In arrivo data base europeo per la condivisione dei dati sull’utilizzo di animali ai fini scientifici

datiLa trasparenza nella gestione degli animali utilizzati ai fini scientifici è uno dei cardini della Direttiva Europea 62/2010 che impone la pubblicazione dei riassunti delle attività di ricerca che utilizzano animali e i dati statistici ad essa connessi.
Al fine di garantire una sempre maggiore trasparenza relativa alla diffusione e condivisione dei dati statistici inerenti l’impiego degli animali a scopo scientifico il Centro Europeo per la Validazione dei Metodi Alternativi (ECVAM) ha presentato il nuovo database europeo ALURES.
ALURES rappresenta il primo database europeo pubblico, consultabile sia dai ricercatori sia dagli stakeholders interessati, che raggruppa i dati di tutti i Paesi membri e tutte le ricerche svolte in Europa.
All’interno della piattaforma vi sono 3 sezioni che individuano gli utilizzi degli animali a scopo scientifico, relativamente al tipo di ricerca (di base, traslazionale, ai fini del sistema regolatorio), alla specie, all’eventuale grado di sofferenza, possibilità di riutilizzo dell’animale, etc.
Nello specifico, il fine ultimo di tale piattaforma, come di tutti gli altri strumenti/documenti sviluppati in ambito internazionale, è quello di arrivare alla sostituzione del modello in vivo con uno non basato sull’impiego di animali.
L’accesso è totalmente libero e rappresenta la volontà da parte di tutti i Paesi membri di garantire e seguire il percorso comune legato al principio delle 3R (reduction, refinement, replacement), che, grazie ai continui progressi scientifici, porterà ad avere sempre meno bisogno del modello in vivo con il contemporaneo sviluppo di nuovi approcci non basati sull’impiego degli animali.
Le finalità del database e le sue possibilità sono descritte oltrechè sul sito di ECVAM anche in un video scaricabile da youtube

 Fonte: IZS Lombardia ed Emilia Romagna



Codici Zoom Assemblea Soci SIMeVeP

Assemblea SIMeVePPubblichiamo i codici per partecipare all’Assemblea dei Soci SIMeVeP che si terrà alle ore 17.30 sulla piattaforma Zoom.

CODICI ZOOM WEBINAR

https://us02web.zoom.us/j/85440268846

ID riunione: 854 4026 8846




Resistenza agli antimicrobici e ambienti di produzione degli alimenti: fonti e opzioni per il controllo

Antibioticoresistenza

La resistenza agli antimicrobici (AMR) negli alimenti di origine vegetale e/o nell’acquacoltura ha origine per lo più da fertilizzanti di origine fecale e acque (compresa quella usata per irrigare). Secondo l’EFSA in zootecnia le fonti potenziali di resistenza sono riconducibili a mangimi, esseri umani, acqua, aria o polvere, suolo, fauna selvatica, roditori, artropodi e attrezzature.

Per la prima volta gli esperti dell’EFSA hanno valutato il ruolo svolto dagli ambienti destinati alla produzione alimentare nell’insorgenza e diffusione dell’AMR, mappando le principali fonti dei relativi batteri e geni, anche se i dati attuali non consentono di quantificare il contributo specifico di ciascuna di esse a questo problema di portata mondiale.

L’EFSA ha individuato i batteri e i geni resistenti di massima priorità per la salute pubblica che possono essere trasmessi tramite la catena alimentare, vagliando la letteratura scientifica per documentarne la presenza nelle suddette fonti ambientali.

Tra le misure volte a limitare la comparsa e la diffusione di resistenza negli ambienti per la produzione alimentare vi sono la riduzione della contaminazione microbica di origine fecale nei fertilizzanti, nell’acqua e nei mangimi nonché l’adozione di buone pratiche igieniche in genere . Gli esperti hanno inoltre formulato raccomandazioni per proseguire la ricerca nei settori ritenuti prioritari onde contribuire a colmare le lacune nei dati, affiancando così i responsabili dell’UE in materia di gestione del rischio nell’attuare il piano d’azione europeo «One Health» contro la resistenza agli antimicrobici.

Per elaborare il parere, gli esperti hanno lavorato a stretto contatto con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), l’Agenzia europea dei medicinali (EMA) e l’Agenzia europea dell’ambiente (EEA).

Fonte: EFSA




Glifosato: le autorità di regolamentazione dell’UE avviano le valutazioni del rinnovo

All’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) e all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) è pervenuto un progetto di valutazione del rischio relativo al glifosato, effettuata da quattro Stati membri dell’UE. Le due Agenzie si accingono ora a esaminarne le risultanze. L’uso del glifosato, l’erbicida più utilizzato a livello mondiale, è attualmente autorizzato nell’UE fino a dicembre 2022.

Le autorità nazionali di Francia, Paesi Bassi, Svezia e Ungheria (il gruppo di valutazione del glifosato, AGG) hanno esaminato l’insieme delle evidenze trasmesse dalle imprese che hanno presentato domanda di rinnovo dell’approvazione al fine di commercializzare la sostanza nell’UE. Il progetto di relazione dell’AGG conta circa 11 000 pagine.

In merito al suddetto progetto di relazione l’EFSA e l’ECHA organizzeranno ora consultazioni pubbliche parallele, che saranno avviate nella prima settimana di settembre di quest’anno.

Le consultazioni costituiscono la prima fase delle valutazioni. Il comitato dell’ECHA per la valutazione dei rischi (RAC) procederà a un riesame della classificazione del glifosato nell’ambito del regolamento dell’UE relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio (CLP). La classificazione delle sostanze chimiche si basa esclusivamente sulle proprietà pericolose e non tiene conto della probabilità di esposizione a tali sostanze. L’esposizione è considerata parte del processo di valutazione del rischio condotto dall’EFSA.

Il glifosato è stato classificato ufficialmente come causa di gravi danni agli occhi e come tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata, sia prima che dopo la valutazione dell’ECHA nel 2017. Non vi è stata alcuna classificazione in termini di mutagenicità delle cellule germinali, carcinogenicità o tossicità riproduttiva. Nella proposta dei quattro Stati membri non è prevista alcuna modifica della classificazione attuale.

Dopo l’adozione di un parere da parte dell’ECHA, l’EFSA porterà a termine la propria revisione paritaria e ne pubblicherà le conclusioni, attese per la fine del 2022. Sulla base di tale valutazione del rischio la Commissione europea renderà una decisione in merito al rinnovo dell’approvazione per il glifosato.

Contesto

Il glifosato è una sostanza chimica ampiamente utilizzata nei prodotti fitosanitari. Quelli a base di glifosato, ossia i formulati contenenti glifosato, coformulanti e altre sostanze chimiche, sono utilizzati principalmente nell’agricoltura e nell’orticoltura per combattere le erbe infestanti che competono con le colture.

Nel 2017 la Commissione europea ha concesso un’approvazione quinquennale per il glifosato: attualmente il periodo di approvazione dell’uso del glifosato nell’UE si estende fino al 15 dicembre 2022. Ciò significa che fino a tale data il glifosato può essere utilizzato come sostanza attiva nei prodotti fitosanitari, a condizione che ciascuno di essi sia autorizzato dalle autorità nazionali a seguito di una valutazione della loro sicurezza.

Informazioni dettagliate sono disponibili sul sito web della Commissione europea.

Fonte: EFSA




SIMeVeP alla Summer School 2021 – One Health: l’ambiente e la salute umana ed animale

E’ tutto pronto per la prima Summer School specificamente dedicata ai fattori di rischio ambientali nella One health, il moderno approccio multidisciplinare basato sulla consapevolezza che per raggiungere la salute globale occorra agire contemporaneamente su quella umana, animale e dell’ambiente, indissolubilmente legate. Eppure, mentre grande attenzione è stata dedicata alla trasmissione di malattie fra esseri umani e animali (le “zoonosi”), il “terzo pilastro” della One health, l’ambiente, rimane la componente meno indagata. Si tratta di affrontare la complessità di rischi che vanno dai cambiamenti climatici alla diffusione di contaminanti tossici, dall’antibiotico-resistenza alla perdita di biodiversità.

L’evento formativo è infatti dedicato al tema degli Environmental issues in One Health: from risk assessment to surveillance” e si svolge nell’ambito del più importante progetto europeo in corso sulla One Health , lo One Health European Joint Programme di cui l’ISS è uno dei partner principali.

L’iniziativa, a tutt’oggi unica in Europa, è organizzata dal Dipartimento di Sicurezza Alimentare, Nutrizione e Sanità Pubblica Veterinaria e coinvolge altre strutture dell’ISS (Dip. Ambiente e Salute, Dip. Malattie Infettive, Centro per la Salute Globale). L’evento si svolgerà in modalità virtuale a causa dell’ancora attuale emergenza pandemica e coinvolgerà in modo intensivo 35 partecipanti, provenienti dai diversi paesi europei, ma anche dal resto del mondo. Molti ricercatori dell’ISS e di prestigiosi istituti di altri Stati europei si alterneranno come relatori e docenti nel corso del programma ricco di spunti che si svilupperà nelle giornate dal 26 luglio al 6 agosto 2021. Interverranno le principali Agenzie europee per la sicurezza alimentare (EFSA) e l’ambiente (EEA) nonché i principali organismi internazionali: FAO, OIE, WHO.

La Summer School avrà come filo conduttore l’ambiente – nei suoi molteplici riflessi sulla sicurezza degli alimenti, sulle dinamiche di diffusione degli agenti zoonosici e dei microorganismi antibiotico-resistenti e allargherà l’approccio One Health ai cambianti climatici e ai rischi da sostanze tossiche come micotossine, PFAS, metalli. Questi fattori saranno  analizzati attraverso la prospettiva della valutazione del rischio, della sorveglianza, della sostenibilità per contribuire alla formazione di esperti con una visione di ampio respiro, ispirata al paradigma One Health.

Fra i relatori, Maurizio Ferri, Coordinatore scientifico SIMeVeP.

Pagina web della Summer School

 




Peste suina africana: rischi da allevamenti suini all’aperto

L’EFSA ha valutato il rischio di diffusione della peste suina africana (PSA) negli allevamenti suini all’aperto e ha proposto misure di biosicurezza e controllo per gli allevamenti all’aperto nelle zone dell’UE colpite dalla PSA. 

L’allevamento all’aperto di maiali è comune nell’UE. Non esiste tuttavia una legislazione a livello europeo che categorizzi tale tipo di allevamenti, per cui le informazioni sono limitate, non armonizzate tra loro e da interpretare con attenzione.

Il gruppo di esperti scientifici EFSA sulla salute e il benessere degli animali ha concluso che gli allevamenti di suini all’aperto comportano un rischio notevole di introdurre e diffondere la PSA, ritenendo però che l’installazione di robuste recinzioni singole o di recinzioni doppie in tutti gli allevamenti di suini all’aperto nelle zone dell’UE in cui è presente la PSA potrebbe ridurre tale rischio almeno del 50%.

Inoltre l’attuazione di valutazioni in termini di biosicurezza complete e obiettive in allevamento e l’approvazione di allevamenti suini all’aperto sulla base del rispettivo rischio di biosicurezza ridurrebbero ulteriormente il rischio di introduzione e diffusione della malattia. Le valutazioni effettuate sul sito dell’allevamento sono uno strumento efficace non solo per migliorare la biosicurezza, ma anche per affrontare questioni zootecniche più ampie.

L’EFSA è dell’avviso che le deroghe alle attuali restrizioni sull’allevamento di suini all’aperto nelle zone interessate da PSA possano essere prese in considerazione caso per caso, una volta attuate tali misure e altre misure specifiche di biosicurezza.

Il parere scientifico si basa su evidenze raccolte da enti veterinari nazionali, associazioni di agricoltori e letteratura scientifica. E’ stata effettuata un’elicitazione della conoscenza di esperti (EKE) per classificare gli allevamenti di suini all’aperto in base al loro rischio di introdurre e diffondere la PSA, onde classificare le misure di biosicurezza in base alla loro efficacia, e proporre migliorie in termini di biosicurezza.

Scientific opinion on African swine fever and outdoor farming of pigs

Fonte: EFSA




EYWA, sistema di allarme rapido per le malattie trasmesse dalle zanzare

EYWA (EarlY WArning System for Mosquito borne disease) è un sistema di monitoraggio che risponde alle esigenze di prevenzione e protezione dalla salute pubblica contro le malattie trasmesse da zanzare (MBD, mosquito-borne diseases). Ideato e coordinato dall’Osservatorio Nazionale di Atene / BEYOND Center of Earth Observation Research and Satellite Remote Sensing, dal 2020 EYWA si avvale della collaborazione di diverse realtà di ricerca europee impegnate nella ricerca e nel controllo della diffusione dei vettori, tra cui anche il Laboratorio di parassitologia, micologia ed entomologia sanitaria (SCS3) dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe)

Che cos’è EYWA?
EYWA è un insieme di modelli epidemiologici ed entomologici basati sui grandi dati di osservazione della Terra e combinati con parametri ambientali, climatici e meteorologici, socioeconomici e demografici. Obiettivo di EYWA è usare questa infrastruttura di dati per definire dei modelli predittivi di diffusione dei vettori, funzionali al monitoraggio e alla prevenzione delle malattie trasmesse da zanzare.

EYWA è un insieme di modelli epidemiologici ed entomologici, convalidati e dinamici, basati sui grandi dati di osservazione della Terra e combinati con parametri ambientali, climatici e meteorologici, socioeconomici e demografici. Obiettivo di EYWA è usare questa infrastruttura di dati per definire dei modelli predittivi di diffusione dei vettori, funzionali al monitoraggio e alla prevenzione delle MBD.

In linea con i principi della scienza aperta, EYWA raccoglie e combina nel proprio sistema dati relativi a parametri ambientali essenziali, serie temporali meteo, dati del portale GEOSS e dati dal programma di osservazione terrestre Copernicus (C3S, ERA5, IMERG, CLMS, ecc.). Questi vengono poi integrati con dati entomologici ed epidemiologici (casi di malattie negli animali e nell’uomo) che verranno forniti dai cinque Paesi europei membri del consorzio (Grecia, Francia, Germania, Italia e Serbia), dove l’Italia è rappresentata da IZSVe, Fondazione Edmund Mach e Università di Trento.

I dati sono pubblicati in una piattaforma Web GIS a disposizione delle organizzazioni sanitarie nazionali e delle autorità pubbliche, nonché degli istituti di ricerca e delle aziende private. Attraverso un continuo approccio di co-progettazione e co-creazione, EYWA ha raggiunto il livello di preparazione tecnologica TRL 7, che corrisponde alla “dimostrazione di un prototipo di sistema in ambiente operativo”. Negli anni a venire, EYWA includerà i dati anche di altri Paesi e di ulteriori MBD, per rendere il sistema sempre più globale, anche oltre i confini europei.

EYWA raccoglie e combina nel proprio sistema dati provenienti da diverse fonti, integrandoli con dati entomologici ed epidemiologici che vengono forniti dai cinque Paesi europei membri del consorzio (Grecia, Francia, Germania, Italia e Serbia). I dati sono pubblicati in un’apposita piattaforma Web GIS.

L’approccio EYWA è interdisciplinare: entomologia, epidemiologia, ecologia, big data analytics, intelligenza artificiale e citizen science sono combinati e integrati in un’unica filiera per offrire ai gestori del rischio e alle autorità sanitarie un sistema di allarme rapido (early warning system) a supporto dei sistemi decisionali per la gestione delle epidemie da vettori.

Sulla base dei dati raccolti e disponibili in EYWA, le autorità di sanità pubblica e le figure coinvolte nella gestione del rischio saranno facilitate nel processo di contenimento delle MBD: i modelli predittivi di distribuzione dei vettori e dei focolai forniranno indicazioni evidence based per pianificare in modo più efficiente e puntuale le azioni di monitoraggio dei vettori e di prevenzione dei focolai, mitigando il loro impatto sul territorio e ottimizzando risorse umane ed economiche a tutela della salute pubblica.

Il ruolo dell’IZSVe

Il Laboratorio di parassitologia, micologia ed entomologia sanitaria dell’IZSVe è coinvolto in EYWA dal suo inizio, nel 2020. Tra i partner del progetto, l’IZSVe è stato il primo ente, in accordo con il Dipartimento di Prevenzione, sicurezza alimentare e veterinaria della Regione Veneto, a fornire ai coordinatori di EYWA dati entomologici ed epidemiologici (casi di West Nile disease nell’uomo) relativi al territorio di competenza. Grazie ai dati condivisi dall’IZSVe è stato possibile validare i primi modelli predittivi sviluppati dal sistema EYWA, collaborazione che continuerà anche nei prossimi anni per affinare le previsioni di insorgenza di MBD.

Per approfondire

Visita la pagina del progetto sul sito BEYOND: http://beyond-eocenter.eu/index.php/web-services/eywa




IZS LT Centro di collaborazione OIE per le Buone Pratiche di Gestione dell’Apicoltura e le Misure di Biosicurezza nel Settore dell’Apicoltura

apicolturaSi è conclusa la 88ª sessione annuale dell’Assemblea mondiale dei delegati nazionali dell’OIE (Office International des Epizooties), una settimana di riunioni in webinar, da lunedì 24 a venerdì 28 maggio.

Nel corso dei lavori sono stati presentati i nuovi “Collaborating Centres” approvati dal Consiglio dell’OIE tra le diverse candidature esaminate.
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana  è stato riconosciuto il Centro di collaborazione OIE per la Regione Europea, in qualità di: “OIE Collaborating Centre for Good Beekeeping Management Practices and Biosecurity Measures in the Apiculture Sector.”

“E’ un importante riconoscimento per il nostro Istituto che in questi anni si è attivamente impegnato nel “GOOD BEEKEEPING MANAGEMENT”, nella ricerca, nella formazione e nelle collaborazioni con partner internazionali. Proseguiremo il nostro impegno con crescente motivazione – afferma il direttore Generale Ugo Della Marta – per proteggere e diffondere la funzione strategica delle api nel mantenimento della biodiversità, sentinelle dell’inquinamento ambientale.”

Il nuovo centro sarà coordinato dal Dr. Giovanni Formato, medico veterinario, dirigente dell’Istituto e avrà il ruolo di garantire e promuovere per conto dell’ OIE che i Paesi Membri svolgano nel settore apistico le attività collegate all’applicazione delle buone pratiche e delle misure di biosicurezza, per un uso prudente del farmaco in apiario e per incrementare la qualità dei prodotti dell’alveare.

Il Centro, in linea con il Sesto Piano Strategico OIE, si propone di:

• Gestire il rischio per la sanità ed il benessere delle api, riducendo i pericoli per la salute umana;
• Aumentare la sicurezza alimentare dei prodotti dell’alveare;
• Ridurre l’impatto delle malattie delle api e delle loro morie sul settore produttivo apistico;
 Definire standard per garantire condizioni trasparenti ed armonizzate per il commercio nazionale ed internazionale di api e loro prodotti;

• Garantire trasparenza delle informazioni sanitarie trasparenti ai Paesi Membri OIE, anche grazie all’impiego delle nuove tecnologie di comunicazione;
• Ridurre i rischi biologici, siano essi di natura biologica, naturale, accidentale o intenzionale;
• Realizzare una analisi ed una ottimizzazione dei legami socio-economici uomo-animale
• Contribuire allo sviluppo economico dell’uomo per tutelare, al tempo stesso, l’ambiente e la biodiversità.

L’OIE,  Organizzazione mondiale della sanità animale,  è l’organizzazione intergovernativa responsabile del miglioramento della salute degli animali in tutto il mondo, con sede a Parigi.
E’ riconosciuta come organizzazione di riferimento dalla WTO (World Trade Organization) e nel 2018 ha contato 182 Paesi Membri. L’OIE mantiene relazioni permanenti con circa 75 altre organizzazioni internazionali e regionali e ha uffici regionali e sub-regionali in ogni continente.
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Tra le candidature esaminate dalla Commissione Regionale corrispondente alla Sede dei Centri sono state approvate dal Consiglio dell’OIE:

• OIE Collaborating Centre for Good Beekeeping Management Practices and Biosecurity Measures in the Apiculture Sector – Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, Rome, ITALY – risoluzione n. 29 dell’assemblea generale dei delegati OIE

• OIE Collaborating Centre for Economics of Animal Health
University of Liverpool, Centre of Excellence for Sustainable Food Systems, Global Burden of Animal Diseases Programme, Institute of Infection, Veterinary and Ecological Sciences, Liverpool, UNITED KINGDOM

• Norwegian Veterinary Institute, P.O. Box 750 Sentrum, 0106 Oslo, NORWAY

• Utrecht University, Department of Population Health Services, Utrecht, NETHERLANDS
L’elenco dei centri di collaborazione dell’OIE è disponibile sul sito web OIE

Fonte: IZS Lazio e Toscana




L’EFSA avvia la campagna « EU Choose Safe Food »

Gli alimenti si presentano in varie forme. Alcuni sono di grandi dimensioni. Alcuni minuscoli. Alcuni belli e brillanti. Altri, non molto. Alcuni sono squisiti. Altri, insomma…è una questione di gusti. Che siano di proprio gusto o meno, a prescindere dalla loro provenienza, ci si può fidare della sicurezza dei nostri alimenti. E questo grazie alla scienza.

I consumatori europei sono tra i più protetti e informati al mondo riguardo ai rischi presenti nella catena alimentare. Il sistema di sicurezza alimentare dell’UE conferisce a ogni cittadino eropeo il diritto di sapere come viene prodotto, trattato, confezionato, etichettato, e venduto il cibo che consuma. Nell’ambito di tale sistema, gli esperti imparziali dell’EFSA esaminano i dati e gli studi scientifici per valutare i rischi alimentari. E, in una catena alimentare interconnessa, l’EFSA collabora con le autorità nazionali per la sicurezza alimentare di tutta l’Europa, partner nazionali e organismi internazionali affinché gli europei possano gustare i pasti con la massima tranquillità.

#EUChooseSafeFood

In occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare di quest’anno, l’EFSA avvia la campagna di comunicazione #EUChooseSafeFood che si svolgerà per tutta l’estate 2021. La campagna si prefigge di sensibilizzare i cittadini alla scienza alla base dei nostri alimenti e di raccontare la storia degli scienziati che si adoperano per garantirne la sicurezza. L’obiettivo generale è incoraggiare i cittadini a pensare in modo critico alle loro scelte quotidiane riguardanti gli alimenti.

Per maggiori informazioni, consultare il nuovo sito web #EUChooseSafeFood

Fonte: EFSA




Convocazione Assemblea dei Soci SIMeVeP 2021

Assemblea SIMeVePL’Assemblea dei Soci della Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva è convocata il giorno 23 giugno 2021 alle ore 06.30 in prima convocazione e il giorno 23 giugno 2021 alle ore 17.30 in seconda convocazione e si svolgerà in videoconferenza (Piattaforma ZOOM).

All’ordine del giorno ci sarà l’approvazione del bilancio consuntivo 2020 e del bilancio preventivo 2021.

I codici di accesso verranno pubblicati su questo sito nella mattinata del 23 giugno 2021.