offrendo l’opportunità di una formazione aperta e pronta all’integrazione e alla collaborazione transdisciplinare e interprofessionale

Con la collaborazione dei gruppi di lavoro “Formazione” e “Comunicazione” del Dipartimento vengono ora raccolti in un documento i contributi relativi ad alcuni dei seminari svolti dal Dipartimento nei suoi diversi ambiti di competenza:

INDICE
Premessa
Umberto Agrimi
Relazione sul biomonitoraggio in Europa: il progetto HBM4EU
Stefano Lorenzetti
Valutazione del rischio-beneficio in sicurezza alimentare: elementi chiave emersi durante il corso organizzato dalla Denmark Technical University
Rosangela Tozzoli, Olimpia Vincentini, Angela Sorbo
Epatite E nel mondo animale
Luca De Sabato, Ilaria Di Bartolo
Rotavirus dall’animale all’uomo
Giovanni Ianiro
Sviluppo di un saggio molecolare a supporto della sorveglianza nazionale della Shigellosi in Belgio nel 2018
Eleonora Ventola
Amebe a vita libera patogene (Free-Living Amoebae, FLA)
Margherita Montalbano Di Filippo
(A)cross Campylobacter: cross contamination events at domestic kitchens
Maria João Cardoso
Contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche in Veneto: valutazione dell’esposizione alimentare e caratterizzazione del rischio
Francesca Iacoponi, Francesco Cubadda
Ruolo della barriera epiteliale intestinale nelle patologie glutine dipendenti
Olimpia Vincentini
Approcci One Health nella valutazione del rischio delle sostanze utilizzate in mangimistica
Alberto Mantovani, Ivana Purificato
Valutazione mediante audit dei sistemi di gestione della biosicurezza dei laboratori
Renata Borroni, Gianni Ciccaglioni, Rosanna Adone, Antonio Capocefalo, Ilaria Di Bartolo, Rita Di Benedetto, Giovanni Ianiro, Marina Monini, Paola Petrucci, Sergio Sbrenni

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La nuova variante Delta

La nuova variante Delta di SARS-CoV-2, identificata per la prima volta ad ottobre 2020 in India e segnalata ad oggi in 98 paesi, sta disegnando una nuova fase della pandemia Covid-19 nell’era post-vaccinazione a causa di una trasmissibilità aumentata dal 40 al 60% rispetto alla variante Alfa (B1.1.7 o inglese), capacità di evadere il sistema immunitario e resistenza ai vaccini.

L’analisi di Maurizio Ferri, Coordinatore scientifico Società italiana di medicina veterinaria preventiva, pubblicata su sanitainformazione.it




K9 S.a.R. Camp Italia, l’esercitazione cinofila su macerie nei luoghi feriti dal terremoto del 2009

EMERVET ha supportato, con la presenza del Dott. Alessio Ceriani, all'”Esercitazione Internazionale di Protezione Civile nel raduno delle Unità Cinofile da Soccorso” tenutasi a Prata D’Ansidonia  (L’Aquila) dal 21 al 23 maggio”.

La terza edizione del Raduno Internazionale delle Unità Cinofile da Soccorso ha visto la partecipazione di ben 93 unità cinofile e 130  volontari provenienti da tutta Italia. Un test estremamente realistico perché condotto in uno scenario rimasto intatto dopo il sisma
d’Abruzzo del 2009.

“Non è stato facile addestrarsi in questi luoghi dell’Abruzzo più volte colpiti da eventi sismici, ma i nostri cani impiegati nella ricerca
tra macerie ci stupiscono e ci regalano emozioni per le loro capacità.
Purtroppo, in un territorio così impervio, capita che qualcuno dei nostri amici a quattro zampe, talvolta si faccia male e debba essere soccorso. Per questo prevediamo sempre il supporto veterinario, allestendo nel campo base una vera e propria clinica per gli interventi necessari” ha spiegato Alessio Ceriani, Responsabile Veterinario di EMERVET, presente fin dalla prima edizione al K9 S.a.R. Camp, a  “112 Emergencies” rivista di informazione studi e ricerche sulla Protezione e Difesa Civile e sulla Sicurezza.

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Il Festival della canzone e il CoViD-19

Proponiamo la lettura dell’articolo “Il Festival della canzone e il CoViD-19” pubblicato su La Città del 27 febbraio 2021, di Giovanni Di Guardo, già Professore di Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Teramo.

Il professore si interroga in particolare sul ruolo dell’edizione 2020 del festival quale possibile “evento di super-diffusione” del virus, in un momento in cui  – pur non essendo stato ancora individuato il “cosidetto paziente 1”, ma essendo già stata riscontrata la positività al Covid-19 in due turisti cinesi presi in cura all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma- il virus circolava nel nostro paese.

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Un approccio olistico per valutare il rischio per la salute umana delle nano- e microplastiche

microplasticheUn consorzio internazionale ha recentemente pubblicato una sintesi dei possibili nuovi paradigmi di cui bisogna tener conto per valutare il rischio per la salute umana associato all’esposizione alle nano- e microplastiche attraverso cibo e aria. L’approccio proposto prevede l’acquisizione di nuovi dati mediante l’impiego di nuove tecnologie, strumenti modellistici innovativi e il coinvolgimento partecipato di cittadini, esperti scientifici e portatori di interesse. La review è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nanoplastics and Microplastics, leader del settore.

Il consorzio, guidato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) e denominato PLASTIRISK, ha riunito importanti e riconosciuti esperti europei in una proposta scientifica che affronta il tema del rischio per la salute umana associato all’ingestione e inalazione di nano- e microplastiche.

Maggiori informazioni sul sito dell’IZS delle Venezie




Valutazione del rischio microbiologico, linee guida Fao Oms

Fao e Oms hanno redatto il documento “Microbiological risk assessment: guidance for food” per fornire un quadro strutturato sulla valutazione dei rischi microbiologici negli alimenti, aggiornando e riunendo in un unico volume i 3 precedenti documenti di orientamento  (MRA 3, MRA 7 e MRA 17)

Le linee guida sono state sviluppate per la comunità globale di scienziati e valutatori del rischio, gestori del rischio o altri responsabili del processo decisionale e/o della comunicazione del rischio in modo che possano:

1) identificare i problemi e le caratteristiche chiave di un rischio microbiologico;

2) riconoscere le proprietà di una valutazione del rischio basata sulle migliori pratiche;

3) evitare alcuni errori comuni nella valutazione del rischio;

4) eseguire valutazioni del rischio che rispondano alle esigenze dei gestori del rischio.

 




Carni di ungulati selvatici per solidarieta’ alimentare: avviso per i Centri di Lavorazione Selvatici

Raccogliere adesioni per la lavorazione di carni di ungulati selvatici destinate alla beneficenza, grazie alla successiva distribuzione a cura del Banco Alimentare.

Questo l’obiettivo dell’avviso pubblico disponibile sui siti istituzionali delle Asl toscane e destinato ai Centri di lavorazione selvaggina (CLS), che potranno successivamente avviare il percorso per la cessione in beneficenza della carne proveniente da ungulati selvatici abbattuti nell’ambito dei piani regionali di controllo.

Con propria delibera – la 1147 del 2020 – la Regione Toscana ha previsto l’erogazione dei rimborsi dei costi sostenuti dai CLS attraverso le Asl, destinatarie per l’anno 2021 di un finanziamento complessivo di 60mila euro: 25mila alla Asl Sud Est; 17.500 alla Nord Ovest; e altrettanti 17.500 alla Centro.

Con la pubblicazione dell’avviso – afferma l’assessore alla sanità, Simone Bezzini – entriamo adesso nella fase operativa di questa iniziativa che ci auguriamo possa portare, in questo periodo di emergenza sanitaria dalle gravi ricadute economiche, un po’ di sollievo nella vita delle famiglie più in difficoltà. Credo sia importante evidenziare come questo progetto di solidarietà, che nasce in collaborazione con l’assessorato all’agricoltura, caccia e pesca e con gli ambiti territoriali di caccia toscani, presenti molteplici ricadute positive, valorizzando le carni di selvaggina non solo da un punto di vista economico ma anche sotto l’aspetto etico e sociale, garantendo al fruitore finale un prodotto di qualità che rispetti gli standard in materia di sicurezza alimentare. E tutto questo coinvolgendo attivamente il mondo venatorio. Mi preme ringraziare la nostra Direzione e le Asl toscane che, nonostante il momento così complesso e impegnativo, hanno comunque reso possibile l’attuazione della nostra delibera. Come è doveroso un ringraziamento al Banco Alimentare che con le sue infrastrutture e la rete di distribuzione ci consente, non solo per questa iniziativa, di intercettare e sostenere i bisogni essenziali delle persone in condizioni di svantaggio o di marginalità.

Questo progetto, – dice la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – che ho tenuto a battesimo quando ero responsabile della sanità regionale, consente un impiego socialmente utile delle carni dei cinghiali abbattuti. Ci dà la possibilità di far fronte in parte all’emergenza ungulati e al tempo stesso di distribuire alle persone in difficoltà alimentare, un prodotto ad alto valore nutrizionale come la carne, in questo caso di cinghiale. L’iniziativa si inserisce in un’ottica di economia circolare, che permette di ottimizzare le risorse del nostro territorio con un obiettivo non solo ambientale ma sociale”.

Le carni deriveranno da una quota dei capi abbattuti secondo le modalità previste dalla legislazione regionale e che gli ATC decideranno di destinare all’iniziativa di beneficenza alimentare. Inoltre è prevista anche la cessione di capi provenienti dall’attività venatoria e di controllo regolamentata anche da parte di soggetti terzi: Enti parco regionali, squadre di caccia al cinghiale, distretti di gestione degli ungulati, AFV e AAV.

Le carcasse lavorate verranno affidate per la distribuzione al Banco Alimentare della Toscana, che è dotato di un’organizzazione e di una rete territoriale specifica e peculiare che consente la conservazione delle carni garantendo il rispetto degli obiettivi di sicurezza alimentare e la loro distribuzione al fine di sostenere i bisogni essenziali delle famiglie e delle comunità toscane.

La SIMeVeP Toscana sostiene per gli aspetti tecnici questa iniziativa