Pubblicato il report 2022 sui metodi alternativi nella ricerca scientifica
Rinunciare agli animali nell’ambito della ricerca biomedica non è (ancora) possibile. Ma le istituzioni europee e la comunità scientifica continuano a impegnarsi per ridurre al minimo il loro utilizzo nelle fasi di sperimentazione preclinica e per l’approvazione dei test normativi.
La conferma giunge dal rapporto Ecvam 2022 sullo stato dei metodi alternativi all’utilizzo di animali nella ricerca.
I progetti in corso per ridurre l’uso degli animali nella ricerca scientifica
Il documento, diffuso dal Laboratorio di riferimento dell’Unione Europea per le alternative alla sperimentazione animale, riporta gli aggiornamenti sulle attività e sui risultati relativi a ricerca e sviluppo, convalida e qualificazione, adozione e utilizzo di metodi non animali nei settori della ricerca di base (applicata e traslazionale) e per l’approvazione dei test normativi.
Il settore è risultato particolarmente attivo nel campo della tossicologia (citotossicità, sensibilizzazione cutanea e genotossicità), con diversi progetti attivi nell’ambito dei programmi quadro dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione, Horizon 2020, Horizon Europe e in diversi partenariati.
Rafforzata anche la formazione a partire dalla scuola primaria
Iniziative che mirano a sviluppare nuove metodologie di approccio e nuovi quadri di valutazione chimica, al fine di affrontare in modo più efficiente le esigenze attuali e future nella valutazione del rischio chimico.
In corso anche diverse attività formative sulle 3R (sostituzione, riduzione e perfezionamento dell’uso di animali a fini scientifici) a tutti i livelli di istruzione (dalla scuola primaria a quella superiore).
Fonte: aboutpharma.it